28 marzo 2011

Intervista a Robert Fisk- Internazionale a Ferrara 2010

newIntervista a Robert Fisk- Internazionale a Ferrara 2010

NADiRinforma incontra Robert Fisk:
il 2 ottobre 2010, nel corso del festival di Internazionale a Ferrara, Angelo Boccato intervista Robert Fisk, corrispondente dal Medio Oriente del quotidiano britannico The Independent (in precedenza per il Times), autore di libri come Cronache mediorientali (il Saggiatore 2006) e Il martirio di una nazione (Il Saggiatore 2010) che ha avuto modo di intervistare per tre volte Osama Bin Laden e di descrivere in prima persona avvenimenti come la guerra civile libanese, l'invasione israeliana del Libano, il conflitto iracheno- iraniano, l'invasione sovietica dell'Afghanistan e così via, fino agli eventi odierni.
Le dinamiche che investono i paesi mediorientali devono essere analizzate e intese oltrepassando le semplificazioni, ma facendo in modo di porsi anche nella prospettiva di coloro che le vivono e le soffrono in prima persona, andando oltre le cronache mediorientali generalmente piatte realizzate dal giornalismo occidentale; tutto ciò avviene ponendosi tra possibili sviluppi futuri, guardando al passato e al presente, senza poter purtroppo evincere speranze positive per l'avvenire di una delle aree più travagliate del globo.


25 marzo 2011

Carte in regola - I professionisti modenesi sfidano con l'etica mafie e corruzione

newCARTE IN REGOLA - I professionisti modenesi sfidano con l'etica mafie e corruzione

Il convegno che si è svolto venerdì 28 gennaio 2011 presso l'auditorium Marco Biagi di Modena. L'iniziativa è stata promossa dal Comitato Unitario delle Professioni di Modena e da Libera e Libera Informazione.

Sono intervenuti:
- Dott. Ing. Pietro BALUGANI,Presidente Comitato Unitario delle Professioni di Modena
- Dott. Roberto ALFONSO, Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Bologna
- Dott. Matteo RICHETTI, Presidente dell'Assemblea Legislativa della Regione Emilia Romagna
- Don Luigi CIOTTI, Fondatore e Presidente di Libera "Associazioni, nomi e numeri contro le mafie"


21 marzo 2011

NWO, prove generali? Il Dipartimento di Sicurezza Nazionale americano chiude 84000 siti web "per errore"

L' "Operazione proteggere i nostri figli" del Dipartimento di Sicurezza Nazionale americano (DHS, Department of Homeland Security), lanciata questa settimana per la lotta contro siti web di pedopornografia, è andata storta:  
le autorità hanno bloccato "per errore" 84 000 siti web che non presentavano contenuti illegali.
La DHS doveva agire solo contro 10 siti, per i quali avevano un mandato di sequestro..
Sotto la giurisdizione degli Stati Uniti, la polizia può chiedere direttamente il sequestro del dominio a l'ICANN (Internet Corporation for Assigned Names and Numbers) l'organizzazione che gestisce i nomi di dominio; negli altri paesi, la polizia deve intervenire contro i web hosting dei siti.
Ma un errore durante la procedura ha indotto le autorità a sequestrare il dominio diFreeDNS, un servizio di server di nomi di dominio, che consente di fare un collegamento tra l'indirizzo di un sito Web e il suo indirizzo Internet Protocol.
Risultato: 84 000 siti che dipendono da questo fornitore sono diventati inaccessibili, immediatamente.


18 marzo 2011

Washington affronta le rivolte arabe: sacrificare i Dittatori per salvare lo stato

Washington affronta le rivolte arabe: sacrificare i Dittatori per salvare lo Stato

Nello sforzo di cogliere la profonda complessità, la sfumatura e la considerevole ramificazione della sommossa egiziana, il Voltaire Network ha pubblicato una serie di articoli analitici, offrendo ai suoi lettori vari punti di vista. Dotato di respiro storico, questo saggio di James Petras considera le ragioni che stanno dietro all'esitazione di Barack Obama, quando è evidente che Hosni Mubarak ha terminato il suo ruolo di strumento utile per gli Stati Uniti e la sua destituzione sembrerebbe approvata da tutti, eccetto da Israele.

Introduzione

Per comprendere la politica di Obama nei confronti del Egitto, della dittatura di Mubarak e della rivolta popolare è necessario collocare la vicenda in un contesto storico. Il punto essenziale è che Washington, dopo vari decenni di inserimento nelle strutture statali delle dittature arabe, dalla Tunisia al Marocco, Egitto, Yemen, Libano, Arabia Saudita e Autorità palestinese, sta provando ad orientare le sue politiche in modo tale da innestare sull'attuale configurazione del potere e/o estorcere dei politici liberali favorevoli alle elezioni.

Mentre la maggior parte dei cronisti e dei giornalisti versa inchiostro sul "dilemma" del potere statunitense, sulla novità degli eventi egiziani e le dichiarazioni del giorno per giorno di Washington, ci sono abbondanti precedenti storici, essenziali per capire la direzione strategica delle politiche di Obama.

14 marzo 2011

La crisi d'Egitto: un colpo di fortuna per gli investitori e gli speculatori

 
    C'era un ordine del giorno segreto dietro la decisione di Mubarak di non dimettersi?

