23 novembre 2009 - 18.29
I veri numeri della GiustiziaATTENZIONE: diffondete questo articolo. E' importante creare consapevolezza. Berlusconi ha annunciato che "parlerà agli italiani" della riforma della Giustizia. Vespa è subito corso a ordinare un paio di scrivanie di ciliegio e una lavagna. Non si sa mai salti fuori un bel contrattino da firmare. Gli youtubers invece stanno affilando i videoregistratori e verificando i collegamenti: c'è aria di videoclip più cliccata del web. Berlusconi vi dirà che abbiamo troppi magistrati rispetto agli altri
paese europei. Le fonti dove attinge i suoi dati sono le stesse dei sondaggi di Emilio Fede: ad personam, come le leggi del PDL. Noi invece, in quattro rapidi click ci portiamo sul sito del Consiglio d'Europa (noto covo di comunisti), consultiamo le pubblicazioni della Commissione Europea per l'Efficienza della Giustizia, il CEPEJ (noto covo di magistrati rossi), e scarichiamo il documento European Judicial Systems - Edition 2008 (dati riferiti al 2006). Mi direte voi: è un dato incompleto. Vero, va rapportato al Prodotto Interno Lordo, che misura - o quantomeno dovrebbe - la ricchezza di un paese. Se sperate però di ottenere così un responso meno clemente, per assecondare le tesi catastrofiste di Alfano & Co, rimarrete delusi. L'Italia risulta essere nella fascia alta dei paesi virtuosi per quanto riguarda la spesa pubblica destinata al funzionamento della giustizia, espressa come percentuale del PIL pro capite. Per l'esattezza, siamo il diciassettesimo paese più virtuoso. Ben 26 paesi fanno peggio di noi, tra cui: la Svizzera, l'Olanda, la Spagna, la Scozia, l'Inghilterra, la Germania, passando per l'Irlanda del Nord fino alla Croazia e alla Bosnia. Il cittadino del paese più virtuoso, l'Irlanda, spende ogni anno lo 0,10% del sul PIL pro capite. Un italiano spende lo 0,26% e un Bosniaco arriva a spendere lo 0,86%. In tutti i paesi oggetto della valutazione, ma proprio tutti, il più alto costo da sostenere sul budget allocato se ne va per gli stipendi dei magistrati. Inoltre, dove si è capito che per fare processi brevi bisogna dotare la Giustizia di infrastrutture tecnologiche meno obsolete, una larga fetta del budget viene investito nell'IT (computer, reti e accessori). E' questo il caso dell'Olanda, della Norvegia, dell'Irlanda e del Regno Unito. Veniamo ora all'annosa questione del numero totale di magistrati: secondo Berlusconi qui in Italia ne abbiamo troppi. Bene, sfogliamo con il ditino il nostro documento PDF e andiamo a pagina 110. Limitiamoci al numero di magistrati professionisti, definiti come coloro che hanno sostenuto un apposito corso di formazione e sono stati assunti per operare lavorare unicamente come magistrati. Quanti magistrati professionisti abbiamo ogni 100 mila abitanti? Undici, sì: qui in Italia ne abbiamo undici! Troppi? Vediamo: meno di noi ne hanno solo l'Irlanda (3,1), l'Inghilterra (7), la Spagna (10,1) e la Norvegia che però ne ha più o meno tanti quanti noi (10,9). La Francia ne ha 11,9, l'Olanda 12,7, la Svizzera ne ha 16,5, l'Austria più di 20, per non parlare della Germania (24,5), della Grecia (28,4), del Montenegro (37,2) e di Monaco, che arriva ad averne ben 54,5. Cinque volte tanto rispetto a noi. Se poi vogliamo parlare del numero di magistrati non professionisti, ogni centomila abitanti, ecco la nostra più che onorevole posizione: quarti. Con dodici magistrati, veniamo dopo solo la Francia (5), la Bosnia (4) e il Portogallo (4). No. Ne abbiamo solo 46 ogni centomila italiani contro, per esempio, i 70 della Germania, i 93 della Spagna, i 135 della Slovenia e i 161 della Croazia! Uff... Beh! Ma allora forse sono questi benedetti magistrati che non lavorano. Passano il tempo a giocare a freccette, possibile? Neppure, mi spiace: proprio no. Nel 2006 in Italia, rispetto ai casi civili, è stata presa una decisione nel merito, ovvero il processo è arrivato a termine, in 2.653.113 casi, contro i 1.588.198 casi della Germania, i 1.624.484 casi della Francia e i 1.094.505 casi della Spagna. Semmai i processi in Italia si accumulano perché siamo l'unico paese dove nel solo 2006 se ne sono aperti 2.825.543, un numero più che doppio rispetto a quelli aperti in Germania (1.104.828), in Spagna (1.169.750) e superiore di un milione rispetto a quelli francesi (1.624.484). Non sarà che in Italia la percentuale di manigoldi ogni centomila abitanti è superiore a quella di un qualsiasi altro paese civile europeo? Sembrerebbe di sì, visto che siamo il paese con il più alto numero di nuovi processi penali per atti criminosi gravi. Nel 2006 abbiamo avuto ben 1.230.085 nuovi processi. La Germania, seconda classificata, non arriva che a 854.099 casi. Tra l'altro, li abbiamo risolti quasi tutti, dato che il numero di processi chiusi è stato di ben 1.168.044. In compenso, questo sì, siamo la nazione europea dove divorziare dura di più: ben 634 giorni di litigate coniugali prima di arrivare a un compromesso, contro i 477 della Francia, i 321 della Germania e i 227 della Spagna. Ma allora non converrebbe mettere fuori legge il divorzio per una decina d'anni? Così, giusto il tempo di risolvere la coda del penale. Facciamo così: ci penso e nella notte - in perfetto stile PDL - butto giù un bel disegno di legge per riformare la giustizia, sulla base di questo accorgimento. Sono sicuro che a Silvio l'idea piacerebbe, visto il capitale che deve versare a Veronica per la procedura di divorzio in corso. Insomma, avete capito bene? Fotocopiate questi dati, consegnateli agli amici e ai colleghi di lavoro, attaccateli alle stazioni degli autobus, dei treni, alle vetrine e alle pareti dei pubblici esercizi. Soprattutto, faxateli alla redazione di Porta a Porta durante la registrazione della fatidica puntata. Dopo la performance, diffondete uno, dieci, cento, mille videoclip dove rispondete punto a punto alle confuse motivazioni delineate grossolanamente e in maniera demagogica da un esecutivo un po' troppo allergico ai dati, che qualsiasi giornalista con la schiena dritta potrebbe mettere in difficoltà sventolando una semplice fotocopia. ( E poi, ve lo ricordate Berlusconi l'ultima volta da Vespa? Non mi era parso un campione di lucidità). Se la riforma della Giustizia acquisisce assoluta priorità sui gravi problemi che investono questo paese, il motivo non è che il potere giudiziario funziona peggio rispetto alle modalità in cui viene amministrato altrove. Forse, al contrario, dimostra di funzionare anche meglio. Ecco, sì. Forse è questo il problema: certe toghe dovrebbero prendere esempio dai politici ed essere un po' meno zelanti!
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24 novembre 2009
I veri numeri della Giustizia
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