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14 novembre 2017
Mangiafuoco: Mirella Gregori – Emanuela Orlandi, la storia. Prima Puntata
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12 novembre 2017
Colpo di Palazzo a Riyadh, di Thierry Meyssan
Mentre la guerra contro lo SIIL finisce in Iraq e Siria, e la guerra contro lo pseudo-Kurdistan sembra essere stata evitata, diversi Stati del Medio Oriente riprendono l'iniziativa. Approfittando della fluidità del momento, il principe ereditario dell'Arabia Saudita ha eliminato brutalmente i membri della famiglia reale che potevano contestarne il potere. Quindi non solo le lotte di potere regionali sono state cambiate dalla guerra, ma uno degli attori principali ha cambiato obiettivi.
10 novembre 2017
Rinascita parco, Itaca si mobilita a Santhià e dedica il parco a Rita Atria
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Rinascita parco alla faccia dei vandali
Dopo che vandali beceri hanno devastato gravemente il parco del TAG in via Monte Bianco a Santhià l'associazione "Itaca" chiama la cittadinanza a mobilitarsi per ripristinare gli arredi dati alle fiamme. L'appuntamento è già per sabato 11 novembre.
La lettera di Itaca
"Il parco – ricordano dall'associazione – è stato realizzato dal Gruppo Partecipazione Giovani del Comune, nell'ambito dei suoi progetti di educazione alla cittadinanza. Venne inaugurato questa primavera alla presenza di don Luigi Ciotti. Nel 2015 i componenti del gruppo, hanno coinvolto i coetanei nella creazione dello Spazio giovani "TAG – Tutto Ai Giovani" nei locali sopra la bocciofila. L'anno successivo, si sono dati da fare per progettare e reperire le risorse per sistemare lo spazio esterno adiacente al Centro di aggregazione giovanile.
Per mesi si sono organizzati per recuperare uno spazio degradato e inutilizzato, fino a costruire con materiale di recupero gli arredi per abbellire il parco.
Sono stati realizzati i murales, le postazioni per le griglie e le panche. Ora tutto il loro sforzo è letteralmente andato in fumo!
Molti, appresa la notizia, hanno dimostrato solidarietà e vicinanza ai ragazzi del GPG. Proprio per questo, si è deciso di chiamare a raccolta tutta la cittadinanza di Santhià, giovani e non, singoli e associazioni, per risistemare il parco e lanciare un chiaro segnale.
L'appuntamento è per sabato 11 novembre dalle 10 alle 12 al parco. Vorremmo che questo triste fatto si trasformasse in un forte messaggio di partecipazione, per tramutare la rabbia in un'azione positiva che possa far capire che il bene comune non si tocca e che quando questo avviene tutta una comunità si mobilita perché tutti ne sono danneggiati. Per chi si vuole unire al Gruppo Partecipazione Giovani in questa azione, può portare scope, pale, martelli, chiodi, vernici, pennelli, piante e qualsiasi cosa si voglia donare per far tornare il parco più bello di prima! Lo dobbiamo anche a Rita Atria, giovane vittima di mafia a cui il parco è intitolato, la cui memoria ha già subito tante devastazioni. Questo ci darà ancora una motivazione in più".
To see the article visit notiziaoggivercelli.it 09 novembre 2017
Rete Voltaire: I principali titoli della settimana 9 novembre 2017
Tolentino, Fabrizio Peronaci presenta il suo nuovo libro "La tentazione"
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Peronaci presenterà il suo ultimo libro "La tentazione", edito da Centauria. Il libro percorre due filoni d'inchiesta. Entrambi sconvolgono l'ordine sacerdotale dei carmelitani scalzi. Uno scandalo sessuale ambientato, di notte, tra i viali di Villa Borghese e le stanze del vicino convento. E una passione lunga una vita tra un insigne reverendo e una professoressa romana. Il racconto, basato su fatti realmente accaduti, si snoda dunque lungo un doppio binario. Il primo parte dallo scandalo a luci rosse esploso nell'ottobre 2015 nell'ordine dei carmelitani scalzi, per il quale Jorge Mario Bergoglio pronunciò pubbliche scuse a nome della Chiesa. Il clamore dei media fu intenso, quanto breve. Ma il reporter autore dello scoop continuò a indagare, portando a galla il dossier secretato, inviato a papa Francesco, relativo a episodi di sesso a pagamento in seno alla Casa generalizia dei seguaci di Santa Teresa d'Avila. Una vicenda torbida, mai conclusa con un regolare processo canonico, nonostante le esortazioni alla trasparenza venute anche dall'interno della gerarchia ecclesiastica e dalla base dei fedeli.
