“È
arrivata la stagione dell’influenza. Di quale tipo ci preoccuperemo
quest’anno, e quali vaccinazioni ci diranno di fare? Vi ricordate il
panico per l’influenza suina del 1976? Quello fu l’anno in cui il
governo USA disse a tutti che quella suina poteva diventare
un’influenza killer che poteva diffondersi in tutto il paese, e
Washington decise che tutti gli uomini, le donne e i bambini avrebbero
dovuto farsi vaccinare per prevenire lo scoppio di una pandemia”. (Mike Wallace, CBS, 60 Minutes, 4 novembre 1979)
“I funzionari federali e i rappresentanti
dell’industria si erano riuniti per discutere su un inquietante nuovo
studio che sollevava interrogativi allarmanti in merito alla sicurezza
di una serie di vaccini comuni per l’infanzia somministrati a bambini
di pochi mesi e nei primi anni di vita. Secondo l’epidemiologo del CDC
Tom Verstraeten, che aveva analizzato l’enorme database dell’agenzia
contenente i dati medici di 100 000 bambini, un conservante a base di
mercurio -- il timerosal -- presente nei vaccini sembrava essere
responsabile del drammatico aumento dell’autismo e di una serie di
disordini neurologici nei bambini…
“È difficile calcolare il danno per il nostro
paese -- e per gli sforzi internazionali finalizzati a eradicare le
malattie epidemiche -- se le nazioni del terzo mondo iniziassero a
pensare che l’iniziativa americana di aiuti all’estero più
pubblicizzata sta avvelenando i loro bambini. Non è difficile prevedere
come questo scenario sarà interpretato dai nemici dell’America
all’estero” (Robert F. Kennedy Jr., Vaccinations: Deadly Immunity, giugno 2005)
“I vaccini dovrebbero renderci più sani; ma in
venticinque anni di lavoro come infermiera nelle scuole ho visto così
tanti bambini danneggiati e malati. Sta succedendo qualcosa molto,
molto sbagliato ai nostri figli.” (Patti White, infermiera
scolastica, dichiarazione alla Government Reform Commitee della Camera,
1999, citato in Robert F. Kennedy Jr., Vaccinations: Deadly Immunity,
giugno 2005).
“Sulla base di … valutazioni esperte delle
prove, i criteri scientifici per una pandemia influenzale sono stati
raggiunti. Ho pertanto deciso di alzare il livello di allerta della
pandemia influenzale dalla Fase 5 alla Fase 6. Il mondo è adesso
all’inizio della pandemia influenzale del 2009”. … Margaret Chan, direttore generale, Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), comunicato stampa 11 giugno 2009)
“Potrebbero essere contagiate fino a 2 miliardi di persone nei prossimi due anni – quasi un terzo della popolazione mondiale”. (Organizzazione Mondiale della Sanità, citazione dai media occidentali, luglio 2009)
“La febbre suina potrebbe colpire fino al 40%
degli Americani nei prossimi due anni e potrebbero morire fino a molte
centinaia di migliaia di persone se la campagna di vaccinazione e le
altre misure non saranno efficaci”. (Dichiarazione ufficiale dell’amministrazione USA, Associated Press, 24 luglio 2009).
“Gli USA si aspettano di avere a disposizione
160 milioni di dosi del vaccino contro l’influenza suina entro
ottobre”, (Associated Press, 23 luglio 2009). “I produttori di vaccini
potrebbero produrre 4,9 miliardi di dosi di vaccino influenzale
all’anno nella migliore delle ipotesi”, Margaret Chan, direttore generale, Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) citazione della Reuters, 21 luglio 2009)
I paesi più ricchi come gli USA e la Gran
Bretagna pagheranno poco meno di 10 dollari per dose [di vaccino
influenzale H1N1]. … I paesi in via di sviluppo pagheranno un prezzo
minore”. [circa 400 miliardi di dollari per Big Pharma] (Business Week, luglio 2009)
Guerra senza frontiere, una grande
depressione, un’avventura militare nel Medio Oriente, un’enorme
concentrazione di ricchezza derivata dalla ristrutturazione del sistema
finanziario globale.
Le dislocazioni economiche e sociali che si stanno succedendo sono di ampia portata.
La vita delle persone viene distrutta.
Il mondo è alla giuntura della più grave crisi della storia moderna.
Le bancarotte, la disoccupazione di massa e il crollo dei programmi sociali sono le incalcolabili conseguenze.
Ma l’opinione pubblica deve rimanere allo scuro sulle cause della crisi globale.
“La fase peggiore della recessione è alle nostre spalle”;
“Ci sono sempre più segnali di ripresa economica”,
“La guerra in Medio Oriente è una ‘guerra giusta’”, un’impresa umanitaria,
le forze della coalizione sono impegnate a “mantenere la pace”, stiamo “combattendo il terrorismo con la democrazia”
“dobbiamo difenderci dagli attacchi terroristici”
I dati sul numero dei civili morti sono manipolati. I crimini di guerra vengono nascosti.
La gente viene fuorviata circa la natura e la storia del nuovo ordine mondiale.
Le reali cause e conseguenze di questo crollo
economico e sociale in tutto il mondo rimangono sottaciute. Le realtà
vengono stravolte. La “crisi reale” deve venire offuscata attraverso le
menzogne politiche e la disinformazione dei media.
È interesse dei mediatori di potere in politica e
degli attori dominanti della finanza distrarre l’attenzione pubblica
dalla comprensione della crisi globale.
Come si può meglio raggiungere tale obiettivo?
Creando un’atmosfera di paura e di intimidazione che
serva ad indebolire e a disarmare il dissenso organizzato e diretto
contro l’ordine economico e politico stabilito.
L’obiettivo è minare tutte le forme di opposizione e
di resistenza sociale. Abbiamo a che fare con un progetto diabolico. Il
pubblico non deve solo rimanere allo scuro. Con il peggiorare della
crisi, con l’impoverimento della gente, le cause reali devono essere
rimpiazzate da un insieme di relazioni fittizie.
Viene annunciata una crisi basata su finte cause:
“la guerra globale al terrorismo” è fondamentale per fuorviare
l’interpretazione del pubblico della guerra in medio oriente, che è una
battaglia per il controllo di estese riserve di petrolio e gas
naturale.
Il movimento contro la guerra viene indebolito. Le
persone non sanno più pensare. Sostengono inequivocabilmente il
consenso della “guerra al terrorismo”. Accettano le menzogne politiche.
Nella loro coscienza interiore, i terroristi minacciano la loro
sopravvivenza.
In questo ambito, anche l’arrivo dei “disastri
naturali”, delle “pandemie” e delle “catastrofi naturali” riveste un
utile ruolo politico. Distorce le reali cause della crisi. Giustifica
un’emergenza della sanità pubblica globale con motivazioni umanitarie.
La pandemia influenzale globale da virus H1N1: verso un’emergenza globale della sanità pubblica?
