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20 ottobre 2022

‘THE GUARDIAN’ / L’OCCIDENTE STA FLIRTANDO COL DISASTRO”


A Taiwan, come in Ucraina, l’Occidente sta flirtando con il disastro”.

Più chiari di così è difficile esserlo, soprattutto nella compassata Gran Bretagna.

Dove l’autorevole ‘The Guardian’ ha il coraggio di pubblicare l’editoriale di una delle sue firme più prestigiose, Simon Jenkins, titolato appunto “In Taiwan, as in Ukraine, the West is flirting with disaster”, che a seguire vi proponiamo sia nella traduzione in italiano, che nella sua versione originale.

Una lunga, prestigiosa carriera, quella del giornalista-editore Jenkins. Ha infatti pubblicato ‘The Evening Standard’ dal 1976 al 1978 e ‘The Times’ dal 1990 al 1992. Oggi è columnist per ‘The Guardian’.

Di seguito, quindi, vi proponiamo la lettura dell’editoriale pubblicato il 3 agosto.

17 ottobre 2022

ANGELO VASSALLO / DOPO 12 ANNI SPIRAGLI DI GIUSTIZIA

Finalmente spiragli di luce sull’omicidio di Angelo Vassallo, ammazzato 12 anni fa.

Alla base dell’assassinio, la ferma volontà del sindaco-pescatore di Pollica di voler fermare i traffici di droga che ruotavano intorno al porto di Acciaroli.

Nove gli indagati nel fresco fascicolo processuale della procura di Salerno, guidata da Giuseppe Borrelli. Tra gli indagati con pesantissimi capi d’accusa anche nomi eccellenti dei carabinieri, primo fra tutti il tenente colonnello Fabio Cagnazzo, figlio del generale della Benemerita Domenico, implicato in svariate storie di mafia.

Per anni e anni le indagini hanno brancolato nel buio, contrassegnate anche da depistaggi in piena regola: soprattutto quelle che hanno puntato i riflettori – ispirate proprio da Fabio Cagnazzo – su uno spacciatore di origini brasiliane, Bruno Humberto Damiano, la cui posizione è stata poi per ben due volte archiviata. Ma tutto è stato funzionale a ‘depistare’, far perdere tempo prezioso, indagare su personaggi che non c’entravano niente con il caso e invece ‘dimenticare’ di cercare i veri responsabili dell’efferato assassinio nonché dei traffici di droga.

13 ottobre 2022

Giulietto Chiesa: comunista, anticomunista e complottista!


Giulietto Chiesa, spirito libero, non disposto, in nessun modo, a salire sul carro dei vincitori per tesserne le lodi, offre un magnifico esempio: una vita spesa contro corrente, in difesa della verità, anche al costo di vedersi ostracizzato dai palcoscenici del giornalismo che conta.

Non è facile scrivere di Giulietto Chiesa, giornalista, scrittore e politico, specialmente per chi, come lo scrivente, non ha familiarità né nutre simpatia verso quella parte di giornalismo che, a torto o a ragione, per l’opinione pubblica e per i più (ingenui, da una diversa prospettiva) rappresenta una sorta di galassia complottista. “Complottista”, difatti, è l’aggettivo cui si è ricorso maggiormente per descrivere, e pertanto etichettare, Giulietto Chiesa. A poco più di due anni dalla sua dipartita (26 aprile 2020), questo aggettivo – nella storia spessissimo utilizzato come una spada – sembra aver fagocitato tutta l’esistenza e l’eredità di Chiesa. Eppure, se ci si allontana dai pregiudizi del caso – perché di questo si tratta, fondamentalmente – e ci si decide a confrontarsi pazientemente con i suoi scritti e ad andare a rivedere i suoi interventi in occasione di qualche intervista o convegno, ci si accorge che in molti casi le analisi condotte, così come i ragionamenti su alcuni eventi storici, non sono affatto il frutto di un pazzo complottista, bensì di una lucidissima mente che in diversi casi anticipa significativamente gli esiti dei giochi geopolitici mondiali. A ben vedere, difficilmente potrebbe essere altrimenti, vista la rilevante esperienza maturata sul campo (è stato corrispondente da Mosca per “L’Unità” e “La Stampa”, oltre che per il TG5, il TG1 e il TG3), su cui troppo spesso si tace, e un certo rigore di pensiero, che, certamente, trova pochissimi eguali nel giornalismo odierno. Allora, per amore della verità – che dovrebbe rappresentare l’unico punto di riferimento per quanti decidono di intraprendere la strada del giornalismo –, occorre restituire a Chiesa qualche merito e, al tempo stesso, rinviare ai vari mittenti un po’ del fango che, per anni, hanno riversato su di lui.

