28 gennaio 2016

Iaria Alpi: Nuovo processo per Hashi Hassan



Iaria Alpi: Nuovo processo per Hashi Hassan, ammessi tutti i testi from Mario Rossi Network on Vimeo.
La Corte d'appello di Perugia ha ammesso l'istanza per la revisione del processo a carico di Hashi Omar Hassan il quale è stato condannato a 26 anni per l’omicidio della giornalista del Tg3, Ilaria Alpi, e dell'operatore Miran Hrovatin, a Mogadisco il 20 marzo del 1994. ll collegio presieduto da Giancarlo Massei ha ammesso tutte le deposizioni chieste dalla difesa e dalla procura generale, tra i quali l’ex ambasciatore Giuseppe Cassini e Giancarlo Marocchino. Lo stesso procuratore generale Dario Razzi ha detto: "Va ricercata la verità per il rispetto delle vittime e dell'imputato". Erano presenti in aula lo stesso Hashi Omar Hassan e la madre di Ilaria Alpi, Luciana. L’esame dei testimoni è stato fissato al 5 aprile “con riserva di disporre eventuali rogatorie per i testi che, reperibili fuori del territorio dello Stato, non dovessero presentarsi”. Il caso era stato riaperto dopo le dichiarazioni del supertestimone Gelle, rintracciato da “Chi l’ha visto?” in Gran Bretagna. "E' fondamentale sentirlo al più presto", ha chiesto il legale di Luciana Alpi, l'avvocato D'Amati, ricordando che l'altro testimone del duplice omicidio, l'autista somalo della giornalista, è stato ucciso.

21 gennaio 2016

Rete Voltaire: I principali titoli della settimana 19 gennaio 2016


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 Parigi (Francia) |
Mentre Hezbollah accerchia la località di Madaya, autorizzando i civili a circolare ma impedendo a 600 combattenti di Al Qaeda e di Adhar al-Sham (Uomini liberi della Grande Siria, formazione armata nata nel 2011 per abbattere Bashar-al-Assad, ndt) di uscire dalla città, l'Arabia Saudita e il Qatar hanno lanciato una campagna per denunciare l'assedio della città. Secondo Medici del Mondo, 23 persone sarebbero morte di fame. Secondo gli abitanti, invece, come a Yarmouk gli jihadisti hanno confiscato gli aiuti alimentari per poi rivenderli a prezzo esorbitante. Per autorizzare l'invio di altri convogli umanitari, il governo siriano ha posto come condizione l'accesso anche ad altre due località accerchiate dagli jihadisti, Fouaa e Kefarya. Alla fine è stato raggiunto un accordo e l'ONU ha così potuto entrare nelle tre città. Per impedire che la falsificazione mediatica continuasse, Hezbollah ha trasmesso l'avvenimento in diretta sulla sua televisione Al-Manar. Intervistati dai giornalisti, gli (...)




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13 gennaio 2016

Rete Voltaire: I principali titoli della settimana 12 gennaio 2016

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06 gennaio 2016

Rete Voltaire: I principali titoli della settimana 29 dicembre 2015


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01 gennaio 2016

La realtà del Secretum Omega

Il "Jesuit Footage", classificato Secretum Omega, sembra un'attendibile prova dell'esistenza del Pianeta X, il Nibiru sumero.

Che cos’è il cosiddetto “Jesuit Footage”? Chi scrive ha battezzato con tale espressione un breve e controverso filmato di circa due minuti (un montaggio di due riprese) proveniente dal materiale video realizzato da una presunta sonda spaziale segreta denominata “Siloe”, che sarebbe stata spedita dal Vaticano nello spazio remoto all’inizio degli anni ’90 con l’obiettivo di riprendere alcune immagini del fantomatico Nibiru, decimo pianeta del Sistema Solare conosciuto ed adorato dalle antiche genti mesopotamiche. Il filmato, recapitato per posta nel 2001 a Cristoforo Barbato (un ricercatore indipendente membro della comunità ufologica italiana ed ex caporedattore di alcune riviste di settore), si tratterebbe di una copia di una copia, non del master. La fonte di questo materiale? Un padre Gesuita operante a Roma presso la Santa Sede all’interno di una struttura d’intelligence denominata Servizio Informazioni del Vaticano, in breve SIV. Questo religioso ha incaricato Barbato di fungere da apripista all’interno dei mass media per il rilascio d’informazioni cruciali per le prossime decadi della storia umana. Una scelta insolita, ma comprensibile se si riflette per un attimo sul fatto che nell’affrontare una vexata quaestio potenzialmente destabilizzante come quella del “Pianeta X”, è certamente da preferirsi un giovane considerato coraggioso ed onesto, ma poco noto, ad un giornalista affermato e legato ad affetti familiari, questioni d’immagine ed interessi di varia natura. Il SIV (Servizio Informazioni del Vaticano) e la sua quinta colonna