21 marzo 2022

UCCISI DUE VOLTE / 42 ANNI FA L’OMICIDIO DI ILARIA ALPI E MIRAN HROVATIN


Ventidue anni dal tragico assassinio di Ilaria Alpi e Miran Hrovatin, massacrati a Mogadiscio il 20 marzo 1994.

Uccisi due volte, non solo da quei killer e soprattutto dai mandanti ‘eccellenti’ rimasti regolarmente a volto coperto: ma anche da una giustizia che ha solo depistato in modo clamoroso e, soprattutto, vergognoso.

La Voce ha dedicato decine di inchieste al caso. Potete rileggerne alcune cliccando sui link in basso.

 

SBATTI IL MOSTRO IN PRIMA PAGINA

Trascorrono anni e anni di indagini ‘scientificamente’ a vuoto, con decine di inquirenti che si rimbalzano, in modo macabro, i fascicoli bollenti.

Solo il primo magistrato incaricato delle indagini, Giuseppe Pititto, aveva visto giusto e cominciato a percorrere le piste ad hoc: molto pericolose, perché arrivavano a toccare ambienti istituzionali. Quella toga, perciò, andava subito rimossa: ed è così che, per incanto, Pititto diventa ‘ambientalmente incompatibile’ e viene trasferito in un altro distretto giudiziario.

18 marzo 2022

«Una banda di drogati e neonazisti», di Thierry Meyssan


Parlando di una banda di drogati e di neonazisti al potere a Kiev, il presidente Putin ha suscitato grande scandalo. La stampa atlantista lo presenta come un malato di mente. Ma i fatti sono innegabili: il potere in Ucraina è in mano a una banda di drogati che si è appropriata delle entrate del gas; è stata votata una legge razziale; sono stati eretti monumenti al collaboratore nazista Stepan Bandera. E due battaglioni nazisti fanno già parte dell’esercito regolare.

17 marzo 2022

FRANCO CARDINI / PER CAPIRE COSA SUCCEDE IN UCRAINA


Nell’orgia di fake news che più gigantesche non si può sull’Ucraina propinate a mani basse dai media di casa nostra, nei mari dell’ignoranza storica più abissale, val la pena di cercare qualche bussola di riferimento, ascoltare la voce di chi di storia ne mastica da una vita.

E’ il caso di Franco Cardini, storico, medioevalista doc, oggi professore emerito all’Istituto di scienze umane e sociali aggregato alla Scuola Normale Superiore; nonché Direttore di Ricerca all’Ecole des Hautes Etudes en Sciences Sociales di Parigi e anche docente alla Harvard University.

Non è certo un pericoloso comunista, piuttosto – come si soleva dire – un conversatore illuminato.

Ha fatto parte consiglio d’amministrazione RAI dal 1994 al 1996. Una vera mosca bianca, Cardini, in quello sgangherato carrozzone, come dimostrano oggi in modo clamoroso le performance serali, per il Tg2, del direttore Genny Sangiuliano, nato come portaborse di ‘Sua Sanità’ Francesco De Lorenzo, poi suo portavoce, e ora ‘storico’, grazie alle biografie dei potenti (tra cui proprio Putin), autentici Bignami (li ricordate?) per tutti gli usi.

Dal 2013 al 2017 Cardini ha fatto parte del comitato scientifico per i programmi della terza rete “Il Tempo e la Storia” e “Passato e Presente”.

Vi proponiamo, per cominciare a capire sul serio quel che sta succedendo in Ucraina e non a botte di demenziali slogan, alcuni freschi testi dal suo imperdibile blog, “Minima Cardiniana”.

16 marzo 2022

Abusi clericali: dove sono Stato e Chiesa? – VIDEO #ItalyChurchToo



Abusi nella Chiesa: le vittime chiedono giustizia, i credenti chiedono giustizia, i cittadini chiedono giustizia.

Uniamo le forze per ottenere trasparenza, riconoscimento e prevenzione.

retelabuso.org

15 marzo 2022

Et voilà la legge che riforma il catasto. Vogliono disintegrare la proprietà privata. Svegliatevi dal coma


Ufficialmente siamo ancora in emergenza sanitaria, e fino a dicembre in emergenza nazionale per il conflitto militare in Ucraina. E cosa fa il governo? Vota la riforma del catasto!
So bene che in questo periodo storico le cose più difficili da trovare in circolazione non sono i filorussi, ma i neuroni. Ma scusate che fretta c’era? Come mai una tale urgenza da rischiare, come infatti è avvenuto, di far cadere il governo? Semplicissimo: si chiama Grande Reset!