La passione è invece quella esplosa a metà degli anni Sessanta tra il carmelitano Edoardo Raspini, all'epoca Padre Superiore della Provincia Romana, e un'insegnante di lettere. Compagno premuroso e papà di due figlie – da lui riconosciute ufficialmente – «Eddy» passava ogni giorno molte ore con l'amata, per poi all'alba indossare la tonaca e tornare tra i confratelli a condividere pasti, celebrare messe, gestire le finanze comuni. Una doppia vita scandita da cene clandestine al ristorante, incontri nascosti, ma anche da prelievi irregolari di danaro dalle casse della confraternita. Fino a che – nel giugno 1975 – la già rocambolesca relazione si trovò ad affrontare un'ulteriore prova: il coinvolgimento dello stesso padre Edoardo nel furto di un prezioso quadro seicentesco del "Gherardo delle Notti" dal convento di Monte Compatri. L'opera, valutata nell'ordine dei milioni di euro, non è stata ancora ritrovata.
Ce ne sono di rivelazioni e verità finalmente disvelate nel libro-inchiesta di Peronaci, che non ha mai abbandonato le ricerche più scottanti e i casi irrisolti che si celano o sono celati negli ambienti ecclesiastici. Due le precedenti pubblicazioni sulla scomparsa di Emanuela Orlandi, la prima scritta col fratello di Emanuela, Pietro Orlandi "Mia sorella Emanuela" e "Il Ganglio".
Un incontro da non perdere con un giornalista che intende far luce sulle tante vicende umane che si intrecciano con l'esistenza di una della più grandi e secolari istituzioni del mondo: la Chiesa cattolica.
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08 novembre 2017
Atrogiornale.org: Le ultime da AG 7 novembre 2017
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07 novembre 2017
Trump e il secessionismo, di Thierry Meyssan
Mentre i neoconservatori intendevano realizzare una "rivoluzione mondiale" esportando la loro "democrazia" attraverso la guerra, il presidente Trump basa la sua politica estera sul rispetto della sovranità degli Stati. Di conseguenza, ha interrotto ogni sostegno USA ai separatismi. Thierry Meyssan ricorda qui le ambiguità della posizione statunitense sulle secessioni, poi rivela le analogie fra gli avvenimenti in Kenya, Iraq e Spagna.
Nel corso degli ultimi anni, la CIA ha sostenuto dei movimenti secessionisti a favore dei Luo in Kenya, dei curdi in Iraq e dei catalani in Spagna. Questi gruppi, che ritenevano mancasse poco per creare artificialmente nuovi Stati indipendenti, sono stati abbandonati dagli Stati Uniti dopo l’ascesa di Donald Trump alla Casa Bianca e sono in vista di un loro crollo.
Stati Uniti: la secessione, unicamente al servizio del saccheggio organizzato
Gli Stati Uniti hanno sempre avuto una visione variabile del diritto dei popoli all’autodeterminazione.
Nel 1861, Washington non sostenne gli Stati del Sud che pretendevano di continuare a vivere in Confederazione, mentre quelli del Nord volevano imporre una Federazione con diritti di dogana e una sola banca centrale. Al suo arrivo alla Casa Bianca, il presidente Abraham Lincoln represse la secessione. Fu solo durante la guerra civile che seguì che la questione morale della schiavitù servì progressivamente a identificare i due campi. Ora è facile dimenticare i milioni di morti di questa guerra e di condannare i confederati come razzisti, mentre all’inizio del conflitto la questione della schiavitù non era stata presa in considerazione e che pure i Federati comprendevano anche Stati schiavisti.
Durante la costruzione del Canale di Panama, poco prima della Prima guerra mondiale, Washington si inventò un popolo panamense, sostenne questo movimento separatista contro la Colombia, e fu il primo paese a riconoscerne l’indipendenza. Washington installò allora una grande base militare e si appropriò di fatto del cantiere del canale, sotto il naso e in barba agli investitori francesi. Quanto alla pseudo-indipendenza, il presidente Omar Torrijos che rinegoziò la sovranità del canale nel 1977, non la vide mai e fu assassinato in un incidente aereo. Il capo di stato maggiore, il generale Manuel Noriega, non la vide nemmeno lui poiché Washington decise di rimuoverlo, alla fine della guerra contro i sandinisti (Iran-Contras). Accusato di essere responsabile della morte di un soldato statunitense nel 1989, fu fatto prigioniero dall’esercito USA e il suo paese venne devastato durante l’Operazione "Giusta Causa" (sic).
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