Domenica di fuoco al Pineta Palace Hotel, dove il 19 dicembre 2021 si è
svolta l'Assemblea dell'Ordine dei Medici chirurghi di Roma, il più grande
d'Europa. Convocata per le ore 10:00, l'assemblea è stata aperta alle 10:30
ed è finita tra copiose polemiche una manciata di minuti dopo. Ordine del
giorno: approvazione del verbale di Assemblea del 18 aprile 2021,
comunicazioni del Presidente e Bilancio di previsione anno 2022. Alla prima
votazione riguardo all'approvazione del verbale del 18 aprile 2021, si sono
registrati 83 voti favorevoli e 119 contrari. Una situazione senza
precedenti, che ha preannunciato non poche difficoltà anche per i punti
dell'agenda successivi. Il presidente Antonio Magi e i restanti membri del
Consiglio Direttivo dell'Ordine dei Medici di Roma hanno quindi interrotto
l'assemblea, abbandonando il Pineta Palace.
Niente ulteriori
votazioni
Non è stata quindi espressa alcuna votazione riguardo
agli altri punti, in particolare il bilancio di previsione per l'anno 2022.
Il primo voto sembra infatti aver destato non poco preoccupazione nel
Consiglio Direttivo riguardo al possibile esito dei punti successivi. Il
presidente, il segretario e il tesoriere hanno infine sciolto l'Assemblea.
Presto è stato pubblicato un comunicato dell'Ufficio Stampa Fnomceo, la
Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri,
dove è stato puntato il dito contro gli oppositori. "Inaccettabile, e
intollerabile nei tempi e nei modi, la protesta dei medici non vaccinati,
che ha impedito il regole svolgimento dell'annuale assemblea
dell'Ordine".
Vietato il dialogo?
Di inaccettabile, sembra
però esserci soltanto il comportamento di un Consiglio Direttivo che liquida
in scioltezza un dialogo con un posizione contrastante. I rappresentanti
dell'Associazione ContiamoCi!, ha infatti cercato un semplice confronto
scientifico, racchiuso in una lettera che, tuttavia non è stata ascoltata
dal Consiglio. L'Associazione conta migliaia di iscritti tra operatori
sanitari e cittadini e intende difendere i diritti costituzionalmente
garantiti, dal diritto al lavoro, a quello sulla libertà di scelta
terapeutica e di trasparenza nell'ambito della ricerca scientifica.
C'è
scienza senza dubbio?
Perché in un contesto dove i dubbi vengono
eliminati a priori, non si può certo parlare di scienza. Tanto più quando i
riscontri indicano una situazione decisamente lontana da una buona gestione.
Nel comunicato dell'Associazione, e che potete consultare qui, vengono fatte
diverse richieste all'Ordine dei Medici. Una su tutte è legata alla
vaccinazione di massa in atto con il siero autorizzato in via condizionata.
"Qualunque sperimentazione clinica di vaccini prevede per norma di legge una
fase di sorveglianza attiva fino ai 5 anni, soprattutto allorquando vi sia
un obbligo vaccinale. Pertanto, richiede con forza, all'OMCEO di Roma, e al
suo Presidente, che esiga, da AIFA e ISS, organi competenti e deputati alla
sorveglianza, di istituire immediatamente la Sorveglianza Attiva, nel
rispetto della più rigorosa metodologia scientifica e della normativa
vigente".
I medici di ContiamoCi! chiedono un ritorno a un
"dibattito scientifico serio e trasparente". Qualcosa che manca da ormai due
anni a questa parte. Nel documento viene chiesto inoltre un confronto del
Comitato Tecnico Scientifico (CTS) del governo con la Commissione Medico
Scientifica indipendente, che "opera sulla base dei principi basilari della
EBM, ossia la medicina basata sulle prove di efficacia, ignorati in modo
deplorevole dal CTS". Il messaggio è chiaro: non si può proseguire a dogmi
riguardo a un farmaco che sta dimostrando tutti i suoi limiti, in un
contesto, per altro, di farmacovigilanza passiva.
Abolizione
dell'obbligo vaccinale
L'Associazione chiede inoltre
"un'abolizione dell'obbligo vaccinale in favore della libertà di cura". Le
richieste non sono né state accolte, ma nemmeno ascoltate. Con il Consiglio
che ha alzato i tacchi e ha deciso di andarsene nel momento in cui si è
chiesto semplicemente di discutere. A quanto si apprende, le forze
dell'ordine sarebbero poi accorse sul posto, non si capisce chi abbia
effettuato la chiamata. Un episodio che da un lato conferma una volta per
tutte la totale assenza di confronto democratico nel nostro Paese, ma che
d'altro canto accende un barlume di speranza per una parte della comunità
scientifica la cui voce inizia a farsi sentire.
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