Un gigante con i piedi di argilla e un fallimento negato solo dai media nostrani che fanno spalla, ma quanto sta accadendo in Italia, il paese che suo malgrado ospita da sempre e finanzia lo Stato della Città del Vaticano, dove la religione cattolica, il numero dei preti e dei fedeli è il più alto nel mondo.
Come verosimilmente il numero di bambini stuprati nelle parrocchie italiane. Un dato di cui lo Stato non si interessa ma che terrorizza la CEI che per questo oggi più che mai invoca ai media “amici” la censura delle vittime.
Il paese con il Governo più compiacente da sempre e che malgrado l’indicazione degli altri paesi e dell’UE; i più richiami da parte degli organi sovrannazionali che nella sostanza lo accusano di favorire la pedofilia non solo ecclesiastica nel paese, non adempiendo a quegli interventi (l’Italia è stata nuovamente denunciata all’Onu per inadempienza totale alle raccomandazioni del 2019) che sono non solo il fondamento dei vari concordati, ma necessità strutturali alle quali adeguare le norme per il fine che è l’interesse superiore della salute dei minori.
Tolto il grande pubblico che apprende quanto riportano i media italiani – che in tutti questi anni non hanno mai fatto una sola inchiesta – i sopravvissuti sono gli unici oggi a fare da ago della bilancia sui fallimenti della Giustizia e alle dichiarazioni della chiesa, soprattutto sulla veridicità dei fatti dichiarati. Sono quelli che ad essa si sono rivolti e vedendosi sbattere puntualmente la porta in faccia in barba ai proclami mediatici degli ultimi anni, sanno concretamente quanto valgano le iniziative dietro alla campagna di Tolleranza ZERO avviata da papa Francesco, una campagna che come Chiesa italiana ha ottenuto nei confronti dei sopravvissuti una Credibilità ZERO.
Il fatto che non esista un solo sopravvissuto che ringrazia, credo sia drammaticamente significativo.
Ma quanto è credibile oggi la CEI che da mesi sta avviando in occasione della nomina del nuovo Presidente, una vera e propria campagna mediatica fatta di proclami non ingenui, ma certosinamente ragionati ed in totale malafede, oltre che ingannevoli e indignitosi per l’informazione pubblica che li riporta senza un doveroso contraddittorio, privando di fatto i sopravvissuti italiani, di qualunque possibilità di parola.
Denunciamo con forza quanto è accaduto qualche giorno fa nella più violenta forma di censura da parte di Avvenire, SIR, Chiesa Cattolica e Italia Viva, relativamente alla ministra Elena Bonetti.
Con un comunicato congiunto il Governo ha annunciato di aver lanciato un salvagente alla CEI per uscire dal problema della pedofilia. Diciamo “uscire” in quanto il tutto emerge sotto forma di un LIFTING generosamente offerto ancora una volta dal Governo Italiano al clero, nessun accenno a indennizzi o aiuti ai sopravvissuti o pene per i colpevoli e qui la gravità dell’annuncio, contestato dagli stessi che hanno chiesto il diritto di replica all’infausto comunicato, ricevendo il solito silenzio di chiesa e redazioni giornalistiche.
Un ottimo inizio in perfetto “stampo italiano” che parte con il preoccupante silenzio, non tanto del clero – classico e a cui noi sopravvissuti siamo abituati – ma delle Istituzioni, la Ministra Bonetti, che spero ci scusi se ci permettiamo di far notare, ma non dovrebbe reggere nella sua funzione la tonaca al clero, ma ai cittadini vittime. Le ricordiamo che non siamo a una festa col clero dove si pasteggia a tarallucci e vino, qui si parla dello stupro di bambini, cittadini della Repubblica Italiana.
Se non si sente all’altezza da Ministro di fare fronte alla situazione può anche cedere la poltrona perché il Popolo italiano non ha bisogno al momento di rappresentanti del clero al Governo, ma di rappresentanti dello Stato, come quelli che stanno reclamando i diritti dei sopravvissuti nel resto d’Europa.
Purtroppo in Italia la Rete L’ABUSO è l’unica realtà che in questi 12 anni di sistematica latitanza dello Stato, più volte si è trovata a dover fare anche le sue veci.
L’unica realtà esistente in Italia che in una questione che la riguarda, viene censurata ed estromessa dagli stessi organi del Governo che sostengono di volerla tutelare.
Credo una ignoranza di Stato non trascurabile.
Zanardi
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