19 agosto 2019

Politica e pedofilia: un mix demoniaco


Il rinvio a giudizio del facoltoso investitore Jeffrey Epstein da parte del procuratore americano per il Distretto Sud di New York (SDNY) con l’accusa di sfruttamento internazionale della prostituzione e cospirazione al fine perpetrare tale attività ha causato ondate di shock in tutti i settori politici, economici e sociali degli Stati Uniti e di altri paesi.
La flotta di aerei privati di Epstein e le sue numerose residenze avevano indotto gli investigatori delle forze di polizia ad indagare a fondo su varie attività, in un arco di diversi decenni, attinenti al passato recente e remoto di Epstein. Inoltre, secondo i rapporti degli inquirenti, i documenti giudiziari e le dichiarazioni dei testimoni, la cerchia degli amici di Epstein comprendeva alcune delle persone politicamente più importanti al mondo, tra cui il presidente Donald Trump, l’ex presidente Bill Clinton, il principe inglese Andrea, il duca di York e l’ex Primo Ministro israeliano Ehud Barak. Tutti questi VIP, così come altri, avevano socializzato con Epstein e Trump, in particolare, era ben consapevole della predilezione di Epstein per  ragazze “veramente molto giovani.” In realtà, Trump ed Epstein sono stati citati come co-imputati in una causa del 2016, sulla base del presunto stupro, nel 1994, di una ragazza di 13 anni avvenuto nella dimora di Epstein a Manhattan. Quella causa, Jane Doe contro Jeffrey Epstein e Donald Trump, ha ricevuto maggior attenzione, ora che Epstein, un ex-condannato per sfruttamento della prostituzione minorile in Florida, è stato incriminato sulla base di accuse federali di sfruttamento della prostituzione.
La connessione di Epstein con l’amministrazione Trump includeva anche la scelta di Trump per la carica di segretario del lavoro di Alex Acosta, il procuratore degli Stati Uniti per la Florida del sud nel 2007- 2008, che aveva firmato un accordo di mancata prosecuzione, valido a livello federale e per lo stato della Florida, che metteva al riparo Epstein e i suoi complici da eventuali futuri procedimenti giudiziari statali o federali relativi allo sfruttamento della prostituzione minorile da parte di Epstein. In cambio di questo patteggiamento “dolce,” Epstein si era semplicemente dichiarato colpevole di alcune accuse di incitamento alla prostituzione di ragazze minorenni, aveva scontato una condanna virtuale a “porte aperte” di tredici mesi nella Contea di Palm Beach e aveva accettato di farsi registrare come colpevole di reati sessuali. Gli interrogativi sul ruolo di Acosta nell’affare Epstein e sull’accordo [da lui firmato] avevano portato alle sue dimissioni da segretario del lavoro. Una parte delle funzioni di Acosta come segretario del lavoro consisteva nel monitoraggio del traffico di donne e bambini a scopo di prostituzione ai sensi delle leggi statunitensi e dei trattati internazionali.
Epstein stava ritornando da Parigi sul suo jet privato il 6 luglio di quest’anno, quando era stato arrestato dalle autorità federali. La natura internazionale dei traffici di Epstein è evidenziata dal fatto che possiede due isole al largo di St. Thomas, Little St. James e Greater St. James, nelle Isole Vergini americane. Epstein ha anche residenze a Manhattan, Palm Beach, in Florida (vicino al complesso turistico Mar-a-Lago di Trump) e nel New Mexico. Epstein usava un passaporto austriaco rilasciato sotto falso nome. L’uso di passaporti falsi o autentici ma con identità false è una specialità del Mossad, che dispone in Israele di una “fabbrica di passaporti” utilizzata per produrre documenti di viaggio fasulli. Questi sono stati utilizzati per le operazioni del Mossad in Australia, Dubai, Nuova Zelanda, Stati Uniti, Canada, Svizzera, Costa Rica, India, Tailandia, Messico, Perù, Brasile, Bielorussia, Ucraina, Germania, Spagna, Trinidad e Tobago, Venezuela, Gran Bretagna, Francia, Turchia e Corea del Nord. Epstein aveva usato il suo falso passaporto austriaco per viaggiare in Francia, Spagna (comprese le Isole Canarie), Arabia Saudita e Gran Bretagna.
I vertici della struttura politica e dell’intelligence israeliana sono anch’essi ben rappresentati nella cerchia degli associati e degli amici di Epstein. I misteriosi legami di Epstein con servizi di intelligence nazionali non identificati erano venuti alla luce dopo le rivelazioni che ad Acosta, mentre era procuratore degli Stati Uniti a Miami, era stato ordinato da un’autorità superiore “di stare alla larga” dal caso Epstein perché Epstein “apparteneva all’intelligence” e Acosta avrebbe dovuto “lascialo in pace.”
