11 luglio 2009

Rebus - Scie Chimiche, quale verità?

Andato in onda lunedì 11 MAGGIO 2009 ALLE 20.45 E ALLE 22.00 CIRCA Odeon e Odeon24 (SKY827) REBUS 2009, LA NUOVA SERIE "SCIE CHIMICHE, quale verità?" Secondo alcuni studiosi, nei nostri cieli vengono condotte sperimentazioni indebite riferibili a tecnologie militari. Si tratta di una fobia ingiustificata o di timori fondati? E possibile che alcune scie rilasciate da aerei in volo possano nascondere verità terribili? Ospiti in studio: Rosario Marcianò, informatico e studioso di "scie chimiche" Giorgio Pattera, biologo Nel corso della puntata verranno mostrati stralci del documentario elaborato da Spazioindaco (www.spazioindaco.com), oltre a una piccola porzione del docu-film sul tema di Discovery Science. L'intero servizio: http://mariorossinet.ning.com/video/rebus-scie-chimiche-quale

08 luglio 2009

Enigma: Cedric Tornay 1 parte

A Enigma, RaiTre, di Corrado Augias, la storia della Guardia Svizzera Cedric Tornay, ingiustamente accusato di un suicidio/omicidio dal vaticano. Enigma: Lettera di Tornay 2 parte http://www.youtube.com/watch?v=3ZvzFzQLV98 Enigma: Autopsia su Tornay 3 parte http://www.youtube.com/watch?v=LakjzRz6uqw

04 luglio 2009

Hal Turner ha parlato troppo?

Strana faccenda alla frontiera di Chiasso. Sequestrati 124,5 miliardi di Us dollari. Fonte: AsiaNews 1 2 4 m i l i a r d i di d o l l a r i in titoli di Stato USA nascosti sotto la biancheria di trolley, portato da due signori Giapponesi. E Hal Turner, che per primo fece la rivelazione sull'Amero, viene incarcerato dalla CIA per aver diffuso la notizia che i 124,5 miliardi di dollari in titoli di Stato Usa sono veri. Sembra che i due signori, uno dei quali aventi rapporti col Governatore della Banca del Giappone, fossero stati incaricati di disfarsi della merce nel "mercato parallelo" svizzero, sapendo dell'imminente crollo del dollaro...

