12 febbraio 2018

Kenya, ucciso con una coltellata il "cacciatore" dei trafficanti d'avorio


Kenya, ucciso con una coltellata il "cacciatore" dei trafficanti d'avorio

Il geografo americano è stato trovato ucciso nella sua casa di Nairobi da una ferita mortale al collo. Il 76enne Esmond Bradley Martin, noto conservazionista, era considerato tra più grandi investigatori al mondo sul commercio illegale d'avorio
BRADLEY MARTIN è stato trovato morto domenica mattina nella sua casa di Nairobi. Una coltellata al collo lo ha ucciso all'istante. Le indagini, per ora in alto mare, ipotizzano una rapina finita male. Lascia perplessi e fa pensare una singolare coincidenza: neanche cinque mesi fa, un altro grande conservazionista, Wayne Lotter, sudafricano e attivo in Tanzania dove viveva da sempre, è stato brutalmente ucciso in strada nella notte, da tre criminali che gli hanno teso un'imboscata davanti casa. Anche qui, le indagini non hanno ancora portato a niente.

Ex inviato speciale Onu per la tutela del rinocerente e geografo di fama mondiale, Mr Bradley era appena tornato a casa in Kenya dopo un viaggio di ricerca in Myanmar. La sua determinazione a scovare i mandanti del traffico di avorio lo aveva convinto che il metodo più efficace per stanarli era lavorare sotto copertura. Lo ha fatto per tutti questi anni mettendo a repentaglio la sua stessa vita, recandosi in casinò cinesi frequentati da gangster e trafficanti e riuscendo a fotografarne incontri, documenti e vendite illegali. Si fingeva un ricco compratore con lo scopo di verificare i prezzi dell'avorio al mercato nero. Un mercato che ha conseguenze devastanti sulla sopravvivenza degli elefanti africani, il cui numero si è ridotto nell'ultimo secolo da cinque milioni a circa 400 mila. I rinoceronti sono invece ormai meno di 30 mila. E si tratta di numeri che continuano a diminuire di anno in anno. Il suo lavoro non si è mai solo concentrato sulla Cina, ma anche su Laos, Vietnam e Myanmar. Ed è proprio da quest'ultimo Paese che il 76enne conservazionista era appena ritornato. Stava lavorando alla stesura del suo rapporto e di quello che aveva scoperto, quando è stato ucciso.

Arrivato in Kenya negli anni '70 con la moglie, Esmond si è raccontato a lungo nel corso di un' intervista dello scorso ottobre al magazine Nomad, il settimanale dell'Africa orientale, pubblicato da una delle più importanti compagnie di safari al mondo, la Nomad appunto, impegnata da sempre nell'ecosostenibilità e nella lotta al bracconaggio.  "Sono arrivato in Kenya per indagare sul commercio illegale a bordo dei dhow (le tipiche imbarcazioni a vela latina). Fu proprio in quel periodo che io e mia moglie abbiamo scoperto che la maggior parte dei corni di rinoceronte dell'East Africa erano diretti in Yemen. In quei tempi si stava compiendo un vero massacro anche di elefanti. Le mie indagini mi hanno portato a comprendere che non era la Cina a utilizzarli per motivi afrodisiaci, ma lo Yemen. Se vuoi capire il mercato, la prima cosa da individuare è capire dov'è il mercato e combatterlo". E a proposito del Myanmar, su cui stava indagando negli ultimi mesi, ebbe a dire: "La Cina usa l'avorio per tazze e gioielleria e lo compra in Vietnam e Myanmar".

"Esmond era un'autorità mondiale sul traffico di avorio e corni di rinoceronte", ha scritto su Twitter Paula Kahumbu, ecologa kenyana esperta di elefanti e Ceo di Wildlife Direct, ricordando che Martin era "in prima linea per portare allo scoperto il traffico di avorio negli Usa, in Congo, Nigeria, Angola, Cina, Hong Kong, Vietnam, Laos e più di recente in Myanmar".


Il conservazionismo ha perso in poco tempo due grandi combattenti, reduci da notevoli successi nel campo del traffico illegale dell'avorio. Bradley Martin era riuscito a contribuire a spingere la Cina a vietare il commercio del corno di rinoceronte neglli anni '90, e le vendite di avorio, il cui bando è entrato in vigore proprio quest'anno con la chiusura dell'ultimo laboratorio e la messa al bando della sua lavorazione. Wayne Lotter invece, con il suo capillare lavoro d'intelligence, aveva messo in ginocchio i mandanti del commercio illegale d'avorio, contribuendo all'arresto di 2000 bracconieri e trafficanti, compresa la "regina dell'avorio", la cinese Yang Feng Glan e a far finalmente risalire il numero degli elefanti presenti in tutto il territorio.

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