02 settembre 2022

L’ISTITUTO ROCKEFELLER E LA CRIMINALE FRODE DELLA POLIO


Uno dei risultati del presunto nuovo virus SARS Covid, emerso pubblicamente nel 2019, è che la specializzazione medica della virologia è stata elevata dai media ad uno status quasi divino. Pochi comprendono le origini della virologia e il suo ruolo di primo piano nella pratica medica odierna. Per questo dobbiamo guardare alle origini e alla politica del primo istituto di ricerca medica americano, il Rockefeller Institute for Medical Research, oggi Rockefeller University, e al suo lavoro su quello che, secondo loro, era il virus della polio.

Nel 1907, a New York, l’improvviso insorgere di una malattia aveva dato al direttore del Rockefeller Institute, Simon Flexner, un’occasione d’oro per rivendicare la scoperta di un “virus” invisibile, responsabile di quella che arbitrariamente era stata denominata poliomielite. Il termine poliomielite significa semplicemente infiammazione della materia grigia del midollo spinale. Quell’anno circa 2.500 Newyorkesi, per lo più bambini, erano stati colpiti da una qualche forma di poliomielite, con forme di paralisi e persino decessi.

La frode di Flexner

L’aspetto più sorprendente dell’intera saga della poliomielite andata in scena negli Stati Uniti durante la prima metà del XX secolo è il fatto che ogni fase chiave del processo era controllata da persone legate a quella che sarebbe diventata la cabala medica dei Rockefeller. Questa frode era iniziata con le affermazioni del direttore del Rockefeller Institute, Simon Flexner, secondo cui lui e il suo collega, Paul A. Lewis, avevano “isolato” un agente patogeno, invisibile ad occhi nudo, più piccolo persino dei batteri, che, secondo loro, sarebbe stato la causa della malattia paralizzante che si era sviluppata in una serie di focolai negli Stati Uniti. Come erano arrivati a questa conclusione?

In un articolo pubblicato nel 1909 sul Journal of the American Medical Association, Flexner aveva affermato che lui e Lewis avevano isolato il virus della poliomielite. Aveva riferito che erano riusciti a “trasmettere” la poliomielite attraverso diverse scimmie, da scimmia a scimmia. Avevano iniziato iniettando nel cervello delle scimmie il tessuto del midollo spinale umano di un ragazzo morto, presumibilmente a causa del virus. Dopo che una scimmia si era ammalata, una sospensione del suo tessuto midollare malato era stata iniettata nel cervello di altre scimmie che si erano ammalate a loro volta.

01 settembre 2022

GIULIO TARRO / COVID-19, LA FINE DI UN INCUBO



Finalmente, dopo due anni e mezzo, siamo usciti dal tunnel.

L’incubo-pandemia è ormai dietro l’angolo, gli allarmismi e i terrorismi di Stato non sono più lontanamente giustificabili.

Le ‘pericolose’ varianti possono essere tenute sotto controllo. La pandemia, come previsto da tempo, si è man mano endemizzata, fino a trasformarsi in una forma influenzale.

E soprattutto, finalmente, sono state sdoganate le cure necessarie, i farmaci ad hoc per fermare il Covid-19 fin dai suoi primi sintomi.

Non è certo finita qui. Perché parecchie novità arrivano anche dal delicato fronte degli effetti avversi derivanti dai vaccini, sempre sottovalutati dai ‘Soloni’ di casa nostra e invece quanto mai pericolosi, soprattutto a medio e lungo temine. Motivo per cui è di fondamentale importanza saperne di più per quanto concerne le prassi da seguire per ottenere gli esoneri dal vaccino, a causa del rischio di trombi per mutazione genetica e sovraccarico anticorpale.

