14 gennaio 2016
11 settembre Dr. Judy Wood: Erin Hutchison Haarp
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13 gennaio 2016
Rete Voltaire: I principali titoli della settimana 12 gennaio 2016
07 gennaio 2016
06 gennaio 2016
Rete Voltaire: I principali titoli della settimana 29 dicembre 2015
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04 gennaio 2016
01 gennaio 2016
La realtà del Secretum Omega
Il "Jesuit Footage", classificato Secretum Omega, sembra un'attendibile prova dell'esistenza del Pianeta X, il Nibiru sumero.
Che cos’è il cosiddetto “Jesuit Footage”? Chi scrive ha battezzato con tale espressione un breve e controverso filmato di circa due minuti (un montaggio di due riprese) proveniente dal materiale video realizzato da una presunta sonda spaziale segreta denominata “Siloe”, che sarebbe stata spedita dal Vaticano nello spazio remoto all’inizio degli anni ’90 con l’obiettivo di riprendere alcune immagini del fantomatico Nibiru, decimo pianeta del Sistema Solare conosciuto ed adorato dalle antiche genti mesopotamiche. Il filmato, recapitato per posta nel 2001 a Cristoforo Barbato (un ricercatore indipendente membro della comunità ufologica italiana ed ex caporedattore di alcune riviste di settore), si tratterebbe di una copia di una copia, non del master. La fonte di questo materiale? Un padre Gesuita operante a Roma presso la Santa Sede all’interno di una struttura d’intelligence denominata Servizio Informazioni del Vaticano, in breve SIV. Questo religioso ha incaricato Barbato di fungere da apripista all’interno dei mass media per il rilascio d’informazioni cruciali per le prossime decadi della storia umana. Una scelta insolita, ma comprensibile se si riflette per un attimo sul fatto che nell’affrontare una vexata quaestio potenzialmente destabilizzante come quella del “Pianeta X”, è certamente da preferirsi un giovane considerato coraggioso ed onesto, ma poco noto, ad un giornalista affermato e legato ad affetti familiari, questioni d’immagine ed interessi di varia natura. Il SIV (Servizio Informazioni del Vaticano) e la sua quinta colonna
Che cos’è il cosiddetto “Jesuit Footage”? Chi scrive ha battezzato con tale espressione un breve e controverso filmato di circa due minuti (un montaggio di due riprese) proveniente dal materiale video realizzato da una presunta sonda spaziale segreta denominata “Siloe”, che sarebbe stata spedita dal Vaticano nello spazio remoto all’inizio degli anni ’90 con l’obiettivo di riprendere alcune immagini del fantomatico Nibiru, decimo pianeta del Sistema Solare conosciuto ed adorato dalle antiche genti mesopotamiche. Il filmato, recapitato per posta nel 2001 a Cristoforo Barbato (un ricercatore indipendente membro della comunità ufologica italiana ed ex caporedattore di alcune riviste di settore), si tratterebbe di una copia di una copia, non del master. La fonte di questo materiale? Un padre Gesuita operante a Roma presso la Santa Sede all’interno di una struttura d’intelligence denominata Servizio Informazioni del Vaticano, in breve SIV. Questo religioso ha incaricato Barbato di fungere da apripista all’interno dei mass media per il rilascio d’informazioni cruciali per le prossime decadi della storia umana. Una scelta insolita, ma comprensibile se si riflette per un attimo sul fatto che nell’affrontare una vexata quaestio potenzialmente destabilizzante come quella del “Pianeta X”, è certamente da preferirsi un giovane considerato coraggioso ed onesto, ma poco noto, ad un giornalista affermato e legato ad affetti familiari, questioni d’immagine ed interessi di varia natura. Il SIV (Servizio Informazioni del Vaticano) e la sua quinta colonna
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25 dicembre 2015
Intervista al Gesuita (Jesuit Footage)
Nel 2000 lavoravo a Roma in qualità di redattore della rivista “Stargate”, dove pubblicai una serie di articoli inerenti le mie ricerche sulle apparizioni di Fatima e il famoso Terzo Segreto, i vari misteri coinvolgenti il Vaticano nonché le possibili implicazioni aliene delle stesse apparizione portoghesi avvenute nel 1917. In seguito alla pubblicazione iniziai a ricevere una serie di e-mail da un personaggio che si definiva un “insider” del Vaticano, il quale fu spinto a contattarmi (anche se in maniera anonima sporadicamente lo aveva gia fatto in precedenza) perché attratto proprio dalle mie ricerche inerenti l’inchiesta sulle apparizioni di Fatima, e non solo. Dalle lettere, inviatemi da questo personaggio, emergeva che il Vaticano annoverava una struttura d’intelligence, chiamata dal mio interlocutore Servizio Informazioni del Vaticano (in breve SIV).
