25 febbraio 2007

Linux Club Italia: Presentazione docu-film ZERO.

Domenica 25 Febbraio, il movimento culturale KIPIUNEHAPIUNEMETTA ospiterà all’interno del suo appuntamento settimanale al Linux Club di via Libetta 15, la presentazione del Film ZERO, un’inchiesta sull’11 Settembre (www.zerofilm.it), un’idea di Franco Fracassi e Giulietto Chiesa. L’evento avrà inizio alle ore 17:00 e interverranno gli stessi Giulietto Chiesa, Claudio Fracassi e Thomas Torelli.
L’avvenimento si inquadra all’interno di un progetto di più ampio respiro.

Kipiunehapiunemetta è infatti un gruppo di amici che ha scelto di mettere a disposizione il proprio tempo, la propria curiosità e le proprie competenze per raccontare e conoscere la cultura africana, sostenendo con i propri mezzi il lavoro dei volontari che nel continente “Nero” operano per lo sviluppo delle autonomie dei villaggi locali.

Il canale comunicativo scelto dal movimento è l’arte: vengono infatti organizzati eventi, spettacoli, concerti, mostre. In tali incontri ispirati alla cultura africana, si dà spazio a varie ONLUS che raccontano le loro esperienze e i loro progetti e a cui gli organizzatori dell’evento, girano il loro eventuale “guadagno”.

Il movimento comprende inoltre un laboratorio di ricerca e sperimentazione artistica aperto a tutti.

Gli appuntamenti settimanali si svolgono presso l’associazione culturale Linux Club Italia la quale persegue le finalità di promozione e diffusione del software libero, intese come diritto alla trasmissione della cultura e del sapere e come tutela dei diritti fondamentali dell'individuo: la libertà di pensiero, di espressione e di parola. Le due associazioni collaborano per ridurre il divario tecnologico-informativo (digital divide) sia tra i cittadini italiani che tra i popoli del mondo; per contribuire all’ utilizzo pieno e consapevole delle tecnologie ed in particolare di Internet; per la piena realizzazione dell'individuo; per la promozione ed il sostegno delle forme di economia a scopo etico.

Tutti i ragazzi di Ki+ lavorano a titolo gratuto, non prendendo rimborsi spese. Solitamente, devolvono l'incasso che il Linux Club gli riconosce a progetti in Africa, in questa occasione hanno deciso di sostenere ZERO.

Orari suscettibili a variazioni, programma in allestimento. Il Linux da possibilità a kipiunehapiunemetta di invitare i suoi amici senza obbligo della tessera fino le ore 21.30, prima del concerto.

Appuntamento per la crew e per tutti coloro che vogliono partecipare all'allestimento ore 18 al Linux. Il gruppo ki+ e tutti gli artisti ospiti non percepiscono compensi e rimborso spese per riuscire a sostenere i progetti in Africa kipiunehapiunemetta in diretta su Radiorama, in collaborazione con NoSlappers, per sostenere il lavoro di harembee, colosseo, greenpeece... e altro...

Organizzatore: ki+ crew

  • Ingresso: Ore 16: presentazione del progetto "Zero" www.zerofilm.it
  • AZIONE TEATRALE Ki+
  • Smallaxe in "Zero.doc" di Sara Vannelli
  • Felice Panico in "Io dormivo"
  • Pietro Fiandra in "Idro e la sua verità"
  • SALA 1: Buffet: La scarpetteria
  • Live show : ore 21.30 "grupo de capoeira soluna"
  • Live music ore 22.45 - Mr Jones
  • Dj set: Playmobiz, Fabio B, Mammuche
  • Vj set: Cognitiv
  • Sala2: 20.30 - Smallaxe II parte de "due chiacchiere sul Jazz "I trombettisti"
  • ore 22.30 - Stefano Lucarelli in Le piante di Abebe Bikila
  • …era il 1960 e l’atletica entrò nelle nostre case portandoci un’Africa senza arsura, malattie e guerre civili, e in più, se ci mettiamo che nella finale dei 200 metri un paesano vinse l’oro indossando occhiali alla Gino Paoli allora la cosa si fece intrigante, oltre il bianco e nero e oltre…
  • Espress art corner: Paola
  • Progetti ospiti: Anfasep, Amref
  • Expo: Laura
  • Flyer:mensile Lima
  • Flyer,Locandina settimanale: Cognitiv
Fonte: Ki+NeHa+NeMetta | Linux Club Italia www.kipiu.org blog.libero.it/etnoart

01 febbraio 2007

"Rebus, questioni di conoscenza" la nuova serie.