La pandemia influenzale mondiale da virus H1N1 serve a fuorviare l’opinione pubblica.
La pandemia del 2009 che è iniziata in Messico ad
aprile, è arrivata in un momento propizio: coincide con l’aggravarsi
della depressione economica. Capita in un momento di escalation
militare.
I dati epidemiologici sono fabbricati, falsificati e
manipolati. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), si
sta ora avvicinando un’epidemia di portata mondiale che minaccia la
vita di milioni di persone.
Sta per succedere un’ “emergenza catastrofica”.
L’OMS e il Center for Disease Control (CDC) americano sono gli enti
competenti. Perché mai dovrebbero mentire? Le informazioni divulgate da
queste organizzazioni, seppure soggette ad errori statistici, non
potrebbero, neanche immaginandolo, essere falsificate o manipolate.
La gente crede che la crisi sanitaria pubblica a
livello globale sia reale e che i funzionari sanitari del governo
stiano “lavorando per il bene pubblico”.
La stampa ha confermato l’intento del governo
americano di attuare un programma di vaccinazione di massa contro il
virus H1N1 durante l’autunno-inverno del 2009. È stato firmato un
importante contratto per 160 milioni di dosi con Big Pharma,
sufficienti per l’inoculazione di oltre la metà della popolazione
americana. Sono in corso programmi simili in altri paesi occidentali
compresa la Francia, il Canada e il Regno Unito.
Stanno cercando volontari per testare il vaccino
influenzale durante il mese di agosto, con la prospettiva di attuare un
programma di vaccinazione su scala nazionale in autunno.
La manipolazione dei dati
Ci sono numerose prove, documentate in molte
relazioni, che il livello 6 di allerta pandemica dichiarato dall’OMS
sia basato su prove fabbricate e sulla manipolazione dei dati sulla
mortalità e la contagiosità provocate dall’influenza suina da H1N1.
I dati inizialmente usati per giustificare il
livello 5 di allerta mondiale dell’OMS lo scorso aprile erano
estremamente scarsi. L’OMS ha dichiarato senza prove che l’ “insorgenza
su scala globale della malattia era imminente”. Ha distorto i calcoli
delle mortalità in Messico pertinenti alla pandemia da influenza suina.
Secondo Margaret Chan, direttore generale dell’OMS, nella sua
dichiarazione ufficiale del 29 aprile scorso: “Fino ad ora sono morte
176 persone in Messico”. Di che cosa? Da dove ha preso questi numeri?
159 persone sono morte di influenza di cui solo sette morti,
corroborate da analisi di laboratorio, sono state causate dal ceppo
influenzale dell’H1N1, secondo il ministero della sanità messicano.
Similarmente a New York in aprile, svariate
centinaia di bambini sono stati categorizzati come soggetti colpiti da
influenza da H1N1, sebbene in nessuno di questi casi la diagnosi fosse
stata confermata da un esame di laboratorio.
“Il dott. Frieden ha detto che i funzionari sanitari
hanno raggiunto la loro conclusione preliminare dopo aver condotto dei
test virali sugli strisci [swab] nasali e della gola degli otto
studenti, che gli hanno consentito di eliminare gli altri ceppi
influenzali”.
Sono stati effettuati dei test sugli scolari del
[quartiere newyorkese di] Queens, ma i test sono stati inconclusivi:
tra queste “centinaia di scolari” non ci sono stati rapporti di analisi
di laboratorio che portassero all’identificazione positiva del virus
influenzale. In effetti i rapporti sono contraddittori: secondo quanto
riportato, il CDCP di Atlanta sarebbe “l’unico laboratorio di tutto lo
stato che sia in grado di confermare con certezza il ceppo della nuova
influenza suina – che è stato identificato come l’H1N1”. (Michel
Chossudovsky, Political Lies and Media Disinformation regarding the
Swine Flu Pandemic, Global Research, May 2009, l’ultima citazione è del
New York Times, 25 aprile 2009)
L’influenza è una malattia comune. In assenza di un
esame di laboratorio approfondito, l’identità del virus non può essere
stabilita.
Ci sono numerosi casi di influenza stagionale in
tutta America ogni anno. “Secondo il Canadian Medical Association
Journal, l’influenza uccide ogni anno fino a 2500 Canadesi e circa 36
000 Americani. In tutto il mondo, il numero dei decessi attribuiti
all’influenza ogni anno va da 250 000 a 500 000” (Thomas Walkom, The
Toronto Star, 1 maggio 2009).
Il CDCP e l’OMS stanno sistematicamente
ricategorizzando un gran numero di casi di influenza comune come [casi
di] influenza suina da H1N1.
“Il crescente numero di casi in molti paesi con
trasmissione sostenuta a livello di comunità sta rendendo estremamente
difficile, se non impossibile, per i vari paesi di cercare di
confermarli attraverso i test di laboratorio. Inoltre, il conteggio dei
casi individuali non è più essenziale in tali paesi né per monitorare
il livello e la natura del rischio che rappresenta il virus pandemico,
né per guidare l’attuazione delle misure di risposta più appropriate”.
(OMS, nota informativa 2009)
L’OMS ammette che a livello statale le analisi di
laboratorio sono spesso assenti, mentre sottolinea che la conferma del
laboratorio non viene richiesta per la raccolta dei dati al fine di
accertare la diffusione della malattia:
Una strategia imperniata sul riconoscimento, la
conferma da parte del laboratorio e l’indagine di tutti i casi,
compresi quelli con sintomi lievi, è estremamente intensiva sul piano
delle risorse. In alcuni paesi, questa strategia assorbe gran parte
della capacità di risposta nazionale e dei laboratori, lasciando poca
capacità per il monitoraggio e l’indagine dei casi seri ed altri eventi
eccezionali. … Per tutte queste ragioni, l’OMS non pubblicherà più le
tabelle mondiali che indicano i numeri di casi confermati per tutti i
paesi. Tuttavia, come parte integrante dei continui sforzi per
documentare la diffusione globale della pandemia da H1N1, saranno
forniti regolari aggiornamenti che descrivono la situazione nei nuovi
paesi colpiti. L’OMS continuerà a richiedere che questi paesi riportino
i primi casi confermati e per quanto possibile, che forniscano elenchi
settimanali di casi aggregati e l’epidemiologia descrittiva dei primi
casi (Ibid).
Nel corso di una conferenza stampa dell’OMS di giugno 2009, è stata sollevata la questione delle analisi di laboratorio:
Marion Falco, CNN Atlanta: Forse la mia domanda è un
po’ troppo basilare, ma se voi non, e scusatemi se lo è, ma se voi non
richiedete le analisi di laboratorio nei paesi che hanno già dei numeri
stabiliti di casi, allora come fate a distinguere l’influenza
stagionale da questa particolare influenza. Voglio dire come fate a
separare i numeri?
