"Mamma, scendo, torno tra poco". E intanto sono trascorsi 41anni: da quel 7 maggio del 1983, la 15enne Mirella Gregori non ha mai più fatto ritorno nella casa in via Nomentana, a Roma. Ma prima di andare all'appuntamento con il ragazzo che le citofonò quel giorno, un certo Alessandro – come riferì a sua madre – alla statua del bersagliere a Porta Pia, Mirella fece tappa al bar di proprietà della famiglia di Sonia, la sua migliore amica, sempre in via Nomentana ovvero a due passi da casa. Ma non fu un saluto veloce: ci rimase per 15 minuti in cui le due ragazze restarono chiuse in bagno a parlare, come ha dichiarato all'epoca anche il barista che lavorava lì. Cosa le avrà detto? Che motivo c'era di tornare al bar se si erano viste appena dieci minuti prima, quando Mirella era rientrata da scuola?
La sorella di Mirella, Maria Antonietta Gregori tempo fa ci aveva dichiarato che Mirella passò al bar di Sonia quel giorno, prima di scomparire per sempre. All'epoca dei fatti, Sonia disse a Maria Antonietta che Mirella quel pomeriggio aveva un appuntamento con un amico sotto la scalinata della statua del Bersagliere, a Porta Pia e che dopo sarebbero andati a suonare la chitarra a Villa Torlonia. Ma Mirella non suonava affatto la chitarra e questo già rappresentò una prima forte incongruenza. Sonia fu persino intercettata durante le prime indagini da due agenti del Sisde (servizi segreti civili) il 26 ottobre del 1983 ai tavolini del suo stesso bar. Parlando di Mirella con un'altra ragazza, disse: "Certo, lui ci conosceva. Contrariamente a noi che non lo conoscevamo. Quindi poteva fare quello che voleva… Come ha preso Mirella poteva prendere anche me…". A chi si riferiva Sonia, quel giorno? Dal giorno dopo la scomparsa Sonia è sparita e ha interrotto i contatti con la famiglia di Mirella ma era stata per anni una presenza fissa a casa Gregori fino a quel maledetto sabato. Lei e Mirella stavano sempre insieme. Maria Antonietta è sempre stata convinta che Sonia sappia qualcosa in più di ciò che ha detto all'epoca sia a lei che agli inquirenti da cui, negli anni a venire ha persino ricevuto un avviso di garanzia per reticenza.
18 giugno 2024
Sonia Maurizia De Vito non sembra aver cambiato atteggiamento negli anni, è rimasta molto schiva. Ieri, quando si è presentata alla commissione parlamentare ha chiesto di secretare la seduta e disattivare lo streaming interno per i giornalisti in sala stampa. Ha impedito ai fotografi di riprenderla e solo un'immagine è stata rubata al circuito televisivo interno che la ritrae in abiti e occhiali neri da vista. La De Vito, che non era mai stata fotografata in 41 anni, ha chiesto di svolgere a porte chiuse la sua audizione che tra quelle in agenda era di certo la più importante. Lo pensa anche lo scrittore di inchiesta Mauro Valentini, profondo conoscitore della vicenda di Mirella a cui ha dedicato il libro "Mirella Gregori, cronaca di una scomparsa". "Sonia nasconde il segreto – dice a FqMagazine – perché ha raccolto le ultime confidenze di Mirella per me. Per qualche motivo ha deciso di trattenerle per sé. Non è lei il segreto di questo mistero ma lo nasconde e non riesco a immaginare che non ce lo dirà mai". L'interrogatorio dei 40 commissari è durato due ore e – secondo quanto riportato dal Corriere Roma – sarebbe stato "molto sofferto e complesso. E sarebbero inoltre emerse parecchie contraddizioni", come già ribadito in passato da Maria Antonietta Gregori. La superteste, "come dichiarato da più di un membro della commissione" (fonte: Il Corriere) sarebbe apparsa come "reticente e contraddittoria". La sua deposizione sarebbe stata costellata da troppi "Non ricordo".
...continua:
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