03 agosto 2021

BOMBA SULLA PANDEMIA: CDC USA RITIRA TAMPONI PCR. “Non distinguono Sars-Cov-2 da Influenza”. Contagi COVID-19 Falsati!


Lo scorso 21 luglio 2021, data palindroma e perciò fortunata, sono state pubblicate le 18 righe che riscrivono la storia della pandemia da Covid-19. Il CDC (Centers for Disease Control and Prevention) degli USA, la più alta autorità sanitaria del governo americano per il monitoraggio delle malattie ed in particolare di quelle infettive, ha lanciato un allerta che assume la portata di un missile nucleare contro il muro di gomma della narrazione internazionale sull’emergenza causata dal virus SARS-Cov-2 (
ritenuto costruito in laboratorio ormai da molteplici ricerche scientifiche).

«Dopo il 31 dicembre 2021, il CDC ritirerà la richiesta alla Food and Drug Administration (FDA) statunitense per l’autorizzazione all’uso di emergenza (EUA) del CDC 2019-Novel Coronavirus (2019-nCoV) Real-Time RT-PCR Diagnostic Panel, il test introdotto per la prima volta nel febbraio 2020 solo per il rilevamento di SARS-CoV-2. CDC fornisce questo avviso in anticipo ai laboratori clinici per avere il tempo sufficiente per selezionare e implementare una delle tante alternative autorizzate dalla FDA».

E’ questo il “Lab Alert’ lanciato dalla Division of Laboratory System (DLS), la sezione specializzata dal CDC (link in fondo all’articolo). Da sola basterebbe già a confermare tutte le inchieste realizzate negli ultimi mesi sui tamponi inaffidabili al 97 %, come sostenuto da varie ricerche scientifiche ed autorità giudiziarie internazionali.

Ma la comunicazione ufficiale del CDC (ente ramificato in tutti gli stati confederati) afferma tra le righe qualcosa di ancor più scioccante, anticipato da Gospa News già l’anno scorso: ovvero il rischio che i tamponi rinofaringei PCR, soggetti a cicli di amplificazioni variabili, possano non distinguere il Covid-19 da una semplice influenza.

«Visita il sito Web della FDA per un elenco dei metodi diagnostici COVID-19 autorizzati per un riepilogo delle prestazioni dei metodi molecolari autorizzati dalla FDA con un panel di riferimento della FDA. In preparazione a questo cambiamento, CDC raccomanda ai laboratori clinici e ai siti di test che hanno utilizzato il test CDC 2019-nCoV RT-PCR di selezionare e iniziare la transizione a un altro test COVID-19 autorizzato dalla FDA. Il CDC incoraggia i laboratori a prendere in considerazione l’adozione di un metodo multiplex che possa facilitare il rilevamento e la differenziazione di SARS-CoV-2 e virus influenzali. Tali test possono facilitare il proseguimento dei test sia per l’influenza che per SARS-CoV-2 e possono risparmiare tempo e risorse mentre ci dirigiamo verso la stagione influenzale. I laboratori e i siti di test devono convalidare e verificare il test selezionato all’interno della loro struttura prima di iniziare i test clinici».

La Real time PCR – anche nota come Quantitative PCR, abbreviato qPCR – è un metodo che simultaneamente amplifica (reazione a catena della polimerasi o PCR) e quantifica il DNA, simile ma da non confondere col metodo RT-PCR (Reverse Transcriptase -PCR). Il DNA è amplificato da reazioni a catena della DNA-polimerasi. Dopo ogni turno di amplificazione, il DNA è quantificato. I metodi comuni di quantificazione includono l’uso delle colorazioni fluorescenti che intercalano con il DNA doppio-filamento (ds) e gli oligonucleotidi modificati del DNA (denominati sonde) che sono fluorescenti una volta ibridati con un DNA. Spesso la PCR real-time è combinata con la PCR Retro Trascrizionale (RT-PCR) per quantificare i livelli di espressione di specifici RNA: la retro-trascrizione (o trascrizione inversa) produce del DNA complementare a singolo filamento detto cDNA (complementary DNA) mantenendo inalterati i rapporti relativi di concentrazione delle diverse specie degli RNA. In questo modo è possibile, ad esempio, misurare l’espressione relativa di un gene ad un tempo particolare, o in una cellula o in un tipo particolare di tessuto. La combinazione di queste due tecniche è spesso denominata RT-PCR quantitativa.

Per la prima volta nella storia di una pandemia un’autorità sanitaria governativa ammette quanto sospettato già da molti esperti e giornalisti investigativi e segnalato da Gospa News. Fummo infatti i primi a riportare un articolo di Russia Today che, grazie ad un reporter con specializzazioni scientifiche, segnalò l’anomalia e questo presunto rischio di confusione tra Covid-19 e normale influenza.

L’INCUBO DEI FALSI POSITIVI

Questa ipotesi fu indirettamente confermata anche da uno dei massimi ricercatori italiani, il professo Francesco Vaia, Direttore dell’Istituto Nazionale di Malattie Infettive Lazzaro Spallanzani di Roma. Fu lui il primo ad ammettere che si stavano aspettando test diagnostici in grado di distinguere il virus SARS-Cov-2 dalla cosiddetta common cold (le sindromi influenzali scatenate dai vari ceppi di cronoavirus già noti), come riportato sempre dal nostro webmedia.

Lo stesso dottor Vaia ha di recente sminuito in parte l’allarme per la Variante Delta del Covid-19 confermando, come risulta da ricoveri e terapie intensive assai basse (al 2 % circa in Italia), che è molto contagiosa ma ha una “sintomatologia molto bassa”.

Mentre la Variante Epsilon, identificata in California, ha manifestato un’incredibile resistenza ai vaccini tanto da avvalorare le tesi di quegli scienziati che la ritengono causata proprio dai sieri antiCovid in quanto è ritenuto pericoloso “vaccinare durante una pandemia”, come denunciato dal biologo Franco Trinca che, citando eminenti virologi internazionali, l’ha definita una pratica simile “ad un’arma di distruzione di massa”. Contraddizioni che confermano, però, che il virus SARS-Cov-2 esiste e può essere anche molto pericoloso.

La clamorosa comunicazione del CDC è destinata ad avere grandi contraccolpi in tutto il mondo perché di fatto contribuisce a certificare che non esiste la certezza di quanti siano state le persone realmente infettate dal Covid-19 e quanti invece i falsi positivi, anche se in realtà ciò non rappresenta una novità per i virologi più attenti e le tre ricerche scientifiche pubblicate sull'inaffidabilità dei test molecolare PCR.  (continua a leggereL’ARTICOLO PROSEGUE SU GOSPA NEWS

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