[1] Nei paesi cosidetti "democratici" vige una regola: riportare l'ordine attraverso la diffusione di notizie distorte, ma abilmente congegnate, in tal modo da apparire realistiche. In principal modo, si mira a delegittimare il nemico del sistema (colui che esce dal gregge) attraverso il discredito e la diffamazione. In un paese "democratico" si preferisce non eliminare fisicamente l'avversario, ma renderlo innocuo, dandogli del pazzo psicopatico, meglio ancora se ladro, disonesto, paranoico etc. Questo è il principale obiettivo del disinformatore, al quale non mancano mezzi e risorse, oltre che denaro. Chi paga costoro? Lo stato. Chi li gestisce? I servizi segreti "deviati". Nel libro "Colpo di Stato: manuale pratico", di Edward Luttwak, esperto militare nonché consigliere di Ronald Reagan, superconservatore e militarista, leggiamo: "Ogni individuo che si oppone dovrà operare in isolamento. Quindi dobbiamo fare ogni sforzo per sopprimere quel genere di notizie. Se qualche resistenza compare, dobbiamo SOTTOLINEARE CON FORZA CHE ESSA VIENE DA INDIVIDUI ISOLATI, OSTINATI, MAL INFORMATI E DISONESTI, che non sono affiliati a nessun gruppo o partito importante. Il lavoro costante sul tema dell'isolamento farà APPARIRE LA RESISTENZA INUTILE E PERICOLOSA". "Faremo uso di SELEZIONE adatta di FRASI SGRADEVOLI (per esempio ANTI-AMERICANISMO ANTI-SEMITISMO... oppure, aggiungo io, 'SCIACHIMISTA, termine dispregiativo coniato da Paolo Attivissimo') anche se il loro significato è stato oscurato dal loro normale uso costante e deliberato, esse restano utili come indicatori del nostro impeccabile nazionalismo".:: Straker - Tanker Enemy ::: 24 ore
18 luglio 2009
:: Straker - Tanker Enemy ::: 24 ore
16 luglio 2009
"Usiamo i partiti...": una prima risposta a obiezioni e critiche
Newsletter
14 luglio 2009
Dibattito: "Usiamo i partiti per i nostri valori"
Flores d'Arcais: una prima risposta a obiezioni e critiche
BRESCIA Marino, il Pd e i “cittadini senza partito”
ASCOLTA Giorgio Ambrosoli oggi, nelle parole del figlio
LEGGI L'eroe borghese dimenticato. Parla la vedova Ambrosoli
Tutti noi vorremmo essere Matteo Salvini. Proprio per questo, venendo incontro alle vostre grigie esigenze trotzkiste, ho redatto un vademecum che vi permetterà di emulare in sole dieci mosse le gesta del vostro idolo.
Tagliolini di Marco Travaglio
Un giorno, in un teatro di provincia, un baritono fu sommerso di fischi. Lui s’interruppe e si rivolse al loggione: “Fischiate me? Sentirete il tenore!”. Ecco, in Italia bisogna sempre conservare una riserva di fischi per quelli che verranno dopo...
Sul "Corriere della Sera" la coincidenza di due articoli, indipendenti l’uno dall’altro, restituisce al lettore una vera e propria epifania. Ora è chiaro che cos’è il liberalismo all’italiana, che cos’è una sana e vera laicità.
12 luglio 2009
Flores d'Arcais: Usiamo i partiti per i nostri valori
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11 luglio
2009
Dibattito
Flores d'Arcais: Usiamo i partiti per i nostri valori
La discussione sulla sinistra parte dal presupposto che ve ne sia una sola possibile, l’area Ferrero-Vendola-Diliberto-chi-più-ne-ha-più-ne-metta, dis-organizzata e frammentata, da ri-organizzare. A me sembra invece che la prospettiva vada rovesciata, assumendo il punto di vista del cittadino d’opposizione radicale (preciserò poi in che senso) e non quello delle – più che malconce – organizzazioni note. Questo cittadino esiste in carne ed ossa, in alcuni milioni di esemplari, e negli ultimi anni ha vagabondato tra quattro opzioni elettorali diverse: Partito democratico, Di Pietro, una delle varie sinistre, non-voto.