REBUS, gli speciali su Google Video I primi 4 speciali di REBUS, sono stati inseriti su Google Video. A prendersi questa briga è stato il webmaster del sito www.mariorossi.net che ringrazio.
REBUS su Google Video - by www.mariorossi.net
Le puntate sono visibili per intero e prive di pubblicità. Unico neo la defizione che è decisamente inferiore a quella di una tv. Ma se si vuole avere un'idea generale o se si vuole rivedere qualche particolare passaggio, vanno benissimo. Buona visione. Maurizio Decollanz Fonte: rebustv.blogspot.com Rebus, questioni di conoscenzaInizia la nuova ed avvincente stagione televisiva di “Rebus, questioni di conoscenza”. La trasmissione riprenderà la sua originaria vocazione per la divulgazione scientifica basandosi sui documentari della serie Explorations realizzati con materiale Bbc, dedicando una rubrica ai misteri svelati dalla scienza, con la collaborazione del segretario nazionale del CICAP, Massimo Polidoro e accogliendo due spazi di approfondimento curati dal Museo nazionale della scienza e della tecnologia di Milano e dall’Acquario di Genova. Ogni giovedì, dalle 21.10 l’appuntamento di Odeon è con il desiderio di capire e conoscere. Questa sera, ospite della prima puntata Gino Strada, il medico fondatore di Emergency. Nella seconda puntata (Giovedì 8 febbraio 2007 ore 21:10) l’ospite di "Presenze" è Maria Xanthoudaki, responsabile della didattica al Museo nazionale della scienza e della tecnologia “Leonardo da Vinci” di Milano. Con lei si parlerà di come si può far capire la scienza anche a chi non ha una mente da scienziato. “Rebus, questioni di conoscenza” è una trasmissione curata e condotta da Maurizio Decollanz, basata su un’idea di Riccardo Pasini, direttore dei programmi di Odeon. Rebus ha anche un blog non ufficiale dove è possibile commentare le puntate, dare suggerimenti o semplicemente ritrovarsi tra appassionati di scienza. Fonte: rebustv.blogspot.com

13 gennaio 2007

Presentato "ZERO", film-inchiesta italiano su 11 settembre.