Dott. Fukuda, OMS, Ginevra: non è che raccomandiamo
di non fare più le analisi. Infatti quando sarà pubblicata la guida,
suggerirà ai vari paesi di limitare il numero di analisi che vengono
effettuate in modo da non cercare di sottoporvici tutti, ma di
continuare certamente ad effettuare le analisi per alcune persone, per
i motivi di cui lei parla. Quando si ammalano le persone di una
malattia come l’influenza è importante per noi sapere se è stata
causata dal virus pandemico o se è stata causata dai virus stagionali.
Stiamo indicando che anche se si riduce il numero dei test saremo
ancora in grado di capirlo e quindi non abbiamo bisogno di sottoporre
tutti alle analisi per questo motivo, ma continueremo a raccomandare un
certo livello di analisi – ad un livello inferiore di quello delle
persone che continuano ad ammalarsi. Vedi trascrizione della Virtual
Press Conference dell’OMS, Dott. Keiji Fukuda, vice direttore generale
per la Salute, la Sicurezza e l’Ambiente, OMS, Ginevra, luglio 2009,
enfasi aggiunta).
“Capirlo”? Le dichiarazioni dell’OMS riportate sopra suggeriscono che:
1) l’OMS non sta raccogliendo dati sulla diffusione dell’H1N1 sulla base di conferme sistematiche di laboratorio.
2) l’OMS in effetti scoraggia gli ufficiali sanitari
nazionali dal condurre il riconoscimento e la conferma di laboratorio,
allo stesso tempo mettendo sotto pressione le autorità sanitarie
pubbliche dei singoli paesi affinché forniscano i dati sui casi di H1N1
all’OMS su base settimanale.
3) l’OMS nelle sue relazioni si riferisce solo ai
“casi confermati”. Non distingue i casi confermati da quelli non
confermati. Sembrerebbe che i casi “non confermati” siano categorizzati
come casi confermati e che i numeri siano poi usati dall’OMS per
provare che questa malattia si sta diffondendo (vedi tabelle OMS:
http://www.who.int/csr/don/2009_07_06/en/index.html)
L’influenza suina ha gli stessi sintomi
dell’influenza stagionale: febbre, tosse e mal di gola. La diffusa
incidenza dell’influenza comune viene usata per generare i rapporti
consegnati all’OMS pertinenti all’influenza suina da H1N1.
Ciononostante nella pubblicazione delle tabelle dei dati a livello
nazionale, l’OMS usa l’espressione: “numero di casi confermati in
laboratorio”, mentre ammette anche che i casi sono, in molti casi, non
confermati.
La pandemia in tutto il mondo
L’OMS stabilisce le tendenze sulla diffusione della
malattia, essenzialmente usando dati non confermati. Sulla base di
queste estrapolazioni, l’OMS sostiene adesso, in assenza delle conferme
dei laboratori, che “potrebbero essere contagiate fino a 2 miliardi di
persone nei prossimi due anni – quasi un terzo della popolazione
mondiale”. Dal canto suo negli USA, il Center for Disease Control (CDC)
di Atlanta suggerisce che “La febbre suina potrebbe colpire fino al 40%
degli Americani nei prossimi due anni e potrebbero morire fino a molte
centinaia di migliaia di persone se la campagna di vaccinazione e le
altre misure non saranno efficaci”. (24 luglio 2009)
Come sono arrivati a questi numeri?
La stima del CDC non ha niente a che fare con una
valutazione della diffusione del virus H1N1. È basata su
un’estrapolazione meccanica pro-rata delle tendenze fondamentali della
pandemia del 1957, che ha causato 70 000 morti negli USA. Si presuppone
che l’influenza H1N1 abbia lo “stesso percorso di trasmissione”
dell’epidemia del 1957.
Creare una crisi dove non c’è crisi
L’intento politico fondamentale è di usare la
pandemia livello sei dell’OMS per distrarre l’attenzione pubblica da
un’imminente crisi sociale di vasta portata, che è in gran parte la
conseguenza di una profonda depressione economica globale.
“Sulla base di … valutazioni esperte delle prove, i
criteri scientifici per una pandemia influenzale sono stati raggiunti.
Ho pertanto deciso di alzare il livello di allerta della pandemia
influenzale dalla Fase 5 alla Fase 6. Il mondo è adesso all’inizio
della pandemia influenzale del 2009. … Parlare di pandemia è anche un
segnale per la comunità internazionale. Questo è il momento in cui
tutti i paesi del mondo, ricchi e poveri, grandi e piccoli, devono
unirsi in nome della solidarietà globale per assicurare che nessun
paese a causa delle scarse risorse, che la popolazione di nessun paese
sia lasciata indietro senza aiuto. … L’Organizzazione Mondiale della
Sanità si è messa in contatto con comunità donatrici, con partner di
sviluppo, paesi poveri di risorse, ed anche con società farmaceutiche e
società produttrici di vaccini.” Margaret Chan, direttore generale
Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), comunicato stampa, 11
giugno 2009.
Come meglio tenere a bada i cittadini di una nazione
e arginare il risentimento della gente di fronte all’aumento della
disoccupazione?
Creare una pandemia mondiale, instillare
un’atmosfera di ansia e intimidazione, che demobilizzi l’azione
pubblica organizzata e significativa contro l’arricchimento programmato
di una minoranza sociale. La pandemia influenzale viene usata per
precludere la resistenza organizzata contro le politiche economiche del
governo in favore delle elite finanziarie. Fornisce sia un pretesto che
una giustificazione per adottare le procedure di emergenza. Secondo
l’attuale legislazione degli USA la legge marziale, che implica la
sospensione del governo costituzionale, potrebbe essere invocata nel
caso di “un’emergenza catastrofica” compresa la pandemia influenzale
suina da H1N1.
La legge marziale
La legislazione ereditata dall’amministrazione di
Clinton, per non parlare i Patriot Act I e II post 9/11, consentono ai
militari di intervenire in attività di ordine pubblico civili e
giudiziarie. Nel 1996 è stata approvata una legge che permetteva ai
militari di intervenire in caso di emergenza internazionale. Nel 1999,
il Defense Authorization Act (DAA) di Clinton ha ampliato questi poteri
(secondo la legislazione del 1996) creando un’ “eccezione” al Posse
Comitatus Act, che permettesse ai militari di essere coinvolti negli
affari civili “indipendentemente da un’emergenza”. (vedere ACLU
all’indirizzo
http://www.aclu.org/NationalSecurity/NationalSecurity.cfm?ID=8683&c=24)
Tuttavia la dichiarazione di una pandemia o di
un’emergenza sanitaria pubblica non era espressamente descritta nella
legislazione dell’epoca di Clinton.
Il disastro Katrina (2005) costituisce una linea di
demarcazione, uno spartiacque che ha portato de facto alla
militarizzazione del soccorso in caso di emergenza:
“il disastro che ha colpito New Orleans e la Costa
del Golfo meridionale ha dato origine alla più grande mobilizzazione
militare della storia moderna sul suolo americano. Quasi 65 000 soldati
americani sono ora spiegati nell’area del disastro, trasformando la
devastata città portuale in una zona di guerra,” (Bill Van Auken,
Wsws.org, settembre 2005).
