28 febbraio 2011

Battle Los Angeles 03.11.11


Un'altro film che ci dovrebbe preparare alla (FALSA) invasione aliena,
 già pianificata da chissà quanto ...


Nella base militare Camp Pendleton, vicino Los Angeles, un gruppo di marines, capitanati dal Sergente Michael Nantz è chiamato a rispondere immediatamente ad uno dei numerosi attacchi lungo la costa. Il Sergente Nantz e i suoi uomini intraprendono una feroce battaglia contro un nemico alieno, determinato ad impadronirsi delle riserve d'acqua e distruggere tutto ciò che incontra sul suo cammino...


27 febbraio 2011

USA: Egemonia e declino

USA: Egemonia e declino

È uscito il numero 3/2010 della rivista di geopolitica "Eurasia", intitolato USA: EGEMONIA E DECLINO. Il volume, composto di 24 articoli su 288 pagine, tratta appunto degli Stati Uniti d'America, potenza ancora egemone ma declinante, nello scenario della transizione dall'unipolarismo al nuovo ordine multipolare.

Ecco di seguito l'elenco ed un breve sommario di ciascuno degli articoli contenuti in questo numero.

Tiberio Graziani, Gli USA, la Turchia e la crisi del sistema occidentale

Archiviato dalla storia il momento unipolare, il sistema occidentale a guida statunitense sembra essere entrato in una crisi irreversibile. Il crollo economico-finanziario e la perdita di un sicuro pilastro dell'edificio geopolitico occidentale come la Turchia ratificano la fine della spinta propulsiva statunitense. Gli USA si trovano oggi sul crinale di una decisione epocale: accantonare il progetto di supremazia mondiale, e quindi condividere con gli altri attori globali le scelte di politica ed economia internazionali, oppure insistere nel disegno egemonico e rischiare la stessa sopravvivenza come nazione. L'una o l'altra scelta sarà dettata dai rapporti che si istaureranno, nel breve e medio periodo, tra i gruppi di pressione che condizionano la politica estera statunitense e dall'evoluzione del processo multipolare.

T. Graziani è direttore di "Eurasia".


25 febbraio 2011

La Cina gioca la carta dell'Euro

   
  Sepolto a pagina 3 della pagina economica del New York Times del 7 gennaio c'era un articolo che segnalava che la Cina si era impegnata ad acquistare bond spagnoli per un valore di 6 miliardi di euro (7,8 miliardi di dollari). Quel che il giornalista non ha notato è l'ampia portata delle conseguenze politiche ed economiche che quest'evento potrebbe avere.

La Cina attualmente detiene 2700 miliardi di dollari in riserve valutarie, oltre 900 miliardi dei quali sotto forma di debiti del Tesoro americano. Per anni i critici della politica monetaria degli Stati Uniti hanno sostenuto che in risposta ai bassi rendimenti sui titoli del Tesoro statunitense e al rischio di un declino precipitoso del valore del dollaro la Cina potrebbe staccare la spina ai suoi investimenti sulla Tesoreria americana. Altri sostengono che ciò non accadrà mai perché l'economia cinese è così dipendente dalle esportazioni verso gli Stati Uniti che esse potrebbero cessare se la Cina con le proprie azioni dovesse innescare un collasso dell'economia statunitense.

21 febbraio 2011

Le banche centrali stanno comprando oro, scaricando il dollaro americano

Ci sono prove del fatto che le banche centrali in diverse regioni del Mondo stiano incrementando le proprie riserve di oro. Quelli pubblicati sono gli acquisti ufficiali.

Una buona parte degli acquisti di lingotti d'oro da parte delle Banche centrali non viene divulgata. Gli acquisti sono garantiti tramite società appaltatrici di terze parti, con la massima discrezione. 

I possedimenti di dollari americani e gli strumenti di debito espressi in dollari americani sono in realtà scambiati con oro, che a sua volta mette pressione sul dollaro.

A turno, sia Cina che Russia hanno aumentato la produzione interna di oro, di cui una buona parte viene acquistatata dalle loro banche centrali:


Si supponeva da tempo che la Cina stesse aumentando di nascosto le sue riserve di oro attraverso l'acquisto della produzione locale. La Russia è un altro importante minatore dove la Banca Centrale sta acquistando oro da un altro ente statale, la Gokhran, che è il braccio del marketing e il deposito centrale per la produzione aurifera del paese. Bloomberg riferisce ora che il direttore della Banca Centrale del Venezuela, Jose Khan, ha dichiarato che il suo paese aumenterà le sue riserve di oro acquistando più della metà dell'oro prodotto dall'industria mineraria nazionale che sta crescendo a passo spedito. In Russia, ad esempio, la Gokhran ha venduto circa 30 tonnellate di oro alla Banca Centrale in un esercizio contabile interno alla fine dello scorso anno. Al tempo fu sostenuto che venne effettuata in parte una vendita diretta anziché collocare il metallo sul mercato aperto, forse influenzando sfavorevolmente il prezzo dell'oro.