Mentre l’uso del ricatto sessuale da parte delle agenzie di intelligence è vecchio quanto le operazioni di intelligence stesse, l’uso dei minori in queste “trappole al miele,” in genere, è di competenza di poche organizzazioni di spionaggio, di cui la principale è il Mossad israeliano. E, considerando le connessioni israeliane di Epstein, ci sono ottime possibilità che fosse proprio il Mossad l’organizzazione per la quale Epstein preparava ricatti politici.
In primo luogo, Epstein aveva gestito il portafoglio finanziario di Leslie Wexner, il magnate dei negozi al dettaglio con sede in Ohio. La Wexner Foundation aveva elargito generose sovvenzioni ad organizzazioni israeliane, comprese borse di studio per quei funzionari del governo israeliano che avessero voluto conseguire diplomi post-laurea presso la John F. Kennedy School of Government dell’Università di Harvard.
In secondo luogo, l’assistente amministrativa di lunga data di Epstein era Ghislaine Maxwell, figlia del defunto magnate britannico dei media, Robert Maxwell. Epstein e Ghislaine Maxwell erano stati, per parecchio tempo, frequentatori abituali del club Mar-a-Lago di Trump.
Sebbene ci siano state diverse illazioni sui legami di Robert Maxwell con vari servizi di intelligence, la sua sepoltura sul sacro Monte degli Ulivi a Gerusalemme, riservata ai collaboratori più fedeli di Israele, è la prova lampante della sua vita di servitore dello stato israeliano. Nel necrologio di Maxwell del 1991, il Primo Ministro israeliano Yitzhak Shamir aveva dichiarato che Maxwell “aveva fatto per Israele di più di quanto si possa dire oggi.” Andando indietro nel tempo, quella lealtà era servita ad Israele non solo perchè Maxwell era un parlamentare del Regno Unito per il Partito Laburista, ma anche come assicurazione sul fatto che il Partito Laburista avrebbe mantenuto un atteggiamento filo-israeliano. Maxwell e Donald Trump erano anche intimi frequentatori sociali, e spesso si vedevano insieme in occasione di eventi riservati alla crème de la crème di New York.
Robert Maxwell manteneva stretti rapporti con i leader comunisti dell’Europa orientale. Epstein trafficava in ragazze minorenni provenienti dall’Europa dell’Est, compresa l’ex Jugoslavia e la Cecoslovacchia, quest’ultima è la nazione di nascita di Robert Maxwell. I viaggi di Epstein lo avevano anche portato in Slovacchia, Messico, Sudafrica e Marocco.
Epstein aveva sempre pronta una scorta di denaro, e anche cospicua. L’aveva utilizzata per acquistare due isolotti nelle Isole Vergini americane e dotarne uno di un’imponente costruzione e di residenze per gli ospiti. Epstein aveva anche una flotta di jet, tra cui un Boeing 727, soprannominato “Lolita Express,” un Gulfstream IV, un Gulfstream GV e un elicottero.
Epstein aveva fatto costruire un enorme ranch nel New Mexico, completo di hangar e pista di atterraggio. Possedeva anche un appartamento in Avenue Foch, vicino all’Arc de Triomphe, nel quartiere più costoso di Parigi. La residenza di sette piani di Epstein nell’Upper East Side di Manhattan veniva usata per intrattenere la nobiltà della politica, dello spettacolo e persino della scienza. Mentre parte della ricchezza di Epstein proveniva indubbiamente dalla gestione del portafoglio di Wexner e dagli investimenti per l’ormai defunta società di titoli Bear Stearns di Wall Street e dall’uomo d’affari saudita Adnan Khashoggi, l’aumento costante delle finanze di Epstein, durante i periodi sia di rialzo che di ribasso di Wall Street, aveva sconcertato gli esperti finanziari. L’uso da parte di Epstein di una serie di società di comodo per spostare i suoi capitali è un forte indizio del fatto che alcuni di questi provenivano dall’intelligence israeliana, mentre altri flussi di cassa derivavano dai pagamenti dei ricatti da parte di coloro che erano implicati nelle attività di Epstein.
Il trasferimento da parte di Epstein di ingenti somme di denaro dagli Stati Uniti a conti esteri aveva fatto si che JP Morgan Chase e Deutsche Bank troncassero i legami con lui. Il movimento di fondi di Epstein attraverso le filiali della Deutsche Bank a New York e a Jacksonville, in Florida, nel 2015 e nel 2016, aveva indotto la banca ad informare il Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti tramite rapporti su attività sospette. Per coincidenza o no, la filiale di Jacksonville aveva anche segnalato movimenti sospetti di denaro attraverso Deutsche Bank da parte della Kushner Companies, la società di proprietà del genero di Trump, Jared Kushner, e della Trump Organization.