03 luglio 2009

Ave Hesperia: Un Oscar per Neda

Tanto per chiarire in anticipo che il mondo non è affollato solo da idioti e da ingenui, menziono una delle non rare, ma solo un pò scarse, eccezioni. Thierry Meyssan è un giornalista e scrittore francese, nonchè politico militante nell'area radicale e gay dichiarato. Per quanto concerne i gusti politici, oltre che sessuali, certamente non posso personalmente avere nulla in comune con il sig. Meyssan, tuttavia a lui non può non andare tutta l'ammirazione di cui sono capace perchè è una delle rare voci realmente libere, informate ed intelligenti. Soprattutto egli conosce molto bene il vero volto della diabolica triade anglosassone-israeliana e delle azioni, condotte a vari livelli e con varie tecniche, messe in atto da costoro in ogni angolo del mondo ove vi sia una situazione politico-economica e strategica contraria ai loro interessi. Con i suoi due libri, L'incredibile menzogna e Il pentagate, Meyssan ha dimostrato, con una massiccia testimonianza documentale, come ciò che è accaduto l'11 settembre 2001 a New York e al Pentagono sia qualcosa di completamente diverso da quanto appositamente confezionato ad arte per il popolo americano ed il mondo intero, chiamando in causa la diretta responsabilità e la regia del governo USA. Il risultato, più che onorevole a ben vedere, è che Meyssan è attualmente considerata persona non gradita dal governo americano. Egli è anche presidente di una associazione chiamata Rèseau Voltaire con la quale si batte per la piena libertà di pensiero e di espressione e dirige il sito www.voltairenet.org/ dove è possibile leggere anche in italiano i suoi preziosi articoli. Ovviamente quanto sta accadendo in Iran non è sfuggito alle analisi argomentate ed alle denunce precise di Meyssan. Basta dare uno sguardo sul sito su menzionato e si può leggere in modo dettagliato delle strategie, le tecniche ed i mezzi con i quali gli angloamericani hanno avviato e diretto la crisi iraniana, montando il crescendo degli avvenimenti, a partire dal falso broglio elettorale e via andando con le varie messe in scena delle manifestazioni divulgate con l'ausilio di video e testimoni fasulli. E da questo punto di vista, purtroppo, la paura che ha scosso il governo di Ahmadinejad e la conseguente opera di censura generale, non ha fatto altro che fare il gioco degli organizzatori occulti. Difficile da credere dite? Il solito complottismo anti-americano? Ammetto che qualche dubbio ha sfiorato anche me, ma non troppo, almeno fino a quando non mi sono imbattuto in quella che secondo me è una prova tangibile che potete verificare tutti. ... Avrete sentito parlare certamente di Neda, la ragazza che sarebbe stata uccisa durante una delle prime manifestazioni e del video che la riprende mentre giace morente sull'asfalto. Questo avvenimento è stato di importanza cruciale per l'escalation di violenza che ne è seguita, con l'intensificarsi delle manifestazioni successive (corredate finalmente di tanto di quadretti con il martire, accessorio necessario per "cortei a regola d'arte") e della conseguente dura repressione della polizia e le inevitabili vittime (magari qualcuna anche vera). E si, perchè quella di Neda ha tutta l'aria di essere una clamorosa "sola" sfuggita a i più, tutti quelli ansiosi di gridare alla resistenza contro la terribile dittatura illiberale e oppressiva di Ahmadinejad. Con lo stesso filmato sono stati confezionati più video, tutti presenti su Youtube, e vanno da quelli della CNN, con il volto di Neda opportunamente ofuscato, alle clip montate dai vari "partigiani" del web. Quello che segue è il video senza aggiunte od omissioni. Si vede inizialmente il corpo della ragazza attorniata da due persone, con la parte inferiore sporca di sangue; le braccia sono piegate e si vede chiaramente la mano sinistra che stringe qualcosa; si nota poi come ella apra gli occhi e cominci a guardare intorno finchè non fissa qualcuno che subito si avvicina e si frappone avanti alla videocamera, un istante dopo si riesce a vedere molto bene come Neda si avvicini la mano sinistra sulla bocca e si versi, da qualcosa simile ad una fiala che stringe in pugno, del liquido rosso che comincia a colare sul viso, dopo di che si nota molto bene come ritragga subito la mano dopo aver fatto roteare il polso nel classico movimento che si fa quando si smette di versare il liquido da un recipiente. Consiglio di visionare la sequenza a schermo intero, anche se la definizione è bassa, e di stare attenti in modo particolare ai fotogrammi che intercorrono da 0:09 a 0:13. Ad avvalorare la netta impressione di trovarsi di fronte ad una clamorosa montatura, si aggiunge anche l'incredibile collezione di foto da modella che ritraggono Neda bella e viva e che ha invaso il web, oltre, addirittura, ad un altro filmato che riprende Neda in compagnia del padre mentre camminano nel corteo e vengono curiosamente seguiti da una videocamera, come se qualcuno già sapesse che di lì a poco sarebbe accaduto qualcosa alla ragazza. Non si capisce infatti, perchè qualcuno si sarebbe preso la briga di seguire i due e filmarli, se non perchè sapeva già di dover diffondere il filmato di una ragazza che sarebbe diventata famosa come martire della libertà degli iraniani. Quanto vi ho descritto non potrà sfuggirvi, anche perchè ho constatato che c'è già tanta gente che si è accorta del trucco, degno del più sfortunato mago Casanova, e della conseguente messa in scena che è stata attuata a tutto consumo degli ingenui idioti che popolano il "grande regno della libertà e della democrazia" in lotta contro il "diavolo" di turno (Ahmadinejad in questo caso). Alla bella Neda un premio Oscar ci vuole tutto, bisogna solo decidere se per la migliore interpretazione o per gli effetti speciali. La consegna dell'omino dorato è giusto che la faccia Barack Obama in persona, non vedo chi altri. E in quanto a noi, in fondo le vere vittime, non può che toccarci un bel "boccalone d'oro", gigante però, per compensare tutto ciò che finora ci siamo bevuti senza fare una piega e per tutto ciò che continueremo a berci. Ah, dimenticavo: "viva Ahmadinejad, il legittimo presidente iraniano democraticamente e regolarmente eletto!".
Fonte: http://hesperia-nobis.blogspot.com/2009/07/un-oscar-per-neda.html