La Cina è attualmente il più grande produttore mondiale di oro e lo scorso anno ha confermato di aver aumentato, nel corso degli ultimi sei anni, i possedimenti di oro della sua Banca Centrale di oltre 450 tonnellate. Mineweb.com – Il Venezuale porta la propria produzione di oro nelle riserve della Banca Centrale


18 febbraio 2011

Carlo Lucarelli: La loggia massonica P2 e la creazione dello Stato parallelo

newCarlo Lucarelli: La loggia massonica P2 e la creazione dello Stato parallelo

Terza edizione del ciclo di relazioni "La Democrazia delle Parole" Il filo conduttore sarà: l'uso politico della Storia. La ricostruzione del passato è stata spesso manipolata al fine di fornire ai cittadini una interpretazione dei fatti che è resa funzionale al mantenimento di determinati interessi e, quindi, finisce per alterare i processi cognitivi che presiedono alla consapevole scelta politica di ognuno. L'iniziativa di quest'anno si pone l'obiettivo di discutere di un tema fondamentale, esaminandolo da esperienze e angolazioni culturali diverse ma tutte convergenti nel cercare di comprendere quali siano i meccanismi con cui si pratica la distorsione della realtà e, per converso, quali siano i mezzi cognitivi per restarne immuni e comprenderla.

14 febbraio 2011

Antonio Ingroia: La politica e le stragi di mafia

newAntonio Ingroia: La politica e le stragi di mafia

Consapevolezza della storia e coraggio della conoscenza
La politica e le stragi di mafia

Terza edizione del ciclo di relazioni "La Democrazia delle Parole" Il filo conduttore sarà: l'uso politico della Storia. La ricostruzione del passato è stata spesso manipolata al fine di fornire ai cittadini una interpretazione dei fatti che è resa funzionale al mantenimento di determinati interessi e, quindi, finisce per alterare i processi cognitivi che presiedono alla consapevole scelta politica di ognuno. L'iniziativa di quest'anno si pone l'obiettivo di discutere di un tema fondamentale, esaminandolo da esperienze e angolazioni culturali diverse ma tutte convergenti nel cercare di comprendere quali siano i meccanismi con cui si pratica la distorsione della realtà e, per converso, quali siano i mezzi cognitivi per restarne immuni e comprenderla.

29 ottobre 2010 - Antonio Ingroia, Procuratore aggiunto della Procura distrettuale antimafia di Palermo

10 febbraio 2011

Un sistema di comunicazioni in backup è stato 'miracolosamente' attivato in “modalità di esercitazione” e reso pronto all'uso per l’11 settembre



Una rete speciale di backup che consente alle comunicazioni tra le agenzie governative e militari di poter continuare durante le emergenze fu "miracolosamente" messa in funzione il giorno prima dell'11/9, ed era pertanto già operativa quando gli attacchi terroristici a New York e al Pentagono hanno avuto luogo. Lo Special Routing Arrangement Service (SRAS) è stato, per ragioni sconosciute, attivato in "modalità di esercitazione" il 10 settembre 2001, ed era quindi pronto per essere utilizzato il giorno seguente, quando c'è stata una emergenza nazionale del rango di quelle per cui era stato previsto.
Il sistema SRAS è sotto la responsabilità di un ente governativo poco conosciuto chiamato National Communications System (NCS), che lavora per mantenere in funzione le telecomunicazioni critiche durante le emergenze e ha svolto un ruolo cruciale nella risposta del governo agli attentati dell'11/9, contribuendo a mantenere e ripristinare le reti di comunicazione. Inoltre, il sistema SRAS è legato alla "Continuità di Governo" - un piano che è stato attivato per la prima volta durante gli attacchi.

07 febbraio 2011

Hariri: un nastro audio rivela la fabbricazione di false testimonianze

Hariri: un nastro audio rivela la fabbricazione di false testimonianze

Fonte: http://www.voltairenet.org/article168180.html


Il 15 gennaio scorso NuovaTV, un network televisivo libanese indipendente, ha diffuso una registrazione audio relativa ad un incontro segreto, svoltosi a Marbella (Spagna) nel 2005. Erano presenti: Saad el-Hariri (figlio del Presidente libanese ucciso), Mohamed Zahair as-Siddik (il falso testimone principale), il Commissario Gerard Lehmann (vice-investigatore capo della Commissione ONU) e Wissam el-Hassan (braccio destro di Saad el-Hariri e capo dell'intelligence libanese).

Nel corso di tale incontro, i cospiratori hanno deciso di montare un'accusa contro quattro generali libanesi e nove personaggi chiave dell'establishment siriano, in merito all'uccisione di Rafik el-Hariri. Oltre a discutere del pagamento e la protezione del falso testimone.

04 febbraio 2011

Quirra, Sardegna. Vicino ai war games, due su tre hanno la leucemia.

VIDEO in coda all'articolo.