Le residenze di Epstein erano dotate di sofisticati sistemi di intercettazione e di telecamere di sorveglianza. La Little St. James Island di Epstein aveva una rete WiFi e cellulare estesa a tutta l’isola che serviva ad intercettare telefonate, e-mail e messaggi di testo inviati e ricevuti nell’area di copertura. In una causa contro Epstein intentata da una delle sue numerose vittime, si afferma che Epstein aveva installato telecamere nascoste in tutte le sue proprietà per registrare, a scopo di ricatto, le attività sessuali con ragazze minorenni di personaggi importanti.
Durante la sua visita di stato a Londra, il principale accompagnatore di Trump era stato il principe Andrea. Andrea non solo ha un ruolo di primo piano nella cerchia degli amici di Epstein, ma la Gran Bretagna non si è ancora ripresa dalle gesta pedofile dell’intrattenitore di lunga data della BBC, Jimmy Savile. Implicati per diversi decenni nella dissolutezza di Savile erano stati anche il Primo Ministro conservatore Edward Heath, l’ex funzionario dei servizi segreti del MI-6, Sir Peter Hayman, il deputato democratico liberale Cyril Smith, il parlamentare del Partito Liberale, Sir Clement Freud (nipote del famoso psicopatologo Sigmund Freud) e il collega del Partito Laburista, Lord Greville Janner.
E’ indiscutibile il fatto che i vertici dell’establishment della sicurezza e dell’intelligence britannica siano affollati di pedofili. La misura in cui l’MI-5 e l’MI-6 hanno usato queste oscure inclinazioni per portare avanti le loro agende è fuori discussione. Una cosa è nota, tuttavia. Politici e media che cercano di scoprire fino a che punto i pedofili rivestano posizioni di alto livello nel governo, nella chiesa, nello spettacolo e in altri settori sono spesso oggetto di minacce. D’altro canto, fino a poco tempo fa i soldi di Epstein avevano assicurato il silenzio dei governi delle Isole Vergini americane, del Nuovo Messico, della Florida e dell’ufficio del procuratore distrettuale di Manhattan.
The Miami Herald, i suoi giornalisti e i suoi editori che avevano scoperto i dettagli del caso Epstein, erano stati minacciati. Così anche i politici che avevano perseguito i complici politici di Epstein in Florida. Tra quelli minacciati vi è la senatrice dello stato della Florida, Lauren Book. A causa delle sue ostinate indagini sui pedofili nel governo dello stato della Pennsylvania, Kathleen Kane, procuratore generale del Commonwealth, è stata incriminata sulla base di false accuse, costretta a dimettersi dall’incarico e condannata ad una pena detentiva. L’ex ministro della Sanità dell’Isola di Jersey, Stuart Syvret, è stato etichettato dai media come “pazzo cospirazionista” per le sue indagini sugli abusi sessuali su minori nell’orfanotrofio dell’isola di Haute de Garenne. In un’intervista del 2007 ad una rivista francese, il presidente francese Nicolas Sarkozy aveva scioccato la Francia dicendo che era “incline a pensare che le persone nascano pedofile e che sia anche un problema che non sappiamo come gestire.” C’è anche lo strano fatto che l’attuale presidente francese, Emmanuel Macron, avesse iniziato una relazione, mentre aveva 15 anni, con la sua insegnante, che ora è sua moglie e First Lady di Francia. Anche se Epstein era stato arrestato in un aeroporto del New Jersey, mentre era appena ritornato da Parigi sul suo aereo privato, le autorità francesi non sono state particolarmente veloci nell’aprire un’indagine sulle attività di Epstein in Francia.
È stato l’insabbiamento della sua passata attività di pedofilia che aveva fatto finire in prigione l’ex presidente repubblicano della Camera dei Rappresentanti degli Stati Uniti, Dennis Hastert, un tempo il secondo in ordine di importanza per la candidatura alla presidenza degli Stati Uniti.
Il processo federale di Epstein è previsto per l’estate del 2020, proprio nel bel mezzo della campagna presidenziale degli Stati Uniti. Le prove che verranno presentate, si parla di oltre un milione di pagine, sono destinate ad influenzare l’esito delle elezioni. Gli stretti rapporti di Trump con Epstein potrebbero essere la ragione per cui così tanti membri repubblicani della Camera dei Rappresentanti stanno abbandonando la nave. Quella che, nel 2020, si crede possa essere una sconfitta dei Repubblicani, potrebbe rivelarsi uno tsunami, se il processo di Epstein producesse le informazioni esplosive che ci si attendono sui miliardari dell’isola di Palm Beach in Florida, la residenza di Epstein, di Trump e di altri mestatori mega-ricchi .
Wayne Madsen
Fonte: www.strategic-culture.org

