12 dicembre 2025

[AZIONISTI MPE] A la guerre comme a la guerre: difendiamo la nostra TV!

Caro editore (sei socio di una tv, quindi tecnicamente sei un editore anche tu),

Ti avevo anticipato che a causa di un contenzioso legale avremmo avuto i conti pignorati, ricordi? Non ti avevo dato dettagli, perché era necessario attendere l'evolversi degli eventi.

Sono in grado di darteli adesso.

Innanzitutto, però... r
icordi l'8 novembre scorso? È stato un giorno straordinario. Abbiamo celebrato la prima assemblea di 3.270 soci, trasformando un sogno nato in un blog nel 2007 nell'unico esperimento al mondo di Televisione Pubblica diffusa, sostenuta e governata dai cittadini. Eravamo lì per guardare avanti, per costruire.

Se non eri presente, o per rivivere l'importanza di ciò che abbiamo costruito, guarda questo: 🔴 [DOCUMENTARIO] Il viaggio impossibile di Byoblu: da MEZZO MILIONE di iscritti CENSURATI a 3.200 soci della nuova TV: https://www.youtube.com/watch?v=f7efEse-4b4

Eppure, proprio nel momento della nostra massima evoluzione istituzionale, ci troviamo nell'occhio di una "tempesta perfetta". Un attacco concentrico, legale e burocratico, che minaccia di spegnere il segnale proprio ora che siamo diventati grandi.

INFORMAZIONI SULLA CAUSA LEGALE CHE STIAMO AFFRONTANDO

È arrivata la sentenza di secondo grado che ha riformato quella precedente, ridimensionando le pretese economiche di un'ex dipendente, negando il reintegro e riconoscendo la sussistenza di comportamenti disciplinarmente rilevanti e di atteggiamenti inopportuni, che tra le altre cose hanno causato disagio a una giovane ragazza, portando alle sue dimissioni.

Tuttavia, l'impostazione del licenziamento per giusta causa non ha consentito al giudice di prendere in considerazione numerose testimonianze interne (31 su 32), considerate dunque solo come un quadro indiziario, e seppure i fatti riconosciuti dalla sentenza fossero rilevanti sul piano della disciplina del lavoro, il licenziamento per giusta causa non è stato riconosciuto. Questo significa che anche se l'importo che dobbiamo riconoscere a controparte ne è uscito ridimensionato, tuttavia resta sempre rilevante (più o meno 150 mila euro). C'è la possibilità di andare in Cassazione, ma i tempi sono lunghi, e nel frattempo bisogna pagare (e pagheremo).

Nel frattempo questo ex dipendente, invece di accettare le numerose proposte di conciliazione sotto la spinta anche dei giudici, che abbiamo offerto più volte sotto forma di anticipi e piani di rateizzazione (la prassi, in questi casi) insiste nel mantenere i conti congelati. A nulla vale, evidentemente, il peso di costringere decine di famiglie senza stipendio o con significativi ritardi.

Ho provato a spiegare tutto un po' meglio pubblicamente, entro i limiti di ciò che è possibile dire (la sentenza ha una parte che - data la sensibilità degli addebiti che riguardano relazioni di genere - richiede privatezza), in questo video: 
  🔴 [VIDEO] Diamo al Paese una VERA TELEVISIONE PUBBLICA adesso – Le spiegazioni di Claudio Messora: https://www.youtube.com/watch?v=WhUnKdU7pAM

L'azienda è comunque ferma nel ritenere di avere agito prontamente e con fermezza per tutelare al serenità del luogo di lavoro.

MA CON LA NUOVA SENTENZA, COSA SUCCEDE AI CONTI CONGELATI?

Il giudice dell'opposizione al decreto ingiuntivo ha ignorato li fatto che il titolo su cui si basa il pignoramento sia stato superato dalla sentenza di appello, e ha inviato nuovamente le parti a conciliare, rinviando la decisione a febbraio, lasciando nei fatti i conti congelati. Ma il segnale televisivo, gli stipendi e i fornitori non aspettano febbraio.

A questo si aggiunge uno sfratto esecutivo aggressivo, di cui vi avevo già parlato, che ci costringe a lasciare immediatamente gli studi storici (mentre ti scrivo, stiamo smontando le luci), con la necessità di trovare i fondi per i nuovi studi e per fare un trasloco complicato, oltre all'imminente scadenza di 80 mila euro per il segnale del digitale terrestre, a 50 mila euro di tasse arretrate e ai 90 mila euro di stipendi da pagare a Natale (lasceremo i nostri amati dipendenti senza panettone?).

