25 agosto 2021

COVID, LA PISTA DI FORT DETRICK / CNN ATTACCA “L’OSCURO TABLOID ITALIANO”. QUALE? LA VOCE!


Autorità e media americani nel pallone per la pista sulle origini del coronavirus che porta al super laboratorio di Fort Detrick nel Maryland.

La Casa Bianca punta i suoi strali sulla Cina, colpevole di aver ribaltato il tavolo delle accuse, fino a quel momento tutto incentrato su Wuhan.

La CNN grida al complotto anti Usa e cerca di gettare i sospetti – udite udite – su un “oscuro tabloid italiano” (“an obscure italian tabloid”), reo, a suo parere, di aver sostenuto che la via dell’infezione è passata attraverso un “programma di donazione del sangue” e “le caserme americane presenti in Italia”.

Propaganda concertata”, commenta l’autorevole (sic) super tivvù a stelle e strisce, ascesa il secolo scorso ai vertici dell’informazione globale con le sue mitiche cronache sull’invasione americana in Iraq. E oggi ridotta a prender lucciole per lanterne.

Il “plot”, ossia il complotto, e la “propaganda concertata” con la Cina, infatti, vedono come protagonista nientemeno che la ‘Voce’. Una testata alla luce del sole, quello di Napoli, dove c’è la sua redazione. Niente di oscuro, quindi. Nulla di misterioso.

Sorge a questo punto spontanea la domanda: ma i celebri servizi segreti statunitensi, la famigerata CIA, che ci stanno a fare? Se non sono nemmeno in grado di ‘leggere’ e ‘capire’ quel corre nel web, e scoprire – come riesce a fare anche un bimbo alle prime imprese via internet – quale sia la vera fonte, la ‘source’ delle notizie su Fort Detrick?

Ma di tutta evidenza ai vertici politici americani, e agli scodinzolanti media, sta a cuore buttare tutto in caciara, e cercare in tutti i modi di buttare montagne di fango sulla Cina, per delegittimarla sotto il profilo politico mondiale: con il marchio di fuoco (e unico, doc) sull’origine del mortale Covid-19.

24 agosto 2021

Macelleria vaccinale, sanitari: violate tutte le regole

Raffaele Varvara: «Sono un infermiere, ho esercitato la professione per sette anni in un ospedale pubblico nel Milanese. Ho prestato servizio durante tutto l’arco della pandemia. Nel marzo-aprile 2020 si è registrata la vera emergenza sanitaria, quando dovevamo scegliere chi far vivere e chi lasciar morire, purtroppo. Poi, già dall’estate scorsa, tutto è regredito: quest’emergenza continuava solo sul mainstream. Fino al 27 dicembre, cioè al famigerato V-Day in cui è arrivato questo “vaccino messia”. A differenza dei vaccini, che nella storia della scienza hanno avuto comprovata efficacia sulla salute mondiale, questo è a tutti gli effetti un trattamento sperimentale: proprio perché è il corso la sperimentazione, sui nostri corpi». Infermiere mascherato 1: «Io sono un operatore sanitario dipendente di una struttura pubblica, e sono costretto a difendere i miei diritti in anonimato. Questo perché ciò che si è costruito, intorno a questa narrazione, è diventato quasi ideologico. All’interno delle strutture non c’è più libertà di espressione, libertà di scelta individuale. Ci si deve piegare tutti quest’obbligo, assoluto, di ricevere un farmaco sperimentale».

Infermiere mascherato 1: «Bisogna stare attenti a quello che si dice, all’interno dei reparti, ai propri colleghi (che sono pronti ad additarti e darti dei “nominativi” tipo quelli che circolano sui media: no-vax, negazionista, eccetera). E poi, soprattutto: adesso, con questo decreto, V1stiamo rischiando il posto di lavoro. Già ci sono stati casi di allontanamento, dal lavoro – soprattutto nel privato, perché poi il privato, potete immaginare, fa un po’ quello che vuole». Raffaele Varvara: «Tutti erano chiamati a sottoporsi a questo trattamento. Le pressioni sono state così tante, che colleghe incinta o colleghe che (nella loro storia clinica) riportano indicazioni di vario genere, come una pluriallergia o uno stato pluripatologico, ecco che anche per loro queste controindicazioni sono saltate: si sono sottoposte al trattamento “previa premedicazione”, come si dice in gergo. Cioè: a loro sono stati somministrati dei farmaci che abbassavano la probabilità di insorgenza di effetti collaterali nel breve termine (quindi: cortisonici) e con nelle vicinanze un anestesista, già pronto con l’adrenalina e gli altri farmaci d’emergenza. E io – davvero – davanti a questa situazione ho declinato: perché diventa proprio una roulette russa, alla fine».