Scelto e tradotto da Markus per comedonchisciotte.org

07 agosto 2019

LA VOCE rooseveltiana N° 11 di Mercoledì, 07 Agosto 2019


La Voce Rooseveltiana


D(i)RITTI VERSO LA LIBERTÀ DAL BISOGNO
 
Siamo una comunità di cittadini che sognano il Rinascimento democratico
di cui la società ha bisogno




Editoriale
 
E IL GOVERNO-ZERO ORA SI PIEGA ANCHE SUL TAV

di Giorgio Cattaneo



Editoriale 11

Anticamente, la Lega era NoTav. Poi, la folgorante conversione sulla via di Lione. Niente, però, in confronto al miracolo dei 5 Stelle: il loro strano premier annuncia di colpo che l'Italia deve arrendersi "all'Europa", rassegnandosi al surreale tunnel miliardario, mentre Luigi Di Maio cade dalle nuvole, poverino. Di più: annuncia un'eroica resistenza contro il Leviatano affaristico. Scordandosi di essere incidentalmente al governo, ora gli impavidi pentastellati "combatteranno" in Parlamento, dove sanno già che il voto è scontato, a favore della Grande Opera Inutile.


 
LEGGI TUTTO


TragiComix
di Mirko Bonini

TragiComix by Mirko Bonini 11
 



Secondo Noi
   
GM MAGALDI: POSSIBILE CHE UN CARABINIERE DEBBA MORIRE PER LA DROGA CHE ANCORA NON SI VUOLE LEGALIZZARE?

Addolora che un carabiniere possa essere ucciso, mentre compie il suo dovere, per una questione legata allo spaccio di droga: Gioele Magaldi commenta così la tragica morte del vicebrigadiere Mario Cerciello Rega, accoltellato nel cuore della movida romana. In Italia si fanno crociate come quella di Salvini contro la cannabis terapeurica, aggiunge il presidente del Movimento Roosevelt, come se la droga non circolasse liberamente in tutte le piazze: se fosse distribuita in farmacia, certo non costerebbe più la vita ai carabinieri come Cerciello.
(Intervento su YouTube).
RENZI: MARTE FERITO FA SANGUINARE LA DEMOCRAZIA, SE IN POLITICA VINCE IL MASCHIO CHE NON SA ESSERE UOMO

Un uomo vero, degno di questo nome, non farebbe sceneggiate isteriche, di fronte a un avversario politico che la pensa diversamente. Così Eleonora Renzi commenta la "cacciata" di Marco Moiso dall'assemblea londinese di Vortex Londinium (CasaPound) dove il vicepresidente del Movimento Roosevelt, iscritto all'Anpi, si era presentato per denunciare la stessa Anpi, che ha impedito ai giovani della destra sociale di presentare in una sede universitaria il libro "Io sono Matteo Salvini", edito da Altaforte.
(Intervento sul blog MR).
ER
MM MOISO ALL'ANPI: VI COMPORTATE COME CASAPOUND SILENZIANDO GLI AVVERSARI, E COSÌ TRADITE LE RESISTENZA
 
Durissima lettera aperta di Marco Moiso alla presidente dell'Anpi, Carla Nespolo, dopo che l'associazione partigiani ha precluso a CasaPound la possibilità di presentare alla London Metropolitan University il libro di Chiara Giannini "Io sono Matteo Salvini" edito da Altaforte, casa editrice già messa al bando al Salone del Libro di Torino. La tesi di Moiso: imporre il bavaglio agli avversari significa comportarsi da fascisti, senza vedere che il fascismo – quello vero – oggi è incarnato dall'euro-finanza che confisca la democrazia.
(Intervento sul blog MR, ripreso da Libreidee).
MONTEFIORI: IMPOSSIBILE VIVERE SANI IN UN MONDO MALATO, LO DIMOSTRA ANCHE L'EPIGENETICA

Salute è prevenzione, quindi anche politica, perché restare sani in un mondo avvelenato è praticamente un ossimoro. Lo dimostra l'epigenetica, recentissima branca scientifica che, fra l'altro, certifica la stretta correlazione che lega l'organismo all'ambiente. Ne parla Davide Montefiori, in un interessante colloquio con la dottoressa Oliva Valle, specializzata proprio in epigenetica: la nuova medicina studia la trasmissione dei caratteri ereditabili che modificano l'espressione genica, non legati alla sequenza del Dna.
(Intervento sul blog MR).
DM
DRS DE RINALDIS SAPONARO: ILLUSORIO PRETENDERE CHE IL POTERE FINANZIARIO NEOLIBERISTA POSSA RIFORMARE SE STESSO

Il fanatismo monetario non ci porterà fuori dal tunnel: dobbiamo rifiutarci di essere pre-keynesiani e invertire il trend, cioè restituire all'economia reale il primato che merita puntando sulla domanda interna. Lo sostiene Francesco De Rinaldis Saponaro, analizzando l'infelice esito nel tentativo gialloverde, mortificato nel suo tentativo di espandere la spesa produttiva. Una certezza: è illusorio chiedere al potere neoliberista di riformare se stesso.
(Intervento sul blog MR).
CATTANEO: PRONI AL RIGORE UE, I GRILLINI HANNO PRESO IN GIRO GLI ITALIANI, IN PRIMIS I LORO ELETTORI

Dicevano di voler "aprire il Parlamento come una scatoletta di tonno", e invece eccoli: sottomessi all'asse franco-tedesco e pronti a votare per Ursula von der Leyen, insieme al Pd e a Berlusconi, pur di tentare di essere utili al superpotere ordoliberista che fingevano di voler contrastare. Da Giorgio Cattaneo, un'analisi sulla parabola del Movimento 5 Stelle all'indomani dell'elezione della nuova presidente della Commissione Ue.
(Intervento sul blog MR, ripreso da Libreidee).
GC
GM MAGALDI: MA QUALE RUSSIAGATE-LEGA, RISCHIA SOLO L'ENI. E A PUTIN CONVIENE, QUESTA UE ORRENDA

