Non è mai successo nella storia degli Stati Uniti d’America. Il Texas ha presentato un ricorso alla Corte Suprema per denunciare i presunti brogli durante l’ultima elezione presidenziale e invalidare il voto in 4 Stati: Georgia, Pennsylvania, Michigan e Wisconsin. Al ricorso, promosso dal procuratore generale del Texas, Ken Paxton, si sono aggiunti altri 17 Stati.
Le accuse contenute nell’atto di citazione sollevano dubbi sull’integrità e legittimità delle elezioni nei quattro Stati, attualmente attribuiti a Joe Biden e fondamentali per l’elezione di quest’ultimo.
La contestazione del voto in questi 4 Stati potrebbe mettere in discussione ben 62 grandi elettori. Se la Corte Suprema accogliesse il ricorso, il totale dei grandi elettori di Biden potrebbe scendere da 306 a 244, al di sotto della soglia di 270, necessaria per la vittoria. Il numero di grandi elettori assegnati a Donald Trump è al momento di 232.
La Corte Suprema degli Stati Uniti ha ordinato agli Stati citati in giudizio di rispondere entro le ore 15 (ore 21 italiane) di giovedì 10 dicembre.
Il supremo organo giudiziario degli Stati Uniti è composto da 9 giudici. Attualmente sono 6 quelli di estrazione conservatrice, tra di loro tre sono stati nominati da Donald Trump, mentre i giudici progressisti, maggiormente più vicini alle idee del partito democratico, sono tre.
Una pronuncia della più alta corte federale è attesa a breve, probabilmente prima del 14 dicembre, data in cui il Comitato Elettorale dei 538 Grandi Elettori dovrà riunirsi per il processo formale di proclamazione del presidente eletto.
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