"Il decreto", inchiesta in chiave teatrale di David Gramiccioli
L’AQUILA - "Il decreto" è un inchiesta giornalistica di David Gramiccioli sulla libertà legata ai vaccini, raccontata in chiave teatrale dalla Compagnia del teatro artistico d'inchiesta, che andrà in scena all’Aquila, sabato 28 aprile alle 18, all’Auditorium del Parco.
Lo spettacolo è stato organizzato dal gruppo "Libertà di Scelta e Sicurezza Vaccinale L'Aquila", che tramite il suo portavoce, l'aquilano Nino Bruno, ha spiegato l'impegno di anni, "per la chiarezza e una corretta informazione in ambito medico e vaccinale e soprattutto, per la libertà di scelta, il faro principe per il quale scendiamo in piazza e manifestiamo pacificamente".
Per la regia di Angela Turchini, la direzione tecnica di Michele Rizzi, il coordinamento di Laura e Maria Antonietta Pittore, "Il decreto" è il risultato di un lavoro di anni di Gramiccioli, giornalista, reporter e attore di teatro romano, che ha voltuo questo spettacolo, "per raccontare il punto di vista su questa libertà di scelta in modo inconfutabile, in un percorso che parte dai casi di febbre suina del 2009, fino alla legge Lorenzin, che impone i vaccini nei primi anni di vita", come ha spiegato ad AbruzzoWeb.
Una legge che per Gramiccioli è paragonabile, "alle leggi razziali promulgate in Italia nel 1938, che privarono gli ebrei delle libertà fondamentali. E così il decreto Lorenzin, definito anticostituzionale e illegittimo anche da una delle personalità che più rappresenta il simbolo della giustizia, il giudice Ferdinando Imposimato".
"La legge Lorenzin - ha aggiunto - ha innescato un esemplare movimento spontaneo di opinione pubblica, capace di svilupparsi al di fuori delle ordinarie dinamiche politiche e sociali. Lo stesso strumento normativo che da una parte dovrebbe garantire i diritti dei cittadini, è in questo frangente in grado di piegare il diritto di libertà dei medesimi, nello scegliere consapevolmente in merito alla salute dei propri figli, provocando preoccupazione e disorientamento nelle famiglie italiane".
Con l’inizio del racconto si torna indietro nel tempo, è il 2009, due figure di donne coraggiose anticipano e precorrono i tempi in una visione lucida e competente.
"Con loro si avvia la narrazione volta a rafforzare, l’importanza del progresso e della scienza, mai in disaccordo con le conquiste scientifiche anzi, sempre nel rispetto di una lettura degli accadimenti supportata da documentazione e dal rigore narrativo, l’opera è un intreccio di fatti e accadimenti che non sfiorano argomentazioni tecniche o mediche ma che ricostruiscono quello che è stata la storia di questo decreto", spiega.
"I fatti del passato tornano prepotentemente come attualità, suggerendoci una via interpretativa, per dare corpo e significato alla necessità di difendere il nostro ruolo di uomini, di genitori e di cittadini. Uno strumento di riflessione per tutti coloro che avranno, in coscienza, l’interesse a darsi una risposta, non del tutto scontata, che anche la salute, prima di essere tradotta in articoli di legge, è un diritto che deve essere garantito a tutti, indistintamente", conclude.
"I fatti del passato tornano prepotentemente come attualità, suggerendoci una via interpretativa, per dare corpo e significato alla necessità di difendere il nostro ruolo di uomini, di genitori e di cittadini. Uno strumento di riflessione per tutti coloro che avranno, in coscienza, l’interesse a darsi una risposta, non del tutto scontata, che anche la salute, prima di essere tradotta in articoli di legge, è un diritto che deve essere garantito a tutti, indistintamente", conclude.
Il costo del biglietto è di 10 euro, l'incasso e l'autotassazione già in atto da parte di membri del gruppo "Libertà di Scelta e Sicurezza Vaccinale L'Aquila", serviranno per coprire le spese vive sostenute.
Per informazioni telefonare ai numeri 348/5200386 e 328/8376982, o tramite mail,libertadisceltaaq@gmail.com.
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