Rimborsi - Re Start 26/01/2022
di Valentina Noseda - Perchè in Italia ci sono così tanti morti
nonostante le restrizioni cha ci sono? Sono tutti morti di Covid o
sono morti con il Covid?
L’Italia sta facendo ridere (o piangere?) mezzo mondo per via di un processo-sceneggiata che si sta celebrando a Roma e vede sul banco degli imputati un regista americano accusato di “aver offeso l’onore e il prestigio” di un magistrato nel corso del processo per la strage del sangue infetto che si è svolto al tribunale di Napoli dal 2016 al 2019.
Titola ‘The Guardian’, il prestigioso quotidiano inglese: “Regista statunitense processato in Italia con l’accusa di epoca fascista per una testimonianza sul sangue contaminato”.
La notizia, data dal Guardian in prima internazionale, è poi rimbalzata tra le principali testate europee e non solo, visto che è stata ripresa in diversi paesi dell’est e asiatici, nonché ovviamente negli Usa (tra i giornali, anche l’Arkansas Times). Basta fare su internet, via google, la ricerca su ‘Kelly Duda’ – ossia il nome del regista incriminato – per rendersene conto e leggerne delle belle.
La Voce – che ha seguito i tre anni di processo, con inchieste e servizi dopo ogni udienza – a suo tempo riportò quanto successe in quella fatidica udienza del 4 dicembre 2017, quando Duda rese la lunga e articolata testimonianza, dettagliando anche quanto successe al termine, con il ‘parapiglia’ finale.
Potete leggere quella cronaca linkando in basso, dove trovate una serie di articoli sia su Duda che sulle fasi salienti del processo per la strage del sangue infetto; con riferimento anche al pm Lucio Giugliano, che ha denunciato il regista americano, ritenendosi oltraggiato dal suo comportamento.
Un pm, Giugliano, che fin dalla seconda udienza del processo partenopeo chiese il proscioglimento di tre imputati e al termine ha chiesto (e ottenuto dal giudice Antonio Palumbo) l’assoluzione di tutti gli imputati, perché “il fatto non sussiste”.
Nella serie di interviste “Leading the Charge for Change” di The Defender, la dottoressa Michelle Perro spiega perché consiglia ai genitori di non somministrare ai propri figli il vaccino COVID e incoraggia altri medici a parlare contro i vaccini.
Di David Marcks
La dottoressa Michelle Perro, medico di emergenza pediatrica, ha alcuni consigli per il vaccino COVID-19 per i genitori: “Non farlo”.
Ha anche alcune parole forti per i colleghi medici: abbi il coraggio di parlare a nome dei vulnerabili.
In un’intervista a The Defender , la Perro ha affermato che nella sua esperienza nel curare i bambini con COVID, la malattia è stata lieve.
Lei disse:
“In uno studio in cui lavoro, su sei praticanti, nessuno di noi ha visto un bambino estremamente malato con COVID. Alcuni bambini hanno avuto febbri e dolori muscolari, anche se la maggior parte ha sintomi molto lievi. Abbiamo visto bambini asintomatici e altri che hanno una lieve malattia simil-influenzale, nel peggiore dei casi”.
Ha detto che la malattia non è pericolosa nei bambini, spesso dura solo uno o due giorni.
“È nella letteratura che questa è una malattia lieve nei giovani”, ha detto Perro. “E il tasso di morbilità e mortalità è prossimo allo zero , un decorso più benigno dell’influenza”.
Per i bambini che ha trattato con COVID, Perro ha affermato di sostenere il loro “sistema immunitario naturalmente vigoroso”, sottolineando l’importanza di mangiare cibi organici ricchi di nutrienti insieme a integratori tra cui vitamine C e D, zinco e quercetina.
“A seconda di quanto sono malati, uso anche una gamma di rimedi nutraceutici e omeopatici per aiutare anche a eliminare il virus dalla bocca e dal rinofaringe”, ha detto.
Quando i vaccini COVID sono stati resi disponibili per i bambini, Perro inizialmente ha dato consigli cauti, ma da allora è diventata più irremovibile nello scoraggiare i genitori.