30 giugno 2009

Testimonianza dall'Honduras: non credete ai media officiali,

In considerazione del livello di disinformazione e su precisa richiesta dall’Honduras di chi resiste al golpe di far sentire la loro voce e non lasciarli soli si prega di far circolare il più possibile questa informazione, forse la prima testimonianza in italiano dal paese centroamericano. A questo link [www.gennarocarotenuto.it/8789-ultimora-sequestrato-il-presidente-zelaya-il-golpe-accelera-in-honduras] invece si trovano gli articoli via via pubblicati.

Testimonianza dall’Honduras: non credete ai media officiali, la gente vota e resiste!

[www.gennarocarotenuto.it/8844-testimonianza-dallhonduras-non-credete-ai-media-officiali-la-gente-vota-e-resiste]

DSC038331Dopo ore di tentativi finalmente Giornalismo partecipativo riesce a comunicare con P. T. cooperante di un paese europeo residente da anni in Honduras. “E’ che il primo segnale che stava succedendo qualcosa è che i militari hanno staccato la luce in tutta la città. Solo da poco ci siamo procurati un generatore, ma abbiamo pochissima benzina perché è razionata, non si vende, e quindi posso restare collegata pochissimo tempo”.

di Gennaro Carotenuto

Quando avete saputo del golpe? “in mattinata prestissimo si è saputa la notizia che hanno preso il presidente con la forza. La capitale ha iniziato a reagire, mentre dalle altri parti del paese si è animata la gente a continuare a votare per il referendum. Anzi le ultime notizie sono che anche nella capitale dove può sta votando in massa”.

Si sta votando che tu sappia? “Qui dove mi trovo sono arrivati i militari e hanno sequestrato le urne per impedire il voto. Nella capitale è successo in molti posti ma ho molte testimonianze che in tutto il resto del paese e anche in alcune zone della capitale la gente sta correndo a votare come forma di dire NO al golpe”.

I media funzionano? “Hanno spento tutto. Appena hanno sequestrato il presidente Zelaya hanno chiuso il Canal 8, l’unico favorevole al governo e poi anche tutti gli altri. Adesso credo funzioni solo una radio della destra golpista HRN”.

Che tipo di reazione c’è da parte dei movimenti? “ti dico solo che i popoli indigeni hanno iniziato una marcia a piedi verso la capitale. Inoltre molte persone sono andate al palazzo presidenziale. Ma non ho informazioni verificate”. Riuscite a comunicare? “la mancanza di corrente fa che i cellulari sono quasi tutti scarichi. Qui dove sono li possiamo ricaricare ma le centinaia di persone nascoste non hanno maniera di farlo”.

Ci sono le notizie di violenza? “Gira voce di almeno un morto, ma non posso confermartela. Le uniche violenze sicure che ho io sono quelle contro i medici cubani. Alcuni sono stati aggrediti, gli altri li stiamo nascondendo. Inoltre qui da noi quando hanno sequestrato le urne del referendum hanno detenuto tre persone ma sono stati costretti a rilasciarli quasi subito. Inoltre ho notizie di liste nere di dirigenti popolari che vengono ricercati, soprattutto quelli che hanno lavorato al referendum. Non ho notizie di persone precise arrestate. Ma centinaia se non migliaia di persone si sono dovute nascondere”.

Sei uscita? Com’è la città? Che idea ti sei fatta sui rapporti di forza? “Ho girato per il quartiere ma come straniera non mi sono avvicinata al punto dove si votava. I militari sono estremamente aggressivi, puntano le armi in faccia alla gente. La gente sta chiamando alla calma e cerca di parlare loro e si stanno facendo azioni pacifiche in tutto il paese. Il messaggio è calma, pace e non opporre altre forme di resistenza”.

Che messaggio puoi lasciarmi in conclusione? “Faccio un appello internazionale a non lasciare solo l’Honduras e a fare informazione su quello che sta succedendo in Honduras. Non credete ai media ufficiali”.

