2 marzo 2010 - 13.17 Fastweb e quella piccola anomalia da 6 mililoni di euro l'annoCorreva l'anno 2004 - 2005. Secondo quanto risulta agli atti dell'indagine Broker, il traffico telefonico era al centro della più grossa operazione di evasione fiscale di tutti i tempi: oltre due miliardi di euro. Le telefonate si facevano girare come figurine panini. "Ti do venticinque minuti con Tokio, tu cosa mi dai?" "Ho una rarissima, introvabile intercontinentale con la Lapponia. Ti interessa?" E l'iva? Sta bene, grazie. Salutamela. In alcuni casi, secondo l'auditing fatta da Telecom, il traffico telefonico poteva addirittura essere inventato artificialmente. E qui comincia la mia storia... Esattamente sei anni fa, nel tempo cui si riferisce l'indagine Broker, lavoravo in Fastweb, nella mia vecchia pelle di consulente informatico, e venivo pagato - guardandomi adesso non ci credereste mai - per redigere una serie interminabile di documenti all'interno del mitico "Gruppo Processi", rigorosamente in Tahoma 14, perché gli standard vanno rispettati. Così funziona il mondo: c'è chi non rispetta le leggi, e chi non può scrivere una sola riga che non sia in Tahoma 14. Cosa fa esattamente un Gruppo Processi? Per i profani, potremmo metterla giù così: se lavorate da soli, che vi scriviate un manualetto su come procedere nelle vostre attività quotidiane è solo un eccesso di zelo. Se lavorate in due o in tre: o vi scrivete esattamente chi fa cosa, o vi conviene chiudere. Immaginate adesso una società con alcuni software che girano contemporaneamente, immersi in architetture eterogenee, ognuno scadenziato per avviarsi ad una certa ora ed elaborare i dati che un altro programma, in una rete diversa, gli ha depositato pochi minuti prima in un archivio condiviso prestabilito. Ora moltiplicate tutto questo per migliaia di volte: avete appena descritto i sistemi informatici di una società di telecomunicazioni come Fastweb: un dedalo di decine di migliaia di pezzetti di software scritti da società di consulenza diverse, spesso in outsourcing, per dipartimenti, reti e clienti interni diversi, in tempi diversi, sulla base di esigenze che si vengono a determinare nel corso di vita della società, affastellandosi l'uno sull'altro, cercando di seguire l'orientamento generale dell'architettura ma introducendo inevitabilmente conflitti, regressioni, bug di ogni genere spesso assolutamente imprevisti e imprevedibili. Ecco: il Gruppo Processi di Fastweb era una specie di pool investigativo che cercava di ricostruire la mappa complessiva dei sistemi informatici, al fine di identificare le origini delle anomalie e, magari, suggerire soluzioni e linee guida per contrastare l'entropia e perseguire la qualità. Per farlo, ci si muniva di carta e penna e si iniziavano a percorrere i labirintici corridoi dell'enorme stabile di via Caracciolo, a Milano, un piano alla volta, esplorando tutti i dipartimenti, parlando con tutti i tecnici, i responsabili, visionando i flussi e cercando di ricomporre i segmenti di dna aziendale perduti, un po' come John Hammond inseriva dna di rospo per colmare i buchi del materiale genetico ritrovato nelle gocce di ambra, e riportare così in vita i dinosauri. Vi sembra complicato? E non vi ho ancora detto qual'era l'ostacolo più grande. Computer e software, tutto sommato, fanno quello che gli chiedi: basta perderci del tempo. I problemi seri, come al solito, arrivano dagli uomini. In un organismo animale, il cuore non si sognerebbe mai di venire ai ferri corti con il fegato. Quando una parte dell'organismo se la prende con un organo, si chiama reazione autoimmune e si muore. Invece, all'interno di una company le scorrettezze e le ostilità tra dirigenti responsabili di diverse strutture sono all'ordine del giorno. Così, accadeva che il dipartimento di rete (quello che tra le altre cose si occupa di portarvi a casa la fibra ottica) rivendicasse il ruolo di prima donna, e si chiudesse a riccio di fronte alle intrusioni del Gruppo Processi che poteva potenzialmente metterne in cattiva luce l'operato. Lo stesso poteva tranquillamente accadere a parti invertite. Questo perché, al pari della politica, quello che conta non è il bene comune, ma sono il prestigio personale e il potere. Se credete di essere governati da una classe politica che non vi rappresenta, ripensateci. Forse non rappresenta voi, ma rappresenta con successo la mentalità italiana dominante, individualista e refrattaria allo spirito di squadra, a meno che la squadra non persegua il proprio tornaconto personale. Un giorno mi si avvicina il responsabile del mio dipartimento, un sapiens sapiens di quasi due metri, e incarica me e Paola (l'equivalente di Fox Mulder e Dana Scully) di indagare su un mistero. Ci sarebbero, ogni mese, ben 500mila euro di telefonate in uscita registrate nei sistemi, che tuttavia non sembrano essere state originate da alcuna utenza. In parole povere: 500mila euro di traffico telefonico mensile che non si sapeva a chi fatturare, perché nelle basi dati non erano associate ad alcun cliente. Un vero e proprio X-File, un buco da 6 milioni di euro all'anno. Così, io e Dana ci avventuriamo nella foresta magica e ne riemergiamo dopo almeno un mese, non senza avere incontrato ogni sorta di elfi, maghi, streghe, provati da ogni sorta di incantesimo, depistaggio, vessazione e dopo essere stati presi in ostaggio e sottoposti a torture di ogni genere nelle ali dell'edificio più oscure e tenebrose. La mappa ce l'avevamo, il quadro era chiaro, ma dell'origine di quelle telefonate, a quanto mi risulta, non c'era traccia. Oggi, Anno del Signore 2010, posso finalmente intuire perché, nonostante i nostri sforzi, quello rimase un X-file. Noi cercavamo una ragione tecnica, materiale, all'origine di un'apparente perdita economica. Invece, quei 500mila euro che ogni mese comparivano nei sistemi materializzandosi dal nulla, avevano molto probabilmente un'origine spirituale. Forse arrivavano dall'alto, da un'altra dimensione, creati arbitrariamente da una mano divina che aveva bisogno di 6 milioni di euro di traffico telefonico fantasma, per scambiarlo come si fa con le figurine e completare l'album. Se io e Paola avessimo immaginato che forse la causa di quella piccola anomalia da 500mila euro al mese non era da ricercare nei sistemi, non avremmo perso un mese della nostra vita a cercare di risolverla. | |
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03 marzo 2010
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