 

BEN OLTRE LE FAKE NEWS DEL MAINSTREAM

In estrema sintesi, ecco alcuni fra i temi affrontati dal virologo Giulio Tarro nel fresco di stampa ‘Covid-19 – La fine di un incubo’ (Edizioni Helikon) che tutti dovrebbero leggere per capirne di più, in modo chiaro e scientificamente inoppugnabile, su quanto succede a proposito di ‘Covid e varianti’, senza farsi stordire dalla grancassa dei media che in questi due anni e mezzo hanno totalmente rincoglionito gli italiani, a botte di fake news.

Per citarne solo una, quella – rimasta epica – tirata fuori dal cilindro di Mago Roberto Burioni, che meno di un anno fa, in una delle sue comparsate domenicali da Fabio Fazio, arrivò a dire, tanto per sminuire i rischi (concreti) derivanti dai vaccini (pur sempre ‘sperimentali’, e noi come cavie): “Sapete quanti sono fino ad oggi i morti dopo il vaccino in tutto il mondo dopo otto mesi di somministrazioni? Uno, 1 di numero, è successo in Nuova Zelanda”. Da 113 immediato.

01 agosto 2022

GIALLO ALPI / SALTA PER ARIA CHI FORSE SA TUTTO: VOLEVA PARLARE?


Colpo di scena nel giallo Alpi.

Salta per aria, a Mogadiscio, l’auto con a bordo Hashi Omar Assan, il somalo che da perfetto innocente s’è fatto 16 anni di galera per un duplice omicidio – quello di Ilaria Alpi Miran Hrovantin – che non ha mai commesso.

Le prime, frammentarie notizie in arrivo dalla Somalia fanno solo riferimento ad una possibile pista che porterebbe ad Al-Shabaa, il gruppo terrorista jiadista che da oltre 15 anni semina morte in quei territori. Niente di più specifico.

Ma sorge spontaneo l’interrogativo.

Forse Omar Assan aveva deciso di raccontare agli inquirenti romani qualcosa di importante, di basilare per venire finalmente a capo di un duplice omicidio ancora, incredibilmente, senza colpevoli, né i killer né tantomeno i mandanti? Forse si stava per spezzare quel muro di gomma che ha fino ad oggi resistito, anche a botte dei più clamorosi depistaggi di Stato?

Ma riavvolgiamo il nastro e partiamo dalle news.

22 luglio 2022

Oliver Stone “La guerra in Ucraina provocata da noi”


“Il mondo occidentale è sotto ipnosi”, conclude salutandomi. Parlare con Oliver Stone è un’esperienza intensa. Dice di apprezzare il dibattito, ma le sue opinioni sono assolute. Dall’inizio della sua carriera, dal primo Oscar per l’adattamento di Fuga di mezzanotte nel 1979, il regista ormai 76enne ha scritto e diretto film, serie televisive e documentari che raccontano in un modo o nell’altro la realtà e la storia dei nostri tempi. 

Lo abbiamo incontrato ad Ostuni, dove è stato ospite dell’Allora Fest: torna sempre volentieri in Italia, e questa volta ha anche salutato Francis Ford Coppola nella sua Bernalda prima di ripartire e tornare al lavoro. “Non mi capita mai di non fare assolutamente niente” racconta fra lo stupito e l’irrequieto, “l’unica preoccupazione qui è cosa si mangia oggi”.

In realtà il regista premio Oscar per JFK non smette mai di leggere, gira con due libri sulla dinastia dei Kennedy, “tanti particolari inediti”, mi dice, “interessanti”. Ma come lavora, gli chiedo, prende appunti? “I libri che leggo sono pieni di annotazioni”, mi risponde sfogliandoli. Un nuovo film sui Kennedy? Insinuo. “Chissà”, mi risponde criptico. 

18 luglio 2022

USTICA 42 ANNI DOPO / IN ARRIVO I DOCUMENTI “DESECRETATI” DA USA E FRANCIA. E’ LA SVOLTA?


A 42 anni dalla strage di Ustica siamo arrivati al paradosso.

Da un lato la verità, finalmente, può essere più vicina, perché a quanto pare sono stati una buona volta ‘desecretati’ tutti i documenti francesi e americani ottenuti dopo estenuanti rogatorie internazionali. Documenti – se integrali e autentici, ma soprattutto non taroccati – che provano quanto è successo nei  cieli e nei mari di Ustica: cosa cioè ha causato l’esplosione del DC 9 Itaviaprovocando la morte di 81 passeggeri.