Nelle mail erano contenute delle informazioni interessanti, ed in una di esse mi fu preannunciato che molto presto avrei ricevuto del materiale tra cui un video, fattomi recapitare in seguito per posta, inerente l’osservazione del presunto decimo pianeta in avvicinamento al sistema solare. La ripresa sarebbe stata effettuata da una sonda spaziale inviata nello spazio remoto, facente parte di un programma spaziale avviato nei primi anni ‘90, denominato “Sìloe”. Da tali indicazioni e non solo, ho capito che lo scrivente era a conoscenza d'informazioni di gran lunga più dettagliate di quelle rilasciatemi per iscritto. Per un anno circa vi furono contatti informali via e-mail e per posta, nei quali mi rivelò di essere un Gesuita membro del SIV e di lavorare a Roma presso alcune strutture della Santa Sede, cosa che in seguito verificai essere vera, informandomi a sua insaputa. In seguito e con una certa difficoltà riuscì ad avere un primo incontro fisico in un luogo pubblico della capitale, dove iniziò a rivelarmi alcune informazioni. L’incontro, avvenuto nel 2001, fu voluto fortemente da me, in quanto "conditio sine qua non" per il proseguimento dei nostri contatti, dato che fino ad allora il mio atteggiamento, nonostante il videotape, fu contraddistinto da un ovvio scetticismo e diffidenza nei suoi confronti. Fu in quella occasione che i miei dubbi si dissiparono, quando mi mostrò le sue credenziali, alcune delle quali corrispondevano in buona parte con quanto da me precedentemente appurato. Inoltre mi rivelò di usufruire di un’autorizzazione alla supervisione denominata ‘Secretum Omega’, che è la più alta categoria di classificazione di segretezza in Vaticano equivalente al 'Cosmic Top Secret' della Nato.
Nelle mail erano contenute delle informazioni interessanti, ed in una di esse mi fu preannunciato che molto presto avrei ricevuto del materiale tra cui un video, fattomi recapitare in seguito per posta, inerente l’osservazione del presunto decimo pianeta in avvicinamento al sistema solare. La ripresa sarebbe stata effettuata da una sonda spaziale inviata nello spazio remoto, facente parte di un programma spaziale avviato nei primi anni ‘90, denominato “Sìloe”. Da tali indicazioni e non solo, ho capito che lo scrivente era a conoscenza d'informazioni di gran lunga più dettagliate di quelle rilasciatemi per iscritto. Per un anno circa vi furono contatti informali via e-mail e per posta, nei quali mi rivelò di essere un Gesuita membro del SIV e di lavorare a Roma presso alcune strutture della Santa Sede, cosa che in seguito verificai essere vera, informandomi a sua insaputa. In seguito e con una certa difficoltà riuscì ad avere un primo incontro fisico in un luogo pubblico della capitale, dove iniziò a rivelarmi alcune informazioni. L’incontro, avvenuto nel 2001, fu voluto fortemente da me, in quanto "conditio sine qua non" per il proseguimento dei nostri contatti, dato che fino ad allora il mio atteggiamento, nonostante il videotape, fu contraddistinto da un ovvio scetticismo e diffidenza nei suoi confronti. Fu in quella occasione che i miei dubbi si dissiparono, quando mi mostrò le sue credenziali, alcune delle quali corrispondevano in buona parte con quanto da me precedentemente appurato. Inoltre mi rivelò di usufruire di un’autorizzazione alla supervisione denominata ‘Secretum Omega’, che è la più alta categoria di classificazione di segretezza in Vaticano equivalente al 'Cosmic Top Secret' della Nato.
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