11 novembre 2020

INFORMAZIONE NEGLI USA / BIDEN, GIU’ LA MASCHERA


Il fondatore di uno dei più prestigiosi siti sul fronte della controinformazione negli Stati Uniti, Glenn Edward Greenwald, lascia la sua creatura, “Intercept”, in clamorosa rottura con la proprietà, reo di lesa maestà nei confronti di Joe Biden.

Quando il potere fiuta il vento che tira e chi cerca ancora giustizia, verità e informazione viene fatto fuori. Segato come un ramo secco.

Siamo alla democratica (sic) dittatura a stelle e strisce, come già si annuncia.

Ma vediamo di cosa si tratta.

Intercept viene creato sei anni fa, nel 2014, dall’avvocato costituzionalista e blogger Glenn Greenwald, insieme a Laura Poitras e Jeremy Scahill.

Si tratta della prima pubblicazione di “First Look Media”, la piattaforma di informazioni finanziata da Pierre Omidyar, il fondatore di “eBay”. Inizialmente la piattaforma si basa su una serie di contenuti che viaggiano su un binario doppio: inchieste di giornalisti e collaboratori, ed una serie di segnalazioni che arrivano in via del tutto anonima, con le fonti perfettamente tutelate nella loro privacy, come era successo per i Wikileaks di Julien Assange, ancora sotto processo a Londra e con il rischio di essere estradato e spedito nelle galere americane.

Glenn Edward Greenwald. In apertura Joe Biden

Il propellente principale nella fase di start, comunque, viene assicurato dall’immenso archivio di Edward Snowden, che proprio in questi giorni ha chiesto la cittadinanza russa.

Uno dei temi più trattati e analizzati riguarda la security negli States, i suoi meccanismi, i suoi sistemi. Un terreno bollente, un campo assolutamente minato. Al centro delle investigazioni di Intercept ci sono i Programmi di Sorveglianza di massa imposti dalla National Security Agency, con i suoi cento tentacoli.

Ma il raggio d’azione presto si allarga ad un giornalismo di denuncia, capace di alzare il velo sulla malapolitica, la malagiustizia e la corruzione. Una spina nel fianco del potere e soprattutto di quel Deep State che condiziona e avvelena sempre più la scena politica statunitense.

E’ schierato sul fronte dei diritti civili, Intercept, ma i suoi nemici sul campo si fanno sempre più agguerriti, cercando di delegittimarne il ruolo e la dirompente carica.

La sua piattaforma open source, denominata SecureDrop, è stata sviluppata da Aaron Swartz e viene gestita da un’organizzazione non a scopo di lucro, “Freedom of the Press Foundation”.

E sul ponte di comando, per sei anni, resta lui, l’avvocato costituzionalista Greenwald, il quale si è anche aggiudicato un premio Pulitzer.

09 novembre 2020

Mattarella convoca i militari: coprifuoco, paura per gli Usa?

Militari italiani Coprifuoco notturno come in Francia (con il pretesto del Covid) alla vigilia delle elezioni americane? La notizia rimbalza ovunque: Sergio Mattarella ha convocato per il 27 ottobre il Consiglio Supremo di Difesa. Ordine del giorno: «Conseguenze dell’emergenza sanitaria sugli equilibri strategici e di sicurezza globali, con particolare riferimento alla Nato e all’Unione Europea», nonché «aggiornamento sulle principali aree di instabilità e punto di situazione sul terrorismo transnazionale», e infine «prospettive di impiego delle forze armate nei diversi teatri operativi». Militari presto schierati in modo permanente nelle strade italiane? L’attenzione si sposta immediatamente negli Usa, dove si teme stia per accadere qualcosa di inaudito: voci insistenti danno per certo che il Pentagono sia pronto a vigilare sulle elezioni più drammatiche della storia, probabilmente con risvolti senza precedenti. Devastante la polemica agitata da Trump in queste ore: emergono le prove di finanziamenti indebiti che Joe Biden avrebbe ricevuto dalla Cina tramite il figlio, Hunter, già al centro di uno scandalo petrolifero in Ucraina. Molte città statunitensi sono state devastate dalle violenze di formazioni come “Antifa”, manipolate per creare caos dopo le indignate proteste iniziali per il razzismo della polizia. Le elezioni più blindate della storia finiranno in rissa? E’ per questo che anche l’Italia si prepara al peggio, cioè a una crisi mondiale di rilievo anche militare?