Ma c’è un secondo, clamoroso fronte che si sta aprendo.

Una fantomatica ‘Associazione per la Verità sul Disastro di Ustica’, promossa dall’ex Dc Carlo Giovanardi e dall’ex generale Leonardo Tricarico, ha appena presentato un esposto alla Procura di Bologna chiedendo che venga aperta una nuova inchiesta. E hanno presentato un dossier che riprende la vecchia (e depistante) pista della ‘bomba’ a bordo dell’Itavia e di due misteriose piste che portano al ‘terrorismo’.

Come mai salta fuori proprio adesso questo ‘esposto’ che rischia di gettar molto fumo in un contesto in cui finalmente pare si possa arrivare a delle conclusioni, cioè alla procura di Roma dove    si trova il fascicolo processuale aperto da quasi 15 anni, cioè dal 2008?


ABBIAMO LE CARTE! ESULTA DARIA BONFIETTI

Non ha dubbi Daria Bonfietti, la storica presidente della altrettanto storica ‘Associazione dei familiari delle vittime di Ustica’, che adesso vede spuntare questa fantomatica neo sigla per la Verità su Ustica: “L’iniziativa di presentare un nuovo esposto a Bologna – spara forte Bonfietti – è una autentica provocazione, una chiara manovra di depistaggio, e contiene una serie di menzogne, a cominciare dalla bomba a bordo, una storia trita e ritrita che ha fatto perdere anni ed è servita solo a sviare le indagini”.

08 luglio 2022

INCHIESTE & AFFARI TAV / PREVALGONO I DIRITTI A PRIVACY & OBLIO O ALL’INFORMAZIONE E ALLA MEMORIA?


Prime inchieste flop sul fronte di grandi affari & corruzioni targate ‘Alta Velocità’, la gran torta miliardaria anni ’90 e 2000 da spartirsi tra politici, imprese di riferimento, faccendieri e ‘mafiosi’ (quindi anche camorristi e ‘ndranghetisti).

Insabbiamenti, depistaggi, sdoppiamenti di inchieste, filoni ‘impazziti’ da una procura d’Italia all’altra. Di tutto e di più, affinchè non venisse fuori il vero, autentico ‘marcio’ dell’Italia targata (sic) seconda repubblica, e fresca reduce dalla ‘sbornia’ di Mani Pulite, dalla Tangentopoli che avrebbe dovuto finalmente ripulire e ri-moralizzare il Belpaese.

01 luglio 2022

USA & NATO / PIU’ DI MEZZO MONDO SI STA ORGANIZZANDO CONTRO IL LORO IMPERIALISMO


Si svolge il 23 giugno il summit dei ‘BRICS’, acronimo che sta per Brasile, Russia, India, Cina, Sudafrica, ossia i paesi che lo hanno promosso e costituito nel 2009.

Un appuntamento fondamentale soprattutto oggi, con il conflitto in Ucraina e gli equilibri geopolitici internazionali in forte, continua fibrillazione.

Se da un lato l’imperialismo USA mostra ogni giorno il volto più truce, chiedendo a destra e a manca sanzioni sempre più forti contro la Russia a aiuti sempre più massicci all’Ucraina proprio in funzione anti Putin, e la UE dal canto suo è sempre più genuflessa davanti ai voleri della NATO, pronta ad accogliere a braccia aperte, bruciando ogni tappa politica e burocratica, Ucraina, Moldavia, Finlandia e Svezia – un vero filotto – dall’altra parte della barricata non stanno certo con le mani in mano. E si serrano le fila per dare una risposta decisa e concreta al gendarme USA e agli alleati NATO.

Una risposta in questo senso è rappresentata proprio dal summit BRICS, finalizzato ad accrescere la cooperazione (questo il motivo del resto per il quale è nato) tra i paesi aderenti e soprattutto per attivare l’adesione di nuovi partner, nel vasto bacino asiatico, africano, sudamericano. “Secondo Cina e Russia – commentano in molti – l’obiettivo BRICS è quello di allargare ulteriormente il raggio di coinvolgimento, per fare in modo che soprattutto le economie dei paesi emergenti possano aderirvi”.