23 agosto 2021

IN MANO A GATES PURE LA TECNOLOGIA MILITARE “IA” ITALIANA. Accordo Leonardo-Microsoft e Intrighi DEM tra Intelligence e Pandemia


Quando i settori chiave di una nazione – e di conseguenza di una società – vengono blindati all’interno di accordi internazionale di lungo periodo l’orientamento politico di quel paese diventa di fatto secondario. Ebbene l’Italia vede due ambiti di primaria importanza come sanità e difesa ormai controllati da Big Pharma e Big Tech che fanno capo sempre al solito Bill Gates.
L’accordo siglato alcune settimane fa (a fine maggio) tra la Microsoft Corporation del guru IT americano e la Leonardo spa, la corporation delle armi controllata dal governo italiano ma partecipata da fondi stranieri tra cui il famigerato Black Rock,segue la china di un progetto politico tra Roma e Washington di completa matrice Democratica. Dietro al quale traspare la callida regia del Presidente della Repubblica Italiana Sergio Mattarella (ex deputato PD) e del presidente degli Stati Uniti d’America Joseph Biden, in un intreccio di poteri forti del cosiddetto Deep State che mirano al consolidamento del Nuovo Ordine Mondiale.

20 agosto 2021

Il Green Pass nasce morto: l’Ue proibisce l’apartehid

Il green pass potrebbe essere nato già morto sotto il profilo giuridico? E “la salvezza” contro questa misura potrebbe venire addirittura dall’Europa? Per quanto suoni paradossale, è una tesi tutt’altro che peregrina, benché surreale, scrive l’avvocato Francesco Carraro sul “Fatto Quotidiano”. Una volta tanto, una norma europea verrà in soccorso di chiunque dovesse finire, suo malgrado, nella rete di divieti e sanzioni intessuta dal decreto legge licenziato dal governo Draghi? «Parliamo, ovviamente, di chi non ha ancora voluto sottoporsi al vaccino. E magari non vorrebbe neanche sottoporsi a tre tamponi a settimana, solo per esercitare i diritti costituzionali più elementari». Carraro ricorda che il Regolamento europeo numero 953 del 2021 stabilisce che gli Stati devono tassativamente «evitare la discriminazione diretta o indiretta di persone che non sono vaccinate». In particolare, il regolamento «non può essere interpretato nel senso che istituisce un diritto o un obbligo a essere vaccinati».

Ora, è vero che le leggi «sono fatte per essere interpretate», e che “fatta la legge trovato l’inganno”, come è vero che «molti giudici potranno essere tentati di decidere in base all’antico adagio di Giovanni Giolitti: le leggi per i nemici si applicano, per gli amici si interpretano», ma in Carraroquesto caso – per Carraro – non sembrano esservi dubbi «circa la natura palesemente discriminatoria – e quindi in violazione del Regolamento numero 953 – delle prescrizioni contenute nel recentissimo decreto istitutivo del green pass». Infatti, aggiunge Carraro, l’introduzione della “carta verde” per accedere a tutta una serie di luoghi, eventi e servizi «crea inevitabilmente, e deliberatamente, una discriminazione ben precisa», distinguendo «tra chi il vaccino lo ha fatto (o non ha potuto farlo per motivi di salute) e chi invece ha scelto di non farlo, per ragioni personali insindacabili (in carenza di un obbligo di legge)».

19 agosto 2021

Dr. Fabio Milani di Bologna, conversazione con Red Ronnie


In questa intervista, fatta il 3 luglio 2021, Fabio Milani già era pronto e preparato per la scelta che aveva fatto. Come previsto da lui, pochi giorni dopo è stato sospeso dal suo lavoro. Tra i primi sanitari a subire il "giudizio" ed il primo nella sua ASL territoriale di Bologna. Poco importa che abbia salvato tutti i suoi pazienti, andando a visitarli a casa lor, o che adesso rimangano senza un medico che si occupa di loro. Questo non conta, anzi, pare essere un'aggravante nella follia del mondo in cui stiamo vivendo, un mondo che ha "espulso" in maniera definitiva anche il Dr. Giuseppe De Donno. Importante condividere questa intervista che sta contribuendo a risvegliare tante persone, perché Fabio parla con calma e dolcezza disarmanti.