Il film "ZERO - inchiesta sull'11 settembre", fortemente voluto dall'europarlamentare Giulietto Chiesa, vede la partecipazione di Dario Fo, Lella Costa ed altri... Obiettivo dichiarato: smontare le conclusioni (e i presupposti) della ricostruzione ufficiale, e farlo uscendo dalla nicchia di Internet. E' in arrivo 'Zero', il film-inchiesta italiano sull'11 Settembre. Punta al grande pubblico e alle tantissime testimonianze di chi ha vissuto, o approfondito, gli eventi di quel giorno unisce immagini inedite ma anche cartoni animati e le voci narranti di attori famosi. Primo tra tutti Dario Fo: è il premio Nobel a spiegare, nella sigla, quale è la 'verità' emersa dal lavoro della Commissione d'inchiesta. Ma non ci sarà solo Fo. Sui nomi di richiamo, Lella Costa compresa: la vera sorpresa potrebbe essere annunciata a breve, un attore di lingua inglese di fama mondiale che costituisca il passaporto per un lancio del film sul mercato internazionale (la versione originale del film è in inglese proprio per questo). Forse, ma è un sussurro e le trattative sono ancora in corso, George Clooney o Charlie Sheen. Parentesi leggere per un lungometraggio che ha tutt'altro spessore. 'Zero', diretto da Franco Fracassi e ideato anche dall'europarlamentare Giulietto Chiesa, è un documentario giornalistico e va direttamente al sodo. Lasciando parlare chi ha titolo per farlo. Novanta le persone intervistate: i sopravvissuti, gli esperti 'complottisti' e gli scienziati che si basano solo sui fatti, chi ha partecipato alle indagini ufficiali, chi lavorava per i Servizi; la fidanzata di Mohammed Atta, considerato il principale esecutore della strage dell'11 settembre. Il tutto con l'aiuto e il sostegno dell'Associazione dei familiari delle vittime. 'Zero' è stato presentato oggi. Sarà pronto per l'uscita nelle sale tra un paio di mesi. Distributori permettendo. E verrà accompagnato da due Dvd e da un libro che raccoglieranno i documenti a supporto della tesi opposta. Ovvero, che occorre ripartire da zero se si vuole arrivare alla verità (Chiesa ne fa anche un obiettivo politico: "La Commissione d'inchiesta dovrà essere riaperta"). Smuovendo l'opinione di chi non naviga su Internet ma guarda la tv o va al cinema. Anche se l'ossigeno necessario l'ha fornito il web: il tam-tam è partito dal blog di Beppe Grillo ed ha portato ad autofinanziare il film grazie ai 370.000 euro raccolti attraverso l'azionariato popolare. E di tracce di 'Zero' internet è piena, tra il sito ufficiale anche in arabo e le quote messe in vendita su eBay. www.tendenzeonline.info Sito ufficiale del film: www.zerofilm.it Anche su: www.giornalisti.it news.cinecitta.com www.zainet.it www.cinemadelsilenzio.it www.close-up.it www.cinematografo.it www.mariorossi.net

23 dicembre 2006

Rapporto 41, Uranio Impoverito e Nuove Armi

Fisica e metafisica di una rivoluzione scientifica scomparsa di Angelo Saso "Caro professor Rubbia, sono molto lieto che il programma di ricerca intrapreso da Giuliano Preparata abbia conseguito il suo scopo" E' il dieci aprile del 2002. Il famoso elettrochimico britannico Martin Fleischmann ha appena visitato i laboratori di fisica nucleare dell'ENEA di Frascati. Lo scienziato che nel 1989 era stato emarginato dalla comunita' scientifica per aver annunciato la possibilita' che alcuni atomi possano fondersi a temperatura ambiente - la famosa "fusione fredda" - e' un uomo compassato ma non riesce a trattenere l'entusiasmo. Decide di scrivere al premio nobel Carlo Rubbia, all'epoca presidente dell'agenzia italiana per l'energia, l'ENEA. "I risultati ottenuti dai ricercatori italiani sono veramente impressionanti, e non esagero".

25 novembre 2006

9/11 Press For Truth

9/11 Press For Truth5 anni fà: Un nuovo video sugli attacchi dell'11 settembre 2001. Completo e credibile - Questo video eclissa tutti gli altri. Potreste pensare di aver visto tutto quello che c'è da vedere sugli attacchi dell'11 settembre 2001 negli Stati Uniti. Ma se non avete ancora visto quello nel link sottostante, sarà meglio che impiegate il vostro tempo - se non la vostra responsabilità - per prendervi un'ora e 24 minuti in modo da guardare 9/11 Press For Truth. Questo potrebbe essere il migliore e più credibile studio in circolazione sull'11 settembre 2001. Il libro Complete 9/11 Timeline di Paul Thompson fornisce il lavoro di ricerca per questo documentario. 9/11 Press For Truth Paul Thompson Fonte: www.axisoflogic.com Condividi questo film con chiunque conosci. Questo è il miglior film disponibile che mostra come l'11 settembre sia un'operazione coperta. Anche Tuo nonno Repubblicano del Texas avrà dubbi circa l'11 settembre quando lo vedrà! Nota - Questo film è stato caricato su Video Google perchè così possa essere visto da migliaia di persone. Ma questo film non sarebbe stato possibile produrlo senza i molti soldi investiti. Se puoi, sostiene questi ragazzi ed ordina un DVD per Te. Loro hanno fatto un grandioso servizio per il nostro paese.