Il caso Russiagate che colpisce la Lega in realtà è una polpetta avvelenata per l'Eni, l'unico soggetto capace di fare un po' di politica estera per l'Italia. Ha le idee chiare, Gioele Magaldi, sullo scandaletto (mediatico) contro Salvini. Perché mai il Cremlino avrebbe promesso fondi neri ai leghisti, in chiave anti-Bruxelles? Secondo il presidente del Movimento Roosevelt, a Putin conviene che l'Ue resti così com'è, cioè non democratica, autoritaria e invisa ai cittadini europei.
(Intervento su YouTube, ripreso dal blog MR e da Libreidee). 
ALICE: L'INFERNO NEOLIBERISTA TRASFORMA LA SINISTRA IN DESTRA, MENTRE IL VERO PROGRESSISTA È TRUMP

L'inferno neoliberista ribalta il senso delle cose, e in questo caos universale la sinistra è in preda al naufragio. Lo scrive Roberto Alice parlando di migranti dopo il caso Sea Watch. Storia: l'internazionale socialista nacque per evitare che i capitalisti "importassero" lavoratori più facilmente sfruttabili. A proteggere gli operai americani oggi è Trump: da quando ha bloccato l'import selvaggio di "schiavi", gli stipendi medi stanno aumentando. Destra e sinistra? Meglio chiamarle coi nomi di oggi: ordoliberisti contro progressisti.
(Intervento sul blog MR
).
RA
Marco Moiso MOISO: IL SOVRANISMO FA IL GIOCO DEL NEMICO, CONTRO I MISSILI NON SI POSSONO USARE ARCO E FRECCE

Se vogliamo combattere il neoliberismo e la supremazia della finanza sulla politica su scala globale, non possiamo combattere con arco e frecce chi usa i missili balistici. Per Marco Moiso, vicepresidente del Movimento Roosevelt, le istituzioni sovranazionali oligarchiche si contrastano solo facendo un salto di qualità e lottando per una globalizzazione alternativa e democratica, sapendo che l'Unione Europea che abbiamo visto finora non è l'unica possible, e che in ogni caso il riflesso nazional-sovranista è perdente in partenza.
(Intervento sul blog MR)
 
MAGALDI: LA QUARTA DI VIA DUGIN, CAPOLAVORO DELLA MASSONERIA REAZIONARIA IN CUI MILITA PUTIN

Possibile che si abbocchi sempre all'amo? Gioele Magaldi smonta la Quarta Via del filosofo Alexander Dugin, ideologo del tradizionalismo caro al Putin che, sul Financial Times, dichiara tramontato il liberalismo democratico. Bella forza: democratica al 100%, la Russia non lo è stata mai. Per il presidente del Movimento Roosevelt, l'operazione-Dugin (condotta anche in Italia) è un raffinato depistaggio: dietro all'ideologo del Cremlino, infatti, si possono leggere le trame massoniche reazionarie su cui si fonda l'attuale globalizzazione, ostile ai diritti sociali, che ha svuotato le nostre democrazie imponendo il potere unico della finanza usata come clava da un ristretto manipolo mondiale di oligarchi, inclusi quelli russi.
(Intervento su YouTube, ripreso dal blog MR e da Libreidee).
GM
NG GALLONI: MONETA ILLIMITATA PER LORO E SCARSA PER NOI, COSÌ LA FINANZA DECRETA IL NOSTRO DECLINO

Da mezzo secolo, grazie alla tecnologia industriale, ci siamo liberati della scarsità materiale di beni, eppure ci stiamo impoverendo. Motivo? Uno: la scarsità (del tutto artificiale) della moneta, prodotta dalle banche tramite l'emissione del credito. Dice l'economista Nino Galloni, vicepresidente del Movimento Roosevelt: se valessero anche per noi le regole di cui beneficia la grande finanza, rifornita in modo illimitato e a costo zero di moneta elettronica, virtuale, saremmo finalmente liberi dal ricatto perpetuo del debito che deprime l'economia, contrae i consumi e rimpicciolisce il futuro di milioni di cittadini.
(Intervento su ByoBlu, ripreso da Libreidee).
MAGALDI: DOPO IL BILDERBERG, RENZI BUSSA (INUTILMENTE) ALLA SUPERLOGGIA MAAT, QUELLA DI OBAMA

Dopo la passerella del Bilderberg, Matteo Renzi prova a bussare alla superloggia Maat, quella di Obama, oggi un po' appannata. L'ex premier sta cercando in tutti i modi di entrare da qualche porta, magari anche da qualche entrata di servizio, come appunto il Bilderberg. Gioele Magaldi però continua a pensare che – oggi più che mai – non vi sia alcun interesse, da parte di nessun gruppo massonico, ad ammettere Renzi, la cui stella è chiaramente in declino, benché qualcuno possa ancora ritenerlo una pedina, certo subalterna.
(Intervento su YouTube, ripreso da Libreidee).
Gioele Magaldi
 

 
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MR News
 
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PERSONE NON NUMERI: IL NUOVO PROGRAMMA MESSO A PUNTO DAL MR

Esseri umani, non matematica: è improntato alla rivoluzione post-keynesiana il nuovo programma che si è dato il Movimento Roosevelt, entità meta-partitica sorta nel 2015 con l'intento di scuotere la politica italiana in modo trasversale, stimolando partiti e movimenti a recuperare la perduta sovranità democratica. Il nuovo programma rooseveltiano esplora tutti i punti-chiave dell'agenda politica (economia, ambiente, esteri, giustizia, salute, istruzione, media, cultura) aggiornando così la sua piattaforma operativa.

