02 marzo 2022

In Canada un assaggio di cosa ci aspetta: moneta e identità digitali la più grande minaccia alla libertà


Lo Stato non può e non deve essere intermediario e socio occulto delle transazioni economiche tra liberi cittadini, perché questo equivale ad avere il potere di giudicare e sanzionare ogni pensiero e opinione

Chi ha seguito le proteste del Freedom Convoy in Canada saprà che la scorsa settimana Trudeau ha dichiarato lo stato di emergenza nazionale (Emergency Act), poi revocato, per reprimere e riportare all’ordine i manifestanti (pacifici) di Ottawa, ricorrendo anche alla violenza attraverso l’uso delle forze dell’ordine.

Ma oltre alla violenza fisica, c’è un altro tipo di violenza, più subdola, che proprio in questi giorni ha mostrato tutti i suoi effetti.

La prima importante decisione presa a seguito dell’Emergency Act è stata di estendere l’applicazione della normativa antiriciclaggio e contro il finanziamento al terrorismo a ogni piattaforma e intermediario di pagamenti. Nelle parole del vice primo ministro canadese e ministro delle finanze Chrystia Freeland (tradotto dall’inglese):

“Estenderemo l’ambito di applicazione delle leggi antiriciclaggio e contro il finanziamento al terrorismo in modo tale che possano coprire la piattaforme di crowdfunding e i fornitori di servizi di pagamento. Queste modifiche copriranno qualsiasi tipo di transazione, incluse quelle con asset digitali come le cryptovalute, e questi soggetti saranno obbligati a registrarsi al FINTRAC (Financial Transactions and Reports Analysis Centre of Canada) e segnalare ogni transazione sospetta”.

In pratica, il governo canadese ha deciso di applicare la normativa antiterrorismo retroattivamente a ogni tipologia di transazione economica, assoggettando tutta la popolazione ad un’estensiva e pervasiva attività di sorveglianza di massa finanziaria.

Lo scopo, in questi giorni ampiamente realizzato, è quello di bloccare i finanziamenti al Freedom Convoy anche arrivando al blocco dei conti correnti dei manifestanti. La portata di queste misure estreme non si limita però ai conti dei partecipanti del Freedom Convoy (e comunque sarebbe già grave)...

...segue: www.atlanticoquotidiano.it

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