09 novembre 2006

L'enigma dell'Apocalisse

Apocalisse o Rivelazione, come è noto, è il libretto che conclude il Nuovo Testamento. Sebbene quasi tutti i teologi e molti storici, affatto privi di acume e di senso critico, si ostinino ad attribuire l’Apocalisse a Giovanni, è appurato che tale testo non fu scritto da un indotto pescatore della Galilea, ma da un filosofo gnostico, probabilmente Cerinto di Efeso, cui alcuni ascrivono pure il Quarto vangelo. Tralascio, però, i problemi inerenti alla paternità di tale opuscolo, perché volevo soffermarmi sul suo supposto carattere profetico, di là dal contenuto esoterico-astronomico rilevato da Terzoli e su cui ho riflettuto nell’articolo Il 666 è un numero d’uomo. È noto che il 666 è codificato nel codice a barre, la sequenza di linee verticali di diverso spessore e separate da una spaziatura variabile, usata per identificare i prodotti ed il relativo prezzo. A questo punto ci si potrebbe chiedere come fu possibile ad un semisconosciuto filosofo dell’Asia minore, intuire che in futuro la cifra 666 sarebbe stata adoperata in un metodo di identificazione che per di più si inserisce all’interno di un sistema in cui le persone sono ridotte a numeri. Probabilmente bisogna invertire i termini della questione: furono gli Oscurati, che determinano il destino del pianeta, a decidere di occultare il 666 nel codice a barre, dopo averlo tratto dall’Apocalisse, essendo ossessionati dai numeri e dai simboli. In ogni caso, sconcerta la lettura di certi versetti che sembrano prefigurare eventi e circostanze del nostro tempo, come i microprocessori sottocutanei, anche se lo storico Robin Lane Fox riconduce molti aspetti misteriosi di Rivelazione ad usi e tradizioni del I secolo d.C. 16 - Inoltre faceva sì che a tutti, piccoli e grandi, ricchi e poveri, liberi e servi, fosse posto un marchio sulla loro mano destra o sulla fronte, 17 - e che nessuno potesse acquistare o vendere, se non chi aveva il marchio o il nome della bestia o il numero del suo nome. 18 - Qui sta la sapienza. Chi ha intendimento conti il numero della bestia, perché è un numero d'uomo; e il suo numero è seicentosessantasei. Le coincidenze sono suggestive: 666, oltre ad essere un multiplo di 11,1, indicante il ciclo delle macchie solari, è contenuto nei numeri romani presenti nella formula VICARIUS FILII DEI, che designa il papa. Babilonia la grande, infine, descritta con un linguaggio immaginoso e criptico, evoca Roma e non solo l’Urbe pagana, quanto la sede della Chiesa cattolica.(1) Non è un caso se questa fu l’interpretazione prevalente nel Medioevo, esegesi che fu condivisa anche da Dante Alighieri. Sempre a proposito di combinazioni, ho letto che l’ultimo papa, secondo le profezie di Malachia indicato come Petrus secundus, potrebbe essere Hans Peter Kolvenbach, l’attuale generale superiore dei Gesuiti. Se così fosse, si profilerebbero tempi sinistri e funesti, essendo costui l’uomo a capo della Compagnia di Gesù che controlla, attraverso le varie cinghie di trasmissione (Sovrano ordine militare di Malta, Opus Dei, C.I.A., Mossad etc.), gran parte della politica mondiale. Ancora una volta, l’analisi dei simboli conduce verso recessi quasi inesplorati: imparare a decifrare segni ed emblemi potrebbe aiutarci a gettare un po’ di luce su una realtà enigmatica, sfuggente e spesso tenebrosa. ::. Zret blog .:: (1) Tra le due è comunque notevole la continuità: vedi Kaput mundi.