Ed in questo modo raggiungere un duplice obiettivo: aumentare gli scambi commerciali tra i paesi partner e dare una mano a quelli in maggior difficoltà, provocata dal conflitto in atto e dalla criminale (e autolesionista per i paesi UE, Italia in pole position)  politica di sanzioni spinta al massimo dagli USA.

I dati dimostrano che da quando i meccanismi del BRICS sono entrati in funzione, praticamente dal 2006 (anche se solo 3 anni dopo se ne ufficializza la nascita), la percentuale dell’aggregato dell’economia di quei paesi, all’interno del contesto mondiale, è più che raddoppiata, passando dall’11,7 per cento al 25,9 fatto segnare nel 2021.

24 giugno 2022

BIOLABORATORI IN UCRAINA / ORA IL PENTAGONO AMMETTE: ERANO 46!


I russi stanno per rendere noti dati e dettagli imbarazzanti per gli Stati Uniti sui famigerati biolaboratori installati dall’esercito americano in Ucraina?

E’ altamente probabile. E forse proprio per questo il Pentagono ha pensato bene di anticipare i tempi e di ‘vuotare sacco’, fornendo addirittura il numero preciso delle strutture di ‘ricerca’ (sic), tante piccole Wuhan disseminate sul territorio ucraino: sono addirittura 46, un numero impressionante, quasi quadruplo rispetto ai laboratori in qualche modo ‘ufficiali’ (13) ammessi un mese fa, quando il numero due del Dipartimento di StatoVictoria Nuland, si vide costretta a fare le prime ammissioni, proprio perché i russi avevano appena sequestrato materiali di grosso  interesse e molto pericolosi per la credibilità degli Usa.

17 giugno 2022

GIULIETTO CHIESA / PROPAGANDA WAR


“Molte di queste conclusioni verosimili sono probabilmente false; altre sono parzialmente false e, infine, qualcuna ha un alto grado di probabilità di essere mescolata al falso. Ma, soprattutto, queste versioni hanno tutte un unico difetto: sono senza storia, non spiegano perché le cose sono accadute. Come se chi le ha presentate fosse affetto da amnesia totale o parziale. Resterebbe da spiegare perché il sistema mondiale dei media (e quel sottoinsieme rappresentato dai media italiani, che ne è parte integrante) sia stato generalmente incapace di offrire ai propri lettori e spettatori qualcosa di meglio delle versioni ufficiali, qualcosa di più corposo della verosimiglianza”.

“E allora, sulla base di quello che ho visto, sentito e letto, la mia risposta è nettamente negativa. Il sistema dei media non ha fornito né una buona informazione (corrette, scrupolosa), né un’informazione esauriente. Al contrario, questa guerra ha evidenziato una totale vulnerabilità dei media ai progetti manipolatori dei poteri politici, nazionali e internazionali”.

“Le bugie si sovrappongono alle bugie, in un intrico senza fine e senza pudore”.

“Non sto parlando di una defaillance, di un’eccezione che confermerebbe la regola di una buona informazione sostanziale. Il fatto è che anche le fotografie che abbiamo visto per mesi nei telegiornali e sulle prime pagine dei giornali, erano spesso false ed erano spesso falsi i colpi di cannone, di bazooka, le sventagliate di kalashnikov”.

01 giugno 2022

ANDREA ROCCHELLI ANCORA SENZA GIUSTIZIA. FU UCCISO IN UCRAINA 8 ANNI FA


Era in Donbass. Documentava le sevizie ai civili durante gli scontri fra esercito e indipendentisti filorussi-  Un dossier e un video di Ossigeno

Otto anni fa, il 24 maggio del 2014, il fotoreporter Andrea Rocchelli (Andy, per i suoi amici) fu ucciso nel Donbass, nei pressi di Sloviansk, colpito dai mortai in dotazione all’esercito ucraino che difendevano una collina contesa dagli indipendentisti filorussi.

Andrea aveva trentuno anni. All’inizio del 2014 era andato in Ucraina per documentare gli scontri nelle piazze (“Euromaidan” saranno poi chiamati), scontri che avevano scosso l’Ucraina. Una volta lì, aveva scoperto che oltre alle proteste nelle piazze riferite dalle principali testate giornalistiche internazionali, vi erano altre storie importanti che non venivano raccontate: gli scontri armati fra esercito ucraino regolare e indipendentisti filorussi. Questi combattimenti mettevano la popolazione civile in terribili condizioni di pericolo.

