09 agosto 2021
Com’è stata orchestrata la pandemia di Covid-19
Nonostante questo, gli anziani affetti da Covid-19 hanno comunque un alto tasso di sopravvivenza, circa il 95%. Per tutti gli altri, il tasso di sopravvivenza sale al 98% o al 99%. È impossibile avere dati precisi, perché vengono manipolati per massimizzare le morti da Covid. Agli ospedali vengono dati incentivi economici per segnalare tutte le morti come morti da Covid, indipendentemente dal fattoche il deceduto avesse avuto davvero la Covid o solo un test PCR positivo. Una persona morta in un incidente motociclistico era stata classificata come decesso da Covid perché era risultata positiva al test PCR [post mortem].
La vera domanda da porsi è se le persone che si vocifera abbiano avuto la Covid, siano morte per questo o, eventualmente, per la mancanza di trattamento o per un trattamento sbagliato. All’inizio, i pazienti ricoverati con la Covid venivano ventilati mecccanicamente e morivano proprio a causa di questo. Fino a quando un medico non aveva capito che la causa del problema respiratorio era diversa sa quella ipotizzata e aveva lanciato l’allarme. Altre morti da Covid erano state causate dalla mancanza di cure tempestive.
06 agosto 2021
L’epidemia italiana da COVID-19 e la pandemia. Prevenzione e terapie
A quasi due anni dall’inizio della pandemia, in questo articolo per la Voce il professor Giulio Tarro fa il punto su contagio, prevenzione, terapie e vaccini, rispondendo alle domande più frequenti che arrivano da ogni parte del mondo.
La gestione italiana dell’epidemia da coronavirus da parte del comitato tecnico scientifico (CTS) è stato un fallimento secondo un editoriale della prestigiosa rivista inglese NATURE come riportato nella prima decade di marzo 2021.
Nel comitato non era presente alcun virologo e la maggior parte dei 24 “esperti” sono stati nominati ad personam senza alcuna competenza sul campo della infezione virale. Inoltre il CTS con poca o nessuna esperienza ha affermato a gennaio 2021 che mantenere gli studenti sull’apprendimento a distanza avrebbe causato loro un grave impatto sul lato psicologico e personalità. Tale dichiarazione ha avuto conseguenti politiche nazionali, pur non avendo alcun membro esperienza nel campo della istruzione, della psicologia infantile o della neuropsichiatria.
Secondo uno studio pubblicato su Science da parte della Emory University di Atlanta il coronavirus assumerà un carattere endemico e la sua letalità, cioè mortalità dei contagiati, finirà per attestarsi intorno allo 0,1% al di sotto dell’influenza stagionale, pertanto il forte distanziamento sociale non è la soluzione, né lockdown, mascherine, chiusure, caccia al contagiato, colpevolizzazione della gente… Si pretende di perseverare con questa gestione dell’emergenza nell’illusione di fermare un virus ormai ENDEMICO, asintomatico nel 90-95% dei casi, e che potrebbe essere efficacemente affrontato, anche quando colpisce gli anziani, con tempestive cure.
Abbiamo al 90, 95% asintomatici positivi. E gli asintomatici positivi non sono contagiosi. Da sempre. Chi non ha i sintomi, chi non è malato, non può contagiare. Lo ha detto anche l’Oms. Quindi non ha senso chiudere tutti in casa. Chi si ammala va curato, semplicemente. Come ho fatto io seguendo i dettami di Didier Raoult, per le persone che si sono rivolte a me. Come fanno centinaia di medici usando idrossiclorochina, azitromicina e guarendo le persone a casa. Ad esempio, al centro Sud i morti sono stati molti di meno perché hanno utilizzato subito cortisone ed eparina e hanno evitato trombo embolie. La gente è morta perché non sono stati usati i farmaci corretti. Un esempio, vale su tutti: mi chiamarono dalla Sicilia perché a Milano c’era un uomo malato di 54 anni. Era arrivata l’ambulanza, gli avevano detto che non sussisteva la necessità di ricovero. Lui aveva chiesto “cosa devo fare”? Risposta, Nulla, non c’è una terapia.
05 agosto 2021
“Nel Regno Unito, i casi sintomatici di COVID-19 tra gli individui “vaccinati” sono aumentati del 40% in una settimana mentre i casi sintomatici di COVID-19 tra i non vaccinati sono diminuiti del 22%”
“Matematicamente impossibile” per i vaccini eliminare il COVID
Gli ultimi dati suggeriscono che l’ondata di COVID tra i non vaccinati ha raggiunto il picco e l’immunità naturale del gregge è iniziata, mentre gli individui vaccinati stanno effettivamente diventando più inclini alle infezioni.
