11 settembre 2012

Ferdinando MADDALONI: “Quanti dubbi su l’11 settembre”

FerdinandoMaddaloniIncontriamo l’attore Ferdinando Maddaloni che l’11, il 12 e il 13 luglio al Roma Fringe Festival ha portato in scena uno spettacolo dedicato all’attacco avvenuto contro le Torri Gemelle degli Stati Uniti. Lo abbiamo incontrato per scambiare qualche battuta.

Maddaloni, rompiamo il ghiaccio. anche lei fa parte di coloro che credono l’attacco scagliato l’11 settembre del 2001 agli Stati Uniti sia il frutto di un complotto interno?
Sì. I primi dubbi li ho avuti subito vedendo il  crollo delle Torri e poi quello “misterioso”della terza torre, la torre 7 , venuta giù alle 17.30 dell’ 11settembre 2001 senza essere stata colpita da alcun aereo.
“Mica si sarà suicidata per amore!” mi sono chiesto. E da quel momento ho iniziato a fare ricerche, attraversando varie fasi nel corso di questi 11anni, passando da atroci dubbi a granitiche certezze. Poi ho sentito l’esigenza di andare in scena, ma senza portare le mie personali convinzioni sul complotto, bensì cercando, e credo di esserci riuscito, di essere personaggio altro da me per fare corretta informazione. Ad esempio, quando agli spettatori durante lo spettacolo, pongo la fatidica domanda sul numero delle torri crollate quel giorno, la risposta è sempre la stessa: “DUE!”  Ed allora tocca al personaggio di Armandino chiarire che le cose non stanno così,  spiegare che addirittura nel Rapporto della Commissione statunitense non se ne parla proprio del WTC7, pronto poi a dare la parola a Marco, l’altro personaggio che interpreto nello spettacolo, sostenitore dell’ipotesi della strage, per il contraddittorio . Al pubblico poi la decisione finale.
Ad onor del vero il risultato delle “repliche” fino ad oggi non ammette “repliche” : 9 vittorie per l’ipotesi del complotto, nessuna per quella della strage ed un pareggio.

06 settembre 2012

Albert Speer



LA TECNOLOGIA DELLA GERMANIA NAZISTA

Nella puntata di martedì 23 marzo Atlantide ripercorre la vita e la carriera di Albert Speer, l'architetto del Fuhrer. Dalla costruzione di progetti monumentali e urbanistici fino alla condanna, alla fine della guerra, a 20 anni di reclusione. Ma Speer non fu solamente un semplice architetto, ricoprì la carica di Ministro degli armamenti, la punta di diamante del movimento scientifico del Reich.

www.la7.it/atlantide/pvideo-stream?id=i70338

30 agosto 2012

Un aforisma di John Adams sul debito pubblico

Un aforisma di John Adams sul debito pubblico:
John Adams (30 ottobre 1735 - 4 luglio 1826) fu il secondo presidente degli Stati Uniti (1797-1801) nonché padre fondatore.

Riportiamo un suo attualissimo aforisma: "Ci sono due modi per conquistare e sottomettere una nazione ed il suo popolo. Uno è con la spada, l'altro è controllando il suo debito".

23 agosto 2012

Siria, manipolazione e guerra

Siria, manipolazione e guerra:
siria 20120725di Giulietto Chiesa - Il Fatto Quotidiano
I lettori di questo blog [ndr: su Il Fatto Quotidiano] si saranno certo accorti che seguo con particolare attenzione gli sviluppi preparatori di alcune guerre, le prossime. Si tratta di Siria e Iran, due bersagli chiarissimi. Lo faccio perché sono certo che avranno effetti diretti sulle nostre vite e su quelle dei nostri figli.
Per questo uso le fonti migliori disponibili e, tra queste, proprio quelle di coloro che preparano la guerra. In genere sono bene informati.
L’ultima – che qui commento – viene dal New York Times del 21 luglio scorso. Lo includo tra i fautori della guerra a pieno merito perché questo giornale è stato da sempre una delle portaerei del “sistema americano”. E perché in questo caso ci descrive con abbondanza di particolari come un gruppo di criminali (il vertice degli Stati Uniti d’America) sta violando tutte le regole della convivenza internazionale.

16 agosto 2012

Simbologia e semiotica di una rinascita: le 3 "M"

Simbologia e semiotica di una rinascita: le 3 "M":

Assisto come voi agli eventi di questi ultimi giorni: la contrapposizione tra Monti e Merkel nell'individuazione di strategie utili al salvataggio di Eurolandia, la spalla fornita da Draghi per una governance che vada oltre le banche e i gol di Balotelli che hanno ridato speranze (almeno calcistiche) al bel Paese. E noto, come immagino sia capitato ad altri, un comun denominatore: i tre protagonisti di queste vicende si chiamano tutti Mario.