Kaput mundi

Sono sempre più persuaso che, per scoprire trame segrete, non sono necessarie prove incontrovertibili e testimonianze coerenti con i fatti che si vogliono accertare: ad esempio, basta ricordare la data dell'attentato alle Torri gemelle, ossia 9 11, per capire che quell'orrenda strage non fu ideata e perpetrata da Kamikaze islamici, ma da... La documentazione raccolta, gli studi di tecnici e di esperti, le inchieste condotte da giornalisti indipendenti avvalorano quello che è già più che palese. I simboli nascondono, ma svelano quando si possiede la chiave per interpretarli. Certamente non sempre è agevole: qualcuno, dimenticando che il tre è numero magico (e pagano) per eccellenza ha creduto di scorgere nell'episodio del miracolo di Cana, quando il Messia trasformò l'acqua in vino, significati in realtà inesistenti e che albergano soltanto nella sua fervida fantasia. In vino veritas? In ogni caso il presente studio è un contributo per stimolare una ricerca sugli emblemi che possa squarciare il velo opaco della menzogna. Lo storico romano Livio, nel libro I degli Ab urbe condita, descrive i prodigi avvenuti quando l’ultimo re di Roma, Tarquinio il Superbo (534-509 a. C. per la tradizione), dopo aver espugnato la città di Gabii, fece erigere un tempio consacrato al dio Giove sul monte Tarpeio. Leggiamo il passo che sarà oggetto di un’analisi, con cui proverò a collegare un’antica leggenda ad alcuni simboli occulti che il mondo contemporaneo ha ereditato probabilmente da un passato lontanissimo. "Presa Gabii, Tarquinio concluse la pace con il popolo degli Equi e rinnovò l’alleanza con gli Etruschi. Quindi rivolse il pensiero alle questioni urbane, la prima delle quali era di lasciare come memoria del suo regno e del suo nome il tempio di Giove sul monte Tarpeio, al fine di testimoniare che dei due re Tarquinii, il padre aveva fatto il voto, il figlio l’aveva adempiuto. Affinché l’area del tempio di Giove che sarebbe stato edificato, fosse tutta libera dal culto di altre divinità, stabilì di sconsacrare templi e sacelli, dei quali alcuni in precedenza erano stati offerti in voto dal re Tazio, al tempo della sua lotta contro Romolo e che erano stati poi inaugurati e consacrati. Si tramanda che all’inizio della costruzione di quest’opera gli dei manifestarono la loro volontà per indicare la grandezza di un così importante dominio, poiché, mentre gli auspici approvarono la sconsacrazione di tutti i santuari, non l’ammisero per il santuario di Termine; ciò fu accolto come presagio e come augurio, cioè che la mancata rimozione della sede di Termine, solo fra gli dei, ed il fatto che non fosse allontanato dai luoghi a lui sacri, mostravano ferme e stabili tutte le cose romane. Ricevuto questo auspicio di eternità, seguì un altro prodigio che palesava la grandezza del dominio: si narra che a coloro i quali scavavano le fondamenta del tempio apparve una testa umana con il volto integro. Tale apparizione rivelava senza ambagi che quella sarebbe stata l’arce dell’impero ed il capo del mondo; questo e così predissero i vati, sia quelli che erano nell’Urbe sia quelli che erano stati chiamati dall’Etruria per essere interpellati". Poco importa se gli episodi considerati fatidici dagli auguri etruschi e romani, siano del tutto leggendari o se adombrino qualche fatto realmente accaduto, poiché, nell’ambito di questo breve studio, intendo privilegiare il valore simbolico della tradizione: mi riferisco, in particolar modo, al ritrovamento di una testa umana per opera di coloro che stavano asportando la terra per gettare le fondamenta del tempio. Gli indovini interpretarono il macabro reperimento come un fausto auspicio: infatti in latino il significato originario di “caput” è quello di “capo”, “testa”, ma a tale valenza si associano accezioni metaforiche, tra cui “capitale”. Così