Byoblu come televisione indipendente, oltre a battersi contro la
censura, finanzia progetti che hanno lo scopo di far luce su eventi e
fenomeni d’attualità.
Dopo l’emergenza covid, l’informazione si è concentrata sulla crisi
energetica in atto, le azioni delle istituzioni e i rapporti geopolitici
ed economici fra Stati. È possibile che esista un’altra verità oltre a
quella raccontata dalle istituzioni e che viene taciuta? Ci sono
soluzioni possibili alla crisi energetica in atto?
Byoblu si è recato in Libia, nella zona di Bengasi, per realizzare un
documentario sulla situazione politica ed economica di quella parte di
Paese con il documentarista Michelangelo Severgnini.
Nel documentario sono contenute interviste esclusive a membri del
Governo di Bengasi e ad esponenti delle principali aziende energetiche.
Il lavoro di inchiesta fa emergere in maniera evidente come l’Italia
avrebbe l’opportunità di ottenere petrolio e altre fonti energetiche a
basso costo dalla Libia, qualora riallacciasse i rapporti con il Governo
di Bengasi, risolvendo così buona parte dei problemi derivati dalla
crisi energetica.
“Ho acquistato 5 litri di benzina a Bengasi e li ho pagati 15
centesimi di euro. Benzina che però non posso portare in Italia per via
di una risoluzione la numero 2362 delle Nazioni Unite” Accade questo
nell’est della Libia, a Bengasi – spiega Severgnini – che l’Europa e il
resto del mondo non riconoscono come Paese a tutti gli effetti e per
questo non è autorizzato alla vendita del petrolio sul mercato
internazionale.
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reportage come questo.
RIFLETTORI PUNTATI SU SEVERGNINI, RICEVUTO ANCHE DAL PRESIDENTE DEL SENATO LA RUSSA
Lo scorso 25 novembre a Napoli si è tenuta la proiezione del suo film
“L’Urlo” in programma all’interno del Festival dei diritti umani. La
proiezione è stata interrotta dopo soli 20 minuti (su 80 di lunghezza)
per l’intervento di alcuni personaggi attivi nelle ONG, i quali hanno
imposto ai tecnici la sospensione e, afferrato un microfono hanno preso
ad accusare i contenuti del film, che riportavano le testimonianze dei
migranti-schiavi in Libia, e il regista Severgnini.
Ad intervenire contro questo grave episodio di censura il presidente
del Senato, Ignazio La Russa, che ha voluto parlare direttamente con
Severgnini.
Il registra, infatti, è stato ricevuto a Palazzo Madama in segno di
solidarietà per lo spiacevole episodio. Prosegue intanto un silenzio
assordante da parte della sinistra, “terrorizzata dalla rappresaglia
delle ONG qualora rompessero il patto di omertà che ormai li lega” ha
affermato il regista. 12 Dicembre 2022
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