29 maggio 2009

DJ Nais feat Supa - Zeitgeist

DJ Nais feat Supa - Zeitgeist (REGIA Luca Tartaglia) ZEITGEIST il SINGOLO. Cerca sul web cerca su internet la ricerca adesso parte da te. www.djnais.com www.myspace.com/djnais www.myspace.com/supacush www.zeitgeistmovie.com http://www.youtube.com/watch?v=YC_dtFwabJs

28 maggio 2009

Benjamin Fulford: Terremoti causati da HAARP



Benjamin Fulford parla della sue esperienza con alti rappresentanti del govenro e delle finanze giapponesi esponendo il potere dell'HAARP e i tempi politici dei terremoti e disastri più devastanti. I disastri naturali potrebbero essere pilotati da tecnologie in mano agli americani sconosciute al grande pubblico ed usati per ritorsioni e scopi politici e militari. Le elezioni sono sempre una ottima occasione per creare disastri dove ogni parte politica e ogni sciacallaggio di qualsiasi genere può prendere posto al momento giusto. Quello che accade intorno a noi potrebbe avere una causa ben diversa da quella che ci raccontano gli sciacalli controllati dei media.
http://www.youtube.com/watch?v=_HFQXM1ckH4

23 maggio 2009

No frequenze, no party

Europa7 è la tv che non c'è. Doveva esserci, ma questo è il paese dei concorsi truccati. Se per caso, una tragica fatalità, vince uno che non era tra i raccomandati, basta non consegnare il premio. Puoi agitarti quanto vuoi che tanto nessuno ti sente. Nessuno lo viene a sapere perchè chi dovrebbe dirlo è lo stesso cui è stato assegnato il premio al posto tuo. Il TG4 tace. Mediaset tace. La Rai tace. Noi no. Il Consiglio di Stato, nella decisione del 20 gennaio 2009, chiude la questione con un riasrcimento di un milione di euro. Francesco Di Stefano, basandosi su una perizia tecnica redatta da Banca Unipol, aveva chiesto due miliardi di euro per lucro cessante. Come saltavano fuori? Beata ingenuità: Di Stefano credeva che, avendo lui vinto la concessione e avendola Rete4 persa, Rete4 sarebbe dovuta passare sul satellite, perdendo circa il 95% dello share. Rai3 dal canto suo avrebbe dovuto trasmettere senza pubblicità. Del resto, gli italiani pagano già il canone. Dando poi finalmente lavoro a Luttazzi, Guzzanti, Santoro, Biagi, Travaglio e compagnia, Europa7 avrebbe raggiunto l'11% dello share entro il 2000 ed il 16% entro il 2005. Così, recuperando l'intero fatturato di Rete4 e Rai3, Europa7 avrebbe chiuso sin dal 2000 con un utile netto di oltre 127 milioni di euro, che dal 2008 sarebbero aumentati a 305 milioni. Il Consiglio di Stato ha dato un'occhiata alla perizia, si è fatto una risata e ha riconosciuto solo un milione di euro. Meno di un millesimo. Perchè? Perchè i conti mica si possono fare così. Innanzitutto non è detto che Europa7 avrebbe fatto delle trasmissioni televisive di buon livello [ndr: se fosse per questo, visto il palinsesto di Rete4, personalmente avrei ritenuto più interessante anche la trasmissione di uno screensaver con i pesciolini per 24 ore al giorno ]. Poi, dai, c'è crisi, ...lo sanno tutti! Perfino LA7, che ha molti più mezzi, chiude il bilancio costantemente in perdita. Inoltre non c'è nessuna evidenza del fatto che Luttazzi, Biagi, Travaglio, la Dandini e compari avrebbero firmato un contratto con Europa7. Emilio Fede inoltre sul satellite non ci va, visto che il ricorso contro Rete4 è stato presentato con ritardo. Dunque Di Stefano, che nel 1999 investì 164 milioni di euro, può tornare a casa con una monetina nel cappello e la farsa di un bouquet di frequenze assegnate con dolo. Appartengono infatti a un consorzio che le utilizza per la radiodiffusione digitale, e che ha già annunciato ricorso al TAR per l'annullamento dell'assegnazione ministeriale. Aveva ragione Gentiloni, che a Graham Watson, il parlamentare europeo Presidente del gruppo politico ALDE, che era venuto in Italia per rappresentare l'Europa nel dialogo con il governo sul caso Europa7, fece capire informalmente che Di Stefano avrebbe fatto meglio e prendersi gli spiccioli e tornare a casa, perchè non tirava aria. Riporto una dichiarazione di Nicolò Rinaldi, registrata nei suoi uffici al Parlamento Europeo di Bruxelles, nell'ala dedicata ai liberal democratici di cui è segretario. Voi intanto guardate sempre meno la televisione, e sempre di più internet.