(Il programma è pubblicato integralmente sul blog MR).




MOISO A LONDRA
CACCIATO DA CASAPOUND
IN POLEMICA CON L'ANPI

Bavaglio a Marco Moiso, che voleva difendere la libertà di espressione di Vortex Londinium (Casa Pound), messa al bando dall'Anpi persino nella capitale inglese. Il 25 luglio, all'editrice Altaforte è stato impedito di presentare alla London Metropolitan University il libro di Chiara Giannini "Io sono Matteo Salvini". Intervenendo all'assemblea della nuova destra su invito della Lega, il vicepresidente del Movimento Roosevelt – pur schieratosi a favore del pluralismo e contro ogni censura – è stato interrotto e allontanato dalla sala, dopo aver chiarito di essere lui stesso iscritto all'Anpi (alla quale peraltro ha rivolto una severa lettera aperta, contestandone la mancanza di democraticità).




MR PIEMONTE:
MAGGIORE IMPEGNO
SUL TERRITORIO 


Un'agenda concentrata innanzitutto sulle problematiche dell'ambito regionale: questo l'impegno scaturito il 12 luglio al termine della riunione piemontese del Movimento Roosevelt, coordinata da Daniele Gervasoni e Roberto Alice. A partire dall'autunno, il gruppo si ripropone di mettere in cantiere iniziative rilevanti per sottolineare la necessità di rilanciare l'economia del Piemonte.

MR PUGLIA:
UN BLOG REGIONALE
PER FARSI SENTIRE


C'è anche un blog regionale, nei programmi del gruppo pugliese del Movimento Roosevelt. Obiettivo: comunicare meglio le proprie proposte, aprendo un dialogo a distanza coi cittadini e le istituzioni della Puglia. Lo si è stabilito nel corso della riunione del 5 luglio a Taranto, coordinata da Michele Ciccaroni e Vito Nuzzi con i rooseveltiani pugliesi. In cantiere, iniziative di peso locale per caratterizzare territorialmente l'azione del gruppo. 

MR UMBRIA:
UN'AGENDA
PER LA REGIONE


Trasporto regionale, agricoltura, turismo, sanità e infrastrutture. Questi i temi affrontati il 26 giugno a Ponte Felcino (Perugia) dal gruppo regionale umbro del Movimento Roosevelt, coordinato da Simone Casagrande. Obiettivo: aprire un vero dibattito democratico, per sviluppare nuove idee a disposizione dell'Umbria, in vista delle prossime elezioni regionali.

MR LOMBARDIA:
CARPEORO INAUGURA
IL NUOVO CORSO


Un nuovo approccio al territorio, per consentire al Movimento Roosevelt di incidere ancor meglio nella realtà locale della Lombardia: è l'impegno assunto il 21 giugno dal nuovo commissario straordinario, Gianfranco Carpeoro, affiancato da Gilberto Fumagalli. I due guidano un team collaudato di dirigenti e soci selezionati in virtù di precise competenze. Il "modello Lombardia" potrebbe fare da battistrada per rilanciare il Movimento Roosevelt in tutti i territori italiani, anche attraverso un dialogo costante con le istituzioni locali.

Agenda MR

 

21 settembre
ASSEMBLEA GENERALE MR
(ROMA - h 9 am)
 
La presidenza del Movimento Roosevelt ha fissato per sabato 21 settembre, all'Istituto Sant'Orsola di via Livorno 50 a Roma, alle ore 9.00 – la prossima assemblea generale del movimento. L'ordine del giorno, in via di definizione, potrebbe proporre tra gli altri temi la rielezione del presidente (carica attualmente rivestita da Gioele Magaldi) e le possibili migliorie da apportare allo statuto MR, migliorando la sua funzionalità.

 



 
   



 
Movimento Roosevelt / Democrazia contro oligarchia
 
Il mondo non è mai stato così ricco, eppure la società è colpita da diseguaglianze inaudite:
senza giustizia sociale non si possono garantire né diritti né pari opportunità.
Grazie all'opposizione artificiosa tra destra e sinistra, l'élite neoliberista ha potuto privatizzare il mondo, minando, dagli anni '70, il futuro delle istituzioni democratiche.
Oggi la vera contrapposizione politica non è più tra destra e sinistra, ma tra democrazia e oligarchia. 
Il Movimento Roosevelt è un soggetto politico meta-partitico ispirato da Gioele Magaldi
e istituito da 500 soci fondatori a Perugia  il 21 marzo del 2015.
Il nostro movimento è impegnato a smascherare la pretesa scientificità economicistica
del rigore nei bilanci pubblici, contribuendo al risveglio democratico della politica italiana, europea e mondiale.
Dobbiamo utilizzare indicatori economici che siano accurati nel misurare il benessere della collettività e ricominciare a costruire ricchezza con le politiche economiche proprie del modello post-keynesiano,
fondato sull'investimento pubblico strategico per rilanciare il settore privato.
Si tratta di una sfida culturale per la quale il Movimento Roosevelt si rivolge a tutte le persone di animo sinceramente progressista, disposte a contribuire a far crescere una nuova consapevolezza.
Per ridiventare cittadini e smettere di essere "sudditi" di anonimi tecnocrati, al servizio di potentati economici privatistici, abbiamo bisogno della consapevolezza, del supporto e dell'impegno del popolo.
L'orizzonte per il quale lavoriamo è squisitamente democratico: vogliamo restituire alla collettività
un futuro prospero e degno di essere vissuto appieno.


