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Focus
In Palestina cambia il paradigma (3)
Sotto i nostri occhi si prepara un crimine. Lo impediremo?
di
Thierry Meyssan
Parigi (Francia)
Le forze armate israeliane si apprestano alla pulizia etnica nella Striscia di Gaza, realizzando il vecchio sogno dei suprematisti ebrei. Ma in Israele e negli Stati Uniti molti cittadini vi si oppongono ritenendolo un crimine. Intanto in Medio Oriente molti volontari si preparano a salvare i palestinesi attaccando lo Stato ebraico.
Al contrario della percezione che abbiamo di questo conflitto, non è la malafede dei protagonisti a impedirne da 76 anni la risoluzione, ma l'impossibilità di scelta tra due sistemi: tra un mondo "fondato sulle regole" e quello basato "sul Diritto internazionale".
In Palestina cambia il paradigma (2)
La censura militare israeliana vi nasconde la verità
di
Thierry Meyssan
Parigi (Francia)
Era l'informazione più importante dell'operazione "Diluvio di Al Aqsa", eppure ci è sfuggita. L'attacco a Israele non è stato sferrato dagli jihadisti di Hamas, ma da quattro formazioni armate. È la prima volta dopo cinquant'anni che i palestinesi di Gaza si uniscono.
Lo si voglia o no, i lunghi anni d'indifferenza occidentale alla sorte dei palestinesi finiscono. Si dovrà cominciare ad applicare il Diritto internazionale.
In breve
A Londra in 100.000 manifestano contro la guerra a Gaza
A Gaza un terzo distrutto un terzo delle abitazioni
Voltaire, attualità internazionale n° 57
Ione Belarra vuole portare Benjamin Netanyahu e Hamas davanti alla CPI
Londra, Parigi e Washington contro il cessate il fuoco a Gaza
Contatti statunitensi e russi in Medio Oriente
Controversie
L'11 settembre del Medioriente
di Manlio Dinucci
Roma (Italia) |
La versione ufficiale dell'attacco di Hamas a Israele non regge. Secondo la CNN Hamas ha potuto addestrarsi indisturbata a Gaza per un anno e mezzo in sei campi militari. Dal mese di maggio, in Libano sono circolate voci su questi preparativi. A settembre, a Saïda, c'è stata una sanguinosa battaglia tra le fazioni palestinesi. Il 30 settembre il ministro dell'intelligence egiziano ha personalmente telefonato al primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu per avvertirlo. Nei giorni successivi una società privata di sicurezza israeliana ha contattato lo Shin Bet. Il 5 ottobre la Cia ha avvisato il Mossad. È impossibile che Israele sia stata colta di sorpresa. Inoltre, come sottolinea Manlio Dinucci, non sono state messe in atto le procedure di sicurezza di rutine. Per di più, le forze armate hanno impiegato cinque ore per intervenire. La domanda è: perché Benjamin Netanyahu ha lasciato morire 1.300 suoi concittadini?
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