Per ciascuno di noi preso singolarmente, queste opzioni non sono equivalenti, anzi sembrano disporsi in modo diversissimo su una scala di valore. E neppure per l’insieme (i famosi milioni di cittadini d’opposizione radicale) sono equivalenti, sono però scelte fungibili. Vale a dire: fermi restando gli stessi valori e interessi, il cittadino decide che lo strumento meno lontano per la loro realizzazione è di volta in volta questo o quel partito, o addirittura la rassegnazione/protesta del non-voto.
Se andiamo a vedere i contenuti, la base elettorale dell’opposizione intransigente, benché in superficie estremamente variegata (al limite: ciascuno ha la sua sfumatura/ubbia, a cui tiene idiosincraticamente) è nella sostanza molto più omogenea di quanto siano le opzioni politiche tra cui può scegliere. Credo sia convinzione di quei milioni di cittadini che la semplice applicazione della Costituzione sarebbe oggi come oggi un vero programma di riformismo rivoluzionario. E comunque, lotta al precariato e al lavoro in affitto, allargamento del welfare nell’efficienza (meritocrazia in ogni ordine di concorsi, anzichè nepotismo), giustizia eguale per tutti (cioè eguale garantismo e/o severità per il borseggiatore da strapazzo e i Madoff nostrani), distruzione del monopolio televisivo privato e della lottizzazione in quello pubblico, drastica riduzione dei privilegi della Casta, eliminazione di ogni spesa, diretta o indiretta, per l’istruzione privata, e via seguitando: credo che tutti ci troveremmo d’accordo, al di là di ogni diatriba ideologica. D’accordo anche nel considerare che, date le tragiche condizioni di partenza, un programma minimo sarebbe già una inversione epocale.
Ne traggo una conseguenza. Questi milioni di cittadini dovrebbero agire utilizzando strumentalmente i partiti esistenti tutte le volte che se ne offra una effettiva, ancorché piccola, occasione. Dovrebbero considerare, in forma permanente, tali partiti degli attrezzi “usa e getta”, abbandonando il feticismo retrò secondo cui iscriversi era gesto di identità, quasi religioso.
Per esemplificare. Si aprono tre stagioni congressuali. Quella del Pd, quella dell’IdV, quella delle sinistre (inevitabile seppure non ancora indetta, a meno che i loro dirigenti non decidano un harakiri definitivo). Per quale motivo un “militante d’avanguardia” dell’opposizione dovrebbe scegliere a quale dei tre processi partecipare? Perché mai non dovrebbe partecipare a tutti e tre, se in ciascuno di essi si aprono brecce per una possibilità non puramente ipotetica di contare qualcosa? Passare da un partito all’altro per fare carriera si chiama opportunismo. Usare i partiti in questo modo sarebbe invece disinvoltura repubblicana, o perfino “patriottismo costituzionale”, visto che l’articolo 49 della Costituzione afferma che il soggetto sono i cittadini, i partiti sono solo uno strumento, attraverso cui essi cittadini “concorrono a decidere”.
Poiché il congresso del Pd è cronologicamente la prima scadenza: se Rossana Rossanda individualmente si iscrivesse al Pd, suonerebbe come resa. Se si iscrivesse Rodotà, sempre individualmente, smentirebbe il suo passato. E così Margherita Hack, che è stata candidata dei “Comunisti italiani”, e Revelli, e la lunghissima lista di nomi che vorrei e potrei fare (di me non parlo, per falsa modestia). Ma se decine di personalità che hanno rappresentato spesso il meglio della storia della sinistra, e oggi della società civile, si iscrivessero simultaneamente al Pd, darebbero luogo ad un piccolo Big Bang capace di mobilitare centinaia di migliaia di cittadini, e di rifondarlo questo partito, alla lettera: costruirlo su fondamenta nuove, libere da crepe di nomenklature. Se andrà male, ciascuno avrà gettato alcuni euro e qualche ora di tempo, non sarebbe una tragedia. Se funzionasse, sarebbe una nemesi e una speranza vera.
Insomma, un protagonismo organizzato, e a geometria variabile, cui potrebbero fare da catalizzatore quotidiani, riviste, siti web, associazioni della società civile, immetterebbe massiccio ossigeno democratico in una morta gora nella quale l’opposizione rischia di estinguersi. Vogliamo provarci, ora?