Vi riportiamo un articolo comparso su L'Unione Sarda del 4 gennaio 2011 su una vicenda terribile, un disastro militare-ambientale che si consuma nella terra che accoglie la stragrande maggioranza delle esercitazioni militari italiane, una piccola Chernobyl che finora i grandi organi di stampa non avevano saputo affrontare, con la lodevole eccezione di un'inchiesta peraltro poco divulgata di RaiNews24 e di una dimenticata puntata di Report. Come spesso accade, sono stati gli scrittori i primi a perforare le bugie di governi e generali, in mezzo ai silenzi dei media e dei politici pavidi. La "sindrome di Quirra" è stata raccontata ad esempio in due romanzi, quello di Massimo Carlotto e Mama Sabot (Perdas de fogu), e quello di Eugenio Campus (Il pettine senza denti). Ora però tutto il disastro emerge nei tabulati di una Asl. Gli irrisi, i "complottisti", quelli che non accettavano le verità ufficiali, avevano ragione. Il caso, scommetteteci, ora non potrà più essere insabbiato.

Rapporto choc sul poligono di Quirra
L'Asl: negli ovili agnelli deformi e pastori con la leucemia


di Paolo Carta - L'Unione Sarda.

03 febbraio 2011

Dalla parte dell'Egitto



Manifestanti egiziani coraggiosi decideranno nelle prossime ore se in Egitto e nella regione circostante a prevalere sarà la tirannia o la democrazia. Hanno fatto appello alla solidarietà internazionale: mandiamo loro una risposta enorme e chiediamo ai nostri governi di fare lo stesso schierandosi dalla loro parte:
Milioni di egiziani coraggiosi si trovano di fronte a una scelta che segnerà il loro destino. In migliaia sono stati arrestati, feriti o uccisi nei giorni scorsi. Ma se continueranno le loro proteste pacifiche, potrebbero porre fine a decenni di tirannia.

I manifestanti hanno chiesto la solidarietà internazionale, ma la dittatura è consapevole della potenza dell'unione in momenti come questi, e infatti hanno cercato disperatamente di tagliare le comunicazioni degli egiziani con il resto del mondo e fra di loro spegnendo internet e i cellulari.

Le comunicazioni via satellite e via radio possono però ancora sfondare il blackout imposto dal regime: inondiamo quelle frequenze con un grido enorme di solidarietà per dimostrare agli egiziani che noi siamo dalla loro parte, e che chiederemo ai nostri governi di fare altrettanto. E' un momento decisivo, e ogni ora è cruciale: clicca sotto per firmare il messaggio di solidarietà, e inoltra questa e-mail a tutti:

https://secure.avaaz.org/it/democracy_for_egypt/?vl

Il potere dei cittadini si sta diffondendo in tutto il Medio Oriente. Nel giro di pochi giorni i manifestanti pacifici in Tunisia hanno abbattuto una dittatura che durava da 30 anni. Ora le proteste si sono propagate in Egitto, Yemen, Giordania e oltre. Questo potrebbe essere l'abbattimento del muro di Berlino del mondo arabo. Se la tirannia cadrà in Egitto, un'ondata di democrazia potrebbe inondare l'intera regione.

Il dittatore egiziano Hosni Mubarak ha provato ad annientare le manifestazioni. Ma con un coraggio e una determinazione incredibili, i manifestanti non si sono fermati.

02 febbraio 2011

[Rete Voltaire] I principali titoli della settimana 01 febbraio 2011

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Voltairenet.org
 Réseau de presse non-alignée

Focus
L'Egitto sull'orlo del bagno di sangue

di Thierry Meyssan | 1 febbraio 2011  I media mainstream si sono appassionati delle manifestazioni in Egitto e predicono l'avvento della democrazia in stile occidentale in tutto il Medio Oriente. Thierry Meyssan contesta questa interpretazione. Secondo lui delle forze opposte sono in movimento e la loro risultante è diretta contro l'ordine statunitense nella regione.
Washington affronta l'ira del popolo tunisino

di Thierry Meyssan | 24 gennaio 2011  Mentre i media occidentali celebrano la "Jasmine Revolution", Thierry Meyssan svela il piano statunitense per cercare di fermare l'ira del popolo tunisino e mantenere questa discreta retroguardia della CIA e della NATO. Secondo lui il fenomeno insurrezionale non è finito e la vera rivoluzione, tanto temuta dagli occidentali, potrebbe presto cominciare.
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 La stazione televisiva indipendente libanese NewTV, ha mandato in onda Sabato 15 gennaio, una registrazione audio di una riunione segreta tenutasi nel 2005 a Marbella (...)

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di Joshua Blakeney | 30 gennaio 2011  Joshua Blakeney, studioso e giornalista canadese, è pronto a scommettere su Ed Miliband, leader dell'opposizione inglese, figura emergente della politica occidentale in grado di resistere al tritacarne sionista. Ironia della sorte, Miliband è il primo leader del Partito Laburista di educazione ebraica ed il primo a sostenere pubblicamente una politica estera costruita "sui valori e non solo sulle alleanze".