Possibile lutto per quel che resta della libertà e della democrazia in Italia: il Patto per la Scienza creato da Roberto Burioni, virologo milanese, chiede alla magistratura di spegnere “ByoBlu”, il video-blog più seguito nel paese, con 400.000 iscritti e 130 milioni di visualizzazioni complessive. L’accusa: aver dato spazio alle tesi, sul coronavirus, esposte dal nanopatologo Stefano Montanari, scienziato di livello internazionale e con fama di “eretico”, notoriamente contrario ai vaccini. Secondo Montanari, attorno al Covid-19 sarebbe stata allestita una colossale montatura allarmistica. Obiettivi: incentivare il business di Big Pharma, ingigantire il potere tecno-sanitario e rovinare intere economie, a scopo speculativo. Quanto alla scarsissima letalità del virus, in tal senso si sono pronunciati epidemiologi di fama mondiale come Ilaria Capua, che si richiama alle cifre fornite dallo stesso Istituto Superiore della Sanità: sono pochissime le persone finora morte solo per il contagio; le vittime (anche giovani) erano minacciate da gravi malattie. Il virus avrebbe quindi agito come “detonatore” letale, aggravandone le condizioni. Punti di vista, quindi. Ma il Patto per la Scienza non li accetta. Non solo: pretende che non vengano espressi. E non chiede solo che venga rimosso Montanari dal web, ma esige che sia addirittura spento “ByoBlu”.
Il canale è stato fondato oltre dieci anni fa da Claudio Messora, già comunicatore parlamentare dei 5 Stelle. Il video-blog vanta numeri che i giornali, oggi, possono solo sognarsi di avere. Milioni di italiani, ogni giorno, sono abituati a ricevere informazioni vitali proprio da “ByoBlu”, che – attraverso una redazione giornalistica – sforna 4-5 lunghi servizi quotidiani, dando vita a un rigoroso esperimento di pluralismo nell’informazione: una tribuna aperta alle voci più diverse, validate giornalisticamente e spesso autorevolissime. Non si contano i grandi nomi – del pensiero, della scienza, della cultura – che gli italiani hanno potuto incontrare regolarmente su “ByoBu”, spesso in contraddittorio fra loro. Informazioni di prima mano, analisi, squarci e approfondimenti su possibili verità che i grandi media trascurano. La linea editoriale è chiaramente riconoscibile: massima libertà di espressione, senza preclusioni per nessuno, nel rispetto delle regole giornalistiche (ovvero: affermazioni sempre documentate e verificabili). Uno stile “anglosassone”, asciutto, senza timori reverenziali né tesi preconcette. E’ un fatto: l’audience di “ByoBlu”, che si sostiene solo con le donazioni degli utenti, dimostra quanto sia importante, per milioni di italiani, questa preziosa fonte di informazioni.
A chiedere di privare gli italiani della voce di “ByoBlu” è Burioni, vaccinista convinto, massimo propagandista nazionale della campagna per l’obbligo vaccinale imposto dal governo Gentiloni col decreto Lorebnzin poi confermato dai governi Conte, nonostante la presenza dei 5 Stelle (un tempo fieramente favorevoli alla libertà vaccinale). Onnipresente nei principali talkshow televisivi, lo scorso anno Burioni ha lanciato un suo manifesto politico-programmatico – il Patto per la Scienza, appunto – ottenendo il consenso di firmatari illustri: Beppe Grillo, Matteo Renzi e il giornalista Enrico Mentana. Il documento chiedeva, in sostanza, di orientare in modo rigido la stessa ricerca scientifica, privilegiando l’impostazione dei vaccinisti come Burioni. Anche qui: libere opinioni. A patto che poi – come invece avviene oggi – non si pretenda addirittura di spegnere, censurare e imbavagliare le altre voci. La denuncia contro “ByoBlu” contesta la violazione dell’articolo 656 del codice penale, cioè la “pubblicazione e diffusione di notizie false, esagerate o tendenziose, atte a turbare l’ordine pubblico”. Com’è evidente a tutti, oggi l’ordine pubblico in Italia è abbondantemente “sigillato” dal coprifuoco imposto dal governo per contenere il coronavirus. Messora confida nei magistrati milanesi. Con lui, milioni di italiani.
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