24 novembre 2020

Morte Edoardo Agnelli, “una cappa impenetrabile”. Il giornalista Parisi racconta le ultime novità

Giuseppe Puppo per www.leccecronaca.it

“Sì, le indagini della magistratura sulla morte di Edoardo Agnelli in un modo o nell’altro sono state riaperte, in qualche modo sono ancora in corso. Risulta anche a me, al di là di quello che ti ha raccontato ieri Marco Bava e che hai fatto bene a sentire. Ho avuto anche io tante voci in tal senso, autorevolissime, da ambienti attendibili, ma non compiutamente verificabili…”.

Va beh, ho capito. Il cuore del vecchio cronista ora batte forte, al telefono me ne arriva come un’eco silente.

Sa egli, per antica scuola, che le notizie vanno sempre verificate. Fino a quanto è possibile.

Lui, non scrive per sentito dire, non fa copia/incolla, va sempre a indagare di persona, cita correttamente, scopre e riporta quello che ha scoperto, costruisce passaggi, si muove passo dopo passo verso la verità. Ci arriva vicino, già: quid est veritas? La verità forse non esiste, ma certo ci si può arrivare vicino.

Gli aggettivi ‘vecchio’ e ‘antico’ che ho appena adoperato, sono usati nel senso più nobile del termine, era per significare tutto questo.

Antonio Parisi, (nella foto), 60 anni, tarantino di Ginosa di origine, da sempre felicemente e alacremente trapiantato a Roma, ha attraversato nel corso dei decenni tanti misteri italiani, cito solo il caso di Emanuela Orlandi, ma potrei rievocare tanti casi di cronaca eclatanti da lui seguiti,  che ha raccontato sempre con grande costrutto quanto con estrema serietà.

Poi, gli toccò imbattersi professionalmente nel caso di Edoardo Agnelli, da cui rimase colpito e che ha spiegato – è questo il suo merito – ai lettori dei settimanali popolari, dei rotocalchi a grande diffusione, quindi al di fuori degli addetti ai lavori e del pubblico ristretto dei quotidiani.

Più trovava elementi nuovi da capire, più si metteva di piglio buono a investigare su quello successivo.

Ci fu un periodo – ricordo, subito dopo l’uscita del mio primo libro “Ottanta metri di mistero”, era il 2009 – in cui per mesi egli fece il pendolare Roma – Torino, con tanto di fotografi e video operatori al seguito.

Non si è mai fermato, anche con i suoi libri su quel caso, l’ultimo uscito un anno fa, “GLI AGNELLI Segreti, misteri e retroscena della dinastia che ha dominato la storia del Novecento italiano”, edito da Diarkos. Qui Antonio Parisi si è fermato, per ora.

Il giornalista che ha attraversato tanti misteri italiani, che è sgusciato, da uomo libero,  fra logge massoniche, servizi segreti e magistrati, per fare il suo dovere di cronista, qui non è riuscito ad andare oltre.

Sai cosa è? – mi dice, sbottando, dopo un lungo, reciproco silenzio al telefono – E’ che è scesa ed rimasta pesantissima, sulla morte di Edoardo Agnelli, una sorta di cappa impenetrabile, calata da chi ha evidentemente interesse a non far vedere la verità.

Detto da lui, che di misteri se ne intende, a lui che pure una cosa così non era mai capitata, ha un valore aggiunto.

– Hanno tutti una fottutissima paura, ecco la verità. A cominciare dia quelli del mondo dell’informazione, ma poi anche gli altri, dell’economia, della finanza, della famiglia stessa, o di  quelli alla famiglia legati in un modo o nell’altro.

Già, in qualche modo me ne ero accorto anche io, da tempo.

– Comunque, c’è ancora qualcuno che ha voglia di indagare, parlo dei magistrati..

– Chi?

 Non posso dirlo, non ho potuto verificare compiutamente…

E sì che ce n’è di robe su cui indagare…E Antonio Parisi si mette per un bel po’ a elencare tutte le incongruenze della versione ufficiale, e va avanti così, raccontandole a me come se io non le sapessi già, come se dovesse convincere me.

