17 maggio 2022

IL GENERALE FABIO MINI / LA NATO VA SCIOLTA


“La NATO, così come è oggi strutturata e organizzata, dovrebbe essere sciolta”.

Non ha peli sulla lingua Fabio Mini, ex Capo di Stato Maggiore del Comando NATO per il Sud Europa, al Comando Interforze delle operazioni nella ex Jugoslavia e quindi Comandante della Forza internazionale a guida NATO in Kosovo.

Un generale che di forze armate se ne intende come pochi e soprattutto di strategie geomilitari e geopolitiche.

Non è nuovo, da quando è iniziato il conflitto in Ucraina, a remare contro il mainstream corrente, una voce fuori dal coro, soprattutto quello rappresentato da politici nostrani che di storia non capiscono un tubo. Sembra, in qualche modo, di sentir riecheggiare le parole del grande Giulietto Chiesache ha più volte chiesto l’uscita dell’Italia dalla NATO e ha ‘profetizzato’ l’inizio del terzo conflitto mondiale proprio in Ucraina, dopo il golpe filo Usa del 2014.

Sentiamo le fresche parole del generale Mini nel corso di un’intervista rilasciata a Guido Ruotolo per ‘Ambienteweb’.

“Dal punto di vista operativo e considerata la natura e la molteplicità delle azioni adottate contro gli avversari, siamo in pieno conflitto mondiale. Gli schieramenti tra Occidente e Oriente parlano chiaro e che di tale conflitto globale ci vengano proposte soltanto le immagini di un conflitto ‘militare’ non significa che la guerra sia confinata lì. Le guerre che si sovrappongono e includono le operazioni in Ucraina come quella economica, finanziaria, cyber, demografica, dell’informazione e della propaganda, non sono metafore. Sono guerre vere che producono danni maggiori di quella convenzionale. E sono globali”.

“La NATO, nell’attuale configurazione, andrebbe sciolta per realizzare una nuova struttura di sicurezza regionale maggiormente legata alle Nazioni Unite piuttosto che a un solo Stato membro e più rappresentativa dell’Europa nell’ambito della gestione della sicurezza internazionale. Di fatto, la NATO impedisce all’Europa di aver una propria capacità di difesa e sicurezza; da oltre vent’anni non è più un’alleanza difensiva: è diventata una minaccia alla sicurezza in Europa. Agli interessi degli alleati antepone quelli degli Stati Uniti e persino quelli degli stati che incitano alla guerra a scapito della sicurezza europea. Ognuna di queste ragioni è giustificata da un palese violazione del trattato atlantico”.

“La Russia, come la Serbia, è parte delle Nazioni Unite e la politica della NATOne ha leso i diritti, compromettendo la pace e la sicurezza di tutto il mondo. Ritengo che i paesi europei della NATO abbiano rinunciato alla pari dignità non tanto per colpa degli Stati Uniti quanto per propria scelta e convenienza. Gli Stati Uniti hanno fatto il loro mestiere e salvaguardano i propri interessi. E tali interessi non sono stati mai coincidenti con quelli europei neppure durante la guerra fredda, quando si preparava la guerra calda che si sarebbe svolta in Europa e non negli Usa. E quando era chiaro che gli Stati Uniti non avrebbero mosso un dito per salvare l’Europa se non fossero stati attaccati direttamente, sul loro continente”.

“Lo scopo dell’invasione dell’Ucraina non è mai stato l’occupazione di tutto il territorio. Non tanto perché la Russia non lo volesse, quanto perché le forze impiegate e le modalità operative adottate non erano in grado di raggiungerlo”.

“L’atteggiamento di Zelensky è cambiato a causa delle pressioni dalla parte più estremista del suo entourage e da quelle degli inglesi e degli Stati Uniti con le promesse di sostenerlo nel combattere fino all’ultimo ucraino”.

“Merkel e Macron si sono comportati in maniera molto ambigua nel far rispettare gli accordi di Minsk che prevedevano l’autonomia del Donbass. Hanno chiuso tutti e due gli occhi di fronte allo scempio che Kiev faceva del Donbass, le cui province non erano separatiste ma autonomiste nell’ambito dell’Ucraina. Kiev ha interpretato l’atteggiamento dell’Europa come un avallo delle repressioni e misure anticostituzionali che realizzava in Donbass”.

“Oggi l’ostacolo principale al termine del conflitto e quindi alla pace, è rappresentato dal fatto che gli Stati Uniti non vogliono affatto un accordo tra Russia e Ucraina. Vogliono l’azzeramento della capacità di aggredire russa che equivale ad eliminare la sua capacità difensiva. Non esistono forze per aggredire e altre per difendersi”.

“Il mio giudizio sull’Europa è negativo. L’Unione europea non ha manifestato alcun interesse reale per la situazione ucraina. Si è accodata agli interessi di puro esercizio della potenza della NATO.

Siamo al paradosso che l’identità europea ed un minimo di salvaguardia della sicurezza del nostro continente è affidato ai sovranisti. La cosiddetta ‘vecchia Europa’ dei paesi fondatori è ostaggio della ‘nuova Europa’ costituita da tutti paesi dell’Est e del Nord che non vogliono l’Europa, ma una vendetta sulla Russia. Per questo sono coccolati e sostenuti finanziariamente e militarmente dagli Stati Uniti e dalla NATO”.

“Purtroppo, con l’attuale sistema e la pressione degli Stati Uniti, ben difficilmente qualcuno si opporrà al conflitto tra NATO e Russia. Non è molto importante l’affermazione della sovranità nazionale finchè gli Stati Uniti continuano a considerare nemici anche gli alleati che non condividono le loro scelte: la NATO sarà sempre unanime nell’obbedire. L’unica salvezza dalla guerra può venire soltanto da un passo indietro degli Stati Uniti o dalla spaccatura della NATO. Non ritengo probabile nessuna delle due opzioni, anche se è ormai evidente che l’asse bellicista Washington-Londra disturba molti paesi europei. Se qualcosa succederà, sarà dopo la guerra ucraina. Ma potrebbe essere troppo tardi”.

Le parole non sono di un Comandante dell’Armata Rossa al servizio del macellaio Putin.

Ma di un ex Pluri-Comandante NATO

 

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IL GENERALE FABIO MINI / USA & NATO, 24 ANNI D PROVOCAZIONI ANTI RUSSIA

11 Marzo 2022 di Andrea Cinquegrani


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