Il governo Draghi non ha avuto dubbi, suffragato dal sostegno del suo ‘Comitato Tecnico Scientifico’ e in particolare del suo portavoce, Franco Locatelli, un pediatra: dal 15 dicembre parte la vaccinazione dei bambini, compresi nella fascia d’età che va dai 5 agli 11 anni.
Una decisione che solleva un mare di dubbi e preoccupazioni, per tutta una serie di motivi.
Qualche settimana fa abbiamo pubblicato i passaggi salienti di un’intervista rilasciata ad un’emittente francese, ‘Sud Radio’, da Luc Montagnier, premio Nobel per la Medicina nel 2008 (scoprì il virus dell’HIV), focalizzata soprattutto sugli eventi avversi in seguito all’inoculazione dei vaccini.
Potete rileggerla cliccando sul link in basso.
Montagnier esprimeva fortissime preoccupazioni per la vaccinazione ai bambini, ormai alle porte. Ecco le sue parole: “Quello che mi spaventa sono i bambini. Stanno per vaccinare i bambini. Questi bambini, forse, moriranno. E se anche muoiono tra 10 o 20 anni, verrà sterminata un’intera generazione. Dunque è in ballo la nostra stessa civiltà. Occorre prendere delle precauzioni, oppure andremo dritti verso la catastrofe”.
Parole che più drammatiche non si può.
Di seguito pubblichiamo un intervento di Giulio Tarro, uno dei pochi virologi autentici nella ‘pandemia’ di esperti che circolano tra le tivvù di casa nostra, popolata anche di allergologi (come Roberto Burioni) e zanzarologi (come Andrea Crisanti).
Allievo di Albert Sabin che scoprì il vaccino antipolio, per decenni in prima linea al ‘Cotugno’ di Napoli per fronteggiare prima il ‘male oscuro’ e poi il vibrione colerico, Tarro è autore di un volume che tutti i genitori dovrebbero leggere: “10 cose da sapere sui vaccini”, firmato nel 2017 e quindi ben prima della pandemia. E poi, nel 2020, di “Covid 19 – Il virus della paura”, un titolo che più azzeccato non si può: ancor più oggi, con il prolungamento dell’emergenza fino al 31 marzo 2022 deciso da Mario Draghi.
Nel suo intervento Tarro non affronta solo in modo molto puntuale ed analitico la delicatissima questione delle inoculazioni ai bimbi; ma anche altre problematiche, dalla reale natura dei vaccini utilizzati, soprattutto quelli a mRNA, fino alla valutazione degli effetti avversi (a.c.)
LA VACCINAZIONE DEI BAMBINI
di GIULIO TARRO
I giornali danno dati allarmanti tutti i giorni, il governo minaccia chi non si vuole vaccinare.
Cosa sta succedendo realmente? Siamo veramente in situazione di emergenza? Ci sono solo non vaccinati negli ospedali?
Ma scherziamo? Allora fino adesso che abbiamo fatto? Abbiamo giocato? I vaccini, non ci mettono al riparo dal contagio, ma ci tutelano comunque dall’aggressività del virus. Allora dovremmo chiudere tutto anche per prevenire l’influenza. Per questo è del tutto illogica e antiscientifica anche l’imposizione del green pass nel momento stesso in cui il vaccino non impedisce il contagio, e anzi paradossalmente potrebbe veicolarlo ancora di più dietro la sicurezza di un’immunità che non c’è.
I bambini vengono additati come super diffusori, si vuole vaccinare la fascia 5-11 anni (già si è partiti in Israele e USA). Ma alcuni medici frenano, non ci sono abbastanza studi ed evidenze scientifiche e si potrebbero verificare danni irreparabili.
I giornali titolano che negli ospedali ci sono bambini intubati per Covid per giustificare la futura vaccinazione della fascia 5-11 anni.
Per i bambini e gli adolescenti il rischio di contagio è azzerato. Assurdo sostenere che i bambini debbano ricevere il vaccino, per impedire di contagiare nonni vaccinati!
Se i nonni e i fragili sono vaccinati perché vaccinare i bambini che si è visto non muoiono col Covid? Come è possibile che è scritto nel bugiardino degli attuali vaccini che c’è un rischio di malattie autoimmuni e noi non ne teniamo proprio conto? Si rischia la sindrome di Kawasaki, implica infiammazioni cardiache, ma c’è anche il pericolo dell’autismo.
Anche l’OMS ha dichiarato non necessaria la vaccinazione dei bambini quando milioni di persone fragili in tutto il mondo ne avrebbero bisogno, ma non ci sono dosi sufficienti. Comunque la si veda la situazione potrebbe risultare dirimente. La comunità scientifica resta fortemente divisa.
Si spera non accada, visto che parliamo di bambini, ma se dopo le inoculazioni di vaccino anti Covid vi fossero reazioni avverse gravi o addirittura morti, le giustificazioni utilizzate per la vaccinazione di massa degli adulti questa volta potrebbero non reggere, vista l’assenza di morti di bimbi durante il Covid, così come la sostanziale irrilevanza statistica della mortalità in quella fascia di età...
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