L’ATTACCO – Anche quel 24 maggio 2014 era andato con un taxi, a verificare le condizioni dei civili presi fra due fuochi nei pressi di Sloviansk. Era insieme a due suoi colleghi e amici: il fotoreporter francese William Roguelon e l’attivista e giornalista russo Andrej Mironov. Arrivarono ai piedi della collina Karachun. Erano appena scesi dal taxi quando furono raggiunti da ripetuti colpi di mortaio che li colpirono. Andrea Rocchelli e Andrej Mironov persero la vita.

25 maggio 2022

VAIOLO DALLE SCIMMIE / LA PROFEZIA DI BILL GATES. E IL VACCINO E’ GIA’ PRONTO DAL 2019


Allarme “VAIOLO” proveniente dalle scimmie in Italia e anche nel mondo.

E’ l’ennesimo SOS che tormenta i mesi del post pandemia da Covid-19, cui si sono immediatamente, da due mesi e mezzo, aggiunti drammi e paure per una guerra che bussa alle porte, con tutti i rischi (non solo per la salute, ma anche economici e sociali) correlati.

Ma – guarda caso – il Neo Profeta di tutte le Sciagure, l’ex re dell’informatica a bordo di ‘Microsoft’, Bill Gates, aveva già previsto tutto, ed organizzato qualche mese fa, a novembre 2021, un super meeting nel Regno Unito, in collaborazione con uno dei più importanti think tank a livello internazionale, ‘Policy Exchange’.

E proprio nel corso dell’evento maximo, che si svolse il 4 novembre, Gates si dichiarò a favore della creazione, in tempi brevissimi, di una task force internazionale sulla pandemia, da finanziare subito, cash, con 1 miliardo di dollari all’anno.

E sapete quale era il vero obiettivo, secondo il Verbo del nuovo profeta di tutti i Vaccini, in sella alla ‘Bill & Melinda Gates Foundation’?

I governi, tutti i governi devono rimboccarsi le maniche e affrettarsi ad investire in ‘Ricerca e Sviluppo’ per prepararsi a fronteggiare le pandemie del futuro, più che prossimo: in pole position, quella del VAIOLO (avete letto bene), l’arma del nuovo terrorismo internazionale.

19 maggio 2022

“NATURE” / IL POSSENTE J’ACCUSE SUGLI EFFETTI AVVERSI DEI VACCINI


Un camice bianco, un altro ricercatore, Vanni Frajese, è stato sospeso dall’Ordine dei medici di Roma perché ha ‘osato’ contestare l’efficacia e, soprattutto, la sicurezza dei vaccini.

Professore associato a ‘Uniroma Foro Italico’, endocrinologo di primo livello del servizio pubblico, nipote del grande giornalista Rai Paolo Frajese, aveva ‘osato’ controbattere al sottosegretario alla Salute, Pierpaolo Sileri (suo ex compagno di studi) nel corso di una puntata per il programma di Myrta Merlino su ‘La7’; nonché dichiarare, durante un’audizione in Senato, che non avrebbe vaccinato la sua figlia adolescente.

In una lunga intervista rilasciata al sito di controinformazione ‘La Nuova Bussola Quotidiana’ racconta la sua odissea, l’odissea di un medico che ha l’enorme colpa di fare in pieno il suo dovere e di anteporre a tutto la salute dei suoi pazienti.

Ecco i passaggi salienti.

 

GOVERNO CONTRO DEMOCRAZIA E COSTITUZIONE

“La fresca sospensione per la verità me l’aspettavo prima. Da un certo punto di vista è una liberazione. Mi ero autosospeso dalla pratica per coerenza. Ora è arrivata la certificazione”.

“Non voglio adattarmi ad un sistema messo in piedi da questo governo che reputo antidemocratico, anticostituzionale e vergognoso. Adesso posso combattere a viso aperto. In questo modo continuerò a studiare le reazioni avverse e occuparmi dell’impugnazione del provvedimento che ovviamente dal punto legale impronterò su basi scientifiche”

“Mi aspetto che tireranno fuori il cosiddetto nuovo vaccino anti-omicron legandolo al vaccino antinfluenzale, ma voglio vedere i colleghi medici che cosa faranno”.