Una missiva che documenta i rapporti tra Berlusconi e Cosa Nostra. Anche dopo la "discesa in campo". E' stata trovata tra le carte di Vito Ciancimino.
TRAVAGLIO Lettera d'amore
Troppe omissioni, censure e bugie hanno circondato il vergognoso caso di cronaca del giovane ferrarese morto in seguito alle violenze subite da parte di alcuni rappresentanti delle forze dell’ordine.
Amero
Amero: moneta unica nord-americana
Eugenio Benetazzo descrive il prossimo futuro valutario:
http://www.youtube.com/user/eugeniobenetazzo
http://www.youtube.com/watch?v=EsOzM1oTYOo
in aggiunta, immagini inedite dell'Amero:
http://www.youtube.com/user/billyhizzle
http://www.youtube.com/watch?v=v7Bbe_3Ho-Y
11 luglio 2009
IL 14 LUGLIO IL PRIMO SCIOPERO DEI BLOGGER
IL 14 LUGLIO IL PRIMO SCIOPERO DEI BLOGGER
E IL RUMOROSO SILENZIO DELLA RETE!!
CONTRO IL DDL ALFANO E L’OBBLIGO DI RETTIFICA PER I GESTORI DI TUTTI I “SITI INFORMATICI”.
L’iniziativa nata in Rete e per la Rete ha avuto un insperato successo raccogliendo l’adesione di migliaia di blogger, gestori di siti internet di informazione non professionistica e molte associazioni di categoria.
A questo punto il 14 luglio si avvicina e bisogna prepararsi per il rumoroso silenzio.
Ecco cosa fare:
- alla mezzanotte del 13 luglio, se hai un blog o un sito internet pubblica il logo dell’iniziativa che puoi scaricare attraverso il sito www.dirittoallarete.ning.com con un link all’iniziativa.
- il 14 luglio, alle 19, quindi, non mancare all’appuntamento a Roma, in Piazza Navona dove la blogosfera e la Rete si siederà in circolo a fare una chiacchierata su quello che sta accadendo, perché così possiamo ancora parlare e poi ci imbavaglieremo simbolicamente per qualche minuto per far capire a tutti cosa potrebbe accadere alla libertà di informazione on-line se le disposizioni del DDL Alfano in materia di obbligo di rettifica venissero approvate.
Nel corso della manifestazione tanti giornalisti e blogger scatteranno foto e riprenderanno la manifestazione così da consegnarla poi alla memoria della Rete e consentire a quanti non potranno esserci di partecipare comunque all’iniziativa facendone rimbalzare on-line le immagini.
Ci vediamo a Roma!
(Alessandro Gilioli, Gudo Scorza, Enzo Di Frenna)
Per maggiori informazioni consulta il sito www.dirittoallarete.ning.com o scrivi a dirittoallarete@gmail.com
Webster Tarpley on Alex Jones Tv 1/3:Surviving The Nwo Cataclysm
Alex also welcomes back to the show Webster Tarpley, journalist, lecturer, GCN radio host, and author of Obama - The Postmodern Coup: Making of a Manchurian Candidate and Barack H. Obama: The Unauthorized Biography. Tarpley's latest book is Surviving the Cataclysm: Your Guide through the Worst Financial Crisis in Human History. http://prisonplanet.tv/
Attacco all'informazione
Recenti fatti ed acquisizioni ci inducono a pensare che la disinformazione stia preparando un attacco contro il Comitato Tanker Enemy, evitando, però, di sfiorare la questione "scie chimiche", ma appigliandosi a cavilli del ginepraio normativo. E' quindi possibile che qualcuno decida di ricorrere a calunnie, ad insinuazioni e ad accuse del tutto pretestuose, pur di bloccare la divulgazione sulle scie chimiche. Qualsiasi eventuale azione contro il Comitato Tanker Enemy, nella forma di sabotaggio del blog o di iniziative "legali" contro i suoi rappresentanti dovrà essere interpretata come un pretesto per censurare l'informazione. Qualsiasi eventuale misura, dichiarazione ed addebito ai danni del Comitato e dei suoi esponenti sarà una plateale scusa volta a criminalizzare la libertà di espressione e di ricerca.