Gli uragani Katrina (agosto 2005) e Rita (settembre
2005) hanno contribuito a giustificare il ruolo dei militari nei
disastri naturali. Hanno anche contribuito a plasmare la formulazione
delle direttive presidenziali e la successiva legislazione. Il
presidente Bush ha richiesto che i militari diventassero l’ “agenzia di
comando” nel soccorso disastri:
“… l’altra domanda certo, che ho fatto, era se c’è
una circostanza in cui il dipartimento della difesa diventa l’agenzia
di comando. Chiaramente, sarebbe così nel caso di un attacco
terroristico, ma c’è un disastro naturale che -- di una certa portata,
che potrebbe consentire al dipartimento della difesa di diventare
l’agenzia di comando nel coordinamento e nel comando dello sforzo di
risposta. Sarà una considerazione molto importante a cui il Congresso
dovrà pensare. (Conferenza stampa, 25 settembre 2005
http://www.globalresearch.ca/index.php?context=viewArticle&code=BUS20050925&articleId=1004)
La militarizzazione della salute pubblica: l’influenza aviaria
La crisi dell’influenza aviaria del 2005 è seguita
appena un mese dopo l’uragano Rita. È stata presentata al pubblico
americano come una questione di sicurezza nazionale. A seguito dello
scoppio dell’influenza aviaria del 2005, il presidente Bush ha
confermato che i militari sarebbero stati attivamente coinvolti in caso
di pandemia, con l’autorità di detenere grandi numeri di persone:
“Sono preoccupato per l’influenza aviaria. Sono
preoccupato per quello che comporterebbe lo scoppio dell’influenza
aviaria per gli Stati Uniti e per il mondo intero. … ho riflettuto
sugli scenari che potrebbe comportare lo scoppio di un’influenza
aviaria….
Le decisioni di politica per un presidente nella gestione di un’epidemia di influenza aviaria sono difficili…
Se si verificasse un’epidemia da qualche parte negli
Stati Uniti, non metteremmo forse in quarantena quella parte del paese?
E come si farebbe, allora, ad attuare la quarantena?
… un’opzione è l’uso di militari che possano
pianificare e muoversi. Ecco perché ne parlo. Credo che sia un
importante dibattito da fare in seno al Congresso.
… Ma il Congresso deve dare uno sguardo alle
circostanze che potrebbero rendere necessario conferire al presidente
la capacità di andare oltre tale dibattito. E tale catastrofe o tale
sfida potrebbe essere lo scoppio di un’influenza aviaria. (Conferenza
stampa della Casa Bianca, 4 ottobre 2005, enfasi aggiunta)
Il giorno dopo la conferenza stampa di Bush del 4
ottobre 2005, è stato introdotto un importante pacchetto legislativo
nel Senato USA. Il Pandemic Preparedness and Response Act.
Anche se la proposta di legislazione non è mai stata
adottata, ha tuttavia contribuito a costruire un consenso tra i membri
di spicco del Senato americano. La militarizzazione della salute
pubblica è stata successivamente realizzata con il John Warner Defense
Authorization Act del 2007.
“Emergenza della salute pubblica” e legge marziale: il John Warner Defense Autorization Act del 2007. H.R. 5122
Viene concepita una nuova legislazione. I termini
“epidemia”, e “emergenza della salute pubblica” sono compresi
esplicitamente in un pacchetto legislativo chiave, approvato dal
presidente Bush nell’ottobre 2006.
Perso tra le centinaia di pagine il Public Law
109-364 meglio conosciuto come il “John Warner Defense Autorization Act
del 2007” (H.R.5122) comprende una sezione specifica sul ruolo del
corpo militare nelle emergenze nazionali.
La Section 1076 della legislazione intitolata “L’uso
delle forze armate nelle maggiori emergenze pubbliche” consente al
presidente degli Stati Uniti di schierare le forze armate e la Guardia
Nazionale in tutti gli USA per il ripristino dell’ordine pubblico e
l’esecuzione delle leggi degli Stati Uniti” nel caso di “un disastro
naturale, un’epidemia, o un’altra seria emergenza della salute
pubblica”:
SEZ.1076. L’USO DELLE FORZE ARMATE NELLE MAGGIORI EMERGENZE PUBBLICHE.
(a) Uso delle forze armate autorizzato-
(1) IN GENERALE – Sezione 333 titolo 10, United States Code, viene emendata come segue:
Sez.333. Maggiori emergenze pubbliche; interferenza con la legge statale e federale
(a) Uso delle forze armate nelle maggiori emergenze
pubbliche – (1) Il Presidente potrà impiegare le forze armate, compresa
la Guardia Nazionale in servizio federale, per --
(A) ripristinare l’ordine pubblico e far rispettare
le leggi degli Stati Uniti quando, come risultato di un disastro
naturale, epidemia o altra grave emergenza della salute pubblica,
incidente o attacco terroristico, o altra condizione in qualsiasi stato
o possedimento degli Stati Uniti, il presidente determini che --
(i)si è verificata violenza nazionale al punto che
le autorità costituite dello stato o possedimento sono incapaci di
mantenere l’ordine pubblico; e (ii)tale violenza determina una
condizione descritta al paragrafo (2); o
(B) sopprimere, in uno stato, qualsiasi
insurrezione, violenza nazionale, combinazione illegale, o cospirazione
se tale insurrezione, violazione, combinazione, o cospirazione
determina una condizione descritta al paragrafo (2).
(2) Una condizione descritta in questo paragrafo è una condizione che --
(A)ostacola l’esecuzione delle leggi dello stato o
possedimento, a seconda del caso, e degli Stati Uniti all’interno di
quel dato stato o possedimento, in modo tale che qualsiasi parte o
classe della sua popolazione viene deprivata di un diritto, privilegio,
di un’immunità o protezione nominati nella costituzione e garantiti per
legge, e che le autorità costituite di quello stato o possedimento sono
incapaci di proteggere tale diritto, privilegio, o immunità, non lo
fanno oppure si rifiutano di farlo, o per dare tale protezione; o
(B)si oppone o ostacola l’esecuzione delle leggi degli Stati Uniti o intralcia il corso della giustizia secondo tali leggi.
(3) in qualsiasi situazione trattata al paragrafo
(1)(B), si riterrà che lo stato abbia negato l’equa protezione delle
leggi garantite dalla costituzione.
(b) Avviso al Congresso – il presidente notificherà
il Congresso della determinazione di esercitare l’autorità di cui al
sottoparagrafo (a)(1)(A) appena possibile dopo la determinazione ed in
seguito ogni 14 giorni durante la durata dell’esercizio di
quell’autorità. (vedere HR5122
http://thomas.loc.gov/cgi-bin/query/F?c109:6:./temp/~c109bW9vKy:e939907;
http://www.govtrack.us/congress/bill.xpd?bill=h109-5122&tab=summary)
Questi provvedimenti di vasta portata consentono
alle forze armate di avere la precedenza sull’autorità dei governi
civili federali, statali e locali coinvolti negli aiuti per i disastri
e nella sanità pubblica. Garantiscono inoltre al corpo militare un
mandato nelle funzioni di polizia civile. Ossia la legislazione implica
la militarizzazione dell’applicazione della legge nel caso di
un’emergenza nazionale.
