25 novembre 2021
Rete Voltaire: I principali titoli della settimana 25 novembre 2021
In Italia mancano ancora le indagini sugli abusi della chiesa
Dopo la Francia, l’Italia dovrebbe avviare una grande inchiesta sugli abusi nella Chiesa cattolica, dicono gli esperti. Ma al momento sembra esserci poco supporto per questo. Come è successo?
Pauline Valkenet 3 novembre 2021, 08:52 – Colpisce la dichiarazione del sacerdote e teologo tedesco Hans Zollner, all’inizio di ottobre. Il tedesco, che consiglia papa Francesco sulla dolorosa e spinosa questione degli abusi sessuali all’interno della Chiesa, è sembrato sollecitare la Conferenza episcopale italiana ad avviare un’indagine approfondita su tali abusi in Italia. Perché Zollner ha dichiarato al quotidiano italiano La Repubblica poco dopo la pubblicazione in Francia di un corposo servizio al riguardo: “Le chiese cattoliche di altri Paesi dovrebbero ora avere lo stesso coraggio della chiesa francese. Spero che anche l’Italia si attivi. L’unico modo è quello della verità e dell’onestà”.
24 novembre 2021
IL GIAPPONE ABBANDONA LA CAMPAGNA VACCINALE E PASSA ALL’IVERMECTINA. IL COVID SPARISCE IN MENO DI UN MESE
L’assurdità del COVID-19 qui in Italia esiste solo ed esclusivamente perché i nostri governi non sono riusciti a utilizzare il trattamento corretto. Hanno usato i cosiddetti “vaccini” quando il Giappone, (ma anche l’India) ha appena dimostrato, in meno di UN MESE, che l’ivermectina può debellare la malattia.
Mercoledì l’Agenzia per la sanità pubblica svedese ha raccomandato una sospensione temporanea dell’uso del vaccino Moderna COVID-19 tra i giovani adulti, citando preoccupazioni per i rari effetti collaterali al cuore. Ha affermato che la pausa dovrebbe inizialmente essere in vigore fino al 1 dicembre, spiegando di aver ricevuto prove di un aumento del rischio di effetti collaterali come l’infiammazione del muscolo cardiaco (miocardite) e l’infiammazione del pericardio (pericardite). { link a CBS News ]
23 novembre 2021
[Reseau Voltaire] 23 nov 2021: L’Occident, simulacre de Liberté, par Thierry Meyssan
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La Cei è l’unica a ignorare la pedofilia. Commissione d’inchiesta inesistente
La piaga degli abusi sessuali sui minori: solo i vescovi italiani non indagano
Quattro giorni fa la Conferenza episcopale portoghese (Cep) ha annunciato la creazione di una commissione nazionale incaricata di indagare su tutti gli episodi di abusi sessuali su minori e adulti vulnerabili commessi all’interno delle strutture diocesane e religiose portoghesi. Si tratta di un passaggio importante che segna una conferma della ricezione dei documenti di Papa Francesco contro la pedofilia.
«Non abbiamo paura di fare tutto questo, al contrario», ha detto il presidente della conferenza, monsignor José Ornelas incontrando un gruppo di giornalisti al termine della assemblea plenaria che ha visto riuniti i vescovi portoghesi. Durante i lavori del summit è stata concordata la creazione della commissione nazionale con l’obiettivo di effettuare uno “studio storico” dei casi di abuso.
22 novembre 2021
Se lo stato di emergenza diventa la nuova normalità: i Mandarini e il nuovo assetto costituzionale
Abbiamo scritto del nostro sospetto che lo Stato italiano si stia trasformando, da Repubblica ordinata dalla Costituzione, in qualcosa di diverso. Secondo l’ipotesi che abbiamo formulata, nello Stato perfezionista–paternalista–burocratico del 1814, per di più arbitrario. Oggi vorremmo confrontare tali sospetto e ipotesi con l’opinione espressa da chi ne sa assai più di noi: Cacciari, Irti, Agamben.
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Chi osa affrontare l’argomento è Massimo Cacciari, il quale aveva cominciato a fine luglio attaccando il Green Pass, con Giorgio Agamben alla garibaldina:
“è di per sé un fatto gravissimo, le cui conseguenze possono essere drammatiche per la vita democratica … ogni regime dispotico ha sempre operato attraverso pratiche di discriminazione, all’inizio magari contenute e poi dilaganti … tutti sono minacciati da pratiche discriminatorie … il renderlo oggi legge è qualcosa che la coscienza democratica non può accettare e contro cui deve subito reagire”.
Considerazioni sacrosante e che forse i due immaginavano pure di senso comune, cosicché Cacciari si concedeva persino l’interrogazione retorica: “sono idee ed esigenze che non avvertiamo neppure più, tutti a caccia di assicurazioni a prescindere? Se così fosse, brutti tempi davvero”. Invece no, invece il tempo di Draghi è un tempo brutto davvero e le sacrosante considerazioni dei due sono state accolte dalla deprecazione pubblica generale.
19 novembre 2021
COVID / IL REALE NUMERO DEI MORTI DOPO IL VACCINO
Il mistero sul numero dei morti da vaccino.
Secondo alcuni ricercatori statunitensi – in prima fila Steve Kirsch e Jessica Rose – negli Usa i casi di decessi in seguito all’inoculazione del vaccino non sono meno di 150 mila. Anche se le cifre ufficiali sono molto inferiori, pari cioè a circa 15 mila casi. Ma tutti gli esperti americani sanno bene che i dati elaborati dai ‘Centers for Desease Control and Prevention’ (CDC), rilevano e rivelano non più del 10 per cento dei casi, nella migliore delle ipotesi. I ‘pessimisti’, addirittura, parlano di poco più dell’1 per cento.
Ma veniamo a quanto succede nel nostro Paese.
E sentiamo un illuminante parere, quello espresso da Paolo Bellavite, specializzato in ematologia, un diploma di perfezionamento in statistica sanitaria ed epidemiologia medica all’Università di Verona, dove oggi è docente di patologia generale, nonché un master in Biotecnologia alla ‘Cranfield University’, in Inghilterra.
Sostiene Bellavite: “I morti dopo il vaccino finora segnalati in Italia sono 600, quindi 10 per milione di abitanti, circa 2-3 al giorno: ma si tratta di farmacovigilanza ‘spontanea’, vale a dire che si segnalano solo i decessi che si ha tempo e voglia di segnalare. La farmacovigilanza si fonda sulle segnalazioni ‘spontanee’ e non su studi rigorosi basati sui follow-up dei vaccinati. Io e altri abbiamo stimato che di tutti gli eventi gravi che si verificano nei giorni e settimane seguenti l’inoculo, meno di 1 su 100 viene effettivamente segnalato. Questo problema si verifica anche ai vaccini anti-Covid 19, se si pensa solo al fatto che AIFA riferisce di circa 16 eventi avversi gravi ogni 100.000 dosi, mentre gli studi sperimentali per la registrazione, quelli pubblicati, hanno riportato un’incidenza di circa 4.000 reazioni avverse gravi ogni 100.000 dosi”.
“Perché tali discrepanze? Le ragioni sono molteplici, a partire dallo scarso interesse di approfondire l’argomento da cui potrebbero derivare messaggi di allarme per la popolazione. In Europa, dove i sistemi di segnalazione funzionano un po’ meglio (anche se prevalentemente basati sempre sulla spontaneità), si tratta di 25.000 morti finora registrati, quindi 50 decessi per milione di abitanti. Prendendo per buona questa cifra, comunque sottostimata, si avrebbero in Italia 300 decessi ogni 6 milioni di abitanti”.