Philippe Guillemant, ingegnere fisico specialista in Intelligenza Artificiale del CNRS, in questo articolo del 2020 sottolinea un importante aspetto della gestione della crisi pandemica che riguarda l'implementazione di tecniche di intelligenza artificiale, al fine di realizzare una governance mondiale di sorveglianza di massa (aspetto già trattato qui su Vocidallestero). Secondo Guillemant questo progetto non si realizzerà, ma molto dipenderà dal livello di accettazione del vaccino e da quanto esso potrà essere reso, direttamente o indirettamente, di fatto obbligatorio.
Il principale scopo della vaccinazione è giungere ad una normalizzazione dell'uso dell'identità digitale per ogni cittadino. Ciò renderà possibile che il controllo del diritto di accesso dei cittadini ai diversi luoghi (ristoranti, negozi, stazioni ecc.) avvenga in maniera automatica, portando con ciò all’apertura di un immenso mercato, quello dei dispositivi connessi, così allettante da riuscire a trasformare gli informatici in virologi.
Ciò permetterà anche l'introduzione di una moneta elettronica, già predisposta, con la soppressione progressiva del denaro contante.
www.vocidallastrada.orgCiò permetterà anche l'introduzione di una moneta elettronica, già predisposta, con la soppressione progressiva del denaro contante.
Ci sono due casi da considerare:
– L'uso dell'identità digitale non intimamente legata al corpo: cellulare, braccialetto, orologio, borsello.
– L'uso dell'identità digitale intimamente legata al corpo: anello, chip sottocutaneo, identificazione genica…
Nel secondo caso sarà impossibile, salvo operazioni chirurgiche , sbarazzarsi della propria identità.
In una prima fase, possiamo prendere seriamente in considerazione solo il primo caso. Solo dopo che l’identità digitale verrà normalizzata dall'abitudine (di vivere in un altro modo), il secondo caso si imporrà in maniera naturale per renderne più sicuro l'utilizzo.
Oggi, l'identità digitale esiste già tramite i nostri cellulari, ma non se ne è fatto un grande utilizzo, salvo nel caso dell'app TousAntiCovid (l’App Immuni francese, ndt). Tutti hanno il diritto di entrare in qualsiasi negozio e di viaggiare senza essere obbligati ad avere un cellulare. D’altro canto, il tracciamento degli spostamenti consentito da un cellulare è assai grezzo, con una precisione che va da 1 metro ai 10 metri. Possiamo ritenere che, per il momento, avere un cellulare sia un fatto innocuo.
Tutto ciò potrebbe cambiare col controllo vaccinale automatizzato e la generalizzazione dei dispositivi collegati via 5G e anche 4G. In particolare, il tracciamento non sarebbe più realizzato dal GPS, ma per analisi e triangolazione dei segnali tramite gli oggetti circostanti e man mano che la tecnologia si evolverà diventerà da 100 a 1000 volte più preciso.
L'uso dell'identità digitale non collegata al corpo in un contesto di oggetti connessi (casa, auto, strade, città...) permetterebbe la raccolta dei dati sotto riportati tramite l’IA (Intelligenza Artificiale):
– Verifica dell'autorizzazione all'accesso per i vaccinati
– Controllo della velocità e della sosta (autovettura connessa)
– Identificazione di tutti i tipi di infrazioni alla guida
– Identificazione delle persone con le quali si pranza
– Memorizzazione di tutti gli spostamenti
– Calcolo del tempo di lavoro o del tempo di permanenza in un luogo
– Rilevamento degli spostamenti non abituali...
Va notato che nessuna legge potrebbe impedire l'implementazione degli algoritmi corrispondenti, ma soltanto vietarne l'utilizzo.
Tuttavia, sarebbe estremamente difficile rilevare che effettivamente non ne venga fatto uso. Solo il loro sfruttamento potrebbe essere visibile, ma rimane molto spazio per uno sfruttamento non riconosciuto, ad esempio da parte di una compagnia di assicurazioni, dove il calcolo del premio è già realizzato per via telematica.
Consideriamo ora il secondo caso e allunghiamo la lista precedente:
- Casa Intelligente (interazioni, comandi, dialoghi)
– Analisi delle attività private (dormire, leggere, far l'amore)
– Sorveglianza delle attività dei bambini
– Analisi delle interazioni familiari
– Analisi di situazione (riposo, attività, cadute)
– Analisi dei comportamenti (gesti bruschi, attività sportive)
– Rilevamento e memorizzazione delle abitudini
– Ecc.
Sicuramente ne dimentico qualcuna, dato che è difficile immaginare in anticipo tutto ciò che la quarta rivoluzione industriale potrebbe inventare per noi. Parlo qui solo di un transumanesimo soft, quasi accettabile, senza fare riferimento a tutto ciò che può essere intrusivo come un chip nel cervello, dei nanorobot nelle vene o una visione artificiale connessa. Ma va da sé che l'accettazione di queste tecnologie intrusive è condizionata all'accettazione dell'uso dell'identità digitale.
Se entreremo effettivamente in questo "nuovo mondo" o meno, dipende dal livello di accettazione del vaccino.
È in effetti poco probabile che si obblighino tutti i cittadini a portare con sé un'identità digitale nei loro spostamenti se il 50% della popolazione non sarà vaccinata, poiché non si può limitare la libertà di circolazione sino a questo punto. D’altra parte, se soltanto il 5% della popolazione non si vaccinerà, è molto probabile che si entrerà in questo "nuovo mondo".
