Caro Claudio,
dopo il successo ottenuto con l'abolizione dei costi di ricarica, da marzo scorso
sul mio blog mi sono fatto promotore di un'altra iniziativa, riprendendo il tema VDAY per un
Parlamento Pulito
alla luce della lentezza e della scarsa sensibilità delle nostre
istituzioni alle istanze democratiche (ricordo che il disegno di legge
per un parlamento pulito, previsto dalla nostra Costituzione, giace in
Senato da 2 anni nonostante 350mila persone lo abbiano firmato, mentre
il lodo Alfano fu approvato in pochi giorni per le esigenze di una sola
persona).
Checché ne pensi e ne dica il nostro Presidente della Repubblica
Napolitano per cui i problemi italiani devono restare all'interno dei
nostri confini, l'Europa è sempre più spesso la nostra ultima ancora
di salvezza, così come dimostrato anche con l'iniziativa contro i
costi di ricarica dei
telefonini (le firme vennero inviate dal sottoscritto a Bruxelles che
scrisse alle Authority Italiane le quali al quel punto si smossero dopo
che per 10 anni "non avevano visto" quella che era un
anomalia tutta italiana che fruttava ai gestori di telefonia mobile quasi
2 miliardi di Euro
l'anno) anche questa volta è necessario uscire dai nostri confini per
adeguare il nostro paese a quelli che sono gli standard europei in
materia di
eleggibilità dei condannati. Ad oggi
infatti non esiste un unica regolamentazione europea ma l'atto che
regola l'elezione degli eurodeputati rimanda per questo alle varie
legislazioni nazionali e, sebbene al Parlamento Europeo ci siano anche
condannati di altre nazionalità (perlopiù per reati di opinione) ,
l'Italia è l'unico paese a non aver regolamentato la materia neanche
per reati gravi con la conseguenza che i condannati possono essere
inviati anche a Strasburgo e Brussels.
Mi sono quindi attivato scrivendo già prima delle ultime elezioni europee all'allora Presidente del Parlamento Europeo
Hans Gert Poettering che mi ha invitato a rivolgermi alla
Commissione Affari Costituzionali del
Parlamento Europeo, competente ad emendare l'atto riguardante
l'elezione degli eurodeputati del 1976. L'allora presidente della
Commissione Affari Costituzionali, il socialista tedesco
Jo Leinen,
(al contrario del suo omologo italiano Vizzini che preferisce non
rispondere a 350mila cittadini) mi ha scritto che una possibilità c'è
per cambiare le cose, e consiste nell'inserire tale previsione nella
proposta di modifica dell'Atto (
http://www.europarl.europa.eu/oeil/file.jsp?id=5806882) presentata dall'On
Andrew Duff (Alde).
Nel frattempo, con le elezioni europee la composizione della Commissione è cambiata. Ora il Presidente della Commissione AFCO (
http://www.europarl.europa.eu/activities/committees/membersCom.do?language=IT&body=AFCO) del Parlamento Europeo è un Italiano,
Carlo Casini (UDC-PPE). Gli altri italiani in Commissione sono Potito Salatto (PDL-PPE)e Roberto Gualtieri (PD-S&D). "
Assente"
l'Italia dei Valori (partito che ha inserito l'ineleggibilità dei
condannati al 4° dei suoi 12 punti del programma in campagna
elettorale) ,ma ci sono i colleghi di gruppo ALDE di cui lo stesso
relatore
Andrew Duff, che non sembra però convinto di
inserire questa nostra richiesta nella sua proposta di emendamento,
nonostante gli sforzi e il sostegno su tutti di
Sonia Alfano
che dal primo momento ha appoggiato questa iniziativa e a cui va tutto
il mio ringraziamento. Il rischio che si corre è che, così come con la
risoluzione per la libertà di stampa (bocciata alla fine per un solo
voto), ci sia qualche "franco tiratore" che remi contro anche in questo
caso.
Per evitare ciò qualcosa possiamo ancora farlo. C'è bisogno di inondare letteralmente il Parlamento Europeo di e-mails.
Qui tutte le istruzioni:
http://www.andreadambra.eu/?s=parlamento+europeo+pulito
Per questo spero nel tuo sostegno.
Grazie!
Cordialmente
Andrea D'Ambra