Internet è il più grande
spazio di libertà che l'uomo abbia mai sognato di avere. Grazie alla rete, i cittadini si stanno rendendo conto che quello che sanno non corrisponde alla realtà delle cose. Grazie alla rete, i popoli possono confrontarsi e capire. Un popolo consapevole è in grado di riprendere in mano il proprio destino e mutare le sorti di un intero paese. Per questo la rete va tutelata da ogni iniziativa, manifesta o indiretta, che possa metterne a rischio l'autonomia e la neutralità.
In queste ore, il popolo egiziano ha invaso le strade e sta fronteggiando l'esercito. Grazie alla rete hanno acquisito consapevolezza, grazie alla rete hanno potuto organizzarsi. I lacrimogeni, i cannoni ad acqua, i proiettili di gomma e gli autoblindati sono solo il colpo di coda di un drago morente che cerca di sopravvivere ma è già cadavere. In alcune zone di Alessandria, la polizia si sta rifiutando di eseguire gli ordini e di usare violenza contro i manifestanti, contro i loro stessi fratelli. E' il primo segnale, qualcosa che molte volte avremmo voluto vedere anche qui in Italia, ma nel paese la situazione è drammatica. Il numero di morti tra i civili continua a salire, e molti giornalisti della BBC, di Al-Jazeera, di Al-Arabeya e altre testate locali che cercano di fare il proprio lavoro sono stati aggrediti dalle forze dell'ordine. Alcuni giornalisti francesi sarebbero stati arrestati. La battaglia, come sempre accade nel mondo odierno, si gioca in primo luogo sul campo dei media.
Il governo del
dittatore Hosni Mubarak, appoggiato fino ad oggi da molte potenze occidentali tra cui il governo Berlusconi, cerca di impedire al popolo di guadagnarsi la strada verso la libertà. La prima cosa che ha fatto è stata
spegnere la rete. Gli internet service providers hanno ricevuto l'ordine di disconnettere il popolo egiziano, privandolo della libertà di comunicare. La gente è stata resa sorda e muta. Un'aggressione al
principio di autodeterminazione di un popolo che è intollerabile e che nessuno stato di diritto dovrebbe accettare.
Renesys,
the Internet Intelligence Authority, conferma che il mondo sta assistendo al più grande
shut-down generale della rete nella storia di internet.
Links Egypt,
Vodafone/Raya,
Telecom Egypt e
Etisalat Misr hanno obbedito alla direttiva
scollegando forzatamente milioni di cittadini egiziani, di fatto impedendo loro di informarsi e di comunicare. La complicità delle grandi multinazionali nell'assecondare il bavaglio e la tirannide inflitta ad un'intera popolazione che
chiede una democrazia effettiva è intollerabile. L'unico internet service provider che continua a fornire connettività, in deroga all'ordine governativo, è
Noor Group. Il motivo è semplice: attraverso le sue linee transitano le operazioni di borsa. Dunque quando si tratta di salvaguardare gli interessi economici dei grandi gruppi e degli scommettitori di borsa, la rivoluzione di un popolo nel suo cammino verso la democrazia diviene una trascurabile inezia. Si tacciano milioni di persone ma non si perda un solo centesimo sui mercati.
Per tutti coloro che credono in internet come fondamentale strumento di libertà e di autodeterminazione, protestare vibratamente contro la complicità delle multinazionali è un dovere. Tra gli internet service providers compiacenti al regime egiziano, l'unico gruppo che abbia forti interessi in italia, perlomeno immediatamente riscontrabili, è Vodafone. Quello che possiamo fare è avviare una
raccolta firme per far sapere a Vodafone che
supportiamo la causa del popolo egiziano e che chiediamo immediatamente il loro
riallacciamento alla rete. Laddove questo non avvenga, i cittadini italiani procederanno, come atto simbolico, a recedere dalle loro utenze Vodafone e a richiedere immediatamente li cambo di operatore.
Presto ulteriori dettagli.
www.byoblu.com
Diffondere, Divulgare, Diramare
Le Tre D che salveranno il mondo!
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