La realtà sarà con ogni evidenza ben più complessa di questa semplificazione binaria, il cui unico scopo è aprire gli occhi su quella che è la vera posta in gioco.
Dunque, lo ripeto, con questo virus non ci troviamo davanti a un problema sanitario. Questo problema è secondario rispetto alla scelta del tipo di società che ci si prospetta, alla politica di governance mondiale che sembra sia già stata progettata per noi..
Ma, lo ripeto ancora una volta, il mio parere è che non entreremo in questo "nuovo mondo".
– L'uso dell'identità digitale non intimamente legata al corpo: cellulare, braccialetto, orologio, borsello.
– L'uso dell'identità digitale intimamente legata al corpo: anello, chip sottocutaneo, identificazione genica…
Nel secondo caso sarà impossibile, salvo operazioni chirurgiche , sbarazzarsi della propria identità.
In una prima fase, possiamo prendere seriamente in considerazione solo il primo caso. Solo dopo che l’identità digitale verrà normalizzata dall'abitudine (di vivere in un altro modo), il secondo caso si imporrà in maniera naturale per renderne più sicuro l'utilizzo.
Oggi, l'identità digitale esiste già tramite i nostri cellulari, ma non se ne è fatto un grande utilizzo, salvo nel caso dell'app TousAntiCovid (l’App Immuni francese, ndt). Tutti hanno il diritto di entrare in qualsiasi negozio e di viaggiare senza essere obbligati ad avere un cellulare. D’altro canto, il tracciamento degli spostamenti consentito da un cellulare è assai grezzo, con una precisione che va da 1 metro ai 10 metri. Possiamo ritenere che, per il momento, avere un cellulare sia un fatto innocuo.
Tutto ciò potrebbe cambiare col controllo vaccinale automatizzato e la generalizzazione dei dispositivi collegati via 5G e anche 4G. In particolare, il tracciamento non sarebbe più realizzato dal GPS, ma per analisi e triangolazione dei segnali tramite gli oggetti circostanti e man mano che la tecnologia si evolverà diventerà da 100 a 1000 volte più preciso.
L'uso dell'identità digitale non collegata al corpo in un contesto di oggetti connessi (casa, auto, strade, città...) permetterebbe la raccolta dei dati sotto riportati tramite l’IA (Intelligenza Artificiale):
– Verifica dell'autorizzazione all'accesso per i vaccinati
– Controllo della velocità e della sosta (autovettura connessa)
– Identificazione di tutti i tipi di infrazioni alla guida
– Identificazione delle persone con le quali si pranza
– Memorizzazione di tutti gli spostamenti
– Calcolo del tempo di lavoro o del tempo di permanenza in un luogo
– Rilevamento degli spostamenti non abituali...
Va notato che nessuna legge potrebbe impedire l'implementazione degli algoritmi corrispondenti, ma soltanto vietarne l'utilizzo.
Tuttavia, sarebbe estremamente difficile rilevare che effettivamente non ne venga fatto uso. Solo il loro sfruttamento potrebbe essere visibile, ma rimane molto spazio per uno sfruttamento non riconosciuto, ad esempio da parte di una compagnia di assicurazioni, dove il calcolo del premio è già realizzato per via telematica.
Consideriamo ora il secondo caso e allunghiamo la lista precedente:
- Casa Intelligente (interazioni, comandi, dialoghi)
– Analisi delle attività private (dormire, leggere, far l'amore)
– Sorveglianza delle attività dei bambini
– Analisi delle interazioni familiari
– Analisi di situazione (riposo, attività, cadute)
– Analisi dei comportamenti (gesti bruschi, attività sportive)
– Rilevamento e memorizzazione delle abitudini
– Ecc.
Sicuramente ne dimentico qualcuna, dato che è difficile immaginare in anticipo tutto ciò che la quarta rivoluzione industriale potrebbe inventare per noi. Parlo qui solo di un transumanesimo soft, quasi accettabile, senza fare riferimento a tutto ciò che può essere intrusivo come un chip nel cervello, dei nanorobot nelle vene o una visione artificiale connessa. Ma va da sé che l'accettazione di queste tecnologie intrusive è condizionata all'accettazione dell'uso dell'identità digitale.
Se entreremo effettivamente in questo "nuovo mondo" o meno, dipende dal livello di accettazione del vaccino.
È in effetti poco probabile che si obblighino tutti i cittadini a portare con sé un'identità digitale nei loro spostamenti se il 50% della popolazione non sarà vaccinata, poiché non si può limitare la libertà di circolazione sino a questo punto. D’altra parte, se soltanto il 5% della popolazione non si vaccinerà, è molto probabile che si entrerà in questo "nuovo mondo".
La realtà sarà con ogni evidenza ben più complessa di questa semplificazione binaria, il cui unico scopo è aprire gli occhi su quella che è la vera posta in gioco.
Dunque, lo ripeto, con questo virus non ci troviamo davanti a un problema sanitario. Questo problema è secondario rispetto alla scelta del tipo di società che ci si prospetta, alla politica di governance mondiale che sembra sia già stata progettata per noi..
Ma, lo ripeto ancora una volta, il mio parere è che non entreremo in questo "nuovo mondo".
24 novembre 2020
Tradotto e pubblicato da Vocidallestero.it
Tradotto e pubblicato da Vocidallestero.it
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