 
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  LA VOCE Rooseveltiana
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05 agosto 2019

Rete Voltaire: Chi vuole affossare Réseau Voltaire?


Rete Voltaire
A rischio lo stato di diritto
Chi vuole affossare Réseau Voltaire?
Rete Voltaire | Parigi (Francia) | 3 agosto 2019
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Da otto anni Réseau Voltaire non riesce ad aprire un conto bancario in un Paese occidentale. In qualunque nazione, dopo un consenso iniziale, c'informano che la Banca Centrale ha respinto, senza alcuna giustificazione, il conto a noi intestato. È come se fossimo inseriti in una lista nera riservata internazionale, cui fanno riferimento tutte le Banche Centrali.
In questo momento dobbiamo pagare le spese degli ultimi anni per hosting e mantenimento del sito. Il debito ammonta a 48 mila euro.
In Francia una filiale del Crédit Mutuel Arkéa ha creato un sistema di raccolta fondi in internet, il sito Leetchi. A giugno, dopo che Leetchi ha, di propria iniziativa, chiuso la raccolta fondi a favore del pugile Christophe Dettinger, il sito è stato bloccato dalla magistratura, con l'accusa che il denaro sarebbe servito non per sostenere le spese legali per la difesa del pugile, bensì per pagare eventuali ammende: operazione non consentita dalla legge. Dettinger è stato rinviato a giudizio per aver colpito a mani nude dei poliziotti in tenuta antisommossa che, durante una manifestazione dei Gilet Gialli, spintonavano una donna.
È stato subito creato un altro sito di raccolta fondi in internet, Le Pot Commun, identico a Leetchi.
Il fatto che il nuovo sito fosse un copia-incolla del precedente ci ha indotto a credere che appartenesse alla medesima società.
Così due settimane fa gli abbiamo chiesto di organizzare una colletta a nostro favore. Domanda e documenti amministrativi presentati sono stati accettati. Tuttavia, quando gli abbiamo ordinato di trasferire il denaro raccolto sul conto bancario dedicato, non ci ha risposto. Il 25 luglio l'ordine risultava preso in carico, ma non eseguito. Abbiamo scritto a Le Pot Commun diverse volte, senza ottenere risposta. Improvvisamente, il 1° agosto, il sito ha chiuso la raccolta fondi, inviando un messaggio ai donatori per avvisarli che sarebbero stati rimborsati «su richiesta».
Riassumendo:
- Dobbiamo pagare debiti per 48 mila euro e non abbiamo un soldo. Il denaro che voi donatori avete versato non è arrivato.
- Le Pot Commun si è rifiutato di onorare il contratto, non perché sospettasse un possibile reato, bensì per un atto discriminatorio nei confronti delle nostre opinioni politiche.
- Le Pot Commun ci ha sottratto la somma già raccolta (oltre 46 mila euro). L'impegno a rimborsare i donatori lo mette al riparo da azioni legali di questi ultimi, ma non da quelle di Réseau Voltaire.
- Per rimborsare i donatori, Le Pot Commun ha incrociato dati senza averne diritto. Ha creato illegalmente una banca-dati nominativa che include, oltre alla denominazione della colletta, i nomi e i dati bancari dei donatori.
Per il momento non sappiamo chi abbia ordinato queste azioni illecite.
Réseau Voltaire è stato fondato nel 1994 all'interno del parlamento europeo. In un primo tempo vi aderirono partiti politici di governo, sindacati di rilevanza nazionale, nonché giornali, tutti uniti a difesa della libertà di opinione, in Francia minacciata da un emendamento legislativo. Dal 1999 e dall'entrata in guerra della Francia contro la Serbia, il sito si è dedicato soprattutto alla politica estera, con il medesimo spirito critico che da sempre lo contraddistingue. Dopo gli attentati del 2001 ha pubblicato numerose inchieste sull'argomento, con il sostegno di tutti i suoi membri. Quando però il fondatore, nonché presidente, di Réseau Voltaire, Thierry Meyssan, nel 2002 ha pubblicato un libro che le riassumeva, molte organizzazioni si sono dissociate. Réseau Voltaire è progressivamente diventato una fonte d'informazione e analisi dei conflitti in corso. Gli articoli sono oggi tradotti in molte lingue e sono nella rassegna stampa di molti governi.
Con la prosecuzione o la soppressione di Réseau Voltaire c'è quindi in gioco una posta di politica internazionale.
Vi chiediamo:
- di verificare se siete stati rimborsati, senza spese, per la donazione fatta a Réseau Voltaire. Nel caso Degginger diverse persone hanno denunciato di essere state derubate. Se è accaduto anche a voi, contattateci su [email protected]
- di venire in nostro aiuto al più presto, effettuando un bonifico bancario sul conto dedicato, aperto a tale scopo dal rappresentante in Francia di Réseau Voltaire, Alain Benajam. Come causale del bonifico scrivete: «Sostegno a Voltairenet.org».
Queste sono le coordinate:
Intestatario: Alain Benajam
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IBAN : FR76 1659 8000 0113 8513 8000 182
BIC : FPELFR21
RIB : 16598 00001 13851380001 82
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Vi terremo informati degli sviluppi.
La vicenda consentirà a tutti di giudicare se la Francia è ancora o no uno stato di diritto.
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04 agosto 2019

