02 luglio 2010

Ulteriori sospetti sull'esplosione della piattaforma petrolifera nel Golfo del Messico

Ripropongo qui un articolo dell'ottimo blog punto di origine, che mostra nuovi elementi che fanno sospettare che il disastro del 20 aprile nel Golfo del Messico sia stato intenzionalmente procurato. Oil Spill + Corexit = Big Money! Il primo tentativo di chiudere il maggiore dei tre punti di fuoriuscita del petrolio è stato quello di coprire il pozzo con una campana di acciaio. Il tentativo è fallito perché il gas metano che fuoriesce dal pozzo assieme al greggio, con le basse temperature di quella profondità, forma idrati di metano in forma cristallina che hanno occluso il tubo di aspirazione collegato alla copertura. Si è preparata quindi una seconda campana, più piccola della precedente, da utilizzare nel caso fallisse la procedura di inserimento di un tubo di 15 cm all'interno del pozzo prevista per il 14 Maggio. Il tentativo va a buon fine, ed ora si pensa di iniettare liquido ad alta viscosità (una mistura fango e sostanze chimiche, tra cui composti del bario) nel pozzo attraverso il tubo in modo da diminuire la portata della perdita e successivamente sigillarlo con colate di cemento. E' la tecnica detta Top Kill, in atto in queste stesse ore. Se questa soluzione non dovesse funzionare, c'è la seria possibilità che Obama, in qualità di Comandante in Capo dell' Esercito USA, prenda il controllo della situazione ricorrendo anche a ordigni nucleari. Un team di 5 fisici nucleari è già stato inviato per studiare la situazione (fonte www.telegraph.co.uk) In questa eventualità, oltre al fatto che il successo non è garantito (i Russi hanno già fallito in passato), si possono ben comprendere le conseguenze per le popolazioni che vivono sulle coste che si affacciano sul golfo (e non solo). Oltre al danno ambientale della marea nera più vasta della storia, si aggiungerebbe quello della contaminazione nucleare delle acque e dell'ambiente marino, senza contare gli effetti dello spostamento della massa d'acqua sulle coste derivanti da una deflagrazione atomica a grande profondità nonchè le possibili ripercussioni sismiche dovute alla vicinanza della faglia New Madrid. Ma c'è un ulteriore elemento che contribuisce ad aumentare il danno ambientale generato dal collasso della Deepwater Horizon. Dal 1° Maggio viene costantemente spruzzato per mezzo di Hercules C-130 il Corexit, "un disperdente prodotto dalla Nalco Co., una società che in passato faceva parte della Exxon Mobil Corporation e la cui leadership comprende attuali dirigenti sia della BP che della Exxon". (fonte nytimes.com) Un velivolo ripreso mentre irrora dispersori chimici su un'area interessata da sversamento di petrolio (si noti come il composto chimico abbia aspetto identico alle scie prodotte dagli aerei che vediamo sorvolare quotidianamente i nostri cieli, a riprova del fatto che quella che pensiamo essere semplice condensa in realtà potrebbe essere una sostanza chimica dispersa intenzionalmente) Tra i 18 dispersori chimici approvati dall'EPA (Environmental Protection Agency), 12 sono risultati essere più efficaci e la loro tossicità fino a 20 volte inferiore. Una spiegazione per la scelta del Corexit della Nalco, che i suoi concorrenti dicono domini il mercato di nicchia per disperdenti a causa dei suoi legami industriali, è stata la sua disponibilità in grandi quantitativi al momento del disastro (e fortunatamente per loro la marea nera è tornata, così hanno la possibilità si svuotare i magazzini e incassare). Per il momento sono stati utilizzati 1.500.000 litri di Corexit, mentre altri 3 milioni sono stati ordinati, a causa della possibilità che se falla non venga arginata, per cui queste quantità potrebbero non bastare più. Il più vecchio dei due prodotti Corexit che BP sta usando nella fuoriuscita del Golfo, Corexit 9527, è stato irrorato nel 1989 sulla fuoriuscita di 260.000 barili di petrolio dalla petroliera Exxon Valdez in Alaska. Le persone impiegate nelle operazioni di pulizia ha subito problemi di salute, compreso sangue nelle urine e diversi disturbi al fegato e ai reni. Alcuni problemi di salute sono stati imputati al composto chimico 2-butossietanolo, un ingrediente non utilizzato nella versione più recente di Corexit, Corexit 9500, la cui produzione Nalco ha accelerato in risposta al disastro