- Massicia vendita interna di azioni e titoli BP nei giorni e nelle settimane prima del disastro
- Collegamento di Halliburton con l'acquisizione della società di pulitura giorni prima dell'esplosione
- Relazione BP cita manomissioni irregolari di attrezzature di sigillatura del pozzo
- Il Governo stà utilizzando il disastro per spingere la Carbon Tax e la nazionalizzazione dell'industria petrolifera
Elementi di prova preoccupanti che circondano l'esplosione della Deepwater Horizon il 20 aprile 2010 suggeriscono che l'incidente potrebbe essere stato fabbricato.
Il 12 Aprile 2010, poco più di una settimana prima che la piattaforma petrolifera Deepwater Horizon esplodesse, Halliburton, la seconda società più grande al mondo in servizi petroliferi, sorprese parecchio con l'acquisizione di Boots & Coots, una società relativamente piccola ma con una vasta esperienza nel controllo di pozzi di petrolio.
L'azienda si occupa di incendi e scoppi sulle piattaforme petrolifere e pozzi petroliferi. E' stata responsabile dello spegnimento di approssimativamente un terzo delle oltre 700 piattaforme petrolifere incendiate in Kuwait dai soldati iraqeni in ritirata durante la Guerra del Golfo.
L'accordo stesso è ancora in fase di scrutinio con Boots & Coots che affronta un'indagine in corso in "eventuali violazioni dei doveri fiduciari e altre violazioni del Diritto di Stato."
Dove questa informazione diventa veramente interessante stà nel fatto che Halliburton è nominata nella maggior parte delle circa due dozzine di cause legali presentate da inizio esplosione dalle persone della Costa del Golfo e da imprese che sostengono che la società sia responsabile del disastro. Halliburton è stata costretta ad ammettere, in una testimonianza nel corso di un'audizione al Congresso il mese scorso, di aver effettuato un'operazione di cementazione 20 ore prima che la piattaforma petrolifera del Golfo del Messico andasse in fiamme. Le cause legali sostengono che quattro lavoratori Halliburton di stanza nell'impianto tapparono indebitamente il pozzo.
Come rilevato dal New York Times il 26 maggio, "i funzionari BP scelsero, in parte per ragioni finanziarie, di utilizzare un tipo di alloggiamento per il pozzo che la società sapeva fosse la più rischiosa delle opzioni." I lavoratori dell'impianto e i funzionari della società hanno detto che, ore prima dell'esplosione, c'erano perdite di gas attraverso il cemento, che era stato posizionato dal contractor per i servizi petroliferi Halliburton.
Gli investigatori hanno detto che queste perdite sono la probabile causa dell'esplosione. Secondo uno studio del 2007 di Minerals Management Service, la cementazione fu responsabile in 18 dei 39 scoppi di piattaforme nel Golfo dal 1992 al 2006.
Un'altra connessione intrigante che Boots & Coots ha con l'esplosione della Deepwater Horizon viene da Pat Campbell, l'uomo che la BP ha impiegato per ricoprire il pozzo sotto il logoro impianto. Campbell ha lavorato per Boots & Coots come direttore generale per molti anni.
BP ha ammesso di avere acquistato da Yahoo e Google parole chiave nel tentativo di controllare le informazioni pubblicamente disponibili in seguito alla catastrofe.
Sembra che la società si stia prendendo tutta la pubblicità dello spargimento, mentre il collegamento con Halliburton è stato completamente ingnorato.
Il briefing della testimonianza preparata da BP, che nel frattempo è trapelata online, riporta in modo intrigante anche che il Sistema Idraulico di Controllo sulle attrezzature progettate per sigillare automaticamente il pozzo in caso di emergenza fu modificato a loro insaputa un momento prima dell'esplosione..."la portata di queste modifiche al momento è sconosciuta", afferma il rapporto a pagina 37...
La possibile conoscenza a priori delle esplosioni è evidente anche attraverso le enormi pratiche di dumping di titoli e azioni nelle settimane e nei giorni precedenti all'incidente.
Goldman Sachs scaricò il 44% delle sue azioni in petrolio BP durante il primo trimestre - azioni che successivamente persero il 36% del loro valore corrispondente a 96 milioni di dollari. Anche altre società di asset management vendettero enormi blocchi di azioni BP nel primo trimestre. Anche se gli importi impallidiscono di fronte alle aziende di Goldman Sachs, Wachovia, di proprietà di Wells Fargo, vendette il 98% delle sue quote BP e la banca svizzera UBS ne vendette il 97%. Inoltre, come riportato dal Telegraph di Londra a giugno 2010, Tony Hayward, amministratore delegato della BP, vendette 1.400.000 Sterline delle sue azioni del gigante petrolifero settimane prima dello spargimento.
Nei giorni prima dell'esplosione della Deepwater, Obama annunciò un nuovo sforzo per l'esplorazione e l'affitto di nuove aree per la perforazione nel fondo del Golfo e in Alaska. A seguito del disastro questi piani sono stati annullati e la BP sta subendo un forte colpo in Public Relations. Tutto ciò è stato sfruttato da parte dell'amministrazione Obama per rilanciare un dialogo su una carbon tax e creare l'opportunità di reintrodurre l'idea della nazionalizzazione del petrolio, che la leadership democratica ha cercato a lungo.
La storia completa di quanto stà accadendo nel Golfo del Messico deve ancora emergere mentre ci sono voci di altri sversamenti e di un insabbiamento in corso. Il sito rappresenta 2.200 miliardi di dollari di fonti di ricchezza e potere, una motivazione innanzi a una pletora di attività sospette che necessitano di essere indagate ulteriormente.
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