Domande per ora senza risposta, alimentate da notizie necessariamente frammentarie. Il Consiglio Supremo di Difesa – si legge sul sito del Quirinale – è il principale strumento costituzionale attraverso cui il capo dello Stato acquisisce «circostanziate conoscenze degli orientamenti del governo in materia di sicurezza e difesa». In altri termini, «è strumento di dialogo e di confronto preventivo tra i responsabili dell’indirizzo politico in materia di difesa nazionale». I suoi componenti possono quindi «concorrere a definire criteri per il migliore esercizio delle rispettive singole competenze». Oltre al capo dello Stato ne fanno parte essenzialmente il premier, alcuni ministri-chiave (esteri, interno, economia, difesa) e naturalmente il capo di stato maggiore della difesa. «A seconda delle circostanze e della materia trattata», possono essere consultati anche i vertici delle singole forze armate (esercito, marina, aeronautica e carabinieri), nonché il presidente del Consiglio di Stato e ulteriori esperti di valore strategico. «I primi sessant’anni di attività del Csd sono stati avvolti da un impenetrabile alone di mistero, facendone l’organo meno conosciuto della Repubblica», ricorda Wikipedia. In pratica: l’Italia si sta preparando al peggio, di fronte all’ipotesi di un’esplosione mondiale innescata dalle tensioni tra Usa e Cina?

06 novembre 2020

Firmano 15.000 scienziati: le misure anti-Covid sono follia

Mascherine In qualità di epidemiologi di malattie infettive e scienziati della salute pubblica, nutriamo gravi preoccupazioni per gli impatti dannosi sulla salute fisica e mentale delle politiche Covid-19 prevalenti e raccomandiamo un approccio che chiamiamo Protezione mirata. Provenienti sia da sinistra che da destra e da tutto il mondo, abbiamo dedicato la nostra carriera alla protezione delle persone. Le attuali politiche di blocco stanno producendo effetti devastanti sulla salute pubblica a breve e lungo termine. I risultati (per citarne alcuni) includono tassi di vaccinazione infantile più bassi, peggioramento degli esiti delle malattie cardiovascolari, meno screening per il cancro e deterioramento della salute mentale – che porta a una maggiore mortalità in eccesso negli anni a venire, con la classe lavoratrice e i membri più giovani della società che portano il peso più gravoso. Tenere gli studenti fuori dalla scuola è una grave ingiustizia. Mantenere queste misure in atto fino a quando un vaccino non sarà disponibile causerà danni irreparabili, con danni sproporzionati ai meno privilegiati.

Fortunatamente, la nostra comprensione del virus sta crescendo. Sappiamo che la vulnerabilità alla morte da Covid-19 è più di mille volte maggiore negli anziani e negli infermi rispetto ai giovani. In effetti, per i bambini, Covid-19 è meno pericoloso di molti altri danni, compresa l’influenza. Man mano che l’immunità cresce nella popolazione, il rischio di infezione per tutti, compresi i più vulnerabili, diminuisce. Sappiamo che tutte le popolazioni alla fine raggiungeranno l’immunità di gregge – cioè il punto in cui il tasso di nuove infezioni è stabile – e che questo può essere assistito da (ma non dipende da) un vaccino. Il nostro obiettivo dovrebbe quindi essere quello di ridurre al minimo la mortalità e i danni sociali fino a raggiungere l’immunità della mandria. L’approccio più compassionevole, che bilancia i rischi e i benefici del raggiungimento dell’immunità della mandria, è quello di consentire a coloro che sono a minimo rischio di morte di vivere normalmente la loro vita per costruire l’immunità al virus attraverso l’infezione naturale, proteggendo meglio coloro che sono al rischio. Chiamiamo questa protezione “mirata”.

05 novembre 2020

Covid: dati e fatti manipolati per creare paura – La Class Action internazionale


Milioni di persone in tutto il mondo sono vittime della campagna della paura. Il panico prevale. Giorno dopo giorno, l’impatto persistente della disinformazione dei media sul Virus Killer è travolgente.

La paura e il panico, insieme alle menzogne, impediscono alla gente di comprendere la logica di queste politiche economiche e sociali di vasta portata.

Una rete internazionale di avvocati è intenzionata a lanciare una azione legale collettiva. Il Dr. Reiner Fuellmich, eminente avvocato, presenta i dettagli di questo progetto. (video sotto)

Dopo nove mesi di ricerche e analisi, possiamo confermare che i dati e i concetti sono stati manipolati per sostenere la campagna della paura. Le stime basate sui tamponi RT-PCR non hanno senso: Il test RT-PCR non identifica/individua il virus del Covid-19. Ciò che rileva sono frammenti di diversi virus.

Confermato da eminenti scienziati e da organismi ufficiali di sanità pubblica, il Covid-19 non è pericoloso.

Ampiamente documentata, la pandemia di COVID-19 è stata usata come pretesto per innescare un processo mondiale di ristrutturazione economica, sociale e politica che ha come conseguenza povertà di massa e disoccupazione mondiale. Sta distruggendo la vita delle persone.

04 novembre 2020

ROBERT FISK / SCOMPARE IL PIU’ GRANDE REPORTER DI GUERRA


E’ scomparso uno dei più grandi reporter dell’ultima generazione, Robert Fisk, corrispondente sui più bollenti fronti di guerra, una firma che ha segnato un’epoca.

Aveva 74 anni ed è stato per anni corrispondente di The Independent dal Medio Oriente, a partire dal 1989, arrivando da una testata altrettanto autorevole, The Times.

Nato nel Kent, in Inghilterra, è morto a Dublino: aveva infatti preso la cittadinanza irlandese.