www.byoblu.com

20 maggio 2009

Rebus: "SIGNORAGGIO, la grande truffa" - Tutta la puntata

Chi stampa i nostri soldi? Sulla base di quale diritto. Siamo proprio certi che nessuno si arricchisca indebitamente nel farlo? Come si crea la "base monetaria"? ha una qualche influenza sul debito pubblico e sulla perdita di potere d'acquisto dei nostri soldi (inflazione)? Ospiti in studio: Marco Della Luna - autore "Euroschiavi" Egenio Bentazzo - esperto finanza Marco Saba - Centro Studi Monetari Nel corso della puntata verrà trasmesso e commentato il documentario "GENIUS SECULI": adattamento del primo capitolo di ZEITGEIST ADDENDUM. Creazione della moneta, debito pubblico, inflazione, interessi. Autore originale: Peter Joseph Adattameto italiano: Christian Ice Revisione testo: Alessandro Bono Voce narrante: Marco Benevento Musiche: Luca Bellanova. "Rebus, questioni di conoscenza" è una trasmissione curata e condotta da Maurizio Decollanz, andata in onda lunedì 27 APRILE 2009, ore 22.00, su Odeon e OdeonSAT (Sky 827). Rebus: "SIGNORAGGIO, la grande truffa" - Parte 1 http://www.youtube.com/watch?v=zKKGUAFz8Ks Rebus: "SIGNORAGGIO, la grande truffa" - Parte 2 http://www.youtube.com/watch?v=x7NIBzjdWFs Rebus: "SIGNORAGGIO, la grande truffa" - Parte 3 http://www.youtube.com/watch?v=swZAdNFMzFg Rebus: "SIGNORAGGIO, la grande truffa" - Parte 4 http://www.youtube.com/watch?v=q2ax65XvnCw Rebus: "SIGNORAGGIO, la grande truffa" - Parte 5 http://www.youtube.com/watch?v=_GypRDAC1x4 Rebus: "SIGNORAGGIO, la grande truffa" - Parte 6 http://www.youtube.com/watch?v=_hsprgqByMs

15 maggio 2009

Rebus - JFK, La Cospirazione - Parte 1

L'assassinio di John Fitzgerald Kennedy fu il frutto di una cospirazione. Il complotto è oggi una delle interpretazioni più verosimili dei fatti. A sostenerlo, ormai, numerose indagini indipendenti che sembrano comprovare la presenza di più cecchini a Dallas il 22 novembre 1963. Chi e per quale motivo ha ucciso allora il 35° Presidente americano? Rebus, questioni di conoscenza, lunico programma che ha il coraggio di affrontare e sgretolare i rebus dei nostri tempi, cercherà di dare una risposta. In studio con il conduttore e curatore Maurizio Decollanz, Vittorio Di Cesare, docente di Intelligence, e Marcello Foa, giornalista e scrittore, commenteranno rari documenti video dellepoca oltre allinedita versione, per la televisione italiana, del filmato, stabilizzato elettronicamente, di Abraham Zapruder, unico documento video che riprende integralmente gli ultimi attimi di vita del Presidente Kennedy. Rebus, questioni di conoscenza - JFK, La Cospirazione: andato in onda lunedì 20 aprile alle ore 22,00 su Odeon e Odeon24 (Sky827) Rebus - JFK, La Cospirazione - anteprima http://www.youtube.com/watch?v=HZ7pheQAesM Rebus - JFK, La Cospirazione - Parte 2 http://www.youtube.com/watch?v=7gX8p9SCKpo Rebus - JFK, La Cospirazione - Parte 3 http://www.youtube.com/watch?v=CqRKEHEIABs Rebus - JFK, La Cospirazione - Parte 4 http://www.youtube.com/watch?v=Tumb3q0ecgo Rebus - JFK, La Cospirazione - Parte 5 http://www.youtube.com/watch?v=ZAICC4G2T3Y Rebus - JFK, La Cospirazione - Parte 6 http://www.youtube.com/watch?v=_IBWXKyE8G0

13 maggio 2009

Paolo Franceschetti: UN POSSIBILE ATTENTATO AL PAPA?