18 maggio 2022

GIALLO PASOLINI / IL MURO DI GOMMA DELLE ARCHIVIAZIONI


L’ultimo insulto alla memoria di Pier Paolo Pasolini risale a cinque anni fa, quando la procura di Roma archivia per l’ennesima volta la richiesta di riaprire il caso avanzata dall’avvocato della famiglia, Stefano Maccioni.

Ci sono nuovi elementi  e, soprattutto, c’è il test del DNA che può essere di fondamentale aiuto per individuare gli altri (almeno due quelli identificabili) protagonisti sulla scena del crimine (oltre a Pino Pelosi).

Ma il pm, Francesco Minisci, ancora una volta, impedisce che verità e giustizia possano farsi luce, pur a tanti decenni di distanza da quella tragica notte all’idroscalo di Ostia.

La Voce ha scritto decine di articoli e inchieste, nell’ultimo decennio, per contribuire alla ricerca di quella verità, individuando nella pista “Petrolio” quella più attendibile, e suffragata da una considerevole mole di prove e di riscontri. Pista che porta ai grandi affari di Stato targati soprattutto ENI, all’epoca di quella ‘Razza Padrona’ impersonificata dal numero uno, all’epoca, del cane a sei zampe, Eugenio Cefis. Guai a toccare quei fili, come invece aveva osato fare, non solo da grande scrittore, ma anche da giornalista investigativo di razza, Pier Paolo. Che, a quel punto, “Doveva Morire”….

Potete rileggere articoli e inchieste della Voce sul giallo Pasolini – uno dei misteri di Stato più dolorosi, uno dei buchi neri più profondi – cliccando sui link in basso.

Intanto, vi proponiamo una breve intervista con l’avvocato Maccioni.

17 maggio 2022

IL GENERALE FABIO MINI / LA NATO VA SCIOLTA


“La NATO, così come è oggi strutturata e organizzata, dovrebbe essere sciolta”.

Non ha peli sulla lingua Fabio Mini, ex Capo di Stato Maggiore del Comando NATO per il Sud Europa, al Comando Interforze delle operazioni nella ex Jugoslavia e quindi Comandante della Forza internazionale a guida NATO in Kosovo.

Un generale che di forze armate se ne intende come pochi e soprattutto di strategie geomilitari e geopolitiche.

Non è nuovo, da quando è iniziato il conflitto in Ucraina, a remare contro il mainstream corrente, una voce fuori dal coro, soprattutto quello rappresentato da politici nostrani che di storia non capiscono un tubo. Sembra, in qualche modo, di sentir riecheggiare le parole del grande Giulietto Chiesache ha più volte chiesto l’uscita dell’Italia dalla NATO e ha ‘profetizzato’ l’inizio del terzo conflitto mondiale proprio in Ucraina, dopo il golpe filo Usa del 2014.

Sentiamo le fresche parole del generale Mini nel corso di un’intervista rilasciata a Guido Ruotolo per ‘Ambienteweb’.

11 maggio 2022

VOCE SOTTO ATTACCO / CHIEDIAMO IL VOSTRO SOSTEGNO


Voce sotto attacco.

Anni fa succedeva per minacce e intimidazioni mafiose.

Ora soprattutto per via “giudiziaria”: a colpi, cioè, di querele penali e citazioni civili, lo strumento più comodo per chiunque intenda tacitare, zittire chi dà fastidio, chi ficca il naso e alza il sipario su affari sporchi, trastole, combine.

Lo documenta e denuncia ogni giorno “Ossigeno per l’Informazione”, la battagliera associazione fondata da Alberto Spampinato una quindicina d’anni fa a tutela dei giornalisti non solo minacciati dalle mafie, appunto, ma anche da querele e citazioni il più delle volte infondate, pretestuose, strumentali, però autentici revolver puntati alle tempie di cronisti e free lance, spesso abbandonati al loro destino da editori altrettanto spesso collusi col potere.