Studi alla Lancaster University, ha iniziato la sua carriera al Sunday Express.

Ha vinto numerosi premi per i suoi imperdibili reportage, tra cui l’Amnesty International e il British Press Awards.

Autore di numerosi libri tra i quali “Pity the Nation Lebanon at War”, e “The Great War for Civilization: The Conquest of the Middle East”.

Di seguito potete leggere una tra le più indimenticabili inchieste, quella sul massacro di Sabra e Chatila, dove migliaia di palestinesi vennero massacrati dalle truppe israeliane di Ariel Sharon.

Ecco il testo firmato da Robert Fisk.

 

Il massacro di Shabra e Shatila. In apertura Robert Fisk

 

“Ce lo dissero le mosche”

 

di Robert Fisk

 

“Furono le mosche a farcelo capire. Erano milioni e il loro ronzio era eloquente quasi quanto l’odore. Grosse come mosconi, all’inizio ci coprirono completamente, ignare della differenza tra vivi e morti. Se stavamo fermi a scrivere, si insediavano come un esercito – a legioni – sulla superficie bianca dei nostri taccuini, sulle mani, le braccia, le facce, sempre concentrandosi intorno agli occhi e alla bocca, spostandosi da un corpo all’altro, dai molti morti ai pochi vivi, da cadavere a giornalista, con i corpicini verdi, palpitanti di eccitazione quando trovavano carne fresca sulla quale fermarsi a banchettare.

 

Se non ci muovevamo abbastanza velocemente, ci pungevano. Perlopiù giravano intorno alle nostre teste in una nuvola grigia, in attesa che assumessimo la generosa immobilità dei morti. Erano servizievoli quelle mosche, costituivano il nostro unico legame fisico con le vittime che ci erano intorno, ricordandoci che c’è vita anche nella morte. Qualcuno ne trae profitto. Le mosche sono imparziali. Per loro non aveva nessuna importanza che quei corpi fossero stati vittime di uno sterminio di massa. Le mosche si sarebbero comportate nello stesso modo con un qualsiasi cadavere non sepolto. Senza dubbio, doveva essere stato così anche nei caldi pomeriggi durante la Peste nera.

Gates, Kissinger e il Nostro Futuro Distopico


“Più una società si allontana dalla verità, più odierà coloro che la raccontano”. George Orwell

Possiamo concordare sul fatto che ci sono due tipi di Covid-19?

Il primo tipo, è il Covid-19 , “Il Virus”, che è un’infezione abbastanza lieve che la maggior parte delle persone non si rende nemmeno conto di aver contratto. Rimangono asintomatici o hanno leggeri sintomi simil-influenzali che spariscono dopo una settimana o giù di lì. Una minuscola fetta della popolazione – che sono principalmente persone più anziane e vulnerabili con condizioni di salute sottostanti – può sviluppare complicazioni, ammalarsi gravemente e morire. Ma, secondo la maggior parte delle analisi, le probabilità di morire di Covid sono all’incirca tra 1 su 200 e 1 ogni 1.000 persone. (CDC-IFR- 0,26%) In altre parole, Covid non è l’influenza spagnola, non è la peste nera e il virus planetario killer genocida che è stato spaccato per esserlo. Uccide più persone dell’influenza annuale, ma non in modo significativo.

Il secondo tipo di Covid-19, è Covid “Il contributo politico” o, meglio, Codename: Operation Virus Identification 20 19. Questa iterazione del fenomeno Covid si riferisce al modo in cui un agente patogeno respiratorio moderatamente letale è stato gonfiato in una perenne crisi di salute pubblica per attuare cambiamenti economici e sociali altrimenti impossibili. Questo è il lato politico di Covid, che è molto più difficile da definire poiché si riferisce all’ambigua agenda di potenti élite che usano l’infezione per nascondere le loro reali intenzioni. Molti critici ritengono che Covid sia un veicolo che la folla di Davos sta usando per lanciare il loro autoritario Nuovo Ordine Mondiale. Altri pensano che abbia più a che fare con il Cambiamento Climatico, cioè, piuttosto che costruire un consenso tra i leader mondiali per la riduzione obbligatoria del carbonio, i mandarini globali hanno semplicemente imposto dei blocchi che riducono drasticamente l’attività economica in modo generalizzato. Questo, infatti, ha abbassato le emissioni in modo significativo, ma a un costo elevato per la maggior parte dell’umanità. Le restrizioni di Covid hanno innescato un netto aumento dei suicidi, della depressione clinica, dell’abuso di minori, della violenza domestica, dell’alcolismo e dell’abuso di droghe. La lista va avanti all’infinito. Inoltre, ha lasciato le economie di tutto il mondo in un caos, aumentando in modo esponenziale la disoccupazione e la mancanza di una casa, mentre ha creato il terreno per le carestie di massa nei paesi sottosviluppati di tutto il mondo. Ciononostante, i protagonisti della crisi di Covid – come il genio Bill Gates – continuano a meravigliarsi dell’impatto che queste onerose restrizioni hanno avuto sulle emissioni.