29 aprile 2011
La P2 nei diari di Tina Anselmi (da leggere prima che sia troppo tardi)
26 aprile 2011
La vita di Licio Gelli connette il Vaticano, la CIA e Reagan al Nuovo Ordine Mondiale
Per comprendere le losche attività di un uomo come Gelli è necessario capire come opera il Nuovo Ordine Mondiale Illuminista guidato dal Vaticano.
Gelli, nato a Pistoia, in Toscana, il 21 Aprile 1919 è pubblicamente conosciuto come un finanziere italiano, noto soprattutto per il suo ruolo nello scandalo del Banco Ambrosiano, Banca Vaticana. Nel 1981 si è scoperto che era anche Maestro Venerabile della Loggia Massonica Propaganda 2 (P2).
Ma dietro la conveniente copertura di un finanziere, il ruolo clandestino di Gelli per la CIA e il Vaticano è praticamente sconosciuto all'americano medio. Egli fu anche un buon amico dell'amministrazione Reagan e fu visto nella foto dietro l'ex Presidente al suo insediamento.
22 aprile 2011
Il CFR Governato dai Gesuiti
Carla A. Hills |
18 aprile 2011
L’insabbiamento della mafia del Kosovo: la cultura dell’impunità in stile NATO
Il 25 gennaio, il Consiglio d'Europa ha approvato a larghissima maggioranza la relazione che da tempo aveva commissionato dal senatore svizzero Dick Marty, ma ha ufficialmente ignorato le indicazioni secondo cui i combattenti separatisti albanesi del Kosovo hanno espiantato e venduto organi vitali dei prigionieri serbi, subito dopo la fine della guerra (ma, come emerge dal rapporto, anche prima, n.d.r.) condotta a suon di bombardamenti NATO nel 1999, per staccare il Kosovo dalla Serbia. In particolare è coinvolta la sezione Drenica del Kosovo Liberation Army (KLA), guidato dal primo e attuale Presidente del Kosovo post-bombardamento, Hashim Thaci. Il Consiglio d'Europa, la cui principale funzione è quella di difendere i diritti umani, ha chiesto un' indagine giudiziaria adeguata, in particolare da parte dell'Unione europea sullo Stato del diritto in Kosovo (l'UE è lì presente con la Missione EULEX).
16 aprile 2011
L'ULTIMO POST: 4 palestinesi morti nei tunnel della sopravvivenza di Gaza
4 lavoratori sono morti ieri notte per via del crollo di uno dei tunnel scavati dai palestinesi sotto il confine di Rafah. Tramite i tunnel passano tutti i beni necessari che hanno permesso la sopravvivenza della popolazione di Gaza strangolata da 4 anni dal criminale assedio israeliano. Dai tunnel riescono a entrare nella Striscia beni principali quali alimenti, cemento, bestiame (vedi foto).
Anche gli ospedali della Striscia si approvvigionano dal mercato nero dei tunnel.
Dall'inizio dell'assedio a oggi più di 300 palestinesi sono morti al lavoro sotto terra per permettere ad una popolazione di quasi 2 milioni di persone di sfamarsi.
E' una guerra invisibile per la sopravvivenza.
I nomi degli ultimi martiri sono: Abdel Halim e suo fratello Samir Abd al-Rahman Alhqra, 22 anni e 38 anni, Haitham Mostafa Mansour, 20 anni, e Abdel-Rahman Muhaisin 28 anni.
Restiamo Umani
Vik da Gaza city
15 aprile 2011
Come le banche e gli investitori stanno facendo morire di fame il terzo mondo
L'aumento dei prezzi alimentari e l'acciarino egiziano "Quello che per un povero è una crosta, per un uomo ricco è una classe di attività cartolarizzate". - Futures trader Ann Berg, citato nel Guardian UK Una crescente crisi globale innescata dal rialzo dei prezzi alimentari e dalla disoccupazione è il motivo di fondo dell'improvvisa, volatile rivolta in Egitto e Tunisia. L'Associated Press riporta che circa il 40 per cento degli egiziani si dibatte attorno al livello di povertà stabilito dalla Banca mondiale di meno di 2 $ al giorno. Gli analisti stimano che l'inflazione dei prezzi alimentari in Egitto è attualmente un insostenibile 17 per cento annuo. Nei paesi più poveri, il 60-80 per cento del reddito della gente serve per il cibo, rispetto al solo 10-20 per cento dei paesi industrializzati. Un aumento di un quarto di dollaro o giù di lì nel costo di un litro di latte o di pezzo di pane per gli americani, può significare la morte per fame per le persone in Egitto e in altri paesi poveri. |
10 aprile 2011
"Strane e Straordinarie Coincidenze" - AgoraVox Italia
Lasciando da parte il discorso sul ridicolo scredito da parte di Attivissimo nella ricostruzione dei fatti dell’11 settembre e, sulla versione ufficiale, in alcuni post sono emerse una serie di strane “coincidenze” e messaggi subliminali legati a questa storia, compreso l’articolo “The Coup e l’11 settembre” - grazie alla collaborazione di Alba Kan (Voci Dalla Strada) - tratto dal sito di Daniel Estulin.
08 aprile 2011
La decrescita non è impoverimento
L'idea (o slogan) della decrescita è una componente essenziale di un pensiero critico capace di confrontarsi con la situazione del mondo contemporaneo, e di interagire con una possibile nuova pratica politica adeguata ai gravissimi problemi attuali. Il punto di partenza del pensiero della decrescita è la ritrovata consapevolezza, annullata nel senso comune da qualche secolo di capitalismo, che i concetti di bene economico e di merce non sono identici: beni (intesi anche come servizi) sono i prodotti del lavoro umano che soddisfano determinati bisogni e necessità, merci sono, tra quei beni, quelli inseriti in un mercato monetario con un prezzo di vendita, e acquisibili, quindi, soltanto pagando quel prezzo. In termini logici, sono due concetti interconnessi, ma non coestensivi.
04 aprile 2011
Il picco del petrolio è storia
La quarta di copertina della prima edizione del mio primo libro, Reinventing Collapse, mi descriveva come "un eminente teorico del Picco del Petrolio". Quando l'ho letto per la prima volta sono rimasto a bocca aperta. Vedete, se scorrete una lista di seri eminenti teorici del Picco del Petrolio : i vostri Hubbert, Campbell, Laherrère, Heinberg, Simmons e pochi altri che vale la pena di menzionare, non troverete un solo Orlov tra di essi. Cercherete invano tra gli annali e i procedimenti delle conferenze dell' Associazione per lo Studio del Picco del Petrolio una traccia del vostro umile autore. Ma ora che questo sproposito è stato stampato e messo in circolazione in un numero così alto di copie, suppongo che non abbia altra scelta che corrispondere alle aspettative che ha suscitato.