Roma, secondo i vati antichi, era destinata a diventare il centro di un potentissimo impero, la caput mundi. Si può interpretare la leggenda come una conferma a posteriori della supremazia dell’Urbe su gran parte del mondo allora conosciuto: spesso la storia, scritta dai vincitori, per legittimare una situazione di fatto, si avvale di profezie post eventum, di interpretazioni tendenziose. La storiografia ufficiale può essere non di rado instrumentum regni, quanto la religione. Sono propenso comunque a credere che Livio riporti un avvenimento reale: forse il sito in cui fu costruito in seguito il tempio dedicato a Giove era un luogo di sepoltura usato da popolazioni autoctone. Non è da escludere dunque il rinvenimento di una testa umana anche con il volto più o meno integro. Tuttavia è importante l’aspetto emblematico dell’evento insieme con il duplice significato di “caput”, “testa” e “capitale”. Questi due valori s’intrecciano in modo inestricabile. A questo punto è necessaria una digressione sulla storia del colle romano. Ammirando il Campidoglio dal Foro o da Piazza Venezia o dalla Via di S. Teodoro che passa sotto il Palatino, si può ancora distinguere la sua conformazione scoscesa nell'orografia dei colli di Roma, ormai addolcita dal tempo e da secoli di attività urbanistica. Ancora si notano due sommità separate da una sella, al centro della quale si slarga la Piazza del Campidoglio.
Quando, come riporta la tradizione, Romolo fondò la città quadrata sul Palatino, il Campidoglio doveva essere uno sperone roccioso con pareti a strapiombo sulla pianura sottostante circondata dagli altri poggi e solcata dal Tevere; in un’ansa del fiume dove l’acqua era meno profonda, affiorava l’isola Tiberina. Qui il guado era facile e poco pericoloso anche per i carri e per le mandrie. Per questo motivo si diramavano dal guado sul Tevere le vie che collegavano i Tirreni dell’Etruria con le colonie greche del sud Italia e le strade che scendevano dall'Appennino verso le saline della costa. Inoltre sulle rive del Tevere potevano approdare anche le imbarcazioni. Il Campidoglio e il Palatino dominavano quel crocevia di traffici. Il Campidoglio divenne la rocca imprendibile della città: fu una cittadella tanto sicura che poté essere espugnata solo con l'inganno: vi riuscirono i Sabini con il tradimento di Tarpea che, per amore o per interesse, secondo le differenti versioni delle leggende, aprì loro le porte. Verso la fine dell'età monarchica (VI sec. a.C.), quando Roma già aveva cominciato ad entrare in conflitto con i popoli circostanti, il Campidoglio, oltre che l'acropoli, divenne anche il santuario cittadino e punto di riferimento religioso per le genti latine. Così Tarquinio il Superbo intraprese la costruzione di un edificio sacro che fu dedicato a Giove, Giunone e Minerva, la triade capitolina. Da allora il colle fu il luogo più sacro della città, simbolo del potere dell’Urbe, esercitato per volontà degli dei ed il suo prestigio crebbe insieme con l’espansione del dominio romano. In seguito, attorno al santuario furono edificati altri templi, furono collocati altari e statue. Qui, con sacrifici, erano celebrati gli eventi solenni di Roma come l’intrapresa delle campagne militari, il conferimento dei poteri ai consoli ed i trionfi dei comandanti vittoriosi. In epoca imperiale il Campidoglio visto dal Foro, mostrava sull'altura maggiore, il Capitolium, il grande tempio di Giove e sulla destra, nel punto più alto dell'Arx, dove ora si trova la chiesa dell'Ara Coeli, il tempio di Giunone Moneta. Più in basso, nel 78 a.C. al tempo di Silla, fu eretto il Tabularium, l'Archivio generale dello Stato: un poderoso edificio, innalzato su un gigantesco muro di sostegno, percorso in tutta la sua lunghezza da un porticato con grandi aperture sul Foro. Nel Medioevo il colle diventò il Monte Caprino e