“Emergenza catastrofica” e “continuità di governo”,:
la National Security and Homeland Security Presidential Directive NSPD
51/HSPD 20
In concomitanza con l’approvazione del John Warner
Defense Authorization Act, è stata pubblicata una direttiva
presidenziale sulla sicurezza nazionale nel maggio 2007, (National
Security Presidential Directive NSPD 51/HSPD 20).
La NSPD 51/HSPD 20 è una direttiva combinata sulla
sicurezza nazionale, proveniente dalla Casa Bianca e dal Dipartimento
di Sicurezza Nazionale. Pur essendo stata formulata in relazione alla
“guerra al terrorismo” nazionale, comprende anche dei provvedimenti che
prevedono la legge marziale nel caso di un disastro naturale, compresa
una pandemia influenzale.
Tuttavia il vigore e l’enfasi della NSPD 51 sono
differenti dalla sezione 1076 del HR5122. Definisce le funzioni del
Dipartimento di Sicurezza Nazionale nel caso di un’emergenza nazionale
e la sua relazione con la Casa Bianca e il corpo militare. Fornisce
inoltre al presidente ampi poteri di dichiarare l’emergenza nazionale
senza l’approvazione del Congresso.
La direttiva stabilisce le procedure per la
“continuità di governo” (COG) nel caso di un’ “emergenza catastrofica”.
Quest’ultima è definita nella NSPD 51/HSPD 20 (di seguito chiamata NSPD
51), come “qualsiasi incidente, indipendentemente dal luogo, che
determina livelli straordinari di vittime in massa, danni, o disagio
con gravi ripercussioni sulla popolazione, l’infrastruttura,
l’ambiente, l’economia o le funzioni governative degli USA”.
La “continuità di governo” o “COG”, viene definita
nella NSPD 51 come uno “sforzo coordinato all’interno del ramo
esecutivo del governo federale per garantire che le funzioni essenziali
nazionali continuino ad essere svolte anche durante un’emergenza
catastrofica”.
Il presidente condurrà le attività del governo
federale per assicurare il governo costituzionale. Per consigliare ed
assistere il presidente in tale funzione, l’Assistente al Presidente
per la Sicurezza Nazionale e per il Contro-Terrorismo (APHS/CT) viene
così designato come Coordinatore della Continuità Nazionale. Il
coordinatore della continuità nazionale, in collaborazione con
l’Assistente al Presidente per gli Affari di Sicurezza Nazionale
(APNSA), senza esercitare l’autorità direttiva, coordinerà lo sviluppo
e l’attuazione della politica di continuità per le agenzie e i reparti
esecutivi. Il Comitato di Coordinamento della Politica di Continuità
(CPCC) presieduto da un direttore senior dello staff del Consiglio per
la Sicurezza Nazionale, nominato dal coordinatore della continuità
nazionale, sarà il forum principale di tutti i giorni per tale
coordinazione della politica. (National Security and Homeland Security
Presidential Directive NSPD 51/HSPD 20, enfasi aggiunta).
Questa direttiva combinata NSPD 51/HSPD 20
conferisce poteri senza precedenti alla presidenza e al Dipartimento di
Sicurezza Nazionale, ignorando i fondamenti del governo costituzionale.
La NSPD 51 consente al presidente in carica di dichiarare un’
“emergenza nazionale” senza l’approvazione del Congresso. L’adozione
della NSPD 51 porterebbe alla chiusura de facto della legislazione e
alla militarizzazione della giustizia e dell’esecutivo.
La direttiva NSPD 51 dà poteri straordinari di stato
di polizia alla Casa Bianca e al Dipartimento di Sicurezza Nazionale
(DHS), nell’evento di un’ “emergenza catastrofica”.
Una pandemia influenzale o un’emergenza sanitaria è
parte dei termini di riferimento della NSPD 51. Un’ “emergenza
catastrofica” viene generalmente definita nella direttiva NSPD 51 come
“qualsiasi incidente, indipendentemente dal luogo, che determini
livelli straordinari di vittime in massa, danni o disagio con gravi
ripercussioni sulla popolazione, l’infrastruttura, l’ambiente,
l’economia o le funzioni governative degli USA”.
La direttiva conferma il potere prevalente del corpo
militare nel caso di un’emergenza nazionale: la direttiva presidenziale
“non sarà interpretata per danneggiare o riguardare in altro modo…
l’autorità del Segretario della Difesa sul Dipartimento della Difesa,
compresa la catena di comando per le forze militari dal presidente al
segretario della difesa, al comandante delle forze militari, o il
comando militare e le procedure di controllo”.
Dal momento della loro approvazione due anni fa, né
il John Warner Defense Authorization Act né la NSPD 51 sono stati
oggetto di dibattito o discussione nei media. La NSPD 51 e/o il John
Warner H.R.5122 potrebbero venire invocati con minimo preavviso a
seguito della dichiarazione di un’emergenza sanitaria pubblica e di un
programma di vaccinazione forzata in tutta la nazione. L’ordine del
giorno nascosto consiste nell’uso della minaccia di una pandemia e/o
dello stato di calamità naturale come pretesto per stabilire la legge
militare dietro la facciata di una “democrazia funzionante”.
Vaccinazione: dall’H5N1 all’H1N1
Un programma nazionale di vaccinazione contro l’influenza è stato in cantiere negli USA dal 2005.
Secondo il Wall Street Journal (1 ottobre 2005)
l’amministrazione Bush ha chiesto al Congresso circa 6-10 miliardi di
dollari “per fare scorte di vaccini e farmaci antivirali come parte
integrante dei piani di preparazione degli USA per una possibile
pandemia influenzale”. Gran parte di questo budget, e cioè 3,1 miliardi
è stata usata durante l’aministrazione Bush per fare scorte del farmaco
antivirale oseltamivir (Tamiflu), i cui diritti di proprietà
intellettuale appartengono alla Gilead Science Inc, una società che
aveva come direttore Don Rumsfeld prima che diventasse segretario della
difesa durante l’amministrazione Bush.
Coerentemente con il suo ruolo di “agenzia di
comando”, più di metà della somma destinata dall’amministrazione Bush
al programma è stata consegnata al Pentagono. In altre parole, abbiamo
a che fare con un processo di militarizzazione degli stanziamenti per
la salute pubblica civile. Parte del budget per la salute pubblica è
controllato dal Dipartimento della Difesa, secondo le regole di
approvvigionamento del Dipartimento della Difesa.
“Il Senato americano ha votato ieri [3 settembre
2005] per fornire 4 miliardi di dollari per farmaci antivirali ed altre
misure per prepararsi ad una temuta pandemia influenzale, ma non è
chiaro se la misura passerà al Congresso.