La decisione di Mubarak di non dimettersi è stata presa in stretta consultazione con Washington. L'amministrazione americana, compresa l'intelligence USA aveva attentamente identificato i possibili scenari. Se Washington chiesto detto a Mubarak di dimettersi, avrebbe obbedito immediatamente.

La sua decisione di non dimettersi indelebilmente serve agli interessi dell'America. Crea una situazione di caos sociale e di inerzia politica, che a sua volta genera un vuoto di potere a livello governativo. La protratta crisi sociale ha portato anche ad una massiccia fuga di capitale. Più concretamente, questo significa che le riserve ufficiali di valuta estera dell'Egitto vengono confiscate dalle maggiori istituzioni finanziarie.

12 marzo 2011

Da ascoltare e da leggere

Il giorno 1 febbraio 2011, Rosario Marcianò (Straker), Presidente del Comitato "Tanker enemy", ha rilasciato un'intervista sulle scie chimiche ai conduttori della trasmissione "Verso il 2012", Charly Guerrero e Sam Pizzuto, animatori di Radio Lupo Solitario nella trasmissione, che va in onda ogni mercoledì mattina dalle 9.30 alle 11.30, frequenza 90.700 Mhz in zona MI-VA-CO nonchè in streaming su http://www.radiolupo.it. Ascolta qui e scarica da qui la registrazione audio del contributo.

10 marzo 2011

Stati Uniti: Lo stato di emergenza soppianta la Costituzione?

Lo Stato di Emergenza soppianta la Costituzione? Discorso davanti al Commonwealth Club, San Francisco, 23 novembre 2010.
di  Di Peter Dale Scott

Nel luglio 1987, durante l'intenso interrogatorio di Olivier North nel corso delle audizioni dell'affare Iran-Contra, il pubblico degli Stati Uniti ha avuto un assaggio del piano di emergenza "di natura estremamente delicata" nel quale North era stato coinvolto. North aveva apparentemente gestito dei piani per interventi di emergenza in caso di attacco nucleare (una preoccupazione legittima). La stampa sosteneva tuttavia che la pianificazione mirava a una sospensione più generalizzata della Costituzione, secondo le decisioni del presidente.
Nel quadro della sua abituale copertura dell'affare Iran-Contra, il New York Times ha pubblicato il seguente dialogo, senza tuttavia commenti né seguito:

[Membro del Congresso Jack] Brooks: Colonnello North, nell'ambito del vostro lavoro al N.S.C.(National Security Council), non vi hanno assegnato ad un certo momento alla pianificazione per la continuità di governo in caso di grave calamità?
Il modo in cui l'avvocato di North ed il senatore Daniel Inouye, presidente della commissione, hanno entrambi risposto dimostra che erano al corrente della questione:

Brendan Sullivan [consigliere di North, nervosamente]: Signor Presidente?

[senatore Daniel] Inouye: Credo che questa domanda riguardi un argomento estremamente delicato e riservato, perciò posso chiedere che non venga toccato?

Brooks: Ero particolarmente preoccupato, Signor Presidente, perché ho letto nei giornali di Miami e in molti altri che era stato sviluppato un piano, dalla stessa agenzia, un piano di contingenza in caso di emergenza, che sospenderebbe la Costituzione Americana. Ne sono stato profondamente turbato e mi sono chiesto se questo era un settore in cui aveva lavorato. Credo lo sia e vorrei averne conferma.

Inouye: Con tutto il rispetto, posso chiedervi di non toccare la questione a questo punto? Se vogliamo affrontarla, sono sicuro che possono essere fatti degli accordi per una sessione esecutiva. [1]

Brooks ha risposto ad un articolo di Alfonzo Chardy nel Miami Herald a proposito del coinvolgimento di Oliver North in seno alla Federal Emergency Managment Agency (FEMA) per la pianificazione della "Continuità di Governo" (Continuity Of Government, COG). Secondo Chardy, i piani prevedono "la sospensione della Costituzione, il controllo del governo nelle mani della FEMA, la nomina d' urgenza di comandanti dell'esercito per dirigere i governi federali e statali e la dichiarazione della legge marziale durante una crisi nazionale". [2]
Reagan aveva posto nella FEMA una squadra di contro-insurrezione che aveva creato quando era governatore della California. La squadra era guidata dal colonnello dell'esercito Louis Giuffrida, che aveva attirato l'attenzione di Reagan a causa di un articolo che aveva scritto mentre era nell' US Army War College e nel quale consigliava la detenzione forzata e senza mandato di milioni di statunitensi di colore in campi di concentramento. "Reagan ha dapprima messo Giuffrida al comando della Guardia Nazionale della California, chiedendogli di "progettare l'operazione Cable Splicer […], piani di legge marziale per legittimare l'arresto e la detenzione di attivisti contro la guerra del Vietnam e di altri dissidenti politici [3]." Questi piani sono stati perfezionati con l'aiuto dell' esperto britannico in contro-insurrezione Sir Robert Thompson, il quale aveva utilizzato le detenzioni di massa e le deportazioni per affrontare l'insurrezione comunista negli anni '50 nel territorio che oggi costituisce la Malesia.