l'area del Foro fu denominata Campo Vaccino: i toponimi popolari evocano con efficacia le sorti medievali di quest’area dell'Urbe. Infatti, ormai piuttosto lontano da un centro cadente e spopolato, che gravitava fra il Tevere e il quartiere di Borgo, cresciuto davanti alla Basilica di S. Pietro, il Campidoglio si era trasformato in pascolo per le greggi e nel Campo si teneva la fiera del bestiame. Sull'Arce, l'antica rocca, dove si adergeva il tempio di Giunone Moneta fu edificata una chiesa cristiana, Santa Maria in Aracoeli. Degli altri antichi monumenti, rimanevano solo alcune possenti strutture del Tabularium, i cui blocchi furono riusati per costruire le fortezze delle potenti famiglie romane. Nonostante la decadenza, per i Romani il Campidoglio restava il Colle augusto, il simbolo della città. Così, nel 1143, quando il popolo guidato da Arnaldo da Brescia insorse contro il pontefice, il Campidoglio fu scelto come sede delle magistrature comunali, per i Senatori e per le riunioni dei cittadini. Sui robusti muri del Tabularium fu innalzato, forse nel secolo successivo, il Palazzo senatorio destinato a diventare un castello dalle torri quadrate, cui furono aggiunti un portico ed una gradinata. L’insieme architettonico, però, rimase senza ordine e simmetria, finché intervenne Michelangelo con un progetto risalente al 1536, imperniato sull’idea di una delimitazione dello spazio per mezzo di una piazza trapezoidale, tesa a sottolineare i valori prospettici. Al centro della piazza l’artista collocò la statua equestre dell’imperatore Marco Aurelio, che papa Paolo III fece trasferire dal Laterano. Il preesistente Palazzo senatorio fu raccordato all’ambiente circostante tramite il doppio scalone d’ingresso, con la fontana centrale sormontata dalla statua della dea Roma. L’edificio funge da grandiosa quinta con la torre centrale e la fronte spartita da paraste. Le sue proporzioni sono inoltre valorizzate dalla posizione divaricata che, verso di esso, assumono gli altri due palazzi delimitanti la piazza ad est e ad ovest: il Palazzo dei Conservatori (dal 1563) ed il Palazzo nuovo o dei Musei capitolini (1644-55). Sul quarto lato culmina la grandiosa cordonata con le due sculture dei Dioscuri, opere di tarda età imperiale: essa è concepita come un ponte tra il poggio e la città ed esalta l’effetto scenografico dell’intero complesso. La piazza, con i due prospetti, l’uno verso San Pietro, l’altra sulle vestigia del Foro, assurge a simbolo, laico e religioso insieme: il Campidoglio come umbilicus mundi e come Sacro monte. Questa, a grandi linee, la storia del Campidoglio. Tuttavia la vicenda non è finita giacché continua in un altro continente. Nel 1790 Thomas Jefferson e Alexander Hamilton decisero di stabilire la capitale degli Stati Uniti d’America a Washington e tre anni dopo cominciò la costruzione del grande Campidoglio (Capitol) sulla collina ad est del Potomac. Verso la fine del secolo XVIII gli apparati governativi, finanziari e legislativi vi si cominciarono a trasferire, ma nel 1814 i Britannici lo incendiarono sicché l'intero progetto del Washington Distretto di Columbia fu quasi accantonato. Con una decisione in extremis, il Campidoglio fu ricostruito tra il 1817 e il 1819. Le due ali della Camera e del Senato furono aggiunte nel 1857, la cupola metallica del peso di 4.000 tonnellate nel 1863, infine la facciata orientale fu edificata intorno al 1950, cosicché l'attuale complesso è grande più del doppio di quello originale. Il Campidoglio è l'epicentro e il simbolo della città: infatti i viali principali della capitale convergono tutti in un punto immaginario sotto la cupola. La Capitol Rotunda è decorata con un affresco dipinto dall'italiano Costantino Brumidi. L’affresco raffigura L'apoteosi di Washington, ossia l'ingresso in paradiso di George Washington, primo presidente