Secondo la Associated Press (AP), il Senato ha
attaccato il provvedimento ad un progetto di spesa per la difesa di 440
miliardi di dollari per il 2006. Ma la Camera non ha incluso
stanziamenti per l’influenza nella sua versione del bilancio difesa, e
un senatore chiave ha detto che avrebbe cercato di tenere i fondi fuori
dalla versione compromesso Camera-Senato. Il Senato dovrebbe votare sul
bilancio generale la prossima settimana.
Secondo la Reuters, quasi 3,1 miliardi di dollari
del budget saranno usati per fare scorte del farmaco antivirale
oseltamivir (Tamiflu) e il resto andrà per la sorveglianza globale
dell’influenza, lo sviluppo di vaccini e la preparazione a livello
statale e locale. Il governo ora ha abbastanza oseltamivir per il
trattamento di alcuni milioni di persone, e punta ad acquistarne
abbastanza per il trattamento di 20 milioni di persone”.
(CIDRAP, http://cidrap.umn.edu/cidrap/content/influenza/panflu/news/sep3005avian.html)
La minaccia di una pandemia di influenza aviaria da
H5N1 nel 2005 ha determinato guadagni di molti miliardi di dollari per
l’industria farmaceutica e biotecnologica. In merito a ciò un certo
numero delle maggiori società farmaceutiche tra cui la GlaxoSmithKline,
la Sanofi-Aventis, la californiana Chiron Corp, la BioCryst
Pharmaceuticals Inc, la Novavax and Wave Biotech, e il gigante
farmaceutico svizzero Roche Holding si erano già posizionate.
Nel 2005 la società biotecnologica del Maryland
MedImmune che produce “un vaccino antinfluenzale da inalare”, si era
posizionata per lo sviluppo di un vaccino contro l’influenza aviaria
H5N1. Sebbene non avesse expertise del virus dell’influenza aviaria,
uno dei maggiori attori nel business dei vaccini con un contratto con
il Pentagono era la Bioport, una società in parte di proprietà del
Carlyle Group, con stretti contatti con il gabinetto di Bush, avendo
Bush senior nel suo consiglio di amministrazione.
La vaccinazione in un’emergenza della salute
pubblica. Momento d’oro da molti miliardi di dollari per i conglomerati
della biotecnologia
Il falso allarme influenza aviaria del 2005 era
sotto molti punti di vista una prova costumi. La pandemia del virus da
H1N1 del 2009 è un’operazione molto più grande da molti bilioni di
dollari. Un certo numero di società biotecnologiche e farmaceutiche
sono state coinvolte nelle negoziazioni riservate con l’OMS e
l’amministrazione USA. Le agenzie chiave sono il Center for Disease
Control di Atlanta e la Food and Drug Administration (FDA), che hanno
forti legami con l’industria farmaceutica. I conflitti d’interesse di
queste agenzie emergono dallo studio dettagliato di Robert F. Kennedy
Jr. intitolato Vaccinations: Deadly Immunity, giugno 2005:
“La storia dei complotti delle agenzie sanitarie del
governo con Big Pharma per nascondere i rischi del timerosal al
pubblico è un’agghiacciante casistica di arroganza istituzionale,
potere e avidità. Sono stato trascinato nella controversia con
riluttanza. Come avvocato e ambientalista, ed avendo trascorso anni a
lavorare sulla questione della tossicità del mercurio, ho incontrato
spesso le madri di bambini autistici che erano assolutamente convinte
che i loro figli erano stati danneggiati dai vaccini. … Nel 1999
l’infermiera scolastica Patti White, ha detto alla Government Reform
Comittee della Camera: “le classi elementari sono travolte da bambini
che hanno sintomi di danni neurologici o del sistema immunitario”. “I
vaccini dovrebbero renderci più sani; ma in venticinque anni di lavoro
come infermiera nelle scuole ho visto così tanti bambini danneggiati e
malati. Sta succedendo qualcosa molto, molto sbagliato ai nostri
figli”. Robert F. Kennedy Jr, Vaccinations: Deadly Immunity, giugno
2005.
L’OMS sta programmando la produzione di 4,9 miliardi
di dosi, sufficienti per inoculare una grande fetta della popolazione
mondiale. Big Pharma tra cui la Baxter, la GlaxoSmithKline, la
Novartis, la Sanofi-Aventis e l’AstraZeneca hanno firmato contratti di
approvvigionamento con circa 50 governi. (Reuters, 16 luglio 2009) Per
queste società la vaccinazione obbligatoria è una promessa molto
redditizia:
“L’OMS si è rifiutata di rendere noto il verbale di
una riunione decisiva di un gruppo di esperti sui vaccini ‘piena di
dirigenti della Baxter, della Novartis e della Sanofi’ che hanno
raccomandato l’obbligo di vaccinazione contro il virus artificiale
dell’ “influenza suina” H1N1 negli USA, in Europa e in altri paesi per
il prossimo autunno.
Stamattina un portavoce dell’OMS ha dichiarato in
una e-mail che non esisteva un verbale della riunione che ha avuto
luogo il 7 luglio 2009 a cui hanno partecipato i dirigenti esecutivi
della Baxter e di altri gruppi farmaceutici e in cui sono state
formulate le linee guida adottate dall’OMS lunedì scorso, sulla
necessità di vaccinazioni su scala mondiale.
Secondo le International Health Regulations, le
linee guida dell’OMS hanno carattere vincolante su tutti i 194 paesi
firmatari dell’OMS nell’evento di un’emergenza pandemica del tipo
atteso il prossimo autunno, quando emergerà la seconda ondata, più
aggressiva, del virus H1N1 – che è stato bioingegnerizzato in modo tale
da assomigliare al virus influenzale spagnolo.
In breve: l’OMS ha il potere di costringere chiunque
in quei 194 paesi a farsi vaccinare con il fucile puntato addosso, ad
imporre quarantene e a limitare la possibilità di viaggio”. (Jane
Burgermeister, WHO moves forward in secrecy to accomplish forced
vaccination and population agenda, Global Research luglio 2009).
Il 19 maggio il direttore generale e i funzionari
senior dell’OMS si sono incontrati in privato con i rappresentanti di
circa 30 società farmaceutiche.
“In un mondo perfetto le principali società
farmaceutiche del pianeta potrebbero produrre 4,9 miliardi di vaccini
per l’influenza suina da H1N1 nel corso del prossimo anno. Questa è
l’ultima stima dell’Organizzazione Mondiale della Sanità. Il direttore
generale dell’OMS dott. Margaret Chan ha incontrato 30 società
farmaceutiche martedì scorso e ha informato i reporter sul piano
dell’OMS di assicurare la vaccinazione per i paesi poveri senza le
necessarie infrastrutture per combattere una possibile pandemia.
