02 febbraio 2011

[Rete Voltaire] I principali titoli della settimana 01 febbraio 2011

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 Réseau de presse non-alignée

Focus
L'Egitto sull'orlo del bagno di sangue

di Thierry Meyssan | 1 febbraio 2011  I media mainstream si sono appassionati delle manifestazioni in Egitto e predicono l'avvento della democrazia in stile occidentale in tutto il Medio Oriente. Thierry Meyssan contesta questa interpretazione. Secondo lui delle forze opposte sono in movimento e la loro risultante è diretta contro l'ordine statunitense nella regione.
Washington affronta l'ira del popolo tunisino

di Thierry Meyssan | 24 gennaio 2011  Mentre i media occidentali celebrano la "Jasmine Revolution", Thierry Meyssan svela il piano statunitense per cercare di fermare l'ira del popolo tunisino e mantenere questa discreta retroguardia della CIA e della NATO. Secondo lui il fenomeno insurrezionale non è finito e la vera rivoluzione, tanto temuta dagli occidentali, potrebbe presto cominciare.
In breve
I britannici congelano ii beni di una TV estera

 La National Westminster Bank ha congelato il conto bancario di un ufficio britannico di una televisione straniera. Nessuna spiegazione ufficiale è stata data alla stampa e (...)

L'Autorità palestinese invita i suoi alleati contro la stampa

 L'Autorità palestinese ritiene di aver individuato le fonti dei 1.600 documenti confidenziali consegnati ad Al Jazeera. Secondo Saeb Erekat, sarebbero Clinton Swicher (...)

Nasrallah mette in guardia i tunisini contro la cospirazione degli Stati Uniti

 Rivolgendosi al popolo tunisino, Sayyed Hassan Nasrallah ha salutato il suo anelito alla libertà e la sua azione. Il Segretario Generale dell'Hezbollah libanese ha detto che (...)

Hariri: un documento audio dimostra la creazione di dichiarazioni false

 La stazione televisiva indipendente libanese NewTV, ha mandato in onda Sabato 15 gennaio, una registrazione audio di una riunione segreta tenutasi nel 2005 a Marbella (...)

Israele abbatte la sede storica del Mufti Amin al-Husseini

 La distruzione del Shepherd Hotel, a Gerusalemme Est, per costruire un nuovo insediamento ebraico, solleva una polemica più grande del solito. La stampa sottolinea che la (...)
Controversie
Ed Miliband: un possibile outsider della politica britannica verso Israele?

di Joshua Blakeney | 30 gennaio 2011  Joshua Blakeney, studioso e giornalista canadese, è pronto a scommettere su Ed Miliband, leader dell'opposizione inglese, figura emergente della politica occidentale in grado di resistere al tritacarne sionista. Ironia della sorte, Miliband è il primo leader del Partito Laburista di educazione ebraica ed il primo a sostenere pubblicamente una politica estera costruita "sui valori e non solo sulle alleanze".


31 gennaio 2011

Esclusivo. Le relazioni segrete di Wikileaks passando per Tor, gli Anonymous e i finanziamenti dell’US Naval Agency Laboratory


Di Mattia Paolinelli

Il 2006. Questo  è l'anno in cui tutto è cominciato per Wikileaks. Il dominio Wikileaks.org viene registrato il 4 ottobre di quell'anno mentre il primo documento pubblicato sul sito risale al dicembre. Ma è bene ricordare che dietro questa nascita ci sono le vite e le esperienze di tante persone, non solo Assange.

Il nome di una di queste in particolare riporta alla mente un caso di cui tanto poco s'è parlato, ma che rappresenta a mio modo di vedere uno snodo centrale per comprendere il mondo natale di Wikileaks.

Questo nome è quello di Jacob Applebaum, spesso portavoce di Wikileaks in tutte quelle occasioni in cui era necessario "rimpiazzare" Assange per evitarne la cattura. Una di queste circostanze si presentò il 17 luglio del 2010, giorno in cui Applebaum partecipò alla conferenza "Hackers on Planet Earth", a New York. In qualità di portavoce di Wikileaks, Applebaum doveva dichiarare la riapertura del "submission system", ovvero del sistema attraverso il quale è possibile inviare documenti riservati all'organizzazione.

La partecipazione di Applebaum all'HOPE la dice lunga sul rapporto tra Wikileaks e la comunità Hacker della quale –non è un mistero- faceva parte anche Assange ai tempi in cui era conosciuto con il nick "Mendax". C'è chi dice che i rapporti mai chiariti tra Wikileaks e la comunità hacker sarebbero alla base della possibilità per Wikileaks di rappresentare uno degli snodi principali del sistema Tor, sul quale torneremo in seguito.