 

40 ANNI DI “CONTRO INCHIESTE

La Voce da quasi 40 anni, ormai, sta vivendo sulla sua pelle questa via crucis. Abbiamo deciso di cominciare il nostro percorso nel 1984 ed oggi ne avvertiamo tutto il peso, soprattutto sotto il profilo economico: l’ossigeno, infatti, sta per finire, le risorse sono ridotte al lumicino.

Ma non vogliamo mollare, fino a che le forze, fisiche e morali, ce lo consentiranno. Perché la vita professionale, la vita in sé, non avrebbe alcun senso senza la ‘Voce’: ossia senza quell’impegno quotidiano, da quasi 40 anni ad oggi, di fare informazione, anzi “contro-informazione” – come abbiamo sempre detto – scrivendo e pubblicando “contro-inchieste”, “contro-storie”.

Quello che purtroppo oggi sta sparendo, sommerso da un deserto informativo sempre più desolato e desolante, da un’omologazione che fa venire i brividi, da censure e ancor più autocensure mai immaginate, in una gigantesca bolla popolata di fake news raccapriccianti, proprio come l’immagine al microscopio del Covid-19: ricordate? una sorta di riccio, o mina, zeppa di aculei.

09 maggio 2022

JOE & HUNTER BIDEN / I MEDIA AMERICANI DENUNCIANO GLI AFFARI PRESIDENZIALI IN UCRAINA


Clima sempre più bollente, negli Stati Uniti, intorno alla dinasty presidenziale, formata dal capo della Casa Bianca, Joe Biden, e dal rampollo Hunter Biden.

Al Congresso Usa stanno per aprirsi cinque filoni d’inchiesta sui ‘dirty business’coltivati dai due nell’ultimo decennio, dalla Cina fino all’Ucraina, oggi nell’occhio del ciclone.

Ecco cosa scrive il ‘New York Post’: “In cima alla lista ci sono i controversi rapporti d’affari all’estero di Hunter – alcuni dei quali hanno coinvolto la ‘Bank of China’ controllata dallo stato e altre società legate al governo cinese – e il loro potenziale impatto sulla sicurezza nazionale. I repubblicani vogliono sapere se il presidente Biden ha potuto realizzare un ‘guadagno finanziario’ o abbia avuto un ruolo negli affari di suo figlio, come affermato dall’ex socio in affari di Hunter Biden, Tony Bobulinski”.

Prosegue la ricostruzione del quotidiano: “Nell’ottobre 2020, Bobulinski ha confermato la speculazione, secondo cui l’anziano Biden era il ‘ragazzo grosso’ per il quale il 10 per cento dei potenziali profitti di una joint venture con il conglomerato cinese CEFC China Energy sarebbe stato detenuto da suo figlio e ha anche affermato che il futuro presidente ‘era chiaramente familiare, almeno ad alto livello, con i cinesi’”.

Denuncia ancora il ‘New York Post’: “Il senatore Ron Johnson del Winsconsin, che con il senatore Chuck Grassley dello Iowa, ha pubblicato un rapporto del 2020 sugli affari di Hunter Biden, ha detto che la cosa numero uno che vuol sapere è perché l’allora vicepresidente Biden ha incontrato l’ex socio in affari di suo figlio, il truffatore e super condannato Devon Archer, alla Casa Bianca nel 2014”.

02 maggio 2022

HUNTER BIDEN / TUTTI I “DIRTY BUSINESS” DEL FIGLIO DI JOE CON I BIOLABORATORI UCRAINI


Hunter Biden, figlio del presidente degli Stati Uniti Joe Biden, è direttamente coinvolto in operazioni di finanziamento per alcuni progetti portati avanti nei biolaboratori militari (e segreti) attivati dal Pentagono in Ucraina.

La notizia è deflagrante, esplosiva, al pari delle bombe che in queste settimane popolano i cieli del martoriato paese, diventato negli ultimi anni terra di conquista per gli americani, soprattutto sul fronte delle più che pericolose ricerche biologiche, spesso condotte con l’uso di cavie umane, ossia ignari cittadini ucraini.

Non basta. Perché Hunter Biden ha coltivato per anni, a partire   dal 2014, grossi rapporti politici e soprattutto d’affari con il re del gas in Ucraina, Ihor Kolomoysky, il super oligarca che ha ‘creato’ a botte da milioni di dollari il comico Volodymir Zelensky, per poi proiettarlo sulla scena politica fino a farlo eleggere presidente.