30 aprile 2015

Voli CIA, l'Europa indaga



“La Cia e’ stata chiaramente, in diverse occasioni, responsabile del rapimento e della detenzione illegale di sospetti terroristi sul territorio di stati membri dell’Unione Europea, cosi’ come del loro trasferimento”, ha detto l’Europarlamentare Ds Claudio Fava nel suo primo rapporto da relatore ad interim della Commissione Europea che indaga sulle denunce di abusi commessi dai servizi americani sul territorio del Vecchio continente.
“ Le cosiddette ‘extraordinary renditions’ (o ‘consegne speciali’) non furono episodi – ha aggiunto Fava – ma una pratica diffusa e condivisa anche da molti Paesi Europei”

Sulla vicenda dei voli Cia e delle presunte carceri segrete e’ al lavoro, per il Consiglio d’Europa, il parlamentare svizzero Dick Marty. Rainews24 lo ha intervistato. Ecco il testo dell’inchiesta di Mario Sanna (a cura di Maurizio Torrealta) che comprende anche il resoconto del recente viaggio della Commissione dell’Europarlamento in Macedonia dove si sarebbe verificato uno dei sequestri piu’ noti: quello di Khaled El Masri.

di Mario Sanna (a cura di Maurizio Torrealta) per rainews24.it

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23 aprile 2015

Voli e sequestri CIA - Il caso El Masri



Il 14 marzo scorso, nella sede del Parlamento europeo di Strasburgo Khaled EL MASRI, un cittadino tedesco di origine libanese che racconta di essere stato rapito dalla Cia in Montenegro, e’ stato ascoltato in udienza pubblica dalla Commissione europea sui voli e i sequestri della Cia in Europa.

"La ricostruzione di El Masri – dice il Relatore della Commissione, l’europarlamentare DS, Claudio Fava - conferma il sospetto che a fianco della CIA abbiano spesso operato anche servizi di sicurezza europei: in questo caso quello della Macedonia e, probabilmente, quello della Germania. Insomma ‘ conclude Fava - da Milano a Skopje, da Stoccolma a Bonn, l'Europa negli ultimi anni è stata una riserva di caccia per CIA, una caccia a presunti terroristi condotta fuori da ogni tutela giuridica e da ogni legalità internazionale".

di Mario Sanna (a cura di Maurizio Torrealta) per rainews24.it

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06 aprile 2015

Sangue e cemento 6 aprile 2009 - DocuFilm



Un film di Thomas Torelli. Con Paolo Calabresi Documentario, durata 58 min. - Italia 2010.
un anno dal terremoto che ha devastato l'Abruzzo, Sangue e cemento ripercorre cause recenti e responsabilità remote di chi ha costruito male per risparmiare sui materiali e sulle tecniche, di chi doveva controllare, ma non lo ha fatto, degli amministratori che hanno favorito la speculazione a discapito della sicurezza dei cittadini, che hanno pagato un prezzo di 299 vittime. Interviste e testimonianze a sismologi, geologi, tecnici del territorio e delle costruzioni, avvocati e giudici arricchiscono questo film-documento che è stato realizzato dal Gruppo Zero, un collettivo di giornalisti, cineasti e comunicatori che producono documentari d'inchiesta per un'informazione corretta e libera da manipolazione.
Il documentario si apre con un ticchettio sinistro che accompagnerà tutta l'inchiesta, intensificandosi nei momenti di maggior pathos; il ticchettio è quello degli orologi che alle 3.32 del 6 aprile 2009 sono stati testimoni impotenti della tragedia. Compare il fermo immagine di un paese soleggiato, con montagne innevate sullo sfondo; c'è la luce, inizialmente, poi l'immagine viene desaturata fino al grigiore di un bianco e nero inquietante; e la metafora non poteva essere più efficace. Paolo Calabresi, il narratore che ci prende per mano e accompagna nell'indagine, mette subito sul tavolo la verità incontrovertibile della differenza tra il terremoto abruzzese e quello giapponese del 19 luglio 2008; dati alla mano, confronta intensità, feriti, morti, sfollati, edifici inagibili e la sentenza è davanti agli occhi: entrambi inevitabili, non è stato però il terremoto ad uccidere 299 persone in Abruzzo, dato che il più potente sisma giapponese non ha portato morti.

02 aprile 2015

Craig Murray: il coraggio della verità - Sequestri Cia



Craig Murray è stato ascoltato dalla Commissione d'inchiesta dell'Europarlamento sui voli e i sequestri della Cia in europa alla fine di aprile. Murray è stato ambasciatore britannico in Uzbekistan dal 2002 al 2004. Cosa ha dichiarato Murray alla Commissione? Ha detto che i servizi segreti americani e britannici hanno utilizzato testimonianze di detenuti ottenute mediante tortura e non ha escluso che i servizi segreti di molti paesi europei fossero informati di quanto facessero i loro colleghi in Uzbekistan.

L'ambasciatore ha parlato di "cooperazione" tra i servizi nazionali quando si è avuto a che fare con detenuti sospettati di terrorismo in Uzbekistan. L'alto funzionario si è detto certo del fatto che i servizi uzbeki torturassero i detenuti e che la CIA e l'MI6 britannico ottenessero le informazioni sebbene non partecipassero agli "interrogatori". Murray ha raccontato d'aver posto il problema al ministro degli esteri britannico, Jack Straw, il quale concluse, dopo un incontro con il capo dei servizi MI6, che ricevere informazioni ottenute sotto tortura non avrebbe contravvenuto alla Convenzione ONU contro la tortura.

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