(Digital Journal, 19 maggio 2009)
Secondo un articolo di Business Week, “I paesi più
ricchi come gli USA e la Gran Bretagna pagheranno meno di 10 dollari
per dose, lo stesso prezzo del vaccino per l’influenza stagionale. I
paesi in via di sviluppo pagheranno un prezzo inferiore (Business Week,
luglio 2009). L’OMS suggerisce che le 4,9 miliardi di dosi non saranno
sufficienti e che sarà necessaria una seconda inoculazione.
4,9 miliardi di dosi a circa dieci dollari ($10.00)
per iniezione e qualcosa di meno per i paesi in via di sviluppo
rappresentano un profitto dell’ordine di 400 miliardi di dollari in un
solo anno per Big Pharma. E l’OMS sostiene che un’unica dose per
persona potrebbe non essere sufficiente…
Vaccini pericolosi per la vita: chi è proprietario del brevetto?
Mentre la produzione è stata affidata ad un numero
selezionato di società, sembra che i diritti di proprietà intellettuale
appartengano alla Baxter, gigante farmaceutico dell’Illinois. La Baxter
è di importanza strategica nelle negoziazioni tra l’amministrazione
americana e l’organizzazione mondiale della sanità (OMS). Per di più,
“un anno prima che fosse segnalato alcun caso dell’attuale presunta
H1N1” la Baxter aveva già presentato domanda per un brevetto per il
vaccino H1N1:
Domanda di brevetto vaccino Baxter US 2009/0060950
A1. (vedere William Engdahl, Now legal immunity for swine flu vaccine
makers, Global Research, Luglio 2009). La domanda dichiara:
“la composizione o vaccino comprende più di un
antigene… come l’influenza A e l’influenza B in particolare,
selezionati da uno o più dei [virus] umani H1N1, H2N2, H3N2, H5N1,
H7N7, H1N2, H9N2, H7N2, H7N3, H10N7 sottotipi, dell’influenza suina
H1N1, H1N2, H3N1, e H3N2 sottotipi, dell’influenza canina o equina
H7N7, H3N8, sottotipi o dell’aviaria H5N1, H7N2, H1N7, H7N3, H13N6,
H5N9, H11N6, H3N8, H9N2, H5N2, H4N8, H10N7, H2N2, H8N4, H14N5, H6N5,
H12N5 sottotipi”.
La domanda dichiara inoltre, “coadiuvanti idonei
possono essere scelti tra i gel minerali, idrossido di alluminio,
surfattanti, lisolecitina, polioli pluronici, polianioni o emulsioni
oleose come acqua in olio oppure olio in acqua, o una combinazione di
questi. Naturalmente la scelta del coadiuvante dipende dall’uso che se
ne intende fare. Ad esempio la tossicità può dipendere dall’organismo
soggetto destinato e potrà variare da nessuna tossicità ad alta
tossicità.
Senza la responsabilità legale, può essere che la
Baxter si stia preparando a vendere centinaia di milioni di dosi
contenenti l’altamente tossico idrossido di alluminio come coadiuvante?
(ibid)
Il Los Angeles Times ha rassicurato il pubblico
americano con un articolo intitolato: “Che probabilità ci sono che
l’H1N1 ti uccida?” Ovvero, che probabilità ci sono che il vaccino
dell’H1N1 ti uccida?
Il National Emergency Centers Establishment Act: H.R. 645
Non ci sono indicazioni che l’amministrazione Obama
stia programmando nel futuro prossimo un’emergenza sanitaria pubblica
che richiederebbe l’imposizione della legge marziale. In questo
articolo abbiamo messo in rilievo l’esistenza di vari provvedimenti
(legislazione e direttive presidenziali) che consentirebbero al
presidente degli Stati Uniti di invocare la legge marziale nel caso di
un’emergenza della salute pubblica. Se la legge marziale dovesse essere
adottata nel contesto di tale emergenza, dovremmo fare i conti con la
“vaccinazione forzata” su particolari gruppi della popolazione, come
pure con la possibile creazione di strutture per il concentramento
delle persone messe in quarantena.
A questo proposito, vale la pena notare che nel
gennaio 2009 un pacchetto legislativo intitolato National Emergency
Centers Establishment Act (HR 645) è stato introdotto dal Congresso
americano. La proposta di legge prevede la creazione di sei centri per
le emergenze nazionali nelle maggiori regioni degli Stati Uniti da
essere ubicati sulle esistenti installazioni militari, che potrebbero
essere usate per mettere in quarantena la gente nel caso di
un’emergenza sanitaria o di un programma di vaccinazione forzata.
La proposta va ben oltre le precedenti legislazioni
(compresa la HR 5122). Lo scopo dichiarato dei “centri per le emergenze
nazionali” è quello di fornire “temporaneamente un tetto, assistenza
medica, e assistenza umanitaria agli individui e alle famiglie che
vengono dislocate a causa di un’emergenza o di un grave disastro”.
Nella realtà abbiamo a che fare con dei campi di concentramento FEMA.
La HR 645 dichiara che i campi possono essere usati per “soddisfare
altre necessità appropriate, determinate dal segretario della sicurezza
nazionale”. (Michel Chossudovsky, Preparing for Civil Unrest in America
Legislation to Establish Internment Camps on US Military Bases, Global
Research, Marzo 2009).
Non c’è stata realmente alcuna copertura stampa
della HR 645, che al momento viene discussa da svariati comitati
congressuali. Non ci sono indicazioni che la proposta di legge stia per
essere adottata.
Queste “strutture civili” su basi militari USA dovranno essere realizzate in collaborazione con le forze armate americane.
Se un individuo venisse arrestato e internato in un
campo FEMA situato all’interno di una base militare, durante
un’emergenza sanitaria nazionale quell’individuo rientrerebbe quasi
certamente nella giurisdizione de facto del corpo militare: la
giustizia civile e le forze dell’ordine compreso l’habeas corpus non
conterebbero più.
La HR 645 potrebbe essere usata, se dovesse essere
adottata, in caso di emergenza sanitaria pubblica. Ovviamente, è in
diretta relazione con la crisi economica e con la possibilità di
proteste di massa in tutta America. Costituisce un’ulteriore mossa per
militarizzare l’applicazione della legge civile, abrogando il Posse
Comitatus Act.
Citando il rappresentante [al Congresso] Ron Paul:
“… i centri di fusione, la polizia militarizzata, le
telecamere di sorveglianza e il comando militare nazionale non sono
abbastanza… Anche se sappiamo che le strutture di detenzione esistono
già, adesso vogliono legalizzare la costruzione di campi FEMA su
istallazioni militari usando la sempre popolare scusa che le strutture
sono per scopi di emergenza nazionale. Con il peggiorare di giorno in
giorno di un’economia falsa basata sul credito, la possibilità di
disordini civili diventa una minaccia sempre maggiore per
l’establishment. Basta guardare solo all’Islanda, alla Grecia e ad
altre nazioni per [vedere] ciò che succederà negli Stati Uniti”. (Daily
Paul, settembre 2008, enfasi aggiunta).
