26 novembre 2020

UNA CLASS ACTION CONTRO IL GOVERNO PER LA GESTIONE DELL’EMERGENZA

Decine di avvocati di tutte le regioni d’Italia promuovono una class action per richiedere il risarcimento del danno materiale, morale, biologico e di relazione subito dai cittadini italiani, dalle famiglie, dai liberi professionisti, imprenditori e imprese, in conseguenza delle normative emergenziali, illogiche ed illegittime, emanate dal governo italiano in questi mesi.

Se ne è parlato in una conferenza nella sala stampa della Camera dei deputati, a Roma il 12 novembre scorso, in cui sono intervenuti l’onorevole del gruppo misto, Sara Cunial, gli avvocati Edoardo Polacco e Mauro Sandri, per il settore alberghiero Rosa LotitoFrancesco Orlando rappresentate dei ristoratori e albergatori e Tano Simonato, ristoratore.

Al governo di Giuseppe Conte si contesta la decisione di attuare il lockdown nazionale impedendo lo svolgimento di attività economiche quotidiane, la soppressione di diritti costituzionalmente garantiti. Tra i reati che vengono contestati al Presidente del Consiglio dei Ministri e a tutto il Governo ci sono quelli di attentato alla Costituzione (articolo 283 del codice penale), abuso d’ufficio (articolo 323) e violenza privata (articolo 610).

Byoblu, oltre ad aver seguito l’intera conferenza, ha realizzato a margine delle interviste a Sara Cunial, all’avvocato Mauro Sandri e al medico Mariano Amici, per comprendere meglio come starebbero realizzando  questa azione legale.

“Ristoro bis è un contentino, una mancetta ai commercianti e a tutte le categorie devastate da queste misure draconiane” – spiega l’onorevole Cunial – “Non basta certo il ristoro, noi oggi abbiamo chiesto un vero e proprio risarcimento oggetto di una classe action, è solo il primo passo di una resa dei conti richiesta al Governo”.

A proposito del lockdown adottato dal Governo come misura in grado di contenere la diffusione del virus, l’avvocato Mauro Sandri: “I dati scientifici dimostrano la nostra tesi cioè che l’emergenza è scoppiata dalla mala gestione del virus, vale a dire dal disservizio del sistema sanitario nazionale” – e prosegue – “Il lockdown non è una soluzione, non lo è stato prima né ora.  Il Governo italiano deve rispondere di aver utilizzato sistemi di contenimenti inefficaci e obsoleti”. 

Mariano Amici, medico chirurgo si sofferma invece sulla questione dei tamponi: “Questo test viene usato come diagnosi di Covid19, ma è una assurdità, perché il tampone è inattendibile e non è diagnostico. Ad affermarlo è lo stesso inventore che non può essere utilizzato a scopi diagnostici. Perché allora utilizzarlo per dire che ci sono dei positivi? Vanno presi dei provvedimenti”.

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