IN ARRIVO UN BIOPIC DI NIKOLA TESLA CON IL PROTAGONISTA DI COLD WAR


Tomasz Kot, star del film candidato all’Oscar Cold War, sarà il celebre inventore Nikola Tesla in un biopic intitolato Nikola. Il film è stato scritto da Anand Tucker, produttore de La ragazza con l’orecchino di perla e regista di Una proposta per dire sì. Il biopic si concentrerà sulla carriera e le ambizioni scientifiche di Tesla, senza trascurare i suoi problemi finanziari e demoni personali.
Di origine serba, ma nato in un villaggio situato nella moderna Croazia quando ancora era parte dell’impero austro-ungarico, Tesla si trasferì negli Stati Uniti nel 1884 e fu in seguito naturalizzato americano. In poco tempo divenne uno dei più importanti pionieri della moderna industria elettrica e della comunicazione wireless.
Nikola sarà prodotto da Daria Jovicic, che insieme a Tucker ha prodotto La ragazza con l’orecchino di perlaSenza apparente motivo e Le due vie del destino. Le riprese dovrebbero partire in autunno.

LA PAROLA AI PRODUTTORI

“Nikola Tesla è stato una delle menti più influenti e importanti all’alba del Ventesimo Secolo”, ha detto Tucker. “In molti sensi ha creato il nostro mondo moderno, con le sue auto elettriche, la connettività istantanea attraverso internet e la comunicazione globale. Era anche un essere umano profondamente complesso e straordinario. Tomasz è un attore raffinato, e quando ho visto la sua straordinaria performance in Cold War non ho più avuto dubbi su chi avrebbe dovuto interpretare Tesla”.
“Siamo oltremodo felici di avere Tomasz a bordo”, aggiunge Daria Jovicic. “È l’attore perfetto per il ruolo e siamo felici di poter lavorare insieme per portare in vita la fantastica sceneggiatura di Anand”.

NIKOLA TESLA AL CINEMA

Tesla è apparso già svariate volte al cinema. Lo ricordiamo interpretato da David Bowie in The Prestige di Christopher Nolan. Lo rivedremo, con il volto di Nicholas Hoult, in Edison – L’uomo che illuminò il mondo (dal 18 luglio in Italia). E infine, Ethan Hawke lo interpreterà nel biopic Tesla di Michael Almereyda.

03 agosto 2019

Ciak a Latina per il film sullo scienziato Nikola Tesla


È stata scelta Latina per le riprese di “Nikola Tesla. The Man From The future”, per la regia di Alessandro Parrello, che firma anche la sceneggiatura.
Definito “l’uomo che inventò il XX secolo”, Nikola Tesla vanta circa 300 brevetti tra cui l’invenzione della corrente alternata in uso ancora oggi.
Il set è stato allestito negli Studi della Latina Film Commission dove è stata ricreata una delle sale della Columbia University e lo studio di Edison, per poi trasferirsi a New York nella fase finale.
Il cast internazionale vede Alessandro Parrello nei panni di Tesla, Sean Buchanan come Thomas Alva Edison e Ross McCall che interpreta il ruolo di George Westinghouse, uno dei più grandi estimatori delle invenzioni di Tesla.
Il film sarà un progetto crossmediale girato in realtà virtuale 3D e in soggettiva – in parallelo con le riprese cinematografiche in 2D per il grande schermo – che permetterà allo spettatore di calarsi completamente nei panni del protagonista.
Questo primo mini film è uno dei 5 episodi di un lungometraggio dedicato a Nikola Tesla e alla scienza, che sarà presentato prossimamente nei festival italiani e internazionali.
“Sono un grande appassionato di scienza e tecnologia, raccontare il genio di Tesla è un sogno che diventa realtà, e abbiamo già riscosso un forte interesse da vari broadcast nazionali e internazionali. Per la prima volta avremo in scena anche una vera bobina di Tesla funzionante che ci regalerà effetti unici”, dichiara il regista.
“Nikola Tesla. The Man From The Future” è prodotto da West 46th Films in coproduzione con Casting The Bridge LTD, con il sostegno di Latina Film Commissione di Nuovo Imaie.