di Giuseppe Puppo______“Le mucche…Sono le mucche che ci danno sicurezza sugli orari…”. Quella mattina, con il vento d’autunno e di passione. E polvere, polvere che striscia sulla terra di quei sentieri più candidi delle ossa di un cadavere.
Anch’egli si è fermato là per sempre.
Marco Bava (nelle foto), 62 anni, di Torino, una laurea in economia e una in legge, analista finanziario, brillante interprete di bilanci e strategie aziendali, protagonista di tante battaglie pubbliche in difesa dei cittadini contro potentati economici e multinazionali, non lascia alternative, a chi lo conosce: subito, o se ne resta affascinati, oppure si decide di non volerlo rivedere mai più.
Io ne restai affascinato, perché mi piacque il suo modo di essere bastian contrari, come dicono in Piemonte, e da allora, da quando lo conobbi, perché lo intervistai per il mio libro “Ottanta metri di mistero”, e son passati oramai dieci anni, sono restato sempre in contatto con lui, in un modo o nell’altro.
Al costo sempre di lunghi contraddittori, a volte di estenuanti discussioni, continuando a darci del “lei” come il primo giorno, ma comunque in contatto.
L’ho chiamato al telefono questa mattina, lui che parlava con Edoardo Agnelli, del quale fu consigliere finanziario, ma soprattutto per lunghi anni vero e sincero amico.
Fu il primo, Bava, nel 2000 ad avanzare dubbi motivati su quello che a caldo fu classificato come suicidio; dopo l’uscita di quel mio primo libro, che in pratica riaprì il caso, fu il più accanito a smontare – alla luce degli elementi che raccolsi – la versione ufficiale.
Non si è mai fermato.
– Pronto? Bava, senta un po’, le devo parlare di una cosa che ho sentito in giro…
– Eccoci…Lo sapevo che mi avrebbe chiamato, ho letto il suo pezzo di ieri…
– Cosa è questa storia che le indagini della magistratura sulla morte di Edoardo Agnelli sarebbero state riaperte? Lo ha detto lei un anno fa…O comunque a lei viene attribuita la novità annunciata. Io, però, non ne ho trovato riscontro da nessuna parte di questo…Lei sa che io verifico sempre prima tutto quello che scrivo…
– Fa benissimo…
– Ma per lei faccio sempre un’eccezione…Non verifico solo una volta, ma almeno due o tre volte…
(ride)
– Se mi dà un minuto, le spiego tutto…
– Grazie, prego, dica pure, segno e faccio sintesi…
– In seguito all’ultimo esposto che ho presentato alla magistratura per chiedere la riapertura delle indagini, sono stato convocato a Cuneo e sentito dalla Procura della Repubblica…
– Quando? Da chi?
– Fui ascoltato da un ufficiale giudiziario, per conto del Procuratore Capo Onelio Dodero. Era il 9 dicembre 2018, ho risposto alle domande che mi sono state rivolte, da, tecnicamente, ‘persona informata sui fatti’.
– Non violiamo nessun segreto istruttorio, se ci dice qualcosa di più…
– In particolare, ho potuto insistere, chiedendo che fosse acquisita agli atti, sulla sopravvenuta testimonianza del pastore Luigi Astegiano, che, come ricordava lei ieri, smonta da sola la versione ufficiale. Adesso so che è stata acquisita agli atti. Ed è fondamentale…
C’è inoltre un ulteriore particolare che mi sembra significativo…Lei ieri ha scritto che il pastore si sveglia per portare a pascolare le mucche. In realtà, sono le mucche che svegliano il pastore…
– Bellissima questa…
– Eh già! Lo svegliano alle 7.30, certo prima delle 8.00, regolarmente, tutti i giorni, con l’orologio biologico che hanno dentro, perché vogliono andare a mangiare…Un ulteriore riscontro della sua attendibilità…Così, egli vede, giù, ai piedi del viadotto, da lontano, il cadavere, mentre sono attestati gli spostamenti della Croma grigia ben dopo le 9.00 e mentre nella versione ufficiale del suicidio si parla delle 10.30…
In realtà, il corpo di Edoardo fu portato giù ben prima, senza lasciare segni, senza far rumore…Per non dire che presentava ferite incompatibili con un presunto volo da ottanta metri, perché…
– Sì, questo lo sappiamo…Mi dica ancora perché a suo avviso le indagini della magistratura sono state riaperte…
– Le indagini della magistratura, in seguito al mio ultimo esposto alla Procura della Repubblica di Cuneo sono state riaperte…E sono tuttora in corso di svolgimento, anche se al momento non sono emerse altre informazioni…
– Come fa a dirlo?
– Chiesi in coda al mio esposto di essere informato su un’eventuale decisione di archiviazione, per poter a mia volta presentare ulteriori elementi in opposizione, sulla base dell’articolo 408 del codice di procedura penale, che obbliga il magistrato a dare informazioni sull’esito dell’esposto a chi lo ha presentato. Io non ho avuto nessuna comunicazione al riguardo. Quindi le nuove indagini sono ancora in corso…
– Un altro elemento su cui ha insistito…?
– Il ruolo della scorta, che non seguì Edoardo quella mattina, contravvenendo ad un preciso obbligo istituzionale cui era vincolato. ‘Ce lo ha chiesto lui, di non seguirlo’, hanno sempre sostenuto gli agenti della scorta, come se fosse una giustificazione. In realtà, non sono mai stati interrogati dal magistrato.
Poi, ci sono le telefonate, le presunte ultime telefonate fatte, per meglio dire: mai fatte, da Edoardo quella mattina…
– Va bene, Bava, mi scusi, la devo fermare, devo fare un’intervista giornalistica, non scrivere un altro libro. Può bastare così: la cosa importante, l’ho capita. Grazie. Vuole solo aggiungere qualcos’altro?
– Sì. Come tutti gli anni, a maggior ragione quest’anno della ricorrenza del ventennale, faccio celebrare una messa in memoria di Edoardo Agnelli. L’appuntamento è per questa sera alle 18.00, a Torino, nella Chiesa di Santa Maria Goretti, in via Pietro Cossa.
– Porti per favore un pensiero e un anelito di verità anche da parte mia…
– Sarà fatto.
www.leccecronaca.it