14 marzo 2022

100 anni dalla nascita / Le rivoluzioni di Pier Paolo Pasolini


Per LA VOCE DELLE VOCI Pier Paolo Pasolini non è, non è mai stato, semplicemente un’icona culturale buona per tutti gli usi, ma un alto riferimento etico, un testimone scomodo e coraggioso, un uomo che oltre alle parole e alle immagini ha messo in campo la propria faccia e il proprio corpo per sfidare il fascismo oscuro che ancora si annida nella società italiana.

Potremmo dire che per noi è stato un (illustre e gradito) compagno di viaggio, che condivide il percorso – difficile e controcorrente, come la sua vita e le sue opere – della nostra testata fin dal 1984. Un percorso che i nostri lettori potranno scoprire a mano a mano, nell’anno del centenario di Pasolini, rileggendo i tanti articoli che hanno provato a ripercorrere e a sottolineare, con l’aiuto di amici e studiosi del poeta-regista, le sue qualità artistiche ma soprattutto il suo impegno politico, il coraggio ideale, il suo essere vicino e partecipe alle ansie e alle lotte del Sud d’Italia e di tutti i Sud del mondo, sempre dalla parte dei poveri, dei deboli, dei dimenticati.

Per questo, oltre ad attingere al vasto archivio pasoliniano (cartaceo e poi online) de LA VOCE DELLE VOCI, ci siamo proposti di proseguire il cammino alla ricerca delle sue tracce, ancora profonde, ancora necessarie a indicarci una strada verso un futuro tutt’altro che facile e pacificato, e tuttavia l’unico possibile per chi vuole ispirare la propria vita alla ricerca della verità e alla pratica della democrazia solidale. Partendo dall’Africa, ieri come oggi l’area più depressa e sfruttata del mondo, che Pasolini (caso rarissimo, se non proprio unico, nell’intellighenzia italiana e occidentale pre-Sessantotto) sentiva come il punto di partenza per la costruzione di un’umanità nuova.

Dall’Africa al Sud Italia, proprio come il suo Alì dagli occhi azzurri, il passo è naturale, inevitabile: un Sud antropologicamente diverso da oggi, il Sud della Matera-Gerusalemme del suo Vangelo secondo Matteo, della Napoli “ultimo villaggio d’Europa” del Decameron, o dell’Irpinia, la provincia all’epoca più povera d’Italia ma capace di sprigionare la vincente utopia del “Laceno d’Oro”.

Quanto è rimasto di quel Sud percorso e amato da Pasolini?

È una riflessione che vogliamo condividere con i nostri lettori, ma qualche risposta ci sentiamo di darla subito. Quando pensiamo alla generosa utopia umanitaria di Riace, alla comunità di Lampedusa che accoglie i profughi del mare, alla gara di solidarietà dei cittadini di Bari per accogliere gli albanesi della nave Vlora che sognavano Lamerica in Italia, ai giudici coraggiosi e ai giovani che in Campania, in Calabria e in Sicilia non si arrendono alle mafie, non si può fare a meno di pensare che Pasolini aveva capito come nessun altro, forse come solo il suo amico Carlo Levi, che il Sud può essere l’estrema riserva di umanità nell’Occidente cinico e vuoto dei Paesi ricchi e “frugali”, a patto di non snaturare la sua antica cultura di semplicità e di accoglienza.

11 marzo 2022

STATI UNITI / GROSSI GUAI IN VISTA PER HILLARY CLINTON


Grosse novità dagli Stati Uniti sul fronte dell’inchiesta sulle origini delle indagini dell’FBIcirca possibili interferenze della Russia in occasione delle presidenziali americane del 2016 in cui trionfò Donald Trump.

Il delicatissimo fascicolo ad aprile 2019 è stato assegnato al procuratore   del distretto del Connecticut John Durham. Ad ottobre 2020, poi, Durham è stato nominato consigliere speciale del Dipartimento di Giustizia proprio per portare a termine il complesso lavoro.

Durham ha appena finito la prima fase bollente delle sue indagini, da cui   stanno emergendo delle pesanti responsabilità a carico di Hillary Clinton, per aver sostanzialmente organizzato il ‘depistaggio’ finalizzato a delegittimare Trump.

Di seguito pubblichiamo due interessanti reportage di ‘Epoch Times Italia’.

Il primo sintetizza i risultati del lavoro investigativo svolto da Durham, mentre nel secondo lady Clinton passa al contrattacco per difendersi dalle documentate accuse.