Silenzio al telefono.

Lo rompe di nuovo lui.

Beh, una cosa a te voglio dirla…E’ la novità più eclatante, almeno per quanto mi riguarda. Sai che cosa mi ha detto uno, ma non uno qualunque, uno in alto, ma molto in alto, con le mani in pasta in mezzo mondo, che abitava là, proprio in provincia di Cuneo?

– Chi è?

– Non te lo dico, se no tu lo scrivi…

– E certo che lo scrivo…

– Lo so, per questo non te lo dico…Ne verrebbe fuori un casino enorme, ci andrebbero di mezzo i suoi famigliari, che non c’entrano niente. Ma è una precisa confessione che mi ha fatto poco prima che morisse, un giorno, nel bel mezzo di tante altre questioni che stavo affrontando insieme a lui…

– Io non dubito di quello che mi dici tu…

– E io non dubito di quello che mi disse lui sul letto di morte, in casa sua, una mattina in cui ero andato a trovarlo, nel bel mezzo di altre questioni, così, all’improvviso…

– Che ti disse?

  C’avete preso – mi disse – Tu con i tuoi articoli sui rotocalchi e quel giornalista che scrisse il libro degli ottanta metri di mistero…Puppo? Come si chiama, Puppo? C’avete preso in pieno, sul povero Edoardo…Quello, lo hanno fatto fuori. E’ stata la soluzione più facile, per tanti è stato il danno minore…

Tace, come se rivedesse la scena di quella inaspettata rivelazione. Poi, conferma: – Furono queste le sue precise parole. Ho avuto anche altre ammissioni da ambienti economico-finanziari, ma questa è stata l’ultima e la più forte.

E ti è rimasto impresso qualcos’altro, di tutta questa storia?

– Sì, quando andai più volte fra Marene e Fossano, alla ricerca di testimoni, o di persone che potevano sapere qualcosa…Ero con il fotografo, oppure con altri giornalisti, una volta mi ricordo c’eri anche tu…

– Embé?

– Eh, girando per i paesi, ogni volta era sempre lo stesso…Appena facevamo il nome di Edoardo Agnelli, la gente sbiancava in volto, si cuciva la bocca e scappava via. Si chiudeva in casa e appena cercavo di avvicinarmi mi gridavano di andare via, ché stavano chiamando i Carabinieri…Una cosa allucinante. Credevo di aver visto l’omertà nei paesi siciliani della mafia di Cosa Nostra, ma una cosa così, come quella a lungo verificata fra i paesi della provincia di Cuneo, non l’avevo mai vista.

www.imolaoggi.it

20 novembre 2020

Apocalisse Fake, l’imbroglio universale: grande spettacolo

Il candidato democratico Biden La credibilità elettorale delle presidenziali americane, inquinate da quello che ha l’aria di essere un mare di brogli sfacciatamente negato a priori dal sistema-media, si avvicina in modo quasi surreale all’attendibilità dell’informazione ufficiale sul coronavirus e sulla propaganda governativa sul distanziamento, con l’immunologa padovana Antonella Viola che se ne esce annunciando che il lockdown-coprifuoco, decisivo per distruggere l’economia, è perfettamente inutile per arginare il virus che sta facendo impazzire il mondo. Chi ha gettato il malocchio virale l’avrebbe fatto innanzitutto per sfrattare Donald Trump dalla Casa Bianca, sabotando il boom economico (piena occupazione) che il presidente era riuscito a ottere in soli tre anni, tagliando le tasse e aumentando il deficit in modo squisitamente keynesiano, proprio come avrebbe fatto un leader socialdemocratico d’altri tempi. Proprio per questo, sui grandi media, Trump è diventato il demonio, e andava abbattuto ad ogni costo: anche con “la più grande frode elettorale della storia”, come s’è lasciato scappare l’anziano e scalcinato Joe Biden, che un giornalista di peso internazionale come Pepe Escobar definisce ormai afflitto da demenza senile.