Di Solange Manfredi Stiamo vivendo un periodo storico molto delicato, in cui si stanno giocando partite importanti per i c.d. “equilibri occulti”.
Queste partite, come ci insegna la storia, vengono giocate dai centri del potere senza esclusione di colpi (collusioni criminali, formazione di apparati segreti, operazioni terroristiche, ecc..). Il terribile gioco prevede anche, e sempre, l'eliminazione di personaggi scomodi, pericolosi o, semplicemente, strumentali per la realizzazione del progetto. Fatta questa premessa, ciò che in questi giorni mi domando è: La partita che oggi si sta giocando prevede un nuovo attentato al Papa da compiersi il 13 maggio a Betlemme? La mia domanda nasce dall'analisi di alcuni fatti, e dalla constatazione di alcune coincidenze. Vediamo quali. Dal giorno della sua elezione al soglio Pontificio tre sono stati i problemi che, maggiormente, hanno coinvolto la figura di Benedetto XVI: 1. Nazismo: Le ombre sulla adesione di Benedetto XVI al nazismo; 2. Ratisbona: Il discorso tenuto dal Santo Padre, nel settembre del 2006 a Ratisbona. Discorso che provocò un vero e proprio incidente diplomatico con la comunità mussulmana. 3. Lefebvriani: La revoca della scomunica ai vescovi scismastici ‘lefebvriani’ Bernard Fellah, Alfonso de Gallareta, Tissier de Mallerais e Richard Williamson. Proprio quest'ultimo vescovo, infatti, ha fatto parlare molto di sé nell'ultimo anno. Prima per l'intervista rilasciata al settimanale cattolico britannico Catholic Herald, in cui aveva difeso l'esistenza dei cosiddetti ''Protocolli dei Savi di Sion'. Successivamente per aver negato, in una intervista TV, la realtà dell'Olocausto. In ultimo P. Franz Schmidberge, superiore per la Germania della Fraternita' Sacerdotale San Pio X, il gruppo fondato da mons. Lefebvre, in una lettera circolare inviata a Natale, ha scritto: ''gli ebrei di oggi partecipano della colpa di deicidio, fino a quando non prenderanno le distanze dai loro predecessori credendo nella divinità' di Gesù' Cristo''. Questi “incidenti” (se provocati o meno non si sa) hanno rischiato di danneggiare pesantemente il Santo Padre, regalandone un'immagine che ben si è prestata ad attacchi, polemiche e giudizi non troppo lusinghieri. Ma Ratisbona, Lefebvriani e Nazismo (oltre, naturalmente, alla data del 13 maggio, data di grande importanza simbolica), compaiono anche negli attentati subiti da Papa Giovanni Paolo II. Vediamo dove: 13 MAGGIO 13 maggio 1981, in Piazza San Pietro, il killer turco Ali Agka ferisce gravemente Papa Giovanni Paolo II. Il 13 maggio 1982, durante il pellegrinaggio di ringraziamento a Fatima, un attimo prima che riesca a colpire il Santo Padre con una baionetta lunga 37 centimetri che nasconde sotto la tonaca, viene fermato il prete spagnolo Juan Fernández Krohn. In entrambe i casi il giorno scelto per l'attentato è il 13 maggio, perché? Il 13 maggio è la ricorrenza della prima apparizione della Madonna, a Fatima, nel 1917. Secondo alcuni storici (P. Montero e Ildebrando Santangelo) le apparizioni della Madonna a Fatima avvennero principalmente contro la massoneria, vista la violenta, antica e radicale ostilità dell'associazione esoterica contro la Chiesa nella rivendicazione cattolica delle apparizioni di Fatima “...sotto la presidenza di Theophilo Braga, andava realizzando una politica accentuatamente anticattolica. Molti gesuiti furono espulsi dal paese, i conventi chiusi e confiscati i loro beni. Fu abolito l’insegnamento della religione; e approvata la separazione della Chiesa cattolica dallo Stato....I pastorelli vennero sequestrati, vi furono profanazioni, saccheggi, processioni parodistiche, misure politiche dirette a ostacolare i pellegrinaggi. Nella notte del 6 marzo 1922, a Fatima i massoni fecero saltare con la dinamite la piccola cappella eretta sul luogo delle apparizioni1”. FATIMA. Miracolo cattolico o mussulmano? Se per noi occidentali non vi sono dubbi circa la matrice cattolica delle apparizioni di Fatima in Portogallo, è anche vero che l’Islam ha, da tempo e pubblicamente, rivendicato il miracolo come un fatto religioso musulmano. Fatima, infatti, non è un nome cristiano, il paese adottò questo nome durante la dominazione araba del XII secolo. Secondo i mussulmani, dunque, sarebbe