Questo genere di attacchi concentrici ha un nome: si chiama "lawfare" (guerra legale). Ma la nostra coscienza è pulita, il nostro spirito è saldo e il nostro motto è: "a la guerre comme a la guerre".

PERCHÉ TI SCRIVO OGGI? PERCHÉ NON È FINITA, ANZI!

Il nuovo Consiglio di Amministrazione, composto da figure di altissimo profilo come Ugo Mattei, Lorenza Morello, Guido Grossi, Virginia Camerieri e altri professionisti che stanno lavorando gratuitamente giorno e notte, sta elaborato un piano industriale solido. L'obiettivo è rendere Byoblu commercialmente autosufficiente e autonoma dalle donazioni a partire dal 2026.

Ma per arrivare al 2026, dobbiamo sopravvivere al dicembre 2025 e al gennaio 2026.

In questo video, commentiamo insieme al CdA la sentenza appena arrivata e illustriamo quello che stiamo facendo per superare questo momento e consegnare alla tua Tv una visione per il futuro:
🔴 [VIDEO] L'ultimo video negli studi di Byoblu. Ora è una corsa contro il tempo! I piani del CdA per il futurohttps://www.youtube.com/watch?v=KPL79I_46v4


QUESTA DIVENTA ORA UNA CHIAMATA ALLE ARMI

Il sistema vuole che torniamo nel "recinto" del web, dove siamo ininfluenti, dove l'algoritmo ci nasconde. La TV nazionale invece incide sul dibattito pubblico, entra nelle case di tutti. È un'arma di democrazia potente, ed è per questo che è così difficile da mantenere.

Se i conti restano bloccati fino a febbraio e se non trovassimo un finanziamento ponte, l'ipotesi di chiudere diventerebbe concreta. E bisogna dirlo: non ci sarà mai più un'altra Byoblu. Ripartire da zero con le frequenze e le autorizzazioni sarebbe impossibile.

La campagna sul web ha già fatto la sua parte. Abbiamo bisogno di almeno 400 mila euro. In meno di due giorni ne sono entrati già 150 mila e non dai soci: dal pubblico di affezionati sostenitori di Byoblu.

A questo punto tu, invece, che sei socio di questa televisione, hai davanti due strade.

La prima è la più decisiva e potente: si tratta di 
una mossa strategica per difendere il tuo investimento morale e civile. Fai un versamento in multipli da 100 euro con causale: "acconto futuri aumenti di capitale"): ti verranno riconosciuti come azioni al prossimo aumento di capitale (che sarà nel 2026). Così porteremo la nostra nave fuori dalla tempesta.

COME FARE IL VERSAMENTO IMMEDIATO:

  1. Portale Donazioni (Carta di Credito / PayPal):
    Vai su ➤ dona.byoblu.com

  2. Bonifico Bancario (Attenzione: usare ESCLUSIVAMENTE questo IBAN, l'unico operativo al momento):
    IBAN: IT80 N020 0822 3100 0010 6467 740 
    Intestato a: MEDIA PLURALISTI EUROPEI S.P.A. SOCIETA' BENEFIT
    (Nota bene: Scrivere esattamente "SOCIETA' BENEFIT" con l'apostrofo, senza accenti, per evitare blocchi bancari).

  3. PayPal Rapido:
    Clicca qui ➤ Donazione Veloce PayPal

  4. Criptovalute (Bitcoin):
    Wallet: 3GWDRxevbEyBuq79wyLUbSrCMmpp44Z5Bn


LA SECONDA STRADA, SE NON PUOI CONTRIBUIRE ECONOMICAMENTE

Non sentirti escluso! La tua voce è potente quanto il denaro. Fatti portavoce di questa battaglia. Diffondi i video che ti ho linkato sopra. Diffondi il testo di questa email. Tra poco è Natale: raccogli contributi per la televisione di tutti. Spiega ai tuoi contatti perché è vitale avere una televisione libera in Italia. La consapevolezza è il primo passo per la libertà.

Questa è la tua televisione. È un bene comune che abbiamo costruito e che difenderemo con le unghie e con i denti. Non permetteremo che i cavilli burocratici e l'ostilità del sistema cancellino anni di storia e di libertà. Al contrario, dobbiamo perseverare fino alla piena e totale realizzazione del nostro obiettivo: costruire una grande televisione pubblica in grado di incidere sul dibattito e nella stampa.

Conto su di te. Io ci sono, il CdA è compatto. Il pubblico sta rispondendo bene. Ora serve la spinta degli oltre tremila soci.

Con grinta e determinazione,

Claudio Messora

Media Pluralisti Europei Spa
Presidente del CdA - Amministratore Delegato,

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