Arriva finalmente in libreria “Giornalisti comprati”, scritto da uno dei più celebri reporter tedeschi, Udo Ulfkotte, uscito nel 2014 in Germania ottenendo uno strepitoso successo.
Non si è potuto però godere quel successo, Udo, perché è morto tre anni dopo, il 13 gennaio 2017, in circostanze del tutto misteriose. “Infarto” è stata la diagnosi, ma non è stata effettuata alcuna autopsia. Non basta, perché il suo corpo è stato immediatamente cremato.
Il suo libro – andato a ruba – incredibilmente non è stato più ristampato in Germania ed ha avuto scarsa circolazione all’estero.
Ora viene pubblicato in Italia da Zambon.
Si tratta di un volume zeppo di nomi e cognomi di giornalisti comprati e venduti, pennivendoli e firme anche molto note in Germania che hanno redatto veline su commissione di servizi segreti, governi, lobby, aziende e via corrompendo.
Ecco l’ultima dichiarazione pubblica rilasciata da Udo Ulfkotte. Che dovrebbe far molto riflettere soprattutto i giornalisti di casa nostra.
“Sono stato un giornalista per circa 25 anni, e sono stato educato a mentire, tradire e a non dire la verità al pubblico. I media tedeschi e americani cercano di portare alla guerra le persone in Europa, per fare la guerra alla Russia. Questo è un punto di non ritorno e ho intenzione di alzarmi e dire che non è giusto quello che ho fatto in passato: manipolare le persone per fare propaganda contro la Russia e non è giusto quello che i miei colleghi fanno e hanno fatto in passato, perché sono corrotti e tradiscono il popolo non solo quello della Germania ma tutto il popolo europeo.
Agli Stati Uniti e all’Occidente non è bastato vincere sul socialismo burocratico dell’est Europa, ora puntano alla conquista della Russia e alle sue risorse e poi al suo più potente vicino: la Cina. Il disegno è chiaro e solo la codardia dei governi europei e le brigate di giornalisti comprati assecondano questo piano di egemonia globale che, inevitabilmente, determinerà una Terza Guerra Mondiale che non sarà combattuta coi carri armati ma coi missili nucleari.
Ho molto paura per una nuova guerra in Europa e non mi piace avere di nuovo questo pericolo, perché la guerra non è mai venuta da sé, c’è sempre gente che spinge per la guerra e a spingere non sono solo i politici ma anche i giornalisti. Noi giornalisti abbiamo tradito i nostri lettori, spingiamo per la guerra. Non voglio più questo, sono stufo di questa propaganda. Viviamo in una repubblica delle banane e non in un paese democratico dove c’è la libertà di stampa”.
Vista la mole di notizie, è praticamente impossibile anche solo far cenno ad alcune vicende. Può invece risultare molto istruttivo riportare l’indice dei capitoli. Da scorrere d’un fiato.
Udo Ulfkotte: Giornalisti comprati, Edizioni Zambon, 2020
Prefazione (di Diego Siragusa)
Introduzione
Primo capitolo
- Libertà di stampa simulata: esperienze con gli editori
- La verità esclusivamente per i giornalisti?
- Verità comprate: reti d’élite e servizi segreti
- Come fui corrotto da una compagnia petrolifera
- Frankfurter Allgemeine Zeitung: dietro le sue quinte c’è a volte una testa corrotta
- Come i giornalisti finanziano le loro ville in Toscana
- Ben lubrificato: il famigerato sistema dei premi giornalistici
- Interviste compiacenti, viaggi come inviato speciale e frode fiscale
- Ignobili compagni di sbornie. Sguardo nel lavoro sporco dei giornalisti
- Un pessimo trucco: come si truffano gli inserzionisti
- La spirale del silenzio: cosa non c’è nei giornali
- Oggi su, domani giù: esecuzioni mediatiche
Secondo capitolo
- I nostri media: omologati, obbedienti all’autorità e riluttanti a fare ricerche
- Thilo Sarrazin: un eroe popolare è stato condannato
- Propaganda: i prussiani dei Balcani stanno arrivando
- I trucchi per l’inganno verbale della politica e dei media
- La perdita della credibilità
Terzo capitolo
- La verità sotto copertura: giornalisti di prima classe in linea con le élite
- Forma la tua opinione (Bild Dir Deine Meinung)
- Giornalisti testimoni di nozze: come formare il proprio potere
- Come spunta Kai Diekmann?
- L’Atlantik-Brucke
- Nella morsa dei servizi segreti
- I nomi: contatti controversi
- Elogi imbarazzanti
- Potere sotto copertura: tecniche di propaganda classica
- Kallmorgen e Bohnen – Dubbi di esperti di pubbliche relazioni e di giornali rinomati
- I Trolls di Obama: la quinta colonna degli Stati Uniti d’America
- Lo spirito del Rockefeller: la Commissione Trilaterale
- In memoria del capo del Frankfurter Allgemeine Zeitung
- Comprare contatti con grandi nomi? La nobiltà distrutta
- II potente circolo Bilderberg: teoria o realtà del complotto?
Quarto capitolo
- Comprati un giornalista – L’informazione viscida
- Due terzi dei giornalisti sono corrotti
- Piacevoli favori: come rendere i media compatibili
- Rivelazione: i guadagni aggiuntivi
- Lavaggio del cervello: le forbici nella testa
- Votare col portafoglio: i giornalisti diventano casi sociali
- Imparziale? L’impero dei media della SPD
Quinto Capitolo
- Casi di studio del Fronte della Propaganda
- L’obiettivo superiore: l’amputazione dell’identità tedesca
- L’ora delle favole della Merkel: come il governo federale mente alla popolazione
- Battaglia di bugie: la propaganda di Sabine Christiansen e Ulrich Wickert
- Pubblicità da detersivo per una moneta: l’agenzia pubblicitaria Mannstein
- Il fallimento della democrazia
- La redazione come scena del crimine: il lato oscuro del mondo dei media
- Che fare?
Nella foto Udo Ulfkotte