“È sperimentale e i potenziali effetti potrebbero essere irreversibili”, ha detto Perro. “Non abbiamo idea di cosa faccia al DNA dei tuoi figli. Non farlo, l’ho appena detto ad alcuni genitori questa settimana”.
Quando il suo studio, che offre il vaccino, le ha chiesto di creare un protocollo per i genitori che vogliono vaccinare i propri figli, è stata riluttante “perché semplicemente non dovrebbero farlo”.
Perro ha sentito di genitori che si pentono di aver vaccinato i propri figli.
“Ricevo e-mail ogni giorno con genitori che provano rimorso per il vaccino”, ha detto Perro. “Non si tratta solo di bambini che hanno effetti collaterali, ma di genitori che non si sentono bene riguardo a ciò che hanno fatto. Ed è un territorio nuovo e stimolante quando si cerca di aiutarli: come posso invertire gli effetti di un jab di mRNA?”
“La miocardite è in cima alla lista delle lesioni da vaccino”.
E’ il titolo di una fresca inchiesta pubblicata dall’associazione ‘Children’s Health Defence’ sugli effetti collaterali prodotti dai vaccini nel primo anno di somministrazione.
Un’associazione fondata e animata da Robert Kennedy junior, nipote di John Fitzgerald e figlio di Robert. Sere fa molti di voi avranno forse ammirato uno dei capolavori di Oliver Stone, “J.F.K”, su quel tragico duplice omicidio organizzato dai poteri forti a stelle e strisce: perché i due fratelli davano troppo fastidio all’apparato politico e militare e, quindi, “dovevano morire”.
Avvocato per l’ambiente (“environmental lawyer”), da anni Robert Kennedy junior si batte strenuamente per la tutela della salute dei più deboli, in primis of course quella dei bambini, soprattutto sul fronte vaccinale.
E veniamo all’ultima inchiesta sulle miocarditi come primo effetto collaterale dei vaccini. Firmato da Megan Redshaw, giornalista scientifica e principale redattrice del sito ‘The Defender’, costola informativa dell’associazione, il reportage si basa sui dati forniti dal sistema di monitoraggio sulla segnalazione di eventi avversi ‘VAERS’, allestito dai ‘Centers for Desease Control and Prevention’, i CDC che coprono tutto il territorio degli States. Un organismo super ‘ufficiale’, quindi, difficilmente formato da complottisti no-vax.
Ecco cosa scrive Redshaw il 16 gennaio. “I Centers for Desase Control and Prevention hanno rilasciato oggi nuovi dati che mostrano un totale di 1.033.994 segnalazioni di eventi avversi a seguito dei vaccini anti Covid, inviate tra il 14 dicembre 2020 e il 1 gennaio 2022 al sistema di segnalazione di eventi avversi al vaccino (VAERS), cioè il principale sistema finanziato dal governo per la segnalazione di reazioni avverse al vaccino negli Stati Uniti”.
Continua l’articolo: “I dati includono un totale di 21.745 segnalazione di decessi e 170.446 segnalazioni di lesioni gravi”.
Tragiche cifre che parlano da sole, con riferimento ad un intero anno di vaccinazioni.
Poi, nel dettaglio. “Il 19 per cento dei decessi si è verificato entro le 24 ore dalla vaccinazione, il 24 per cento entro le 48 ore”.
E’ noto che i vaccini manifestano i loro effetti collaterali anche a distanza di mesi, e perfino di anni: e a lungo termine (con un lasso temporale che può arrivare fino ai 20 anni) soprattutto nei bambini. Non c’è proprio da stare allegri, quindi, visto anche il procedere a ritmo serrato delle inoculazioni nella fascia d’età tra i 5 e gli 11 anni.
Negli Stati Uniti a tutto il 7 gennaio 2022 sono state somministrate 516 milioni di dosi di vaccino, di cui 303 milioni di Pfizer, 197 di Moderna e 18 milioni di Johnson & Johnson.