Biden? E’ l’ometto che non riesce più a contenere, nemmeno in pubblico, la pulsione irrefrenabile che lo spinge a sbaciucchiare, in modo preoccupante, le bambine che gli capitano a tiro. Un autentico veterano dell’establishment, molto logoro: iper-controllabile e ricattabilissimo in quanto debitamente corrotto. Una simulazione del cosiddetto Deep State – riferisce sempre Escobar – lo chiama con un nome in codice poco lusinghiero (”Cadavere”), presentando la “rivoluzione colorata” che l’avrebbe opposto a Trump (a sua volta ribattezzato, graziosamente, “Buffone”). Sarebbe stata la “fase due” dell’Operazione Corona. Primo round, stroncare l’economia statunitense con la sovragestione di un virus “scappato” alla Cina. Secondo round, abbattere Trump e sostituirlo (attraverso l’imbroglio) con un presidente “amico” del sistema oligarchico mondiale che usa la Cina come cavallo di Troia per restringere la libertà e la democrazia in Occidente, oggi grazie al pretesto dell’emergenza sanitaria.

Peccato che non abbia funzionato: prima ancora di capire come andrà a finire davvero, negli Usa, dove incombe la seria minaccia trumpiana di ricorrere anche alla Corte Suprema, il risultato delle elezioni più “fake” della storia sarebbe stato “neutralizzato” comunque, a monte, da una sorta di patto massonico segreto. Il patto, peraltro, ha smesso di essere segreto quando ne ha parlato apertamente Gioele Magaldi, rappresentante di una delle fazioni contraenti. Il succo è presto detto: Joe Biden, insieme agli uomini che in realtà lo guidano, si sarebbe formalmente impegnato a co-gestire la politica della Casa Bianca attraverso una cabina di regia che vede presenti gli stessi sostenitori (massonici) di Trump. Chiaro l’obiettivo: proseguire sulla linea di Trump nello sbarrare la strada al “partito cinese”, in realtà anche euro-atlantico, che avrebbe concepito l’Operazione Corona e, prima ancora, la promozione della Cina come player oligarchico planetario, con la missione di mettere nei guai l’industria occidentale e, a ruota, il modello democratico fondato su diritti democratici.

18 novembre 2020

[Reseau Voltaire] Un compte Facebook non-officiel de Thierry Meyssan a été piraté 18 nov 2020


Réseau Voltaire
Un compte Facebook non-officiel de Thierry Meyssan a été piraté
Réseau Voltaire | 18 novembre 2020

Un compte Facebook ouvert par un lecteur afin de relayer les articles de Thierry Meyssan a été piraté.

Thierry Meyssan lui-même n'a jamais ouvert de compte Facebook.

Les propos et imputations qui lui sont attribués sur ce compte sont grotesques.

Les seules sources officielles de Thierry Meyssan sont
- le site internet du Réseau Voltaire (www.voltairenet.org)
- et ses livres publiés par les Éditions Demi-Lune (www.editionsdemilune.com).

Dès son retour en France, après 13 ans d'absence, Thierry Meyssan a fait l'objet de dénonciations calomnieuses auprès de plusieurs administrations. Le site internet du Réseau Voltaire a été attaqué par de puissants ordinateurs localisés au Canada (3 millions de requêtes par heure), les 27 et 28 octobre.

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I grandi media USA abrogano il 1° emendamento


I grandi media statunitensi, che sin dall’elezione a sorpresa di Donald Trump, e ancor prima che assumesse la presidenza, hanno continuato a deriderlo, persino a insultarlo e a esortarne l’assassinio, ora tentano di soffocarne la voce.

Le principali reti televisive nazionali, ABC, CBS e NBC, hanno interrotto la conferenza stampa post-elettorale di Trump quando ha affrontato il problema della validità dello scrutinio: secondo loro il presidente in carica stava dicendo una sequela di menzogne.