04 luglio 2021

[Reseau Voltaire] Les principaux titres de la semaine 3 lug 2021



Focus
 
 



En bref

 
L'Administration Biden abandonne la « guerre sans fin »
 

 
Alliance Égypte-Iraq-Jordanie
 

 
Vers un Liban neutre sous tutelle USA-Russie et administration syrienne
 

 
Le président iranien suspecté de crime contre l'humanité
 

 
Et si la Covid-19 s'était échappée d'un laboratoire militaire US ?
 

 
Yalta II : le Pentagone a déjà commandé des armes pour Al-Qaïda
 

 
Yalta II — Washington devrait renoncer à la « Guerre sans fin »
 

 
Yalta II — Les USA retirent leurs missiles Patriot du Moyen-Orient
 
Controverses
 
 
Fil diplomatique

 
« Le Seigneur Dieu a des projets de paix, ensemble pour le Liban »
 

 
Communiqué de la Coalition globale contre Daesh
 

 
Antony Blinken devant le Coalition contre Daech
 

 
« Sur le droit, les droits et les règles »
 

 
Joe Biden nomme une envoyée spéciale des États-Unis pour la promotion des droits humains des personnes LGBTQI+
 

 
Point de vue égyptien sur le barrage de la Renaissance
 

 
Turquisation de la Syrie occupée
 

 
 
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03 luglio 2021

Rete Voltaire: I principali titoli della settimana 3 lug 2021



Focus
 
 



In breve

 
L'amministrazione Biden abbandona la "guerra senza fine"
 

 
Alleanza Egitto-Iraq-Giordania
 

 
Verso un Libano sotto tutela USA-Russia e amministrazione siriana
 

 
Il presidente iraniano sospettato di crimini contro l'umanità
 

 
E se il Covid fosse sfuggito a un laboratorio militare USA?
 

 
Yalta II: il Pentagono ha già ordinato armi per Al Qaeda
 

 
Yalta II − Washington dovrebbe rinunciare alla "Guerra senza fine"
 

 
Yalta II – Gli Stati Uniti ritirano i missili Patriot dal Medio Oriente
 
Controversie
 
 

 
abbonamento    Reclami
 
 

02 luglio 2021

Perché ho scritto “La Bibbia Nuda”, con Mauro Biglino

Gaza

La grande sala congressi ammutolì quando Benazir Bhutto osò denunciare il generale Pervez Musharraf, allora presidente-dittatore del Pakistan. L’accusa: gli uomini dell’Isi, il servizio segreto di Islamabad (agli ordini della Cia), avevano “allevato” i Talebani e protetto Bin Laden, come richiesto dal “terrorista” Bush. Lei, Benazir, di lì a poco si sarebbe candidata per liberare il Pakistan dalla menzogna. Saltò in aria qualche anno dopo, nelle ultime tappe di una campagna elettorale che l’avrebbe incoronata trionfalmente alla guida del suo paese. Ricordo bene quel fugace incontro, a Torino, a margine dell’assise promossa da Gorbaciov insieme ad altri ex leader mondiali, che avevano messo fine alla guerra fredda. In un palazzo del centro, l’indomani, Benazir Bhutto ripeté a beneficio delle telecamere le sue accuse pericolosamente terribili, ma sempre con quel suo sorriso disarmante: quello di chi sa di avere ragione, e ha deciso che bisogna pur metterla in gioco, la vita, se il nemico è così insidioso da saper pervertire integralmente la verità. Pensieri che oggi, tra coprifuochi e pass vaccinali, suonano stranamente familiari.

Al World Political Forum ero arrivato tramite Giulietto Chiesa, che avevo conosciuto pochi anni prima conducendo una video-intervista sul suo esplosivo bestseller uscito nel 2002 e occultato dai grandi media, “La guerra infinita” (Feltrinelli), il primo libro in Italia a mettere in discussione la verità ufficiale sull’11 Settembre. Poco dopo, al Salone del Libro di Torino, vidi Giulietto Chiesa spiazzare il pubblico sventolando un foglietto: era il tabulato della telefonata con cui l’allora potente oligarca Boris Berezovskij, braccio destro di Eltsin, aveva ordinato all’uomo dei servizi segreti di Mosca di mettere in piedi una milizia per attaccare a freddo, in Cecenia, l’esercito russo. L’uomo era il colonnello Shamil Basaev, in forza al Kgb e poi all’Fsb. Scopo dell’operazione: inventare la rivolta in Cecenia per permettere al Cremlino di domarla facilmente: l’ipotetica guerra-lampo avrebbe dato modo a Eltsin di risollevare i suoi sondaggi (deprimenti) in vista delle elezioni. A Torino, interpellato sul conflitto ceceno, lo stesso Gorbaciov si espresse in modo tagliente: ho scoperto – ci disse – che i famosi comandanti della guerriglia cecena erano i miei vicini di ombrellone, in Costa Azzurra.