Del Dr. Joseph Mercola
Nelle ultime settimane sono emersi numerosi segnali che indicano che le iniezioni di COVID-19 non possono porre fine alle epidemie di COVID-19 . il Dr. John Campbell esamina i dati provenienti dal Regno Unito. Una nota a margine, non sono d’accordo con tutto ciò che Campbell dice in questo video, come ad esempio la promozione dell’uso della maschera. È la sua revisione dei dati che interessa qui.
Al 15 luglio, l’87,5% della popolazione adulta nel Regno Unito aveva ricevuto una dose di “vaccino” COVID-19 e il 67,1% ne aveva ricevute due. Eppure i casi sintomatici tra i “vaccinati” parzialmente e completamente sono ora improvvisamente in aumento, con una media di 15.537 nuove infezioni rilevate al giorno, un aumento del 40% rispetto alla settimana prima.
Intanto la media giornaliera di nuovi casi sintomatici tra i non vaccinati è di 17.588, in calo del 22% rispetto alla settimana prima. Ciò suggerisce che l’ondata tra i non vaccinati ha raggiunto il picco e che l’immunità naturale del gregge è iniziata, mentre gli individui “vaccinati” stanno diventando più inclini alle infezioni.
04 agosto 2021
I vaccini contribuiscono a creare varianti?
A gennaio, un rapporto dell’intelligence delle forze di difesa israeliane (pdf) ha avvertito che il programma di vaccinazione di massa potrebbe aver creato una mutazione israeliana che si è dimostrata resistente ai vaccini Covid-19. Preparato per il Coronavirus National Information and Knowledge Center, il rapporto affermava che «la campagna di vaccini di massa che si svolge parallelamente all’epidemia attiva in Israele può portare a una ‘pressione evolutiva’ sul virus».
A maggio, Luc Montagnier dell’Istituto Pasteur, il virologo la cui scoperta dell’Hiv gli è valsa un premio Nobel nel 2008, ha avvertito che i vaccini Covid-19 stanno stimolando varianti più letali: «Sto facendo esperimenti all’Istituto con pazienti che si sono ammalati di Covid dopo essere stati vaccinati. Vi mostrerò che stanno creando le varianti resistenti al vaccino», ha affermato in un’intervista in Francia. «Sono gli anticorpi prodotti dal virus che permettono a un’infezione di diventare più forte. […] È chiaro che le nuove varianti si formano […] a causa della vaccinazione».
Sebbene altri non siano d’accordo su questo, il fatto che le vaccinazioni di massa nel mezzo di una pandemia possano creare varianti è scienza di base, secondo il virologo belga Geert Vanden Bossche, le cui credenziali nell’industria dei vaccini includono posizioni presso Gsk Biologicals, Novartis Vaccines, Global Alliance for Vaccines and Immunization (Gavi) e la Fondazione Bill & Melinda Gates.
In un discorso programmatico al Summit sui vaccini in Ohio e in una lettera all’Organizzazione mondiale della sanità (pdf), Bossche ha delineato il pericolo. Poiché i vaccini Covid-19 non sono in grado di uccidere rapidamente il virus Covid-19, creano un terreno fertile per le varianti, proprio come accade con i batteri che non vengono uccisi quando i pazienti non assumono un ciclo completo di antibiotici. Il virus ha quindi il tempo di adattarsi e mutare (ciò che non lo uccide rapidamente, rende la sua progenie più forte) portando alle varianti apparentemente infinite che stiamo vedendo.
Il pericolo di questa «fuga immunitaria», ha affermato Bossche, è aumentato enormemente dai lockdown, che impediscono al sistema immunitario innato del corpo di essere adeguatamente messo alla prova da agenti patogeni casuali e altri agenti ambientali così che si mantenga allenato e in forma, simile al decondizionamento che si verifica quando non si fa esercizio fisico adeguato per mantenere in forma cuore, polmoni e altri muscoli.
La tempesta perfetta di un sistema immunitario innato inadatto e vaccini Covid-19 inefficaci contro virus mutanti sempre più virulenti di loro creazione, vedrà quindi quelli precedentemente infettati da Covid-19 e gli stessi vaccinati soccombere all’infezione dalle varianti, ha affermato Bossche, aggiungendo che i vaccinati sono particolarmente a rischio poiché gli anticorpi specifici a lunga vita prodotti dalla vaccinazione sono particolarmente abili nell’inabilitare gli anticorpi generali dell’organismo.