18 agosto 2021

Il carcere di Craig Murray è l’ultima mossa per l’eliminazione del giornalismo indipendente


Craig Murray, ex ambasciatore in Uzbekistan, padre di un neonato, uomo in pessime condizioni di salute e senza precedenti condanne, domenica mattina dovrà consegnarsi alla polizia scozzese. Diventa la prima persona ad essere imprigionata con l’accusa oscura e vagamente definita di “identificazione a puzzle”.

Murray è anche la prima persona ad essere incarcerata in Gran Bretagna per oltraggio alla corte in mezzo secolo – un periodo in cui prevalevano valori legali e morali così diversi che l’establishment aveva appena posto fine al perseguimento degli “omosessuali” e all’incarcerazione delle donne per avere aborti.


La reclusione di Murray per otto da parte di Lady Dorrian, il secondo giudice più anziano della Scozia, è basato interamente su un’attenta lettura della legge piuttosto scozzese che sulla prova delle istituzioni politiche scozzesi e londinesi che cercano vendetta sull’ex diplomatico. 

E il rifiuto della corte suprema del Regno Unito giovedì di ascoltare l’appello di Murray, nonostante molte evidenti anomalie legali nel caso, aprendo così la strada al carcere, è ugualmente radicato in una rigorosa applicazione della legge e non influenzato in alcun modo da considerazioni politiche.

L’incarcerazione di Murray non ha nulla a che fare con il fatto che ha messo in imbarazzo lo stato britannico nei primi anni 2000 diventando una delle cose più rare: un diplomatico informatore. Ha esposto la collusione del governo britannico, insieme agli Stati Uniti, nel regime di tortura dell’Uzbekistan.

La sua incarcerazione non ha nulla a che fare con il fatto che Murray ha messo in imbarazzo lo stato britannico più di recente denunciando i dolorosi e continui abusi legali in un’aula di tribunale di Londra mentre Washington cerca di estradare il fondatore di Wikileaks, Julian Assange, e lo rinchiudeva a vita in un carcere di massima sicurezza. Gli Stati Uniti vogliono dare l’esempio di Assange per aver esposto i suoi crimini di guerra in Iraq e Afghanistan e per aver pubblicato cablogrammi diplomatici trapelati che hanno mascherato la brutta politica estera di Washington.  

L’incarcerazione di Murray non ha nulla a che fare con il fatto che il procedimento per oltraggio contro di lui ha permesso alla corte scozzese di privarlo del suo passaporto in modo che non potesse recarsi in Spagna e testimoniare in un caso correlato di Assange che sta mettere in vendita in imbarazzo la Gran Bretagna e gli Stati Uniti. L’udienza spagnola è stata presentata con moltissime prove che gli Stati Uniti hanno spiato illegalmente Assange all’interno dell’ambasciata ecuadoriana a Londra, dove ha chiesto asilo politico per evitare l’estradizione. Murray aveva dovuto testimoniare che le sue conversazioni riservate con Assange erano state filmate, così come gli incontri privilegiati di Assange con i suoi avvocati.Tale spionaggio avrebbe dovuto chiudere il caso contro Assange, se il giudice di Londra avesse applicato la legge.

17 agosto 2021

FACEBOOK / CENSURA LA VOCE SU FARMACI E CURE ANTI COVID


La Voce censurata da Facebook per un articolo su farmaci e cure in grado di contrastare il coronavirus.

L'ennesimo episodio che dimostra come i social si stanno sempre più rapidamente trasformando nei ferrei guardiani di Big Pharma e delle politiche governative (come sta dimostrando in modo clamoroso la Francia sotto il pugno di Emmanuel Macron) ormai finalizzate a reprimere, con le buone o con le cattive, chi osa solo mettere in discussione l'efficacia e, soprattutto, la sicurezza dei vaccini. E documentare che esistono alternative ai vaccini, fino a quando saranno sperimentali (dicembre 2023 almeno, e fino ad allora i cittadini saranno le cavie), ossia cure e farmaci come – per fare due esempi – idrossiclorochina e invermectina.

Ecco l'ultimo esempio di smaccata censura nei confronti della Voce, rea di aver pubblicato, meno di 24 ore fa, il testo di un'intervista rilasciata non da un signor nessuno, ma da un autorevolissimo scienziato a livello internazionale, Peter McCullough.

Nei riquadri, potete leggere i testi inviatici da Facebook per motivare la censura. Motivi chiaramente risibili, ma ottimi per far in modo che l'articolo non possa circolare in rete, ma solo fra i lettori della Voce. Ovviamente oscurato, l'articolo, sulla pagina Facebook della Voce.

 

 

Cosa aveva sostenuto, nell'intervista rilasciata addirittura ad un avvocato tedesco, Reiner Fuellmich, di tanto terrificante il dottor McCullough?