22 novembre 2021

Se lo stato di emergenza diventa la nuova normalità: i Mandarini e il nuovo assetto costituzionale


Abbiamo scritto del nostro sospetto che lo Stato italiano si stia trasformando, da Repubblica ordinata dalla Costituzione, in qualcosa di diverso. Secondo l’ipotesi che abbiamo formulata, nello Stato perfezionistapaternalistaburocratico del 1814, per di più arbitrario. Oggi vorremmo confrontare tali sospetto e ipotesi con l’opinione espressa da chi ne sa assai più di noi: Cacciari, Irti, Agamben.

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Chi osa affrontare l’argomento è Massimo Cacciari, il quale aveva cominciato a fine luglio attaccando il Green Passcon Giorgio Agamben alla garibaldina:

“è di per sé un fatto gravissimo, le cui conseguenze possono essere drammatiche per la vita democratica … ogni regime dispotico ha sempre operato attraverso pratiche di discriminazione, all’inizio magari contenute e poi dilaganti … tutti sono minacciati da pratiche discriminatorie … il renderlo oggi legge è qualcosa che la coscienza democratica non può accettare e contro cui deve subito reagire”.

Considerazioni sacrosante e che forse i due immaginavano pure di senso comune, cosicché Cacciari si concedeva persino l’interrogazione retorica: “sono idee ed esigenze che non avvertiamo neppure più, tutti a caccia di assicurazioni a prescindere? Se così fosse, brutti tempi davvero”. Invece no, invece il tempo di Draghi è un tempo brutto davvero e le sacrosante considerazioni dei due sono state accolte dalla deprecazione pubblica generale.

Con l’effetto (involontario ma da noi assai benvenuto) di costringere il Cacciari a notare, stupito, “una indifferenza oggi sempre più diffusa al problema delle libertà individuali”. Per poi rifugiarsi in Dante.

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E, solo infine, scuotersi e guardare nell’abisso:

“da certe manifestazioni di pensiero negli ultimi tempi ho tratto l’idea che alcuni ritengano del tutto ovvio che il concetto di persona vada sussunto in quello, diciamo così, di comunità concreta, e che al posto di relazioni personali occorra porre, appunto, l’idea di ordinamento e di comunità … Queste idee comportano una radicale reinterpretazione della nostra Costituzione in una chiave di Stato etico”.

Stato etico, quello di Dino Grandi: quello che “affermava contro i diritti dell’individuo i diritti della Nazione”.

E si domanda: in uno Stato etico, “come custodire quell’idea di persona, che è uno dei pilastri del nostro vecchio assetto costituzionale?”. Affermazione che vogliamo tradurre in Italiano. (1) Idea di persona sta a dire diritti della personalibertà personale (con l’avvertenza che Cacciari non dice diritti dell’individuo perché, per lui: “ognuno esiste soltanto in rapporto all’altro … ma sempre per sé, a partire dal sé, altrimenti tale relazione si trasforma in alienazione”); qui Cacciari è deciso: “la libertà è della persona o semplicemente non è”. (2) Vecchio assetto costituzionale, in quanto superato da un nuovo assetto costituzionale: nel quale lo stato di emergenza è divenuto la nostra condizione normale e la democrazia è divenuta il “governo di chi sa e di chi può, fusi in un unico universale Mandarinato”. Insomma, tradotta in italiano la domanda di Cacciari è: “è possibile custodire la libertà personale, pure nel nostro nuovo assetto costituzionale del Mandarinato?”. Risposta implicita: no.

...segue

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