I campi di concentramento proposti dovrebbero essere
visti in relazione al più ampio processo di militarizzazione delle
istituzioni civili. La costruzione dei campi di concentramento è
precedente all’introduzione della HR 645 (costruzione dei centri di
emergenza) del gennaio 2009.
“Sostegno civile militare”: il ruolo del Northern Command americano nel caso di una pandemia influenzale
Il Northern Command americano ha il mandato di
sostegno e di supervisione delle istituzioni civili nel caso di
un’emergenza nazionale.
“Oltre a difendere la nazione, il Northern Command
americano fornisce sostegno in difesa delle autorità civili secondo le
leggi degli Stati Uniti e sotto la direzione del presidente o del
segretario alla difesa. L’assistenza militare è sempre in sostegno di
un’agenzia federale di comando, come l’Agenzia Federale Gestione
Emergenze (FEMA).
Il sostegno ai civili da parte del corpo militare
comprende le operazioni di soccorso in caso di disastro che hanno luogo
durante gli incendi, gli uragani, le inondazioni e i terremoti. Il
sostegno comprende le operazioni contro il narcotraffico e l’assistenza
per la gestione conseguenze, come quelle che accadrebbero dopo un
evento terroristico con l’impiego di un’arma di distruzione di massa.
Generalmente, un’emergenza deve superare le capacità
di gestione delle agenzie federali, statali e locali prima che venga
coinvolto il Northern Command americano. Nel prestare sostegno ai
civili, il comando opera attraverso Joint Task Forces subordinate.
(vedere sito web dello US Northcom http://www.northcom.mil/index.cfm?fuseaction=s.who_civil)
Gli uragani Katrina e Rita hanno avuto un ruolo
fondamentale nel plasmare il ruolo del Northern Command nelle attività
di “sostegno militare ai civili”. Le procedure di emergenza erano
strettamente coordinate dal Northern Command dalla Peterson Air Force
Base, insieme con il Dipartimento di Sicurezza Nazionale, che ha la
supervisione della FEMA.
Durante l’uragano Rita (settembre 2005) il quartier
generale del Northern Command aveva il controllo diretto sugli
spostamenti del personale e dell’hardware militare nel Golfo del
Messico, in alcuni casi annullando, come nel caso di Katrina, le azioni
dei corpi civili. L’intera popolazione era sotto la giurisdizione dei
militari piuttosto che della FEMA. (Michel Chossudovsky, US Northern
Command and Hurricane Rita, Global Research, 24 settembre 2005).
Il Northern Command come parte integrante del
proprio mandato nel caso di un’emergenza nazionale, avrebbe la
supervisione di una serie di funzioni civili. Come ha detto il
presidente Bush al momento del picco d’intensità dell’uragano Rita, “il
Governo e le forze militari americane avevano bisogno di una più ampia
autorità per aiutare a gestire le maggiori crisi a livello nazionale
come gli uragani”. Il segretario alla Sicurezza Nazionale Michael
Chertoff ha successivamente classificato l’uragano Rita come un
“incidente di rilevanza nazionale”, che ha giustificato l’attivazione
di un cosiddetto “Piano di Risposta Nazionale” (NRP). (Per ulteriori
informazioni, consultare il documento completo al sito
http://www.dhs.gov/interweb/assetlibrary/NRPbaseplan.pdf)
Nello schema più ampio di “soccorso disastri” il
Northern Command nel corso degli ultimi due anni ha definito un mandato
nell’eventualità di un’emergenza della salute pubblica o di una
pandemia influenzale. L’accento è sulla militarizzazione della salute
pubblica, secondo cui il NORTHCOM sorveglierebbe le attività delle
istituzioni civili coinvolte nei servizi in relazione alla salute.
Secondo il Generale di Brigata Robert Feldermann,
vice direttore del direttorato per i Programmi, la Politica e la
Strategia del NORTHCOM: “il USNORTHCOM è il sincronizzatore globale -
il coordinatore globale – per la pandemia influenzale di tutti i
comandi combattenti” (enfasi aggiunta) (Vedere Gail Braymen, USNORTHCOM
contributes pandemic flu contingency planning expertise to trilateral
workshop, USNORTHCOM, 14 aprile 2008, vedere anche USNORTHCOM. Pandemic
Influenza Chain Training (U) pdf).
“Inoltre, gli Stati Uniti nel 1918 sono stati
colpiti dall’influenza spagnola. Eravamo gli unici ad avere la massima
risposta ad [una pandemia] nella storia più recente. Così ho discusso
cosa abbiamo fatto allora, cosa ci aspettiamo che succeda adesso e i
numeri che ci aspettiamo in una pandemia influenzale”.
Il potenziale numero di vittime negli Stati Uniti
per una pandemia influenzale moderna potrebbe raggiungere quasi due
milioni, secondo Felderman. Non solo l’economia nazionale ne
risentirebbe, ma il Dipartimento della Difesa dovrebbe comunque essere
pronto e in grado di proteggere e difendere il paese e offrire sostegno
alle autorità civili in situazioni di disastro. Mentre praticamente
ogni aspetto della società sarebbe toccato, “le implicazioni per il
Northern Command saranno molto significative”.
“[una pandemia avrebbe] un enorme impatto economico,
oltre l’impatto di ‘difesa della nostra nazione’” ha detto Felderman.
Gli Stati Uniti non sono soli nella preparazione per questa potenziale
catastrofe. (Gail Braymen, citazione sopra).
È stato rilevante anche il rimpatrio delle unità
combattenti dal teatro bellico per assistere il Northern Command
americano nel caso di un’emergenza nazionale, compresa una pandemia
influenzale. Negli ultimi mesi dell’amministrazione Bush il
Dipartimento della Difesa ha ordinato il richiamo della prima squadra
di combattimento [Brigate Combat Team] della terza divisione di
fanteria dall’Iraq.
L’unità combattente BCT era affiancata alla US Army
North, la componente dell’esercito dello US Northern Command
(USNORTHCOM). La prima BCT ed altre unità combattenti sono state
chiamate a prestare funzioni militari specifiche nel caso di
un’emergenza nazionale o di un disastro naturale, compresa un’emergenza
della salute pubblica:
“The Army Times riporta che la prima squadra di
combattimento della terza fanteria sta tornando dall’Iraq per difendere
la patria, come “forza federale di risposta immediata per le emergenze
naturali o provocate dall’uomo, compresi gli attacchi terroristici”.
L’unità BCT è stata affiancata allo US Army North, ovvero la componente
dell’esercito dello US Northern Command (USNORTHCOM). (Vedere Gina
Cavallaro, Brigade homeland tours start Oct. 1, Army Times, 8 settembre
2008, enfasi aggiunta)
Titolo originale: "Martial Law and the Militarization of Public Health: The Worldwide H1N1 Flu Vaccination Program"
Fonte: http://www.globalresearch.ca Link 26.07.2009
Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di MICAELA MARRI