della Confederazione, accolto da tredici angeli a simboleggiare i tredici stati fondatori. Gli atri sono adornati con dipinti murali che rappresentano gli eroi nazionali e le loro gesta: il più recente effigia gli astronauti morti a causa dell'incidente occorso alla navetta Challenger. Nello Statuary hall, atrio delle statue, sono collocate gigantesche sculture. In teoria avrebbero dovuto essere dedicate a due personaggi importanti per ciascuno stato della Confederazione, ma in realtà ne è stato scolpito un numero un po’ inferiore, perché il pavimento non avrebbe retto il peso del marmo necessario. Ci si potrà chiedere quale sia il nesso tra il Campidoglio di Roma e quello di Washington: di là dal nome, che cosa li accomuna? Entrambi sorgono su un’altura, sulla riva sinistra di un fiume, rispettivamente il Tevere ed il Potomac; ambedue sono edifici e luoghi emblematici. Tuttavia il legame è molto più profondo ed occulto: mi riferisco alla relazione tra l’Urbe e quella che, dopo Mosca, Bisanzio-Costantinopoli e Roma, potrebbe essere definita la Quinta Roma. Come nell’antichità Roma fu il centro politico, economico e culturale dell’orbe terracqueo, così dal primo dopoguerra in poi gli Stati Uniti d’America sono assurti a cuore del mondo: la luce della fiaccola stretta nella destra della Statua della “Libertà” ha gettato i suoi bagliori corruschi e sinistri sul pianeta, svettando con il suo capo contornato da raggi-corni, all’imboccatura di Manhattan. Sono tutti simboli, che, dietro i significati convenzionali, nascondono valori oscuri, come quell’orrenda testa del colle Tarpeio, come il teschio della famigerata Skull and bones, la setta di origine tedesca fondata nel 1832 su iniziativa di William Huntington Russell e di Alphonso Taft e che, da allora, ha la sua sede a New Haven, nel Connecticut, in un edificio sulla High Street denominato "La tomba". Un filo invisibile collega l’Urbe a Washington, città in cui la planimetria, insieme con molti edifici e monumenti, crea un disegno esoterico, con cifre massoniche, esagrammi, pentacoli capovolti… Anche l’emblema dei papi, con la mitra al centro e le due chiavi, una d’oro, l’altra d’argento, se colto con uno sguardo penetrante e, per così dire, obliquo, svela, in filigrana, l’effigie di un teschio con le tibie disposte a decusse. D’altronde la Chiesa cattolica non è forse considerata, per alcuni versi, l’erede della Roma pagana? Il teschio si attaglia perfettamente alla Chiesa universale. Le capitali di domini universali furono edificate su luoghi dal significato magico (si tratta con ogni probabilità di magia nera): la Roma monarchica, repubblicana e dei Cesari sfidò i secoli per crollare miseramente sotto i colpi dei Germani, ma, dalle sue rovine fumanti, come l’araba fenice, sorse la splendida e corrotta Roma dei papi. Washington, la Quinta Roma, oggi tiene lo scettro del potere, mentre il pontefice della Chiesa ecumenica regge il pastorale, nel segno della diarchia del Nuovo ordine planetario. Eppure anche questi due imperi contemporanei sono destinati a rovinare sotto il peso del loro immenso, iniquo potere. Fonti: M. De Pieri, Il numero, 2005 Enciclopedia dell'arte, Mlano, 2002 Enciclopedia dell'arte antica, Roma, 1997 Enciclopedia dell'arte medievale, ibid., 1997 D. Icke, Il segreto più nascosto, Diegaro di Cesena, 2001, cap. 17, La lingua segreta. A. G. Sutton, America’s secret establishment An introduction to the Order of skull and bones, 2006. Si narra che Prescott Bush, nonno dell’attuale presidente degli Stati Uniti, George Walker Bush, trafugò il teschio del capo nativo americano Geronimo, profanandone la tomba. Il macabro trofeo denota il carattere tenebroso della loggia. C. Westbrook jr, The talisman of the United States Signatures of the invisibile brotherhood
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