del Golfo del Messico. E come volevasi dimostrare il Corriere della sera ci informa che "nel Golfo del Messico i pescherecci che partecipano alla operazioni di bonifica sono stati richiamati in porto per motivi precauzionali dopo che quattro marinai hanno manifestato problemi di salute. Questi, imbarcati su tre dei 125 pescherecci che compongono la flotta di soccorso, hanno sofferto di nausee, vertigini, mal di testa e dolori al petto". Proprio quello che ci aspettavamo data l' elevata tossicità dei dispersori chimici irrorati (a meno che i marinai non abbiano approfittato della pausa pranzo per farsi il bagnetto). Ah, mi ero dimenticato di dire che Nalco è di proprietà di ... Goldman Sachs, Apollo e Blackstone Group. E Nalco non è prorpio un giocattolino: nel 2002 ha fatturato qualcosa come 2,7 miliardi di dollari! (fonte allbusiness.com) Bell'affare per Goldman Sachs dal momento che il 4 Maggio le azioni della Nalco sono schizzate a +18,27%!! (fonte dailymarkets.com) Non sarebbe affatto una sorpresa se uscisse la notizia che la stessa banca di investimenti ha speculato al ribasso sulle azioni della BP, le quali sono crollate del -12% a causa del disastro. Del resto che Goldman Sachs giochi sporco è ormai noto. Troviamo il suo zampino anche solo recentemente nella crisi greca. La Grecia si era servita proprio della creatività della Goldman per occultare in passato parte dei propri debiti, contribuendo a un inganno ai danni dei risparmiatori che hanno sottoscritto i titoli del debito greco. Lo schema era così congegnato: con un contratto di scambio di flussi finanziari Goldman era riuscita a migliorare artificialmente i conti della Grecia per un miliardo di euro. Ciò ha consentito allo stato ellenico di vendere sul mercato un grosso quantitativo di titoli di Stato a buone condizioni, dato che il pubblico pensava di aver a che fare con uno Stato dai conti in ordine. Le vendite di titoli poi, sempre casualmente, venivano curate dalla stessa Goldman Sachs che alla fine è stata riccamente remunerata dal tesoro di Atene per i suoi servigi, con commissioni superiori ai 700 milioni di euro per il collocamento dei titoli dal 2002. Oppure nelle scommesse al ribasso sul mercato immobiliare statunitense, che ufficialmente ha dato inizio alla crisi mondiale iniziata nel 2008. E potremmo andare avanti ... Insomma ... dove c'è Goldman c'è caos!! E dove c'è caos Goldman ci guadagna, perchè guarda caso è sempre dalla parte giusta (e poi in caso contrario c'è sempre Obama a metterci una pezza). Oppure non è un caso......e il disastro è stato architettato ... chissà. Un altro attore nella vicenda del disastro della Deepwater Horizon è il colosso ingegneristico-energetico Halliburton, noto per gli scandali collegati agli appalti per la ricostruzione in Iraq (15 miliardi e mezzo di dollari) dovuti al fortissimo conflitto d'interessi del Vice Presidente Dick Cheney, ex presidente della stessa società. Il 12 Aprile Halliburton acquisisce la Boots & Coots, una delle più grandi società che forniscono sistemi di controllo per pozzi petroliferi al mondo. (fonte www.reuters.com) Il 19 Aprile Halliburton svolge lavori di cementazione di pozzi di sondaggio presso la Deepwater Horizon. Il 7 Maggio la Halliburton è stata chiamata a riferire davanti al Congresso sui lavori che stava realizzando 20 ore prima del disastro ... (fonte nowpublic.com) Vedremo gli sviluppi, magari Top Kill funzionerà ... oppure assisteremo ad un altro mese di dispersione di sostanze tossiche in mare o ad una o più esplosioni nucleari sottomarine. Dalle prime notizie sembrava che Top Kill avesse funzionato, ma l'ottimismo iniziale sembra aver subito una battuta d'arresto. La BP ha interrotto l'operazione perchè "troppo fango pompato nel pozzo fuoriusciva all'esterno con una eccessiva perdita di petrolio".
PS: nel film che "preannunciava" il disastro del golfo del Messico è da notare oltre alla piramide nel logo di Summit Entertainment anche l'occhio onniveggente nel logo di Escape Artist, ed è quindi gioco forza pensare al simbolo massonico della piramide con l'occhio, notoriamente raffigurata anche nel dollaro. Quante coincidenze vero? Se possibile a presto pubblicherò altre considerazioni su questi simboli e sul film Knowing dal quale è tratta la fatidica scena.

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