Altro dall’Honduras: Honduras resiste al golpe

Sequestrati gli ambasciatori di Nicaragua, Cuba, Venezuela e il Ministro Patricia Rodas

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Honduras: avrebbe giurato come presidente il dittatore Roberto Micheletti

L’Unione Europea condanna il golpe e chiede l’immediata liberazione di Manuela Zelaya

Honduras, Uruguay, Argentina, domenica di democrazia in America latina

Honduras: il pericolo del golpe sta scemando, il referendum si farà

“El País”: come ti nascondo il golpe in Honduras

Colpo di Stato in Honduras: il Presidente Manuel Zelaya, con al fianco i movimenti sociali, resiste

Giornalismo partecipativo

[www.gennarocarotenuto.it]

28 giugno 2009

ULTIMORA Sequestrato il Presidente Zelaya, il golpe accelera

AZIONE URGENTISSIMA RICHIESTA: SONO ORE DECISIVE PER SALVARE LA VITA DI MEL ZELAYA E LA DEMOCRAZIA IN HONDURAS

zelayaCirca un’ora fa un commando di militari incappucciati ha sequestrato il presidente della Repubblica dell’Honduras Manuel Zelaya.

Nel paese è in corso il referendum per decidere se in novembre si eleggerà una nuova costituente.

Anche la televisione Canal 8 è stata presa d’assalto dai militari e in questo momento non trasmette e il ministro degli esteri Patricia Rodas denuncia che sarebbero in azione francotiratori nelle strade della capitale Tegucigalpa.

Il perché il referendum di oggi abbia provocato addirittura un golpe è presto detto: sarà una pietra miliare nella storia del paese. In Honduras infatti ben il 30% del territorio nazionale è stato alienato a imprese straniere, soprattutto dei settori minerari e idrici. Le multinazionali quasi non pagano tasse in un paese dove tre quarti della popolazione vive in povertà. Così l’opposizione, al solo odore di una nuova Costituzione che affermi che per esempio l’acqua è un bene comune e che imponga per lo meno un sistema fiscale che permetta processi redistributivi, è disposta a spezzare il simulacro di democrazia rappresentativa che evidentemente considera utile solo quando sono i poteri di sempre a comandare.

SONO ORE DECISIVE PER SALVARE LA VITA DI MEL ZELAYA E LA DEMOCRAZIA IN HONDURAS

Giornalismo partecipativo

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27 giugno 2009

Colpo di Stato in Honduras: il Presidente Manuel Zelaya con

Colpo di Stato in Honduras: il Presidente Manuel Zelaya, con al fianco i movimenti sociali, resiste
[www.gennarocarotenuto.it/8736-colpo-di-stato-in-honduras-il-presidente-manuel-zelaya-con-al-fianco-i-movimenti-sociali-resiste/]

MELLe parole drammatiche nella notte del presidente dell’Honduras Manuel Zelaya: “È in corso un colpo di stato nel paese” sono state confermate e supportate dall’ONU. Il presidente dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, Manuel D’Escoto, nella notte ha condannato con parole fermissime il tentativo di colpo di stato in corso in Centroamerica: “condanniamo fermamente il colpo di stato in Honduras contro il governo democraticamente eletto di Manuel Zelaya” dove i poteri di fatto di sempre, le élite, l’esercito, le alte gerarchie cattoliche, le casta politica, sono disposti a tutto perché nel paese neanche si parli di Assemblea Costituente. È infatti questo l’oggetto del contendere che ha scatenato la sedizione: un referendum che domenica prossima dovrà decidere se convocare o no l’elezione di un’assemblea Costituente voluta secondo i sondaggi dall’85% della popolazione.

di www.gennarocarotenuto.it

Leggi tutto in esclusiva su Latinoamerica.

[www.giannimina-latinoamerica.it/visualizzaNotizia.php?idnotizia=249] Su precisa richiesta dai movimenti che in Honduras stanno resistendo al golpe si invita alla particolare diffusione di questo articolo. Nelle prossime ore aggiornamenti.

Contrordine: niente Consiglio dei Ministri oggi per la riforma dell’Università [www.gennarocarotenuto.it/8733-contrordine-niente-consiglio-dei-ministri-oggi-per-la-riforma-delluniversit]

Escort: edulcorando la lingua italiana

[www.gennarocarotenuto.it/8729-escort-edulcorando-la-lingua-italiana]

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