L’università di Stanford ha confrontato le curve epidemiologiche di otto Paesi che hanno adottato misure autoritarie contro il Covid-19 (chiusura di attività economiche, coprifuoco, confinamento) e quelle di due Paesi che si sono limitati a impartire raccomandazioni alla popolazione: i risultati dei due gruppi non differiscono in modo significativo.
I ricercatori hanno studiato i risultati di Germania, Spagna, Stati Uniti, Francia, Iran, Italia, Olanda e Regno Unito e quelli di Corea del Sud e Svezia.
Ne hanno concluso che:
«Benché non si possano escludere piccoli vantaggi, negli otto Paesi i decreti di confinamento obbligatorio al domicilio e di chiusura di attività economiche dei primi stadi della pandemia non sembrano aver influito in modo sostanziale sull’aumento dei casi. Riduzioni simili dell’aumento dei contagi possono essere realizzate con modifiche comportamentali, risultato d’interventi meno restrittivi».
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