stata Fatima, la figlia del profeta dell'Islam Muhammaa, ad apparire ai pastorelli, non la Madonna. GLI ATTENTATORI Ali Agca. Il Killer Turco Agca, estremista di destra (scriveva poesie che esaltavano Hitler e il nazismo), mussulmano, fanatico, con una sorella di nome Fatima, disse di aver agito per volere “superiore”. Sulla base di riscontri svolti a livelli bancari, il killer turco appariva collegato con i vertici della massoneria. Nello specifico: “....nelle indagini svolte dalla magistratura di Trento nel 1983 furono indicate le banche sulle quali doveva avvenire il pagamento dei tre milioni di marchi promessi ad Ali Agka per l’attentato al Papa... In questo diverso e più ampio quadro di lettura, sarà bene ricordare quanto risultava descritto in alcuni atti di quel processo, dove, attraverso un’analisi sugli istituti di credito relativa al commissionamento dell’attentato ad Ali Agka, si evidenziava il ruolo di uno dei più potenti oligarchi tedeschi, e precisamente il principe Johannes von Thurn und Taxis, ostile al Papa e alto esponente della massoneria di rito scozzese (33° grado), come tradizionalmente lo era stata la sua famiglia nel secolo scorso"2. In ultimo, la famiglia dell’ex casa reale portoghese, i Braganza, era imparentata proprio con quella dei Thurn und Taxis di Regensburg (Ratisbona). Juan Fernández Krohn Krohn, il cittadino spagnolo trentaduenne che il 13 maggio 1982 attentò alla vita di Papa Giovanni Paolo II a Fatima, fu ordinato sacerdote da monsignor Lefebvre nel 1978. Krohn, dopo aver lasciato l’area legata al vescovo Lefebvre, era entrato a far parte del gruppo religioso cultista «Tradizione, Famiglia, e Proprietà» (Tfp), “I riferimenti che nell’attentato al Papa del 1981 riconducono alla famiglia del massone von Thurn und Taxis, si ritrovano anche in ordine al secondo attentato, avvenuto lo stesso giorno dell’anno seguente, il 13 maggio 1982 a Fatima da parte del prete ultrà spagnolo Juan Fernández Krohn – questi infatti, prima dell'attentato - avrebbe trascorso un periodo di tempo nel monastero di Ratisbona, controllato e gestito dall’allora ottuagenario padre Emmeran, membro della famiglia dei Thurn und Taxis"3 NAZISMO. Alcuni membri della famiglia Thurn und Taxis li troviamo nella organizzazione segreta denominata società Thule, fondata nel 1918 dal barone von Sebottendorf, che contribuì alla creazione del partito nazista. La società Thule è una organizzazione: “a carattere cospirativo che si estende in tutto il mondo e che opera in contatto con altri gruppi estremisti, come l’Armata blu di Fatima e quella più fanatica denominata Tradizione, Famiglia e Proprietà (Tfp)” 4. Secondo questa organizzazione il territorio del mondo intero deve essere suddiviso tra i discendenti delle vecchie oligarchie, con una organizzazione di tipo feudale, ben diversa da quella degli Stati nazionali contemporanei. ANGELI E DEMONI. In ultimo, è il caso di segnalare come l'atteso film “Angeli e Demoni”, tratto dal romanzo di Dan Brown, uscirà in anteprima mondiale in Italia proprio il 13 maggio, mentre nel resto del mondo l'uscita è prevista per il 15 maggio. Il romanzo, come è noto, è ambientato in Vaticano durante la preparazione, a seguito della morte del Papa, del conclave. CONCLUSIONE Dunque, abbiamo visto come Ratisbona, Portogallo, massoneria, nazismo e Lefreviani compaiano nell'organizzazione del complotto che ha portato agli attentati a Papa Giovanni Paolo II. Per il giudice Carlo Palermo, che sull'argomento ha scritto un libro “Il Papa nel mirino”, l'organizzazione dell'attentato: "….sarebbe stata però diretta, aiutata, assistita, da una pluralità di soggetti interessati – anche se talora tradizionalmente contrapposti –, «uniti», nell’occasione, dal comune obiettivo della eliminazione del Papa, e facilitati, nel raggiungimento delle convergenze, dalla rete occulta della massoneria, e cioè di quella organizzazione segreta trasversale garantita dalla massima segretezza e omertà, che tutela la sua stessa sicurezza e libertà d’azione, non consentendo nemmeno ai propri associati – a livello orizzontale –, di conoscersi direttamente5. Proprio per questo raccordo operato dalla massoneria, per il giudice Carlo Palermo:
"I particolari «significati» e le numerose «simbologie»..... non possono, in questa prospettiva, essere trascurati6. La domanda è: se, come affermato dal giudice Carlo Palermo, significati e simboli non possono essere trascurati nell'indagine di un complotto reso possibile dalla rete occulta della massoneria, possono essere trascurate le coincidenze su descritte tra gli attentati a Papa Giovanni Paolo II e i problemi occorsi, nel corso del suo pontificato, a Benedetto XVI? E' un caso che l'importante incidente diplomatico con il mondo mussulmano (cui gli strascichi sono ancora presenti) sia avvenuto a Ratisbona? E' un caso che, appena tolta la scomunica ai vescovi lefvriani, questi abbiano rilasciato dichiarazioni così imbarazzanti proprio contro gli ebrei e l'olocausto? E' un caso che, subito dopo la sua elezione al soglio pontificio, Benedetto XVI sia stato accusato di aver aderito al partito nazista? E' un caso che la visita alla Grotta della natività a Betlemme sia il 13 maggio, ricorrenza della prima apparizione a Fatima, apparizione rivendicata dal mondo mussulmano? E' un caso che il film “Angeli e Demoni” esca, in prima mondiale in Italia, proprio il 13 maggio? Nei giorni scorsi servizi segreti israeliani hanno lanciato l'allarme: “L'incolumità del Papa, durante il viaggio in Terra Santa, è a rischio”. Ciò non deve destare sorpresa se si pensa quali e quante simbologie, per fanatici ed esaltati, potrebbe avere un attentato a Benedetto XVI il 13 maggio a Betlemme. Le domande da porsi in questo scenario, però, sono due: 1. Visto che le organizzazioni esoteriche comunicano con i simboli, è possibile che i problemi occorsi a Benedetto XVI, nel corso del suo pontificato, siano stati organizzati ad hoc e avessero chiari significati per chi li poteva capire? E se si, quali? 2. In un eventuale attentato a Benedetto XVI, siamo sicuri che i mandanti e gli esecutori sarebbero gruppi terroristici esaltati? O dietro, come successo per l'attentato a Papa Giovanni Paolo II e come scritto dal giudice Rosario Priore nella sentenza sui mandanti, potrebbero esserci, anche in questo caso, “entità statuali"?7 1Carlo Palermo, Il Papa nel mirino, Ed. Riuniti 2 Carlo Palermo, Il Papa nel mirino, Ed. Riuniti: “Il principe Johannes, all’epoca dell’attentato del 1981, era presente nel consiglio di amministrazione della Banca di Monaco, Bayerischer Vereinsbank, e ne controllava il 15% del pacchetto azionario. Sia questa che la filiale londinese, la Union Bank of Bavaria, erano state segnalate nell’inchiesta trentina relativamente al deposito di tre milioni di marchi da parte del mafioso turco Bekir Celenk, i tre milioni promessi ad Ali Agka per l’attentato al Papa. La Bayerischer Vereinsbank rappresentava la più stretta connessione bancaria con la Bulgarian Foreign Trade Bank, considerata il polmone finanziario di diverse operazioni sporche. Significativo, in particolare, appariva il fatto che una sua filiale fosse la Litex Bank (con sede in Beirut), azionista della Biblos Bank, cui apparteneva il potente esponente della falange Camille Chamoun, già presidente della repubblica libanese. A detta delle fonti, la Biblos e la Litex rappresentavano una importante connessione tra l’est e l’ovest per il riciclaggio di denaro sporco proveniente dai traffici di droga libanesi e per i contatti con gli esponenti politici della Falange e dei Servizi segreti orientali". 3 Carlo Palermo, Il Papa nel mirino, Ed. Riuniti 4 Carlo Palermo, Il Papa nel mirino, Ed. Riuniti 5Carlo Palermo, Il Papa nel mirino, Ed. Riuniti 6Carlo Palermo, Il Papa nel mirino, Ed. Riuniti 7Sentenza Rosario Priore: "...…tale delitto fu il risultato di un complotto di alto livello, e cioè che a monte dell’esecuzione, anzi degli esecutori materiali vi furono organizzatori ed entità con ogni probabilità statuali… tutti i Servizi, non solo quelli dei grandi Stati, si siano occupati di un fatto così grave e unico nella storia degli ultimi secoli…tutti, però, con l’obiettivo di impedire, una volta consumatosi il delitto, l’accertamento della verità, e così agendo.... quelle entità sono comunque riuscite a distruggere prove vere, fabbricarne di false, e a chiudere la bocca a tanti che sapevano la verità….”
Dal Blog di: Paolo Franceschetti: UN POSSIBILE ATTENTATO AL PAPA?